Remigration Summit, a Gallarate il vertice che divide

Il Remigration Summit, il contestato raduno dell'ultradestra sul tema dell'immigrazione, è iniziato questa mattina alle 9 al Teatro Comunale di Gallararate, in provincia di Varese. La convocazione ai partecipanti è arrivata via e-mail alle 6 a chi aveva acquistato il biglietto con l'indicazione del luogo e dell'orario, anticipato alle 9 rispetto alle 14.30 come era originariamente previsto.
Sono presenti inglesi, polacchi, olandesi e italiani. Tutti collegano la scarsa sicurezza percepita all'immigrazione clandestina. «È una questione identitaria», spiega all'agenzia Ansa un partecipante inglese. «L'Inghilterra appartiene agli inglesi, la Scozia agli scozzesi, l'Italia agli italiani».
«La remigrazione è un tema del nostro partito», ha detto Davide Quadri, varesino dalla lunga militanza leghista e tuttora responsabile esteri della Lega Giovani. Dice di essere venuto ad ascoltare e di non escludere sinergie con altri rappresentati di movimenti europei arrivati a Gallarate.
«Da donna io ho paura ad uscire di casa - ha aggiunto una partecipante italiana - non posso uscire senza rischiare di essere violentata. Gli stranieri irregolari vanno allontanati, il governo non fa abbastanza. Non possiamo riempire le nostre carceri e io voglio essere libera di uscire di casa senza il rischio di subire uno stupro».
Tra i protagonisti sul palco avrebbe dovuto esserci anche Rasmus Paludan, il politico di estrema destra danese, noto per aver bruciato il Corano in pubblico, che atterrato a Malpensa è stato espulso per motivi di ordine pubblico.