Il caso

Quando in Giappone si sostituiscono le uova con le verdure

Come nel Regno Unito, anche il Paese del Sol Levante sta lottando contro un'epidemia di aviaria senza precedenti, che ha portato a un aumento dei prezzi e a difficoltà nella catena di approvvigionamento – I ristoranti, intanto, pensano a soluzioni alternative
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Red. Online
09.03.2023 21:45

Dopo il Regno Unito, ora è il turno del Giappone. Nel Paese del Sol Levante, un'epidemia di influenza aviaria, definita «la peggiore» mai affrontata, sta mettendo in ginocchio la vendita di uova e non solo. Mentre i cittadini britannici lamentavano principalmente l'assenza di uova sugli scaffali, in Giappone chi deve maggiormente fare i conti con la penuria di questo alimento sono le aziende di ristorazione e i produttori di maionese. Tra questi, c'è anche McDonald's. La nota catena di fast-food si è infatti vista costretta a eliminare momentaneamente dai menù di alcune filiali il suo Teritama Muffin. Un panino - di cui i giapponesi, pare, andrebbero matti - consumato nel periodo primaverile generalmente per colazione, composto da uova, salsiccia e salsa teriyaki. E non solo. Qualora i problemi di approvvigionamento dovessero persistere, Mc Donald's potrebbe presto dover dire addio (almeno per il momento) anche a tutti gli altri hamburger che contengono uova o maionese.  

Scelte di questo tipo, tuttavia, hanno toccato anche tanti altri ristoranti. Secondo i dati della Teikoku Databank giapponese, su 100 aziende di ristorazione quotate in borsa in Giappone, già 18 avrebbero sospeso i prodotti a base di uova a partire dalla scorsa domenica. Tra queste, oltre a McDonald's, il Japan Times cita anche 7-Eleven e il produttore di maionese Kewpie. 

Tra epidemia e aumento dei prezzi

Ma non è tutto. Perché esattamente come ci insegna la recente esperienza del Regno Unito, anche in Giappone, il numero inferiore di galline e di uova edibili ha portato a un aumento notevole del prezzo dell'alimento. Quasi il doppio del costo all'ingrosso della materia prima agricola, per la precisione. Che in numeri si traduce in 327 yen al chilogrammo. Ossia 2.25 franchi. 

Come dicevamo, però, il Giappone è in buona compagnia. Oltre alla crisi delle uova nel Regno Unito, di cui si parla ormai dallo scorso autunno, a causa dell'epidemia di aviaria i prezzi del prodotto sono lievitati anche negli Stati Uniti, mentre la Cina, dal canto suo, sarebbe alle prese con una carenza di pulcini. Un problema che si colloca in un momento delicato, in cui i timori per l'inflazione sono aumentati in tutto il mondo. Così l'aviaria si diffonde senza precedenti, ricordando quali siano il peso e l'impatto negativo delle pandemie sui mercati alimentari. 

In Giappone, in particolare, il primo caso è stato registrato in ottobre, decisamente in anticipo rispetto alla stagione dell'influenza aviaria che si presenta generalmente nel Paese qualche mese dopo. Secondo il ministero dell'Agricoltura, riferisce sempre il Japan Times, la malattia si è ben presto diffusa in oltre la metà delle prefetture del Paese, portando - necessariamente - all'abbattimento di circa 15 milioni di uccelli. 

Verdure al posto delle uova

Ma portiamo di nuovo l'attenzione sulle carenze di alimenti e piatti nei menù giapponesi. 7-Eleven, catena di minimarket presente soprattutto in Giappone e negli Stati Uniti, si è vista costretta, come McDonald's, a sospendere la vendita di alcuni prodotti a base di uova, già nel mese di gennaio. Pur proponendo delle soluzioni alternative, di modo da riuscire a offrire ai propri clienti un prodotto altrettanto gustoso. 7-Eleven ha infatti deciso di adottare alcune misure, tra cui quella di sostituire le uova con le verdure nei panini al tonno. E non solo. Nei panini a base di uova e prosciutto, l'azienda ha deciso di aumentare il quantitativo di carne, così da poter continuare a offrire un prodotto - a suo modo - più ricco. 

Come dicevamo, la carenza di uova non ha interessato solo le aziende di ristorazione che utilizzano l'alimento nei loro prodotti e preparazioni, senza trasformarlo. In Giappone, al contrario, a lamentare la mancanza di uova sono stati anche i produttori di condimenti, come Kewpie e Ajinomoto. Dovendo acquistare le uova a un prezzo più alto, le aziende in questione si sono dunque viste costrette ad aumentare anche i costi di maionese e salsa tartara. 

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