Quale pace possibile per l'Ucraina, Cassis vede Lavrov a New York

Non si ferma il lavoro della diplomazia elvetica in direzione di una pace tra Ucraina e Russia. Oggi, a New York, il consigliere federale Ignazio Cassis ha visto il suo omologo russo Sergei Lavrov. «Ho incontrato Lavrov nell’ambito della presidenza russa del Consiglio di sicurezza dell’ONU», ha detto il direttore del DFAE. Tra i temi affrontati dai due ministri, quasi certamente, c’è stato il vertice sulla pace che si è tenuto al Bürgenstock a metà giugno. Tuttavia, sui contenuti del colloquio le bocche sono rimaste cucite. «No comment», ha ripetuto Cassis uscendo dalla sala.
L’agenzia TASS, dal canto suo, ha spiegato in una nota diffusa oggi pomeriggio che l’incontro è stato organizzato su iniziativa della Svizzera. Sempre secondo le fonti russe, la diplomazia elvetica, in contatto con Kiev sui prossimi passi da intraprendere, avrebbe ribadito che qualsiasi processo di pace è impensabile senza il coinvolgimento di Mosca. L’obiettivo? Una seconda conferenza di pace già prima delle presidenziali statunitensi in programma il prossimo 5 novembre.
«Per quanto ne sappiamo, si stanno facendo sforzi per tenere il prossimo round della conferenza di pace» sull’Ucraina «già quest’anno, cosa che sicuramente accoglieremmo con favore e apprezzeremmo - ha detto sempre oggi il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Ria Novosti - se vogliamo sperare che una futura conferenza di pace abbia successo, dobbiamo assicurarci che entrambe le parti siano rappresentate», ha aggiunto Szijjarto.
Mozione a Bruxelles
Il Parlamento europeo ha approvato oggi una risoluzione non vincolante sul sostegno all’Ucraina con 495 a favore, 137 contrari e 47 astenuti. Nel testo si legge che l’Unione «sostiene fermamente l’eliminazione delle restrizioni all’uso dei sistemi di armi occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo». Un passaggio sul quale la discussione è stata in aula molto serrata.
Altro punto controverso è stata la «condanna» della «recente visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán alla Federazione russa». Il Parlamento europeo ha sottolineato come «durante tale visita Orbán non ha rappresentato l’UE» e ha bollato il viaggio del premier magiaro come «una palese violazione dei trattati e della politica estera comune, compreso il principio di leale cooperazione; il primo ministro ungherese - ha aggiunto - non può pretendere di rappresentare l’Ue quando ne viola le posizioni comuni».
Domani il voto su von der Leyen
Domani alle 9 Ursula von der Leyen illustra il suo programma all’Europarlamento. E alle 13 i parlamentari voteranno per decidere se confermarla o meno.