«Putin vuole fermare l'allargamento della NATO a est»

Tra le condizioni del presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina c'è la richiesta che i leader occidentali si impegnino per iscritto a fermare l'allargamento della NATO verso est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. Lo scrive la Reuters in un'esclusiva sul suo sito.
«Putin è pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo», ha affermato un'importante fonte russa.
Tre fonti russe hanno detto alla Reuters che Putin vuole un impegno «scritto» da parte delle principali potenze occidentali a non allargare l'alleanza NATO, il che equivale a escludere formalmente l'adesione di Ucraina, Georgia, Moldavia.
La Russia vuole anche la neutralità dell'Ucraina, la revoca di alcune sanzioni occidentali, la risoluzione della questione dei beni sovrani russi congelati in Occidente e la protezione dei russofoni in Ucraina, hanno dichiarato le tre fonti alla Reuters.
La prima fonte ha anche affermato che, se Putin si renderà conto di non essere in grado di raggiungere un accordo di pace alle sue condizioni, cercherà di dimostrare agli ucraini e agli europei con vittorie militari che «la pace di domani sarà ancora più dolorosa».
Mosca capisce che Donald Trump desidera «una soluzione rapida» al conflitto in Ucraina, ma «gli interessi nazionali» della Russia «sono al di sopra di ogni altra cosa», ha detto intanto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, rispondendo al presidente americano che ieri aveva accusato Putin di «giocare col fuoco». Un incontro personale tra i due potrà avvenire solo dopo «accordi specifici» sugli argomenti in discussione, ha aggiunto Peskov, citato dalla Tass.
Anche il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, rispondendo alla messa in guardia di ieri di Trump, ha sostenuto che Trump non è sufficientemente informato sugli attacchi ucraini alle città russe e non capisce che i bombardamenti russi prendono di mira invece solo infrastrutture militari e industrie della difesa in Ucraina.
A detta di Peskov il lavoro sul memorandum negoziale sull'Ucraina è nella fase finale e verrà reso noto in breve: «le bozze di memorandum presentate da entrambe le parti saranno presto note, e si discuterà del prossimo round di negoziati», ha proseguito, aggiungendo che il contenuto dei documenti che devono essere concordati non verrà discusso sui media.
Il portavoce del Cremlino ha anche dichiarato che non è stata ancora adottata alcuna decisione in merito alla sede dei prossimi colloqui fra Russia e Ucraina. «Stiamo preparando il prossimo round negoziale con la parte ucraina», ha detto senza fornire ulteriori dettagli.
Il portavoce di Putin ha però dichiarato che, a suo parere, si starebbe cercando di «imporre» alla Russia «piattaforme occidentali» per i negoziati, riporta la Tass riferendo di una domanda posta a Peskov dal quotidiano filo-Cremlino «Izvestia». Ieri l'inviato di Trump, Keith Kellogg, aveva ventilato la possibilità di colloqui a Ginevra, mentre nei giorni scorsi Mosca ha di fatto respinto l'idea di colloqui in Vaticano.
Quanto alla data, il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha reso noto che verrà annunciata «entro breve tempo».