Putin: la sfiducia reciproca è colpa della NATO

«Ci auguravamo che la fine della guerra fredda avrebbe significato una vittoria per tutta l’Europa»: lo scrive il presidente russo Vladimir Putin in un contributo a sua firma sul settimanale tedesco Die Zeit, in occasione degli 80 anni dell’invasione tedesca dell’ex Unione Sovietica. «Tuttavia - prosegue - è prevalso un approccio diverso, che si basava sull’espansione dell’Alleanza Nord Atlantica, che era essa stessa una reliquia della guerra fredda».
Il presidente russo sottolinea i legami storici ed economici tra la Germania e l’ex Urss nel dopoguerra, a partire dall’accordo di distribuzione del gas russo del 1970, nominato come «l’accordo del secolo». «Questo ha gettato le basi per un’interdipendenza costruttiva - commenta Putin - e successivamente ha reso possibile molti grandi progetti, come Nord Stream».
Ma l’idea di un’Europa unita dalla costa atlantica agli Urali è stata erosa dall’avanzare della Nato, è la tesi del presidente russo. «La causa principale della crescente sfiducia reciproca in Europa è dovuta all’avanzata dell’alleanza militare verso est, che per inciso è iniziata con la leadership sovietica, convinta de facto ad accettare che la Germania unificata si unisse alla Nato».