Parlamento europeo

Qatargate, raffica di dimissioni

Gli esponenti del gruppo socialista coinvolti nell'inchiesta avviata dalla Procura federale belga lasciano i propri incarichi o si autosospendono – Almeno 20 le perquisizioni nelle abitazioni di deputati, funzionari ed ex parlamentari – Mercoledì gli interrogatori degli arrestati
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Dario Campione
12.12.2022 22:33

Il terremoto giudiziario che si è abbattuto sul gruppo socialista del Parlamento europeo in seguito all’inchiesta della magistratura belga su presunte mazzette qatariote a deputati, funzionari ed ex parlamentari, comincia a mietere le prime vittime politiche.

La presidente dell’assemblea di Strasburgo, la maltese Roberta Metsola, ha confermato oggi di voler attivare la procedura per la decadenza immediata da vicepresidente di Eva Kaili, l’eurodeputata greca arrestata con l’accusa di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione per aver accettato denaro (almeno 750 mila euro) promettendo in cambio di influenzare il processo decisionale del Parlamento a favore del Qatar.

Sempre oggi, con un tweet, l’eurodeputata belga Maria Arena si è autosospesa dalla presidenza del sottocomitato per i Diritti umani di Strasburgo. Una decisione, ha scritto, presa «a seguito delle rivelazioni di sospetti di corruzione e alla perquisizione di uno dei miei assistenti». Arena non è indagata, ma tre settimane fa aveva fatto discutere il suo voto contrario a una risoluzione sulle violazioni dei diritti umani legate ai Mondiali di calcio e presentata dalla deputata di France insoumise Manon Aubry. Lo stesso giorno, ha rivelato oggi Le Monde, «Abdulaziz Ahmed Almalki, ambasciatore del Qatar presso l’UE, era a Strasburgo per incontrare tutti i presidenti dei gruppi parlamentari».

Autosospensione - non dagli incarichi istituzionali ma dal gruppo dei Socialisti e Democratici - anche per Marc Tarabella, altro eurodeputato socialista belga, la cui abitazione ad Anthisnes, nella regione di Liegi, era stata perquisita sabato dalla polizia (che aveva poi sequestrato cellulare e computer del parlamentare). «Non ho mai ricevuto regali dal Qatar. Lo avrei denunciato», si è difeso oggi Tarabella in un’intervista al quotidiano Le Soir. I sospetti a suo carico, però, rimangono pesanti. Soprattutto dopo che gli inquirenti hanno sigillato l’ufficio di uno dei suoi assistenti nella sede di Bruxelles. Nella stessa intervista, l’eurodeputato ha dato pure una spiegazione del suo atteggiamento verso il Governo di Doha giudicato, da molti, troppo morbido. «La Coppa del Mondo è stata assegnata al Qatar nel dicembre 2010. Sono stato uno dei primi a sollevare l’obiezione, soprattutto in considerazione del destino poco invidiabile dei lavoratori migranti. Poi le cose hanno iniziato ad evolversi positivamente in Qatar che è l’unico Paese della zona ad aver abolito il sistema Kafala. Tutto è lungi dall’essere perfetto, ma ho voluto salutare i progressi compiuti invitando il Qatar a proseguire gli sforzi in questa direzione», ha detto Tarabella.

Ha invece rinunciato del tutto all’incarico di coordinatore del gruppo dell’Europarlamento per le emergenze il deputato napoletano del PD Andrea Cozzolino, il quale ha reso nota la sua scelta prima che iniziasse la plenaria.

L’inchiesta

Le quattro persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate compariranno mercoledì davanti ai giudici belgi per una prima udienza. Nel frattempo, sul fronte delle indagini, proseguono le attività di polizia giudiziaria. La Procura federale belga ha confermato in un comunicato di aver aver proceduto, negli ultimi giorni, a numerose perquisizioni. «Da venerdì, con il supporto dei servizi di sicurezza dell’Assemblea, le risorse informatiche di dieci collaboratori parlamentari sono state congelate per evitare la scomparsa di dati necessari alle indagini. Dall’inizio delle operazioni sono state effettuate in totale 20 perquisizioni, 19 in abitazioni private e una negli uffici del Parlamento europeo». Una delle abitazioni, ha spiegato la Procura belga, è stata perquisita in Italia dalla Guardia di Finanza con il supporto di Eurojust: è quella dell’ex eurodeputato di PD e Articolo Uno, Antonio Panzeri, a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, dove le fiamme gialle hanno trovato 17 mila euro in contanti.

Le due presidenti

Sul fronte politico, si registrano oggi gli interventi della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e della stessa Metsola. La possibilità che l’inchiesta sul Qatargate possa in qualche modo coinvolgere anche il Governo dell’Europa ha spinto von der Leyen a prendere posizioni molto nette. «Ho proposto la creazione di un organismo etico indipendente che copra tutte le istituzioni dell’UE. Stiamo verificando ogni dettaglio, abbiamo regole chiare per tutti i commissari e stiamo facendo i controlli. Se dovesse emergere qualcosa di nuovo, reagiremo».

«Non metteremo la polvere sotto il tappeto. Avvieremo un’indagine interna per esaminare tutti i fatti e valutare come i nostri sistemi possano diventare ancora più impermeabili. Daremo una scossa a questo Parlamento», ha detto invece Roberta Metsola aprendo i lavori della plenaria a Strasburgo. La presidente dell’Eurocamera ha subito dopo invitato i gruppi ad «astenersi dalla strumentalizzazione a fini politici di quanto accaduto: questo scandalo non è una questione di destra o sinistra, non è questione di Nord o Sud», ha scandito. Parole che hanno tuttavia scatenato le urla di contestazione dalla parte destra dell’emiciclo.  

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