Il caso

Schianto di Air India, si indaga sugli interruttori di controllo del carburante

Secondo quanto rivelato da alcune fonti a The Air Current, un componente della cabina di pilotaggio è finito sotto esame – I dati delle scatole nere non escludono «azioni improprie, involontarie o intenzionali del pilota»
© EPA/RAJAT GUPTA
Red. Online
09.07.2025 20:00

A un mese dallo schianto, le indagini sul volo AI171 si fanno sempre più intense. Lo scorso 12 giugno, l'aereo di Air India è precipitato, pochi secondi dopo il decollo, ad Ahmdeabad, uccidendo circa 270 persone. Dopo settimane, non è ancora chiaro che cosa abbia causato l'incidente. Ma ora, come si legge sul portale aereoTELEGRAPH, un componente centrale della cabina di pilotaggio sta diventando il fulcro delle indagini. 

Nello specifico, come rivela The Air Current, alcune persone a conoscenza delle indagini hanno rivelato che, attualmente, gli investigatori si stanno concentrando sui due interruttori di controllo del carburante dei motori, presenti nella cabina di pilotaggio del Boeing 787 Dreamliner coinvolto nell'incidente. 

Nessun problema tecnico con i Boeing 787

Ma andiamo con ordine. A questo punto dell'inchiesta, i dati a disposizione degli investigatori non hanno rilevato un problema meccanico o di progettazione del Boeing 787 o dei suoi motori GE Aerospace GEnx-1b. Non solo. Secondo le fonti di The Air Current, le analisi successive all'incidente non hanno mostrato neppure segni di contaminazione del carburante o di ritrazione impropria dei flap del velivolo. Smentendo, dunque, almeno per il momento, due delle ipotesi più diffuse dopo lo schianto. 

Ma c'è di più. Secondo le fonti a conoscenza delle indagini, la mancanza di qualsiasi annuncio da parte di Boeing o della GE agli operatori nei 13 giorni dopo la lettura iniziale della scatola nera è un «chiaro segnale», che non fa altro che confermare che un guasto meccanico, al momento, non è tra le probabili cause dell'incidente. Le fonti che hanno parlato con The Air Current hanno anche sottolineato che le informazioni disponibili sulle scatole nere «non possono escludere azioni improprie, involontarie o intenzionali del pilota», che potrebbero aver preceduto o seguito l'apparente perdita di spinta prima che l'aereo si schiantasse. 

Gli interruttori di controllo del carburante

Dunque, al momento, i riflettori sono puntati sugli interruttori di controllo del carburante dei motori. Tuttavia, i dettagli relativi al loro movimento richiederanno mesi – o anche di più – per essere analizzati, insieme agli altri dati. 

Saranno, insomma, numerosi gli aspetti da chiarire. Nei Boeing 787, gli interruttori in questione, infatti, si trovano nella cabina di pilotaggio, sotto le leve di spinta. La loro funzione è quella di controllare l'alimentazione del carburante. Possono essere impostati sulla posizione di spegnimento in volo solo in situazioni eccezionali, come nel caso di un incendio o di un guasto al motore. Di certo, però, non posso essere spenti per sbaglio, dal momento che sono protetti da un meccanismo di blocco. In altre parole, l'interruttore deve essere sollevato e spostato «volontariamente». 

A tal proposito, un esperto di sicurezza aerea statunitense, John Cox, interpellato da ABC, ha confermato che un pilota non sarebbe in grado di spostare per sbaglio gli interruttori del carburante che alimentano i motori. «Non è possibile urtarli e farli muovere», ha spiegato Cox, sottolineando che se un interruttore venisse spento, l'effetto sarebbe «quasi immediato». 

In attesa del rapporto preliminare

Ci vorrà del tempo prima che venga fatta chiarezza sulla questione. Nel frattempo, però, entro dopodomani, 11 luglio, si attende il rapporto d'inchiesta d'ufficiale preliminare dell'Autorità indiana per gli incidenti aerei. La prassi prevede infatti la presentazione di un primo rapporto provvisorio 30 giorni dopo l'incidente, con l'obiettivo di raccogliere le informazioni iniziali, senza tuttavia avanzare valutazioni o conclusioni.