Qatargate: «Verifichiamo se Avramopulos ha rispettato i paletti»

L'ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos «ha ricevuto un'autorizzazione con restrizioni il 3 febbraio 2021» a far parte del board dell'organizzazione non governativa (ong) Fight Impunity «dopo un'opinione del comitato etico indipendente del dicembre 2020». «Stiamo verificando se se si sia attenuto alle restrizioni previste nell'autorizzazione che erano di non contattare la Commissione nel nome della ong».
Lo ha detto il portavoce dell'esecutivo europeo Eric Mamer nel corso del briefing quotidiano con la stampa. Rispetto ai compensi di Avramopoulos, «non abbiamo menzionato alcuna cifra», ha replicato in particolare sulla cifra di 60'000 euro (circa 58'500 franchi) circolata. «Chiedete a lui».
Fight Impunity è stata fondata dall'ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri, al centro dello scandalo di corruzione al parlamento europeo presuntamente ad opera del Qatar.
«La mia partecipazione all'organizzazione Fight Impunity è stata fin dall'inizio senza responsabilità esecutive o manageriali. Il comitato a cui ho partecipato, con personalità come Federica Mogherini (già Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza), l'ex premier francese Bernard Cazeneuve e la senatrice (italiana) Emma Bonino, tra gli altri, era del tutto onorario», ha dichiarato Avramopoulos all'agenzia di stampa greca Ana-Mpa, spiegando che «per la mia partecipazione e il compenso che l'accompagnava ho chiesto l'approvazione della Commissione europea, che mi è stata data per iscritto dalla presidente (Ursula) von der Leyen».
Avramopoulos rispondeva a una richiesta di commento su quanto scritto oggi in un articolo del quotidiano italiano La Stampa in cui si parlava di documenti dell'Ue sui compensi da Fight Impunity all'ex ministro degli esteri greco. Ha quindi precisato che «un parere conforme per la mia partecipazione al comitato onorario dell'organizzazione è stato dato dal Comitato etico indipendente dell'Unione europea, il 10 dicembre 2020. Il compenso era di un anno, dal febbraio 2021 al febbraio 2022, con una somma di 5000 euro al mese, dichiarata e tassata in Grecia, secondo la legge greca (somma finale: 3750 euro). Dopo un anno, nel febbraio 2022, poiché l'attività dell'organizzazione era fortemente diminuita, ho chiesto la fine del compenso. Dopo marzo, la mia partecipazione era sostanzialmente finita».
L'ex commissario europeo ha concluso il suo intervento osservando che, non appena è stato informato dei fatti a Bruxelles, ha presentato immediatamente e irrevocabilmente le sue dimissioni. «Ho chiesto che il mio nome fosse rimosso dal sito web, insieme a quello delle altre personalità che partecipano al comitato», ha dichiarato Avramopoulos.