Guerra

Se la Russia usa i bambini per progettare i suoi droni

Secondo rivelazioni di The Insider, diversi ragazzini, tramite la partecipazione a un videogioco, sono stati reclutati per lavorare allo sviluppo della tecnologia militare usata nel conflitto in Ucraina
© Russian Defense Ministry Press Service via AP, File
Red. Online
24.07.2025 13:30

Da un lato, c'è l'Ucraina che si sta spingendo sempre più verso una «gamification» del concetto di guerra. In altre parole, Kiev sta promuovendo un sistema a punti per motivare gli operatori di droni a colpire carri armati. Dall'altro lato, però, le cose non sono tanto diverse. Secondo quanto rivela un'indagine del quotidiano russo in esilio The Insider, le autorità russe hanno sistematicamente coinvolto i bambini nella progettazione e nel collaudo di droni per la guerra in Ucraina. Il tutto attraverso concorsi nazionali che iniziano come «innocui videogiochi», per finire poi con il reclutamento degli studenti più talentuosi. 

Anche in Russia, insomma, il collegamento tra guerra e videogiochi, anche se in maniera diversa dall'Ucraina, si sta facendo sempre più evidente. I leader russi, scrive Insider, stanno trascinando i giovani del Paese nello sforzo bellico in Ucraina, inculcando loro «un'educazione patriottica e militarizzata che spesso sfocia in una vera e propria partecipazione». 

Come dicevamo, i giovani vengono coinvolti attivamente nella modellazione di componenti di sistemi per vari droni. Il presidente Putin, non a caso, ha chiesto di incrementare proprio la produzione di droni, che sono diventati, nel tempo, una parte fondamentale della guerra tra Russia e Ucraina. Ma come scrive il Guardian, la battaglia dei droni è in costante evoluzione, dal momento che entrambe le parti scoprono continuamente nuove tecnologie, che consentono a questi apparecchi di volare più lontano o di eludere i sistemi di disturbo elettronico. Per questa ragione, la Russia ha deciso di correre ai ripari. E come, se non reclutando giovani promettenti, che possano aiutare a raggiungere l'obiettivo?

Nello specifico, tutto il processo è collegato a Berloga: un videogioco lanciato nel 2022, in cui «orsi intelligenti» devono difendersi da sciami di api, a volte utilizzando i droni per respingerli. Si tratta di un gioco molto apprezzato tra i ragazzi – si stima ci giochino centinaia di migliaia di giovani russi –, che può però portare a guadagnare anche crediti extra negli esami previsti alla fine della scuola superiore. 

I giocatori «di maggiore successo» passano a competizioni più avanzate. Tra queste, quella chiamata Big Challenges, che cerca studenti promettenti per essere reclutati da aziende russe. Molte delle quali sono attualmente sottoposte a sanzioni internazionali per il loro ruolo nell'industria della difesa russa. 

Tuttavia, i ragazzi, come evidenziato dall'Insider, sono «pienamente consapevoli» dell'applicazione militare di questo videogioco. Ma sono stati invitati a «fare finta di niente». «Ci è stato proibito di dire che erano progetti per la guerra, quindi ci siamo inventati altro. Diciamo che è un programma per bambini. Un progetto deve sempre avere un duplice scopo, soprattutto quando sei uno studente. È una regola non scritta, che ho osservato in ogni competizione», ha rivelato un ragazzo a The Insider. 

Ma non è tutto. Oltre al videogioco, i bambini sono coinvolti anche nella produzione di droni. Come spiega sempre il quotidiano russo, durante il fine settimana, un documentario trasmesso dalla stazione televisiva dell'esercito russo ha mostrato filmati di adolescenti intenti a costruire droni kamikaze in una fabbrica descritta come la più grande produttrice di droni d'attacco del mondo. 

Tuttavia, neanche a dirlo, l'impiego di bambini in strutture militari – che potrebbero anche essere prese di mira, visti i tempi di guerra – viola numerose convenzioni internazionali. Eppure, il canale televisivo statale Zvezda ha dichiarato che la fabbrica di Alabuga ha invitato studenti di 14 e 15 anni a studiare la produzione di droni in un'università nelle vicinanze e a lavorare, successivamente, in fabbrica. Una situazione ripresa anche nei filmati diffusi, dove si vedono i giovani lavoratori – i cui volti sono stati offuscati – mentre sono seduti al computer o mentre assemblano droni.