Il caso

Siete in Russia e volete delle Nike o un Lego? Ci pensa lui

Dopo l'addio di molti marchi stranieri in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca, l'olandese Wijnand Herinckx ha messo in piedi un business parallelo per far confluire prodotti occidentali nel Paese
© CdT/Archivio
Red. Online
15.06.2024 23:15

I consumatori russi continuano ad avere accesso ai marchi occidentali. E questo, in particolare, grazie a un uomo d'affari olandese, secondo quanto riportato oggi da Reuters. Wijnand Herinckx, quarant'anni, ha costruito un'attività «fiorente» facendo entrare in Russia prodotti di marchi come Lego e Nike. Marchi, spiega l'agenzia di stampa, che assieme a molti altri avevano lasciato il mercato russo in risposta all'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca. Reuters, per la sua indagine, si è basata sulle testimonianze dello stesso Herinckx ma anche su dati doganali, registri aziendali e documenti interni. 

Di fatto, Herinckx sta tradendo la strategia dell'Occidente. Ovvero, isolare la Russia e far sentire ai suoi cittadini l'impatto della guerra. Tagliandoli da prodotti che, in passato, hanno amato e pure tanto. Come Apple o Zara, fra gli altri. «Nike non vuole che i suoi prodotti vengano spediti in Russia» ha dichiarato Herinckx in una videochiamata con Reuters. «Ma non ci sta nemmeno dicendo di non farlo».

L'azienda di Herinckx, nello specifico, acquista questi prodotti utilizzando intermediari senza alcun legame apparente con la Russia, per poi spedire la merce in Russia, spesso attraverso la Turchia, e infine consegnarla ai rivenditori. L'imprenditore ha dichiarato a Reuters che la sua azienda in Russia impiega 82 persone e quest'anno dovrebbe fatturare 35 milioni di euro. Un dato in crescita rispetto ai 23,7 milioni di dollari del 2023. Contattate da Reuters, Lego e Nike hanno dichiarato di non aver autorizzato le importazioni dei loro prodotti in Russia da parte di Herinckx.

Va detto, in ogni caso, che Herinckx sin qui si è occupato di beni di consumo non soggetti a sanzioni mentre Reuters scrive di non aver trovato prove di violazioni delle sanzioni nelle sue attività. «Ma aziende come quella di Herinckx aiutano indirettamente l'economia russa» si legge nell'articolo. «I consumatori possono ancora acquistare prodotti stranieri a cui si sono abituati dopo il crollo del comunismo, più di una generazione fa».

L'azienda di Herinckx è una delle decine di imprese che utilizzano tattiche di mercato cosiddetto grigio per importare in Russia prodotti di marchi che, appunto, avevano lasciato il Paese in risposta all'invasione. Più di mille aziende straniere, mentre scriviamo queste righe, hanno annunciato la cessazione o la riduzione delle operazioni in Russia dopo l'invasione dell'Ucraina, secondo un conteggio dei ricercatori della Yale University School of Management.

La Russia, tramite decreto legislativo, da tempo consente alle imprese di importare prodotti dall'estero senza l'autorizzazione del proprietario del marchio. Una contromossa varata proprio in seguito all'esodo di massa delle imprese straniere nel 2022. Queste cosiddette importazioni parallele hanno totalizzato più di 70 miliardi di dollari nei due anni fino alla fine del 2023, secondo quanto dichiarato dalle autorità russe.

In questo articolo: