Quei droni esca usati dai russi per individuare le difese aeree ucraine

Droni poco costosi, lanciati contro l’Ucraina come esche. La Russia avrebbe iniziato a utilizzare velivoli molto economici rispetto agli Shahed iraniani e ai missili nei suoi attacchi a lungo raggio, nel tentativo di identificare le postazioni delle difese aeree di Kiev. Lo ha fatto sapere alla Reuters Andriy Cherniak, il portavoce dell’intelligence ucraina.
I nuovi tipi di drone, che la Russia ha utilizzato in almeno cinque attacchi nelle ultime settimane, sono realizzati con materiali facilmente reperibili, come polietilene e compensato. Su un modello sono state rinvenute una fotocamera e una scheda SIM di un telefono cellulare ucraino per inviare le immagini delle postazioni anti-aeree all'esercito russo.
Cherniak ha spiegato che i russi, con questi droni, possono «identificare dove sono posizionati i nostri gruppi mobili, dove si trova la contraerea in grado di distruggere (missili e droni). Stanno cercando di farsi un'idea di dove si trovano tutte le nostre difese aeree».
I dettagli forniti da Cherniak rappresentano un'ulteriore prova del fatto che la Russia sta continuando ad adattarsi alla situazione, nello specifico in risposta all'arrivo degli armamenti forniti dall'Occidente, utilizzando nuove tecnologie per mettere a segno con più facilità gli attacchi con missili e droni sulle città e le infrastrutture ucraine.
I nuovi droni, stando al funzionario dell’agenzia di spionaggio, potrebbero costare circa 10 mila dollari l’uno, il che li rende molto più economici rispetto ai missili della difesa aerea utilizzati per abbatterli. Sono meno costosi pure dei droni Shahed iraniani (circa 20 mila dollari), i quali sono realizzati in fibra di carbonio e possono trasportare fino a 40 chili di esplosivo.
Gli Shahed, che volano verso il bersaglio ed esplodono all'impatto, sono una delle principali armi utilizzate dalle truppe di Putin negli attacchi aerei, sin dal primo anno dell’invasione lanciata nel febbraio 2022.
L'Ucraina dallo scorso marzo continua a chiedere all'Occidente maggiori strumenti per la difesa aerea, in modo da respingere gli attacchi kamikaze contro le centrali elettriche. Ora che le difese ci sono, Kiev sta cercando in tutti i modi di tenerle nascoste, per contrastare con efficienza missili e droni russi.
I velivoli economici dotati di fotocamera, volano in gruppo, non sono equipaggiati con esplosivi (oppure hanno piccole cariche), ed esteticamente sono molto agli Shahed iraniani: da terra sembrano identici a quelli utilizzati per mettere a segno gli attacchi kamikaze e quindi vengono abbattuti, rivelando così la posizione dei sistemi di difesa aerea dell'Ucraina.
I droni esca hanno una lunga gittata e possono raggiungere un'altitudine di 1.000 metri, rimanendo fuori dalla portata delle mitragliatrici e dei fucili automatici ucraini.