Il punto

Sei un turista russo? Da qui non passi (quasi) più

La Norvegia ha ulteriormente stretto la sua politica al confine: dal 29 maggio chi arriverà dalla Russia avrà pochissime possibilità per entrare nel Paese
© Reuters
Red. Online
23.05.2024 11:15

Il giro di vite, stando al quotidiano Aftenposten, era nell'aria. Puntuale, è arrivato. I cittadini russi che volessero entrare in Norvegia, leggiamo, dal 29 maggio compreso avranno più di una difficoltà. Meglio, di fatto non potranno (quasi) più entrare. E questo perché il governo norvegese, leggiamo, ha varato nuove (e più restrittive) misure ai confini. Un primissimo giro di vite, giova ricordarlo, era stato annunciato nella primavera del 2022, sulla scia dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca. Il governo, allora, aveva limitato il rilascio di visti e, nello specifico, generalmente negato quelli turistici. Soltanto i titolari di un visto a lungo termine rilasciato prima di questa data o, in alternativa, concesso da un altro Paese dell'area Schengen potevano attraversare il posto di frontiera di Storskog-Boris Gleb, l'unico punto di passaggio terrestre tra Norvegia e Russia. Ora, dicevamo, le possibilità concesse ai cittadini russi sono state ulteriormente limitate. Così Emilie Enger Mehl, ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza nonché esponente del Partito Centrista: «La decisione di inasprire le regole di ingresso è in linea con l'approccio norvegese di stare al fianco degli alleati e dei partner nelle reazioni contro la guerra illegale di aggressione della Russia contro l'Ucraina». Punto. 

Questa ulteriore stretta si traduce nella possibilità, data alla polizia, di rifiutare l'ingresso ai cittadini russi soggetti alle nuove misure. Cittadini che, ha aggiunto il ministro al quotidiano VG, «saranno espulsi se tenteranno di attraversare il confine». E per confine, Enger Mehl, intende sia la dogana di Storskog sia, in generale, la linea di 198 chilometri che separa i due Paesi. «I cittadini russi il cui scopo è il turismo e altri viaggi non essenziali – si legge ancora nel comunicato appena diffuso – saranno respinti all'ingresso attraverso la frontiera esterna. La restrizione si applica sia a coloro che sono in possesso di un visto rilasciato dalla Norvegia prima della restrizione delle pratiche di visto, nella primavera del 2022, sia ai visti rilasciati da altri Paesi Schengen». Fine dei giochi, verrebbe da dire. Anche se, intendiamoci, sono previste eccezioni. «Ad esempio per visitare parenti stretti (genitori, coniugi, conviventi e figli) residenti in Norvegia e per i cittadini russi che lavoreranno o studieranno in Norvegia o in altri Paesi Schengen. Le autorità norvegesi tengono sotto controllo il confine e il traffico di frontiera a Storskog e interverranno se necessario». Non solo, anche i russi che si trovano nella cosiddetta zona di confine potranno ancora entrare in Norvegia, riferisce sempre VG, grazie a un apposito certificato. Parliamo, in questo caso, di persone che vivono entro una fascia di 30 chilometri dal confine. Secondo le stime, sono 45 mila cittadini russi. 

Detto della Norvegia, anche la Polonia, i Paesi baltici e soprattutto la Finlandia, con tempi e sfumature differenti, hanno deciso di chiudere i propri confini alla Russia. L'Aftenposten, tornando alla decisione di Oslo, afferma che circa 30 mila persone con visto Schengen hanno attraversato il confine norvegese dall'inizio dell'invasione a oggi. Un traffico simile era stato registrato da Helsinki, di qui la decisione di blindare (quasi) a doppia mandata le frontiere. Kirkenes, cittadina norvegese di quasi 3.500 anime a due passi dal confine, finora era stata meta di pellegrinaggi dalla Russia: molti minibus carichi di turisti desiderosi di fare un po' di shopping, infatti, hanno continuato a fare la spola dalla penisola russa di Kola, come riportato fra gli altri dal Barents Observer, con viaggi di andata e ritorno in giornata. Dal 29 maggio, beh, tutto ciò non sarà più possibile.

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