Il caso

«Sì, quello yacht è di Kerimov»

Le autorità delle Figi, su richiesta degli Stati Uniti, hanno confiscato il mega yacht Amadea che apparterrebbe all'oligarca
Marcello Pelizzari
03.05.2022 14:08

Ci risiamo. Lo spettacolo continua. L’Alta Corte delle Figi ha dato il nullaosta agli Stati Uniti e alle autorità locali per sequestrare uno yacht, anzi un megayacht da 325 milioni di dollari. Bene, benissimo. Ma chi è il proprietario? Secondo gli americani, beh, è l’oligarca russo Suleyman Kerimov. Attualmente sotto sanzioni, come altri suoi illustri colleghi.

Legami con Putin

La barca, immensa, si chiama Amadea. Il sequestro è stato approvato dall’Alta Corte, appunto, dopo che un tribunale delle Figi aveva preventivamente bloccato lo yacht mentre le autorità erano al lavoro con i funzionari di Washington.

I rappresentanti del proprietario, ora, avranno tempo fino a mercoledì per presentare un’ordinanza di sospensione. Secondo un avvocato che rappresenta la società cui è intestata la barca, ha spiegato Bloomberg, il superyacht non appartiene a Kerimov, sanzionato per i suoi stretti, strettissimi legami con Vladimir Putin. Tant’è che figurava nell’elenco delle sanzioni americane già dal 2018.

È suo o no?

Il caso, tuttavia, appare spinoso. Quantomeno, rischia di impantanarsi sul fronte legale. Proprio perché sembrerebbe complicato legare Amadea a Kerimov. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, gli oligarchi e le loro proprietà sono stati al centro di molte, moltissime sanzioni varate da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea.

Di più, il presidente americano Joe Biden intende usare i beni sequestrati per aiutare a ricostruire l’Ucraina, martoriata dalla guerra. Oltre agli yacht, nell’inventario figurano aeroplani, ville e appartamenti.

Un disegno di legge, in questo senso, a Washington potrebbe vedere la luce già all’inizio della prossima settimana.

Dal Messico alle Figi

Amadea, secondo i siti specializzati, era giunto alle Figi, a Lautoka, lo scorso 12 aprile dopo un lungo viaggio (18 giorni) dal Messico. Il blocco della barca risale invece al 19 aprile.

Il proprietario legale, leggiamo, è la Millemarin Investments Ltd. mentre lo yacht batte bandiera delle Cayman. Dietro a questa società ci sarebbe Eduard Khudainatov, ex presidente e amministratore delegato di Rosneft. Gli Stati Uniti, però, insistono: Amadea è di Kerimov.

Sia quel che sia, si tratta dell’ennesimo sequestro di un megayacht. Il più costoso, ad oggi, rimane il leggendario Dilbar del miliardario Alisher Usmanov, impacchettato dalle autorità tedesche. Il suo valore? 750 milioni di dollari.

Ma chi è Kerimov?

Kerimov, secondo le stime, è uno degli uomini d’affari (e politici) più ricchi della Federazione Russa. La sua famiglia, fra le altre cose, detiene una partecipazione in Polyus, il più grande produttore d’oro in Russia. Balzò agli onori della cronaca, una decina d’anni fa, per aver acquistato l’Anzhi Makhachkala, club calcistico del Daghestan, portandolo ai vertici della piramide del Paese grazie ad acquisti altisonanti come Samuel Eto’o. Nel 2013, però, tagliò drasticamente i fondi e in seguito abbandonò il progetto. In precedenza, nel 2006, sfasciò una Ferrari Enzo a Nizza, lungo la Promenade des Anglais, riportando serie ferite. Il valore del bolide? 650 milioni di dollari.

Gli Stati Uniti, come detto, hanno inserito Kerimov fra i soggetti sanzionati già nel 2018. I pubblici ministeri francesi, invece, lo hanno avevano accusato di riciclaggio di denaro nell’ambito dell’acquisto di quattro ville in Costa Azzurra. Senza, tuttavia, venirne a una.

Gli yacht, concludendo, sono sempre stati la sua passione. Dal 2005 al 2015 solcò i mari con Ice, un bestione da novanta metri. Se ne sbarazzò con una vendita che fa discutere ancora oggi, giacché l’acquirente era nientempopodimeno che Teodoro Nguema Obiang Mangue, figlio del presidente della Guinea Equitoriale e già vicepresidente del Paese. Noto per il suo stile di vita sontuoso, citiamo Wikipedia, è stato oggetto di numerose accuse e sanzioni penali internazionali per presunta appropriazione indebita e corruzione. Ahia.

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