Diplomazia

Rutte risponde alle critiche: «Lodi a Trump? È un mio amico, mi fido di lui»

Il segretario generale della NATO parla dopo la pubblicazione di alcuni messaggi privati inviati al presidente americano - Le accuse da Teheran: «Chiunque sostenga un crimine è considerato complice»
©Matthias Schrader
Ats
25.06.2025 18:53

Il presidente americano «Donald Trump è mio amico, mi fido di lui. Credo che sia un uomo di forza ma anche di pace, lo avete visto con l'Iran». Lo ha detto il segretario generale della NATO Mark Rutte al termine del vertice de L'Aja a chi gli chiedeva se adularlo sia la strategia giusta. «È una questione di gusti», ha risposto Rutte. «Le decisioni prese da questo summit sono storiche, senza di lui non saremmo qui e credo che si meriti delle lodi».

Sempre oggi, riferendosi all'uso di parolacce da parte di Trump nel commento di ieri sulla guerra tra Israele e Iran, quando il presidente aveva definito i due paesi mediorientali come «due ragazzini che si picchiano a scuola», Rutte ha scherzato dicendo che «a volte papà deve usare un linguaggio forte».

Interrogato a proposito, Trump ha commentato nella conferenza stampa finale che «gli piaccio, credo di piacergli. Se così non è, ve lo farò sapere, tornerò e lo picchierò duramente».

Intanto il portavoce del ministero degli esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato le parole di ieri di Rutte, definendole «vergognose, spregevoli e irresponsabili» visto che lodano un atto di aggressione «davvero straordinario» contro uno Stato sovrano.

In una nota inviata ieri a Trump - e pubblicata dal presidente americano su Truth - il segretario generale della NATO aveva fatto riferimento agli attacchi degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani affermando che erano «davvero straordinari e qualcosa che nessun altro ha osato fare. Ci rende più sicuri».

«Chiunque sostenga un crimine è considerato complice», ha aggiunto Baghaei in un post pubblicato oggi su X.

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