Sadiq Khan contro il governo: la battaglia per la terza pista di Heathrow

Londra-Heathrow, quindi, avrà una terza pista? Sì, no, forse. Quantomeno, rispetto allo stallo degli ultimi decenni – una combinazione di fattori politici, ambientali, economici e legali – i piani di espansione del principale aeroporto della capitale del Regno Unito a questo giro sembrerebbero destinati alla realizzazione. Il condizionale, ci arriveremo, tuttavia è d’obbligo.
Il governo dice sì
Parentesi e passo indietro: il governo Starmer, formatosi in seguito alla vittoria del Partito Laburista alle elezioni del 2024, appoggia con forza i citati piani di espansione. Di più, ritiene che un Heahtrow «a forza tre» sia essenziale per lo sviluppo economico e per la competitività del Paese. Di ben altro avviso il sindaco di Londra, Sadiq Khan, spalleggiato dai residenti della zona e da vari gruppi ambientalisti. Khan, fra le altre cose, ha minacciato di adire le vie legali o, meglio, di fare causa al governo dal momento che una terza pista, a Heathrow, avrebbe severe conseguenze a livello di inquinamento fonico e qualità dell’aria.
Ma quanto costerebbe?
I piani cui ha fatto riferimento Khan sono stati svelati dalla stessa autorità aeroportuale, ieri, mentre una proposta separata – presentata dal miliardario Surinder Arora – aveva già fatto capolino sulla stampa il 31 luglio. Secondo Heathrow, una terza pista finanziata al 100% da fondi privati potrebbe essere pronta nel giro di un decennio e consentire 750 voli in più al giorno. Il costo? 21 miliardi di sterline, o se preferite 27,7 miliardi di dollari. In realtà, l’intero progetto arriverebbe a toccare i 64 miliardi di dollari considerando anche i 15 miliardi necessari per costruire un nuovo terminal (denominato TX5) e i 19 per ammodernare il terminal 2 e chiudere il terminal 2. La nuova pista sarebbe lunga 3.500 metri e andrebbe, ovviamente, «collegata» alle infrastrutture esistenti. Alla voce costi, poi, andrebbero inclusi gli investimenti per riallineare la M25, l’autostrada che costeggia l’aeroporto, e per costruire un tunnel che consenta alle automobili di passare sotto la nuova pista.
La posizione di Heathrow
L’amministratore delegato dello scalo, Thomas Woldbye, ha spiegato che espandere Heathrow è una questione al tempo stesso «importante» e «urgente». «Stiamo effettivamente operando a pieno regime, a discapito del commercio e della connettività del Paese» ha detto. «Con il via libera del governo e il corretto sostegno politico, tramite un modello normativo adatto allo scopo, siamo pronti a mobilitarci e a iniziare a investire già quest’anno. Vogliamo allargare Heathrow per il Paese, è giunto il momento che questo progetto decolli».
L'altra proposta
La proposta di Heathrow, dicevamo, fa il paio con quella, presentata il 31 luglio, dell’Arora Group, società detenuta da Surinder Arora. Denominata Heathrow West, questa proposta includerebbe un nuovo terminal e una terza pista da 2.800 metri. Una lunghezza tutto fuorché casuale, dal momento che una terza pista più corta non impatterebbe con il tracciato della M25. La proposta dell’Arora Group, stando alla BBC, sarebbe sotto i 25 miliardi di sterline, anche perché non comprenderebbe il rinnovo delle parti centrali dello scalo. Heathrow, per contro, ritiene che la sua offerta, presentata al governo, sia migliore e tecnicamente più completa: le compagnie, infatti, a giudizio dello scalo non gradirebbero un terzo tracciato da 2.800 metri.
Khan e l'ambiente
Tornando a Khan, il sindaco di Londra ha appunto ribadito la sua posizione fortemente contraria all’espansione di Heathrow: «Rimango contrario a una nuova pista all’aeroporto di Heathrow, proprio a causa del grave impatto che avrebbe in termini di rumore, inquinamento atmosferico e raggiungimento dei nostri obiettivi sul cambiamento climatico. Non sono convinto che si possa avere una nuova pista a Heathrow, con centinaia di migliaia di voli aggiuntivi ogni anno, senza al contempo avere un impatto estremamente dannoso sul nostro ambiente».
Heathrow, attualmente, gestisce in media tra 1.290 e 1.300 movimenti aerei al giorno, con limitazioni imposte dalle normative attualmente in vigore a 480 mila movimenti all’anno complessivi. Nel 2024, sono transitati 83,86 milioni di passeggeri: un record assoluto che, però, verrà verosimilmente battuto quest’anno.