Scienza

«Se sapeste quello che so io sul cambiamento climatico, vi spaventereste anche voi»

Bill McGuire, professore emerito di rischi geofisici e climatici all'University College di Londra, ha pubblicato un articolo su CNN chiedendo alla popolazione di svegliarsi e prendere coscienza di ciò che sta succedendo
© Charlie Riedel
Red. Online
09.03.2024 21:30

Chi non è spaventato dal cambiamento climatico, beh, è perché non lo ha (ancora) compreso appieno. Parole e musica – inquietante – di Bill McGuire, professore emerito di rischi geofisici e climatici all'University College di Londra. Di più, in un articolo pubblicato sul portale della CNN lo scienziato si è detto arrabbiato. Arrabbiato, già. Con noi, ovviamente, dal momento che la società – al netto di prove già piuttosto evidenti – sta mantenendo una calma sorprendente se non addirittura ingiustificata. 

La situazione, scrive McGuire, è estremamente grave: «Stiamo assistendo nel corso della nostra vita a un riscaldamento probabilmente unico negli ultimi 4,6 miliardi di anni». Di qui il titolo del suo contributo: «Sono un climatologo. Se sapeste quello che so io, sareste spaventati anche voi».

La Terra verso un «territorio sconosciuto»

Quello appena lasciatoci alle spalle, parola di Copernicus, è stato il febbraio più caldo dall'inizio delle registrazioni. Non solo, per il nono mese consecutivo è stato stabilito un primato a livello di temperatura media globale. Roba da matti. Per tacere delle temperature della superficie del mare, pure quelle da record. 

Con l'avanzare del cambiamento climatico, ribadisce McGuire, la Terra si sta muovendo in un «territorio inesplorato». Le sfide davanti a noi, insomma, sono senza precedenti.

«Quello che sta succedendo mi spaventa»

Secondo lo scienziato britannico, tanto l'economia quanto la politica hanno fallito. Su tutta la linea. Anche perché né l'uno né tantomeno l'altro settore sembrano disposti ad agire. Tocca alla scienza, quindi, il ruolo di scuotere l'opinione pubblica e raccontare la verità. Nuda e cruda, senza giri di parole o perifrasi. «Quello che sta accadendo al nostro mondo mi spaventa davvero» aggiunge McGuire.

D'accordo, ma la speranza? Siamo davvero oltre il cosiddetto limite o, per contro, c'è modo di correggere la rotta? Secondo il climatologo non è troppo tardi. A patto di unirsi, come società. «Molte persone mi hanno detto che si sentono isolate o che pensano di non poter fare nulla a livello individuale». La soluzione, quindi, è fare rete. Solo come comunità, secondo McGuire, possiamo cambiare – davvero e in positivo – le cose. D'altro canto, ignorare i problemi non è certo una buona idea e, alla lunga, può condurci verso il baratro. Tutti, è l'invito esplicito dello scienziato, dovrebbero informarsi e cercare di fare qualcosa per il clima.

Le ondate di calore e le tempeste aumenteranno

Piccolo passo indietro. Nell'Accordo sul clima di Parigi, anno di grazia 2015, la comunità internazionale aveva concordato di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi rispetto all'epoca pre-industriale, riducendolo se possibile a 1,5 gradi. Un obiettivo, questo, che oggi come oggi pare irraggiungibile. 

A dirlo, anche qui, sono i freddi (anzi, caldi) numeri. Fra febbraio 2023 e gennaio 2024, infatti, la temperatura media globale è già stata di 1,5 gradi al di sopra della media pre-industriale. Parliamo di dodici mesi consecutivi. L'IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, questo limite verrà superato in maniera permanente all'inizio del prossimo decennio. Provocando, in termini di effetti, un aumento significativo di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore e tempeste. Sia sul fronte della frequenza sia su quello dell'intensità. 

«Il punto – la chiosa di McGuire – è che molte cose nella vita fanno paura o preoccupano, dall'andare dal dentista al notare un potenziale segno di cancro, ma ignorarle porta quasi invariabilmente a qualcosa di molto peggiore».

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