Sindaco e imprenditori salvano Rostock dal coronavirus

La lotta contro il coronavirus, come dicono gli esperti in materia, sarà ancora lunga. Per renderla il più efficace possibile è indispensabile mettere a confronto le strategie adottate in diversi Paesi, evidenziando quelle che hanno dato i risultati migliori.
A tale proposito val la pena osservare quanto accaduto a Rostock, città del nord della Germania, dove un sindaco molto previdente e una classe imprenditoriale reattiva hanno ottenuto un grande risultato. Lo scorso 23 aprile questa popolosa località del Land Meclemburgo-Pomerania Anteriore è infatti stata la prima, in Germania, ad annunciare di essersi liberata dal coronavirus, visto che nelle due settimane precedenti non si erano più registrati nuovi contagi e in ospedale non vi erano più persone affette dalla COVID.
In realtà negli scorsi giorni in città una persona è risultata positiva al test, ma la situazione complessiva è piuttosto incoraggiante. Merito del sindaco Claus Ruhe Madsen che alle prime avvisaglie dell’epidemia aveva introdotto misure rapide e impopolari, come ad esempio l’annullamento di un grande concerto in programma lo scorso 11 marzo.
Riconversione industriale
Un contributo altrettanto importante è stato dato dal sistema sanitario locale che ha saputo rapidamente identificare le persone entrate in contatto con portatori del virus. Da notare inoltre il ruolo chiave avuto da un’azienda locale, la Centogene, attiva nel settore delle biotecnologie. Ebbene, tale ditta da inizio febbraio ha messo a disposizione la metà dei suoi ricercatori, normalmente attivi nello studio di malattie genetiche, per sviluppare un test di screening per la COVID-19. Ciò ha permesso poi di eseguire oltre 7.000 test sulla popolazione locale.
La parola d’ordine delle autorità per uscire al più presto dalla fase dell’isolamento preventivo è così diventata: testare il prima possibile e il più possibile. La priorità è stata evidentemente data a professionisti di settori chiave, quali medici, infermieri e pompieri. A Rostock è stato deciso di testare anche persone senza sintomi per ridurre ulteriormente il rischio di nuovi contagi. Ma non è tutto; a inizio aprile Arndt Rolfs, il proprietario della Centogene, e altri dirigenti aziendali hanno chiesto la mobilitazione delle piccole e medie imprese (PMI) nella lotta contro il coronavirus.
La mobilitazione delle PMI
Tre settimane dopo oltre 500 PMI hanno risposto all’appello. Il tessuto industriale si è messo al lavoro per produrre respiratori, mascherine e tamponi. Ma la battaglia di Arndt Rolfs va ben oltre. In un’intervista a un quotidiano francese mette in guardia: «Tutta l’Europa dipende dalle fabbriche di Taiwan, Corea e Cina. Sto lanciando un appello a Bruxelles da cui mi aspetto molto. Gli Stati membri dovranno riconoscere che prodotti per l’igiene di base, mascherine o test per future epidemie, dovranno essere fabbricati in Europa».