La commemorazione

Settantasette anni dopo Nagasaki, «le armi nucleari sono una crisi attuale»

Il 9 agosto del 1945, la città fu rasa al suolo e 74 mila persone furono uccise tre giorni dopo il primo attacco nucleare avvenuto a Hiroshima — Queste le parole del sindaco Tomihisa Taue
©JIJI PRESS
Ats
09.08.2022 15:04

«L'uso di armi nucleari non è una paura infondata, ma una crisi tangibile e attuale» dopo l'invasione russa dell'Ucraina: lo ha affermato il sindaco di Nagasaki, Tomihisa Taue, nel 77. anniversario del bombardamento atomico che distrusse la città giapponese.

Il 9 agosto 1945, infatti, Nagasaki fu rasa al suolo e 74.000 persone furono uccise tre giorni dopo il primo attacco nucleare al mondo, avvenuto a Hiroshima.

A oggi il Giappone rimane l'unico Paese colpito dalle armi atomiche in tempo di guerra, ma il sindaco di Nagasaki ha lanciato un allarme: «Nel gennaio di quest'anno, i leader di Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta affermando che »una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta«», ha rricordato. «Tuttavia, il mese successivo la Russia ha invaso l'Ucraina. Sono state fatte minacce sull'uso di armi nucleari che hanno provocato brividi in tutto il mondo», ha aggiunto.

Sopravvissuti e dignitari stranieri si sono riuniti in preghiera con centinaia di persone nel momento esatto in cui è stata sganciata la bomba. Al suono delle campane, sono state liberate colombe durante il memoriale al Parco della Pace di Nagasaki per le vittime dell'attacco. Durante la cerimonia è stato anche letto in giapponese un messaggio del Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, secondo cui «in questi tempi di alta tensione e bassi livelli di fiducia, dovremmo attingere alla lezione di Nagasaki». Ricalcando quanto già detto per l'anniversario di Hiroshima, Guterres ha detto che «ancora una volta l'umanità sta giocando con una pistola carica», ribadendo che «l'eliminazione delle armi nucleari è l'unica garanzia perché non vengano mai più utilizzate».

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