Sarà Hashem Safieddine il nuovo leader di Hezbollah?
Israele ha eliminato gran parte della leadership di Hezbollah. Tant'è che il lavoro, dopo l'eliminazione di Hassan Nasrallah e, ancora, Nabil Qaouk, un'altra improtante figura all'interno dell'organizzazione sciita filo-iraniana, sembrerebbe (quasi) completato. Lo sforzo, da parte delle intelligence e delle forze militari israeliane, è stato notevole. Ed è durato parecchi mesi. Dall'Iran, mentre lo Stato Ebraico mostrava al mondo, con orgoglio, le tante, tantissime «X» sull'organigramma di Hezbollah, a conferma delle uccisioni, è subito arrivata una contro-risposta: «Ogni comandante di Hezbollah ucciso nei recenti raid di Israele è stato rimpiazzato da altre figure e, al momento, nessuna posizione nell'organigramma è rimasto vuota». Parola di Ahmadi Vahidi, ex comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica nonché membro del Consiglio per il discernimento, organo presieduto dalla Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei.
Una domanda, in ogni caso, rimane inevasa. Almeno mentre scriviamo queste righe. Chi succederà a Nasrallah, come Nasrallah succedette a suo tempo ad Abbas al-Musawi? Il candidato più ovvio, scrivono gli esperti, è Hashem Safieddine, che presiede il consiglio esecutivo di Hezbollah. Cugino di Nasrallah, Safieddine è nato nel 1964 nel sud del Libano ed è un membro fondatore del gruppo. Si pensa che abbia trascorso molti anni a Qom, la città religiosa iraniana, e che nel corso dei decenni gli siano stati affidati da Hezbollah diversi compiti, tra cui la gestione dell'ampio portafoglio di attività legali e illegali dell'organizzazione.
Potente oratore, Safieddine è popolare all'interno dell'organizzazione e tra i suoi sponsor a Teheran. L'anno scorso, a proposito dello Stato Ebraico, aveva dichiarato: «Può essere necessaria una guerra, due guerre, tre guerre, molteplici scontri, confronti militari, il sacrificio di martiri, sopportare il peso, affrontare le conseguenze, ma alla fine Israele deve finire». La campagna di assassinii di Israele ha finora preso di mira i comandanti militari di Hezbollah, lasciando in gran parte indenni i vertici politici. Safieddine, tuttavia, fa parte del Consiglio della Jihad dell'organizzazione e potrebbe, presto, finire anche lui nel mirino dello Stato Ebraico. «È impossibile prevedere chi sarà il successore in questo momento, dato che gli attacchi mirati israeliani continuano a eliminare i comandanti» ha spiegato al Guardian Naveed Ahmed, un analista ed esperto di Hezbollah. «È nell'interesse di Hezbollah non dichiarare pubblicamente un successore. Il funerale di Nasrallah, se si terrà, sarà una ricca fonte di informazioni e di obiettivi».