Estero

Qatargate: tutti i nomi dell'inchiesta che fa tremare l'Ue

Dal «Panzer» all'ex avvocato della corte penale dell'Aja, i protagonisti dello scandalo
©STEPHANIE LECOCQ
Ats
14.12.2022 21:08

Al centro dello scandalo e delle accuse di corruzione c'è lui, PIER ANTONIO PANZERI, o il 'Panzer' come lo chiamava il suo staff meneghino durante le europee del 2019.

Il Panzer perché era infermabile e metteva sul piatto decine di migliaia di voti «frutto di relazioni di una vita di politica e Camera del Lavoro a Milano». Proprio a casa Panzeri gli inquirenti belgi hanno trovato metà del bottino, 700 mila euro in contanti, che ha fatto esplodere lo scandalo del Qatargate. Le sue relazioni, che continuava a tessere con la sua Ong 'Fight Impunity', sono ora sotto la lente degli inquirenti per capire come e se abbia influenzato a favore del Qatar le attività dell'Eurocamera.

L'altra metà del malloppo invece, nascosto in un trolley, era a casa della vicepresidente greca EVA KAILI, giovane deputata socialista del Pasok e un passato da presentatrice televisiva. Una «socialista atipica», la descrivono all'Eurocamera, «molto spostata a destra». Sulla sua nomina a vicepresidente infatti già a gennaio 2022 si erano sollevati molti dubbi: esponente di un partito che esprime una manciata di eurodeputati, la dirigenza di S&d fece molte pressioni per lei. «Perché?» si chiedono oggi i compagni di partito.

La connessione tra i due frontmen dello scandalo invece è FRANCESCO GIORGI, ex assistente del Panzer e compagno della Kaili. Molto attivo nell'Ong Fight Impunity, su di lui pesa l'accusa di essere il manovratore dietro le quinte dello scandalo e colui che ha messo in contatto Panzeri con Kaili che però, secondo la stampa belga, ha difeso nel suo interrogatorio sostenendo che non fosse a conoscenza dei soldi nella sua abitazione.

Proprio l'Ong è invece è la connessione con uno degli uomini più misteriosi dello scandalo, NICCOLO FIGÀ-TALAMANCA, ex avvocato della corte penale dell'Aja con un passato a New York e direttone dell'Ong 'No Justice Without Peace' che con Fight Impunity condivide la sede a Bruxelles. «Un avvocato severo», lo descrive un suo ex stagista ma per gli inquirenti belga invece nasconde qualcosa. E' stato comunque rimesso in libertà vigilata con l'obbligo di braccialetto elettronico. Rilasciato invece LUCA VISENTINI, il super sindacalista di cui il ruolo in questa vicenda non è ancora chiaro. Il segretario generale della International Trade Union, amico e collega di Panzeri, era stato arrestato venerdì ma poi rilasciato dalle autorità. «Ho detto tutto quello che sapevo e sulla base dei chiarimenti mi hanno lasciato andare a casa».

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