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Sfumata Istanbul, il Vaticano entra in gioco come sede neutrale per tessere la pace

Il segretario di Stato americano Marco Rubio, il vicepresidente degli Stati Uniti J. D. Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aderiscono di fatto alla proposta che il Vaticano sia la sede per ricomporre il conflitto derivato dall'invasione dell'Ucraina – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Sfumata Istanbul, il Vaticano entra in gioco come sede neutrale per tessere la pace
Red. Online
18.05.2025 07:57
18:18
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Vaticano sede neutrale, così Leone ricompone la pace

Sfumata Istanbul, il Vaticano entra in gioco come sede neutrale per tessere la pace: un ordito filato dal funerale di Bergoglio, con lo storico faccia a faccia di Trump e Zelensky tra le navate di San Pietro, e che con l'insediamento di Leone XIV ha arricchito la trama dei preziosi fili di più incontri diplomatici.

C'è già un primo accordo. Il segretario di stato americano Marco Rubio, il vice presidente degli Stati Uniti, J. D. Vance, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky aderiscono di fatto alla proposta che il Vaticano sia la sede per ricomporre il conflitto derivato dall'invasione dell'Ucraina. C'è il sì esplicitato da Rubio, «il Vaticano è certamente un luogo dove entrambe le parti sarebbero a loro agio», ma manca ancora un segnale da parte di Mosca anche perchè all'insediamento di Prevost mancava la delegata del Cremlino, Olga Liubimova, tenuta lontana da Roma per «motivi tecnici legati all'incongruenza della rotta aerea».

Resta però l'importante eredità di quel miracolo di Bergoglio, ovvero il colloquio improvvisato tra Trump e Zelensky, che Leone ha voluto subito raccogliere e rilanciare confermando la squadra diplomatica che ha preparato il terreno: il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, il segretario per i rapporti con gli stati, Paul Gallagher e il cardinale Matteo Zuppi nel ruolo speciale di garante (lo aveva fatto anche per la consegna delle armi da parte dell'Eta) per lo scambio dei prigionieri e il ritorno dei bambini ucraini deportati dai russi. Così, se ieri sera Rubio, proprio dopo aver incontrato Zuppi e prima di andare a colloquio con Parolin, rendeva omaggio al ruolo diplomatico del Vaticano, nella giornata dedicata alla sua messa di intronizzazione Prevost ha dato spazio a due bilaterali, quello con la presidente del Perù in mattinata, e quello riservato a Zelensky dopo la messa in cui Prevost ha parlato di pace «giusta e duratura» per l'Ucraina.

Zelensky scommette su una forte discontinuità tra Francesco e Leone: le parole di Bergoglio sul coraggio della «bandiera bianca» avevano fortemente deluso gli ucraini e il presidente in testa. Non appena Leone è stato eletto, Zelensky è stato uno dei primi a congratularsi col Pontefice americano e a rivolgergli subito un invito a recarsi a Kiev. Ma le attese per un viaggio di Prevost, magari con delle soste sui luoghi dei crimini russi, potrebbero essere gelate. Andare in Ucraina potrebbe pregiudicare proprio quel filo che il Vaticano sta tentando (da tempo) di imbastire parallelamente con Mosca grazie all'attività di mediazione umanitaria.

Dopo Zelensky Leone vedrà Vance con cui si potrebbero definire ulteriori dettagli per quanto riguarda il dossier ucraino. Ma sarà certamente anche l'occasione per un faccia a faccia su molti temi, a partire dalla difesa della «dignità» dei migranti.

Ma non solo Ucraina nell'agenda diplomatica di Leone. In occasione dell'insediamento ci sono stati scambi con il cancelliere tedesco, Friederich Merz, la presidente dell'Ue, Ursula Von der Leyen, e il presidente di Israele, Isaac Herzog. Anche il mondo ebraico si attende una discontinuità rispetto a Francesco, Herzog ha subito rivolto un invito a Leone a recarsi in Israele che potrebbe in effetti concretizzarsi nel medio periodo, avendo oltretutto Prevost sul terreno un confratello come il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme. La pace a Gaza è l'altra priorità della Santa Sede: al Regina Caeli Papa Leone ha pronunciato parole nette ricordando i palestinesi «ridotti alla fame». Degli ostaggi non ne ha parlato, ma li ha ricordati Herzog, non solo ringraziando Leone per avere sollecitato il loro ritorno a casa nel Regina Coeli domenica scorsa, ma portando sulla giacca una targhetta con impresso il numero di giorni in cui i rapiti sono nelle mani di Hamas, 590.

16:16
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Zelensky rinnova al Papa l'invito a visitare l'Ucraina

«Un altro momento storico: la prima udienza ufficiale di Papa Leone XIV con i Capi di Stato, avvenuta subito dopo la messa inaugurale, è stata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Diversi argomenti sono stati discussi, tra cui un caloroso invito ufficiale al Santo Padre a visitare l'Ucraina». Lo riferisce l'ambasciatore presso la Santa Sede, Andrii Yurash, presente all'incontro in Vaticano. Zelensky aveva invitato Leone a Kiev già nella telefonata del 12 maggio.

«Dopo la Messa di insediamento, abbiamo incontrato Papa Leone XIV», scrive intanto Zelensky su X. «Siamo grati a Sua Santità per l'udienza. Per milioni di persone in tutto il mondo, il Pontefice è un simbolo di speranza di pace. L'autorità e la voce della Santa Sede possono svolgere un ruolo importante nel porre fine a questa guerra. Ringraziamo il Vaticano per la sua disponibilità a fungere da piattaforma per i negoziati diretti tra Ucraina e Russia. Siamo pronti al dialogo in qualsiasi formato per ottenere risultati tangibili. Apprezziamo il sostegno all'Ucraina e la voce chiara in difesa di una pace giusta e duratura».

15:49
15:49
Vance vede Zelensky, incontro di 30 minuti

Il vicepresidente americano JD Vance ha incontrato il presidente ucraino Voldymyr Zelensky a Roma: l'incontro è durato circa 30 minuti. Lo fanno sapere responsabili di Kiev. Le parti hanno evocato la telefonata previsa domani tra Donald Trump e Vladimir Putin, riferisce una fonte della presidenza ucraina.

15:14
15:14
In piazza San Pietro Ivan Soltanovsky al posto di Liubimova

La ministra della Cultura russa, Olga Liubimova, non ha potuto partecipare alla cerimonia di insediamento di Papa Leone XIV in Vaticano a causa di «motivi tecnici legati all'incongruenza della rotta aerea». Lo riferisce la Tass, citando un comunicato del ministero di Mosca, senza precisare altro.

Liubimova doveva guidare la delegazione russa alla cerimonia, così come aveva fatto per i funerali di Papa Francesco. Stamattina è stata sostituita dall'ambasciatore russo presso la Santa Sede Ivan Soltanovsky, aggiunge la nota del ministero.

15:14
15:14
Papa Leone XIV ha incontrato Zelensky in Vaticano

Papa Leone XIV ha ricevuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Vaticano. All'incontro ha partecipato anche la moglie Olena Zelenska.

In precedenza Zelensky aveva espresso su X gratitudine «per le parole speciali pronunciate oggi durante la Messa solenne sulla necessità di una pace giusta e per l'attenzione rivolta all'Ucraina e al nostro popolo. Ogni nazione merita di vivere in pace e sicurezza».

«Congratulazioni per l'inizio di questa missione davvero speciale. Che le preghiere per una pace giusta e una vita dignitosa per tutti siano ascoltate», ha aggiunto.

14:24
14:24
Zelensky ringrazia il Papa per aver evocato «una pace giusta»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in Vaticano per l'insediamento di Papa Leone XIV, ha espresso su X gratitudine «per le parole speciali pronunciate oggi durante la Messa solenne sulla necessità di una pace giusta e per l'attenzione rivolta all'Ucraina e al nostro popolo. Ogni nazione merita di vivere in pace e sicurezza».

«Congratulazioni per l'inizio di questa missione davvero speciale. Che le preghiere per una pace giusta e una vita dignitosa per tutti siano ascoltate», ha aggiunto.

12:10
12:10
Papa Leone XIV riceverà Zelensky

Papa Leone XIV riceverà in udienza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo si apprende dal bollettino della Santa Sede.

09:33
09:33
Record di 273 droni russi sull'Ucraina, 88 abbattuti

Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa sull'Ucraina un record di 273 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed: lo ha reso noto siu Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 88 sono stati abbattuti e 128 droni-esca sono caduti in zone aperte.

I velivoli senza pilota intercettati sono stati distrutti nell'est, nel nord e nel centro del Paese. Nell'attacco sono state colpite le regioni di Kiev, Dnipropetrovsk e Donetsk.

Il record precedente risale alla notte del 23 febbraio scorso, quando i russi attaccarono con missili balistici e 267 droni.

07:57
07:57
Il punto alle 07.30

Nella notte le forze russe hanno attaccato la regione di Kiev con circa 80 droni, provocando almeno una vittima e tre feriti. Lo dice l'Amministrazione militare regionale di Kiev citata dai media ucraini. «A seguito dell'attacco nemico nel distretto di Obukhiv, una donna è morta per le ferite riportate. Un uomo di 61 anni, una donna di 59 anni e un bambino di 4 anni sono rimasti feriti. Sono stati trasportati in ospedale. Sono state fornite tutte le cure mediche necessarie. Le condizioni dei feriti sono moderate», ha riferito Mykola Kalashnyk, capo dell'Amministrazione Militare Regionale di Kiev.

Domani alle ore 10 (le 16 in Svizzera) parlerò al telefono con il presidente della Russia Vladimir Putin. I temi della conversazione saranno «fermare il 'bagno di sangue' che sta uccidendo, in media, più di 5 mila soldati russi e ucraini alla settimana, e il commercio». Lo annuncia il presidente USA, Donald Trump, in un post sul suo social Truth, scritto tutto in caratteri maiuscoli. «Parlerò poi con il presidente ucraino Zelensky e poi, insieme al presidente Zelensky, con diversi membri della NATO», aggiunge Trump, «speriamo che sia una giornata produttiva, che si arrivi a un cessate il fuoco e che questa guerra molto violenta, una guerra che non avrebbe mai dovuto scoppiare, finisca».

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso del colloquio telefonico avuto con il segretario di Stato americano,  Marco Rubio, ha evidenziato «il ruolo positivo» svolto dagli Stati Uniti nel far accettare a Kiev «la proposta del presidente  russo Vladimir Putin di riprendere i colloqui a Istanbul». È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo, secondo cui Lavrov ha «confermato la disponibilità di Mosca a continuare a collaborare con i colleghi americani in questo contesto».