Il caso

Se le Orcadi valutano di abbandonare il Regno Unito per la Norvegia

L'arcipelago nel nord della Scozia sta esplorando «forme di governance» alternative — Le ragioni sono prevalentemente economiche, ma è importante anche il legame con il suo passato norreno
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Federica Serrao
03.07.2023 14:01

Nell'estremo nord della Scozia c'è un arcipelago tanto affascinante, quanto selvaggio. Parliamo delle Orcadi, che con le loro 70 e più isole costituiscono uno dei punti più settentrionali del Regno Unito. Più a nord, ci sono solo le Shetland. Ma ora, almeno le Orcadi, potrebbero lasciare il Regno Unito. Per diventare un territorio autonomo della Norvegia. È quanto sta studiando il consiglio dell'arcipelago, che ha confermato di stare esplorando «forme alternative di governance». Vediamo perché. 

Connessioni nordiche

Partiamo dalle origini. Sì, perché tra le ragioni che stanno spingendo le Orcadi a guardare verso nord, c'è anche il loro legame con la Scandinavia. L'arcipelago, in passato, ha fatto a lungo parte della Norvegia. Anzi, come sottolinea il leader del consiglio delle isole, James Stockan, ha fatto parte del regno norreno «per molto più tempo di quanto non ne facciano dal Regno Unito». Nel tardo ottavo secolo, i vichinghi scelsero le isole come loro quartiere generale da cui spostarsi facilmente verso la Norvegia per le loro spedizioni. Proprio per questo motivo, il re norvegese dell'epoca, Harald Hårfagre, decise di annetterle insieme alle Shetland, anch'esse un punto strategico verso la Norvegia. Il controllo norvegese e danese terminò nel 1472, quando le isole diventarono parte della Scozia, dopo che vennero usate come garanzia per la dote di Margherita di Danimarca, che tre anni prima aveva sposato il re di Scozia Giacomo III. La dote promessa al re dalla famiglia non fu mai pagata, e per questo motivo il parlamento scozzese ne decretò l'annessione al Regno di Scozia. Tuttavia, ancora oggi, il territorio delle Orcadi è cosparso di vecchi insediamenti vichinghi. Così come gli stessi nomi dei luoghi, sulle isole, sono spesso influenzati dal lungo dominio norvegese. A Maeshowe, un complesso di tombe neolitiche, si trovano addirittura delle iscrizioni runiche. 

Ma il legame con il passato scandinavo non è solamente visibile sul territorio. Al contrario, a rivendicarlo, sono gli stessi cittadini. «Per strada, nelle Orcadi, la gente mi chiede: quando restituiremo la dote? Quando torneremo in Norvegia? C'è un'enorme affinità e un'enorme e profonda relazione culturale. È proprio questo il momento di esplorare ciò che è possibile», spiega il capo del consiglio dell'arcipelago, James Stockan.

Pochi finanziamenti

Ma le motivazioni delle Orcadi, ovviamente, non sono da ricercare solo nelle loro radici nordiche. La ragione principale, in realtà, sembra essere economica. Le isole, infatti, lamentano di non ricevere abbastanza finanziamenti. Né dalla Scozia, né tantomeno dal governo britannico. Nonostante, ancora oggi, le Orcadi possano essere considerate un punto strategico per il terminale di lavorazione del petrolio greggio, che si trova proprio nei pressi dell'arcipelago. 

Di più, secondo James Stockan, in Scozia ci sono territori che ricevono finanziamenti molto più ingenti, rispetto a quanto non succeda per le Orcadi. Tra questi, le vicine Shetland e le Ebridi Esterne. Il leader del consiglio insiste anche sulla necessità di rinnovare una flotta di traghetti, e sottolinea come, differentemente da altri arcipelaghi e territori, le Orcadi non beneficino della Road Equivalent Tariff, il sistema di copertura delle tariffe e delle spese relative ai trasporti. 

Domani la discussione

Come dicevamo, però, al momento, la mozione del consiglio delle Orcadi ha un solo valore esplorativo. Ancora nulla, per ora, verrà concretamente deciso. Tra le opzioni, Stockan guarda anche alle Isole Faroe, considerate un arcipelago autonomo del regno di Danimarca, che vantano di avere un loro primo ministro. Ma non solo: senza andare troppo lontano, il consiglio delle Orcadi si dice pronto a valutare anche le strutture di governance di dipendenza dalla corona britannica, come accade sull'isola di Man o nelle isole del Canale. 

Oggi, secondo quanto riferisce il Guardian, il deputato liberaldemocratico per le Orcadi, Liam McArthur, incontrerà i consiglieri locali. La mozione, invece, verrà discussa domani dal Consiglio. Sebbene questa non impegni il Consiglio ad aderire, al momento, a nessuna delle opzioni, è probabile che, qualunque sia la decisione, qualsiasi cambiamento costituzionale richiederà ulteriori step, tra petizioni, referendum e leggi, sia a Holyrood che a Westminster.