Medio Oriente

Salpa la Sumud Flotilla, sfida al blocco di Gaza

Sta tutto nel nome, lo spirito con cui una ventina di imbarcazioni sono salpate da Barcellona, tra gli applausi di cinquemila persone accorse al molo Moll de la Fusta per dare forza all'iniziativa
©TONI ALBIR
Ats
31.08.2025 21:13

Sumud, il termine arabo per 'resilienza, perseveranza, fermezza', che per i palestinesi significa molto di più: resistenza all'oppressione, diritto a vivere nella propria terra. Sta tutto nel nome, lo spirito con cui una ventina di imbarcazioni sono salpate da Barcellona, tra gli applausi di cinquemila persone accorse al molo Moll de la Fusta per dare forza alla Global Sumud Flotilla, che proverà a forzare il blocco navale di Israele e portare aiuti alla popolazione stremata nella Striscia in quella che gli organizzatori hanno definito «la più grande missione umanitaria della storia».

«La questione non riguarda affatto la missione che stiamo per intraprendere. La questione riguarda la Palestina», ha voluto sottolineare Greta Thunberg, tra gli organizzatori della flottiglia, poche ore prima di salpare con gli altri 300 attivisti, europarlamentari e personalità politiche e dello spettacolo che hanno lasciato Barcellona, tra cui l'ex sindaca della città Ada Colau e l'attore irlandese Liam Cunningham.

«La questione riguarda come le persone vengono deliberatamente private dei mezzi di sussistenza più elementari e come il mondo possa tacere» di fronte a questo, ha ammonito l'attivista svedese, al suo secondo tentativo di raggiungere Gaza via mare dopo il fallito viaggio della nave Madleen a giugno.

Israele «vuole cancellare la nazione palestinese, vogliono impossessarsi della Striscia di Gaza. Se questo non spinge la gente ad agire, a riempire le strade, a organizzarsi, allora non so cosa lo farà», ha affermato l'attivista.

Quelle dalla città spagnola, insieme alle navi con 300 tonnellate di aiuti partite da Genova, sono le prime imbarcazioni che hanno levato l'ancora per la missione di Global Sumud verso Gaza: il 4 settembre altre navi, con una delegazione svizzera, partiranno da Tunisia, Grecia e Sicilia e tutte si incontreranno in acque internazionali, dove proseguiranno il loro viaggio per arrivare sulle coste della Striscia a metà settembre.

In totale, la flotta conterà circa 50 imbarcazioni provenienti da tutta Europa e 500 tra attivisti, politici e volontari da 44 Paesi. «Questa sarà la più grande missione di solidarietà della storia, con più persone e più imbarcazioni di tutti i tentativi precedenti messi insieme», ha dichiarato la scorsa settimana l'attivista brasiliano Thiago Avila.

Israele ha infatti già bloccato due tentativi di forzare il blocco navale di Gaza dall'inizio della guerra: a giugno, 12 attivisti a bordo della barca a vela Madleen sono stati intercettati dalle forze israeliane a 185 chilometri a ovest di Gaza. I suoi passeggeri, tra cui Thunberg, sono stati arrestati e infine espulsi. A luglio, 21 attivisti provenienti da 10 Paesi sono stati intercettati mentre cercavano di avvicinarsi a Gaza a bordo di un'altra imbarcazione, l'Handala. E se si guarda ancora indietro, dall'inizio del blocco navale imposto da Israele nel 2007, la lista di incidenti si allunga.

Di fronte a questo quadro, la nuova missione umanitaria diretta a Gaza promette di portare nuove tensioni tra lo Stato ebraico e la comunità internazionale, mentre cresce la condanna per la crisi umanitaria sempre più profonda nella Striscia, aggravata dalla nuova offensiva della Forza di difesa israeliana (Idf) per la conquista di Gaza City. «Sappiamo che questa è una missione legale secondo il diritto internazionale», ha rivendicato la parlamentare portoghese Mariana Mortagua, che si è unita alla missione. Difficile immaginare che questo principio basterà a evitare la rappresaglia di Israele.