Il caso

Schianto di Air India, recuperati i dati dei registratori di volo

La speranza del National Transportation Safety Board statunitense – che si sta occupando dell'analisi con l'India – è quella di «condividere rapidamente i risultati»
©Ajit Solanki
Red. Online
27.06.2025 10:37

Almeno 259 vittime, secondo gli ultimi aggiornamenti. E un solo sopravvissuto fra i passeggeri. Sono questi i numeri del terribile incidente aereo avvenuto due settimane fa ad Ahmadabad. Dopo una serie di ipotesi e speculazioni su cosa possa aver portato il volo AI171 di Air India a schiantarsi sulle case della città, la verità potrebbe essere vicina. Il ministero dell'aviazione civile, nelle scorse ore, ha confermato che gli investigatori hanno recuperato i dati del registratore di volo. Compiendo «un passo fondamentale nell'indagine». Indagine che, tuttavia, richiederà ancora diverso tempo per trovare tutte le risposte al perché l'aereo di Air India si sia schiantato dopo una manciata di secondi dal decollo. Potrebbero infatti volerci molte settimane prima che il governo federale sia in grado di pubblicare le informazioni raccolte dai registratori. 

Da un lato, i Boeing 787 Dreamliner come quello coinvolto nell'incidente sono dotati di due set di registratori, che facilitano un'analisi approfondita. Combinate, queste unità registrano i dati di volo e l'audio della cabina di pilotaggio. Nello specifico, quest'ultimo cattura le chiamate radio dei piloti, l'audio dei singoli microfoni e i suoni ambientali della cabina di pilotaggio tramite un microfono di area.

Non solo. I registratori di dati tracciano – con grande precisione – anche la posizione delle leve del cambio e dei flap, le impostazioni di spinta, le prestazioni del motore, il flusso del carburante e persino l'attivazione delle maniglie antincendio. Tutti dettagli essenziali per ricostruire gli ultimi istanti del volo e per determinare la causa dell'incidente. Nelle scorse settimane, le autorità indiano hanno unicamente rivelato che il capitano Sumeet Sabharwal, ai comandi dell’aereo, aveva inviato una chiamata di soccorso al controllo del traffico aereo meno di un minuto dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad, alle 13.39 del giorno dello schianto. Secondo le fonti consultate dal portale Air Live, specializzato nelle conversazioni dei controllori di volo, il messaggio del capitano era stato brevissimo, di soli cinque secondi. «Mayday… Mayday… Mayday… Non c’è potenza, non c’è spinta, impossibilitati a salire».

Servirà, dunque, un'analisi completa dei dati dei registratori di volo per far delineare in maniera più chiara i contorni dell'incidente. Al momento, come dichiarato dal ministero dell'aviazione, un team guidato dall'Aircraft Accident Investigation Buraeu indiano ha già consultato alcuni dati recuperati, insieme al National Transportation Safety Board statunitense. 

«L'analisi dei dati del CVR e dell'FDR (i registratori di dati, ndr) è in corso. Questi sforzi mirano a ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato all'incidente e a identificare i fattori che vi hanno contribuito per migliorare la sicurezza dell'aviazione e prevenire eventi futuri», ha dichiarato il ministero in una nota. La presidente del National Transportation Safety Board americano, Jennifer Homendy, ha dichiarato a Reuters che spera che il governo indiano possa condividere i dettagli dell'indagine «in tempi brevi». «Per la sicurezza dell'aviazione, per la sicurezza pubblica e per la consapevolezza dell'opinione pubblica, ci auguriamo che i risultati siano resi pubblici rapidamente». 

In questo articolo: