Aviazione

Sì, il Boeing 787 sta tornando

Il costruttore americano ha appena annunciato un aumento di produzione, spinto dalla domanda e dalle vendite – L'obiettivo è arrivare a 10 esemplari al mese entro il 2025-26
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Marcello Pelizzari
31.05.2023 15:15

Il Boeing 787 sta tornando. Il costruttore nordamericano, al riguardo, ha annunciato di aver raggiunto il tasso di 4 aeromobili a lungo raggio prodotti al mese nel suo sito di Charleston, nella Carolina del Sud. Non solo, entro la fine dell'anno di esemplari del 787 ne verranno prodotti 5 al mese. 

Nonostante ciò, gli attuali tassi di produzione non basteranno per raggiungere l'obiettivo, fissato all'inizio dell'anno, di 70-80 velivoli consegnati nel 2023. Fortuna vuole che, attualmente, Boeing abbia diversi 787 parcheggiati in attesa di consegna. Parliamo, secondo le stime, di 90 Boeing 787. Questo modello, giova ricordarlo, aveva subito interruzioni a livello di produzione e consegne più e più volte tra la fine del 2020 e l'inizio del 2023, compreso uno stop prolungato tra maggio 2021 e agosto 2022. Almeno un terzo dei 787 consegnati, nel 2023, proverrà dunque da questo inventario. 

Domanda: ma i clienti, nel frattempo, non si sono disaffezionati al modello e, di riflesso, al costruttore, visti i continui ritardi? No, stando a Lane Ballard, vicepresidente e direttore generale del programma 787. I clienti, ha assicurato, desideravano e desiderano questo velivolo. 

Come prima della crisi, o quasi

Nessun problema, dunque. Eppure, detto della progressione e dei miglioramenti, Boeing è (ri)partito da molto, molto lontano. Ne avevamo già parlato. Da una parte le conseguenze della pandemia, dall'altra i tanti, troppi problemi legati alla qualità che hanno interrotto, negli ultimi anni, diverse volte la produzione, ritardando di riflesso le consegne. Nel 2021, per dire, l'azienda ha consegnato la miseria di 14 esemplari di 787. L'anno scorso, la quota è salita a 31. Nel primo trimestre del 2023, per contro, le consegne sono arrivate a 11 a una media di 3 velivoli al mese.

Tradotto: Boeing dovrà accelerare, e pure parecchio, per raggiungere l'obiettivo dichiarato di 10 esemplari di 787 al mese entro il 2025-26. Di qui la decisione di aggiungere una seconda catena di montaggio finale al sito di Charleston, nello stesso edificio dove si sviluppa la prima. Innanzitutto, però, il costruttore dovrà ritrovare la qualità perduta e garantire, una volta per tutte, di aver eliminato tutti i difetti che da anni affliggono il programma. 

Fronte Boeing, i dirigenti hanno assicurato di aver migliorato e di continuare a migliorare i processi. E di spingere ulteriormente l'acceleratore sulla produzione qualora lo giustificasse la domanda. L'obiettivo nell'obiettivo, par di capire, è superare anche i 10 velivoli al mese citati in precedenza e avvicinarsi ai 14 assemblati ogni mese prima della pandemia. Quando, fra l'altro, la produzione per gli aerei a lungo raggio era concentrata a Everett, la sede storica della Boeing.

Vendite in crescita

L'aumento della produzione, leggiamo, al momento è spinto da una ritrovata verve commerciale. Dopo anni e anni di magra, con Airbus a recitare la parte del leone, il 787 ha riacquistato fascino e ordini. Lo scorso anno, ad esempio, sono stati venduti 139 esemplari. Citiamo, a tal proposito, il maxi-ordine di United Airlines per 100 aerei più opzione per altri 100. Era dal 2018 che questo modello non registrava una performance simile. Quest'anno, invece, le vendite per ora sono ferme a 44 velivoli, ma c'è grande attesa per Saudia e Riyadh Air: i due vettori devono confermare l'acquisto di 78 velivoli con opzione per ulteriori 43.

Il 787, concludendo, si è affermato come l'alternativa intelligente, soprattutto pensando alla fine del 747, alla perdita di velocità del 777 e, ancora, ai ritardi ripetuti del programma 777X.

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