Tecnologia

Se il Regno Unito pensa a un «ChatGPT statale» per sanità e Difesa

Pressioni sul Governo, da parte di consulenti scientifici, per la creazione di servizi di intelligenza artificiale indipendenti — «Non possiamo rimanere indietro nella corsa, né dipendere da Paesi stranieri»
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Giacomo Butti
24.02.2023 12:47

Microsoft con Bing AI, Google con Bard, Baidu con Ernie Bot. La concorrenza, per ChatGPT, si fa sempre più spietata. Ma la guerra sulle intelligenze artificiali non si ferma alle aziende del Big Tech. Anche differenti governi starebbero valutando la creazione di chatbot "statali". Ne è una prova l'esortazione fatta recentemente da un gruppo di consulenti scientifici al governo britannico: «Creiamo un bot di intelligenza artificiale "sovrano" che possa competere con ChatGPT». L'obiettivo? Fornire al servizio sanitario britannico, ma soprattutto al ministero della Difesa e ai servizi di intelligence, uno strumento "home-made" affidabile e sicuro, che non dipenda da Paesi terzi.

Il caso

Tutto, rivela il Telegraph, sarebbe partito dall'Alan Turing Institute, l'agenzia nazionale britannica per l'intelligenza artificiale (AI). Gli esperti di tutto il mondo sono pressoché concordi: le AI diventeranno sempre più importanti e dominanti nella vita di tutti i giorni. Per questo, con l'arrivo di ChatGPT, l'istituto avrebbe fatto pressioni sul Governo britannico per avviare la progettazione, tramite finanziamenti statali, di un sistema simile ma Made in London. Con l'idea, nessuno lo ha nascosto, di non dipendere dai giganti tecnologici d'oltreoceano per la gestione di documenti virtuali sensibili. L'appello giunge in un momento di grande crescita per questa tecnologia in grado di elaborare una mole inimmaginabile di dati complessi. Niente di cui stupirsi: le applicazioni sono infinite e fanno gola a ogni azienda e organizzazione. Ora, dicevamo, l'Alan Turing Institute si è rivolto ad ARIA (Advanced Research and Invention Agency, l'agenzia governativa britannica per la ricerca ad alta tecnologia), per promuovere il finanziamento dello sviluppo di una sorta di ChatGPT britannico. Il professor Mike Wooldridge, un accademico di Oxford che guida gli sforzi dell'istituto in materia di AI, ha dichiarato al Telegraph: «Abbiamo proposto la creazione di un'organizzazione nazionale, guidata dall'Alan Turing Institute, con università e aziende di fiducia». L'obiettivo sarà «la costruzione di un sistema di AI, sostenuto dai finanziamenti dei contribuenti, e l'investimento in massicce quantità di potenza di calcolo nazionale per la ricerca futura».

Il sostegno di Tony Blair

L'appello dell'istituto specializzato in AI non è caduto inascoltato. Tanto che anche il Tony Blair Institute (organizzazione non-profit fondata dall'ex premier con l'obiettivo di «aiutare i leader politici a costruire società aperte, inclusive e prospere in un mondo sempre più interconnesso») ha voluto prendere posizione, avvertendo che il Regno Unito, non dovesse agire, rischierebbe di «rimanere indietro» nella corsa alla tecnologia. «Sebbene i casi d'uso dell'AI generativa siano ancora in fase iniziale di esplorazione, questa tecnologia rappresenta un cambiamento unico nella nostra generazione. Come assistente cognitivo, sarà in grado di fornire a tutti i funzionari pubblici e a chi eroga servizi pubblici sintesi di dati complessi, consentendo loro di fare scelte più consapevoli senza bisogno di competenze tecniche o di accedere a set di dati riservati», si legge in un rapporto del Tony Blair Institute. «Dato che questi sistemi di AI saranno presto fondamentali per tutti gli aspetti della nostra società ed economia, sarebbe un rischio per la nostra sicurezza nazionale e la nostra competitività economica diventare completamente dipendenti da fornitori esterni. Poiché la tecnologia è sufficientemente matura, il governo dovrebbe assumere un ruolo maggiore nel suo sviluppo diretto per garantire che il Regno Unito abbia capacità sovrane in questo campo. I principali attori del settore privato stanno spendendo miliardi di dollari per lo sviluppo di questi sistemi, quindi potrebbero esserci solo pochi mesi per una politica che permetta alle aziende nazionali e al nostro settore pubblico di recuperare il ritardo». Secondo il Tony Blair Institute, l'intelligenza artificiale potrebbe non solo «essere alla base di un'ampia gamma di servizi pubblici» (tra i quali anche quelli di Whitehall, sede del ministero della Difesa), ma anche svolgere un ruolo di consulente politico come assistente di scrittura e come tutor virtuale per gli studenti. Insomma, una vera e propria rivoluzione.

Pressioni

L'organizzazione non-profit di Tony Blair non è l'unica ad essersi espressa in merito all'idea di un ChatGPT statale. Lo stesso Consiglio governativo per l'intelligenza artificiale ha voluto esprimersi a favore di una simile iniziativa. Wendy Hall, pioniera e membro del Consiglio ha affermato: «Abbiamo assolutamente bisogno di sviluppare una capacità di modelli linguistici di grandi dimensioni. Il governo britannico deve sostenere questo progetto. ChatGPT si basa sulla ricerca nell'intero Internet. Applicarlo ai dati del Servizio Sanitario Nazionale sarà incredibilmente potente. Vogliamo davvero dipendere da tecnologie di Paesi stranieri?».

Dal canto suo, Adrian Joseph, responsabile dei dati e dell'intelligenza artificiale di BT (società di telecomunicazioni britannica), anch'egli membro del Consiglio governativo per l'intelligenza artificiale, ha dichiarato: «C'è il rischio che il Regno Unito perda terreno rispetto alle grandi aziende tecnologiche statunitensi e, forse, alla Cina». La stessa BT ha dichiarato di sostenere i piani per la costruzione di un'AI sovrana. Un portavoce, spiega il quotidiano britannico, ha dichiarato che «BT è allineata con il punto di vista dell'AI Council e ritiene che il Regno Unito debba prendere in considerazione l'investimento in modelli linguistici di grandi dimensioni come parte della strategia nazionale di AI». Insomma, la pressione sulle spalle del Governo non è indifferente. Londra deciderà di ascoltare i propri consulenti scientifici e creare un proprio chatbot?

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