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Lo hanno fatto sapere, citate da Haaretz, fonti vicine ai negoziati tra la delegazione israeliana e rappresentanti USA, del Qatar e dell'Egitto – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:10
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Lloyd Austin: «Gli Houthi subiranno le conseguenze dei loro attacchi»
Gli Houthi «subiranno le conseguenze» dei loro attacchi: lo dichiara il capo del Pentagono, Lloyd Austin.
Gli Houthi «subiranno conseguenze se non fermano i loro attacchi illegali, che danneggiano le economie del Medio Oriente, causano danni ambientali e distruggono le consegue di aiuti umanitari allo Yemen e altri paesi», afferma Austin. Gli «Stati Uniti non esiteranno ad agire, se necessario, per difendere vite umane e gli scambi commerciali», mette in evidenza Austin.
22:42
22:42
«USA e Regno Unito hanno lanciato attacchi contro gli Houthi nello Yemen»
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato attacchi contro decine di obiettivi degli Houthi in Yemen. Lo riportano i media americani citando alcune fonti.
Gli attacchi hanno riguardato almeno 18 target sparsi in diverse aree. Nel mirino - riportano i media americani - sono finiti anche missili e droni. Gli attacchi sono la quarta operazione congiunta di Stati Uniti e Gran Bretagna contro i ribelli sciiti filoiraniani yemeniti dal 12 gennaio.
22:12
22:12
Hamas: «La riduzione delle richieste? È propaganda di Israele»
Il capo dello staff del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, Taher Anonu, ha affermato che le notizie secondo cui Hamas avrebbe rinunciato ad alcune delle sue richieste nei negoziati per la liberazione degli ostaggi sono «propaganda israeliana», e ha accusato Israele di cercare di ostacolare il tentativo di raggiungere un accordo. Lo riporta Haaretz.
Secondo Anonu, le condizioni poste da Hamas per un accordo restano la cessazione della guerra, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, la revoca del blocco e la riabilitazione della Striscia di Gaza.
22:02
22:02
Manifestazione a Tel Aviv, 19 arresti
Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il governo del primo ministro Benyamin Netanyahu e chiedere la liberazione degli ostaggi. La polizia ha dichiarato illegale la protesta e ha riferito di aver arrestato 19 manifestanti, riporta Haaretz secondo cui la polizia ha utilizzato gli idranti per disperdere decine di manifestanti che tentavano di bloccare la strada.
Nel frattempo, circa un migliaio di persone sta marciando con fiaccole dalla residenza del presidente a Gerusalemme verso una piazza nel centro della città chiedendo il rilascio degli ostaggi ed elezioni.
19:48
19:48
Netanyahu: «Lavoriamo a uno schema per il rilascio degli ostaggi»
«Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah». Lo ha detto Benyamin Netanyahu confermando che stasera Israele discuterà «i prossimi passi dei negoziati».
Netanyahu ha aggiunto tuttavia che convocherà «all'inizio della settimana il gabinetto per approvare i piani operativi d'azione a Rafah, compresa l'evacuazione della popolazione civile da lì». «Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi».
19:06
19:06
«Con la gente affamata è impossibile dare aiuti a Gaza Nord»
L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi ha affermato di essere stata costretta a sospendere le consegne di aiuti nel nord della Striscia di Gaza - dove non è «possibile condurre operazioni umanitarie adeguate» - a causa della situazione di fame e di disperazione della popolazione della zona che sfocia in attacchi e disordini.
«Il comportamento disperato delle persone affamate ed esauste sta impedendo il passaggio sicuro e regolare dei nostri camion», ha affermato Tamara Alrifai, direttrice delle relazioni esterne dell'Unrwa, riporta il Guardian. Alrifai ha aggiunto di essere «molto cauta su come spiegare questo per non far sembrare che stiamo incolpando le persone o descrivendo queste cose come atti criminali».
Il mese scorso le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme sulle «sacche di carestia» a Gaza, con bisogni particolarmente acuti nel nord. Da allora le condizioni sono costantemente peggiorate, provocando un aumento del numero di persone affamate che tentano di chiedere aiuto ai camion di passaggio.
L'Unrwa non ha ottenuto il permesso dalle autorità israeliane di fornire aiuti nel nord della Striscia per più di un mese, mentre le organizzazioni umanitarie sono sempre più disperate per la minuscola quantità di aiuti che può arrivare a Gaza.
18:58
18:58
Appello per il blocco delle armi, Israele attacca l'ONU
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha condannato l'appello del Consiglio dei diritti umani dell'Onu di varare un embargo per le armi ad Israele. L'Onu - ha denunciato su X Katz - ha cooperato con i terroristi di Hamas e sta cercando di danneggiare il diritto di Israele a difendere se stesso e i suoi cittadini«.
»Ignorare - ha aggiunto - i crimini di guerra, quelli sessuali e contro l'umanità commessi dai terroristi di Hamas è una macchia sull'Onu che non può essere cancellata«.
17:59
17:59
«Siamo lontani da un accordo, ma Hamas ha ridotto le sue richieste»
«Siamo ancora lontani da un accordo ma Hamas ha abbandonato alcune sue richieste in seguito all'irrigidimento del premier Benyamin Netanyahu». Lo ha detto, citato dai media, un alto funzionario politico israeliano riferendosi all'andamento dei negoziati con Hamas sul rilascio degli ostaggi.
16:48
16:48
«Hamas rinuncerebbe al ritiro totale di Israele»
Hamas avrebbe abbassato alcune delle sue richieste nell'ambito di un nuovo accordo sul rientro degli ostaggi israeliani ancora a Gaza. Lo ha riferito - citando fonti a conoscenza del dossier - il network saudita 'A-Sharq' ripreso dai media israeliani.
In base a queste fonti, la fazione islamica avrebbe ridotto il numero di detenuti palestinesi da chiedere ad Israele e non porrebbe più come condizione il ritiro totale dell'esercito israeliano dalla Striscia, né un cessate il fuoco permanente, bensì una tregua iniziale di 6 settimane.
L'Idf dovrebbe tuttavia ritirarsi dai maggiori centri popolati dell'enclave palestinese e ci dovrebbe essere il ritorno degli sfollati dal sud al nord della Striscia. Hamas - secondo il network saudita - vorrebbe ora il rilascio di 200/300 detenuti palestinesi nella prima fase dell'intesa.
14:12
14:12
«Significativi progressi nei colloqui a Parigi sugli ostaggi»
I colloqui «sono stati molto buoni» e sono stati compiuti «significativi progressi», ora sta a Hamas decidere. Lo hanno fatto sapere, citate da Haaretz, fonti vicine ai negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi a Parigi tra la delegazione israeliana e rappresentanti USA, tra cui il direttore della CIA William Burns, del Qatar e dell'Egitto.
Secondo le fonti ora sarà presentato ad Hamas un quadro aggiornato per il potenziale accordo. Una fonte diplomatica ha poi spiegato ad Haaretz che «un accordo può essere raggiunto prima di Ramadan». «Qualsiasi ulteriore progresso - ha aggiunto - è nelle mani di Hamas».
13:07
13:07
«L'esercito intensifica le azioni a Khan Yunis»
L'esercito israeliano sta intensificando le azioni nella parte occidentale di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare segnalando che in un'operazione in una serie di edifici «trasformati da Hamas in luoghi di combattimento i soldati hanno rinvenuto bombe di mortaio e munizioni in borse dell'Unrwa», l'Agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi.
Inoltre - sempre secondo la stessa fonte - sono state rinvenuti, e confiscati, «fucili mitragliatori Kalašnikov, pallottole, granate, esplosivi, lanciarazzi e mezzi di comunicazione»
11:06
11:06
«Intensi combattimenti a Gaza City e Khan Yunis»
L'esercito israeliano è impegnato in «combattimenti intensi» contro Hamas nel centro e nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare indicando in Zaitun, quartiere di Gaza City, e Khan Yunis i luoghi degli scontri maggiori dove sono stati uccisi «molti operativi di Hamas». In entrambi i posti - ha aggiunto il portavoce militare - sono stati trovati «armi e documenti» di Hamas.
10:05
10:05
Oltre 29.600 i morti a Gaza
Il ministero della Sanità guidato da Hamas ha aggiornato il bilancio dei morti a Gaza a 29.606.
Dal canto suo, un portavoce dell'agenzia per i rifugiati palestinesi Unrwa ha affermato che l'organizzazione non è più in grado di fornire assistenza nel nord di Gaza, dove ha solo «pochi dipendenti».
«Credo che abbiamo alcune settimane, cinque o sei, forse meno. Dopodiché, non saremo in grado di continuare a fornire servizi, non solo a Gaza, ma anche in luoghi come Siria, Giordania, Libano, Cisgiordania e Gerusalemme Est», ha detto ad Al Jazeera il portavoce dell'Unrwa Adnan Abu Hasna.
Intanto, Mhammed Alawya, un comandante di Hezbollah colpito da un attacco aereo israeliano contro la sua auto il 12 febbraio, è morto per le ferite riportate. Lo riferisce Haaretz citando a sua volta il notiziario libanese Al Jadid.
08:26
08:26
Scia di petrolio da un cargo colpito dagli Houthi
Il mercantile Rubymar, battente bandiera del Belize e registrato nel Regno Unito, ha lasciato una scia di petrolio di 28 chilometri. Lo afferma il Centcom aggiornando sull'imbarcazione colpita il 18 febbraio dagli Houthi, che hanno causato notevoli danni.
La Rubymar stava «trasportando fertilizzante quando è stata attaccata», aggiunge il Centcom. «Gli Houthi continuano a ignorare l'impatto regionale dei loro indiscriminati attacchi», mette in evidenza il Centcom.
Intanto, l'esercito degli Stati Uniti afferma di aver distrutto sette missili da crociera antinave che il gruppo ribelle Houthi dello Yemen intendeva lanciare contro obiettivi nel Mar Rosso. «Le forze del Centcom hanno identificato questi missili nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e per le navi della marina americana nella regione», ha spiegato il Comando Centrale degli Stati Uniti in un post su X.
«Queste azioni proteggeranno la libertà di navigazione e renderanno le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili», ha aggiunto.
08:20
08:20
Il punto alle 8
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu si è consultato con tre dei suoi principali ministri per discutere i piani di ampliamento degli insediamenti in Cisgiordania in risposta all'attacco terroristico di giovedì in cui una persona è stata uccisa e 10 ferite.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha scritto sulla piattaforma di social media X, ex Twitter, che il popolo palestinese «sta soffrendo a causa del terrorismo di Hamas» e che Hamas non rappresenta la «stragrande maggioranza dei palestinesi».
Il Ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che una persona è stata uccisa e 15 ferite - due delle quali in modo grave - in un attacco aereo nella città di Jenin, in Cisgiordania, giovedì sera.
L'esercito israeliano ha dichiarato che un terrorista della Jihad islamica è stato ucciso durante la notte in un attacco di un drone nella città cisgiordana di Jenin.
Una delegazione di Hamas guidata da Ismail Haniyeh ha lasciato il Cairo giovedì dopo tre giorni di discussioni.
I riservisti in servizio nell'unità speciale degli Alpini dell'esercito israeliano si sono rifiutati di incontrare Netanyahu, che giovedì ha visitato la base dell'unità nel nord di Israele. Secondo una dichiarazione del ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, nelle ultime 24 ore sono state uccise 104 persone e 160 sono rimaste ferite.
La delegazione israeliana per i negoziati sugli ostaggi è arrivata a Parigi.
Domenica, la polizia istituirà dei blocchi stradali sulla Route 1 in Cisgiordania, limitando la circolazione dei veicoli palestinesi, che saranno validi per 14 giorni.
Il piano di Israele di aggiungere 3.000 nuove case in Cisgiordania è «profondamente preoccupante», secondo Simon Walters, ambasciatore del Regno Unito in Israele.
79 camion di aiuti sono entrati a Gaza dal valico di Kerem Shalom, nonostante centinaia di manifestanti abbiano cercato di bloccarne il passaggio.
L'amministrazione Biden ha invertito una delle più importanti mosse politiche di Donald Trump nei confronti del conflitto israelo-palestinese, ribaltando la politica del tycoon secondo cui gli Stati Uniti non considerano più illegali gli insediamenti di Israele.
Il ministero della Sanità gestito da Hamas ha riferito che 22 persone sono state uccise e 50 ferite in un apparente attacco israeliano contro una casa a Deir al Balah, nella Striscia di Gaza centrale.
Mohammed Alawya, un comandante di Hezbollah colpito da un attacco aereo israeliano su un'auto in cui si trovava il 12 febbraio, è morto per le ferite riportate, secondo quanto riportato dal notiziario libanese Al Jadid.