Il caso

Sostegno all'Ucraina: anche in Irlanda tiene banco il tema della neutralità

Senza averlo annunciato al pubblico, il Consiglio dei ministri di Dublino ha approvato l'addestramento alle armi di militari ucraini — Un aiuto che, secondo diversi schieramenti politici, violerebbe la politica di non belligeranza irlandese
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Giacomo Butti
22.08.2023 15:04

Neutralità. Il tema rimane caldo. In Svizzera, da oltre un anno, si discute sulla posizione che la Confederazione dovrebbe assumere nei confronti di Russia e Ucraina, di aggressore e difensore, in una guerra che sta cambiando la faccia dell'Europa. A livello federale – e non solo – si dibatte su tutto: dall'applicazione delle sanzioni alla riesportazione di armi. Ma l'argomento non si ferma ai nostri confini. A parlarne, e intensamente, è in questi giorni anche l'Irlanda. Paese storicamente neutrale, si trova ora ad affrontare una questione spinosa: il governo, hanno recentemente riferito media locali, ha acconsentito all'addestramento di militari ucraini senza dare alcun annuncio pubblico. Una mossa, denunciano i critici, che sa di vero e proprio «insabbiamento». Di qui la «seria minaccia» alla neutralità irlandese.

I fatti

Sin dalla sua indipendenza — arrivata nel 1922 —, l'Irlanda ha assunto nei confronti dei conflitti internazionali una posizione di neutralità. Così è stato nella Seconda guerra mondiale (sebbene decine di migliaia di cittadini irlandesi abbiano combattuto negli eserciti alleati) e nella Guerra fredda. Ma l'invasione dell'Ucraina ha posto il Paese davanti a una nuova sfida. «Neutrali militarmente, non politicamente», volendo riassumere la posizione ufficiale dell'Irlanda. Per questo, un po' come la Svizzera, negli scorsi mesi Dublino si è data da fare per sostenere l'Ucraina dal punto di vista puramente umanitario. A febbraio, aveva dichiarato che avrebbe messo a disposizione un team di trenta persone per istruire le truppe ucraine sullo «sminamento e il soccorso militare», fornendo inoltre altri «supporti non letali» nell'ambito del programma di politica di sicurezza e difesa comune del blocco europeo. Un programma molto simile a quello proposto dall'esercito svizzero, che da oltre un anno invita esperti civili ucraini a partecipare a corsi di sminamento, assumendosi spese di viaggio e alloggio. 

Ma in Irlanda il governo non si è fermato qui. E l'Irish Times ha rivelato venerdì come, un mese fa, il Consiglio dei Ministri abbia approvato — un po' in sordina — un memorandum che consentirebbe al team attualmente già impegnato in Germania e Polonia di addestrare le forze ucraine nelle abilità di base nelle armi e sulle tattiche militari. Insomma, una forma di aiuto della quale non si era discusso al momento degli annunci pubblici sulla partecipazione delle Forze di Difesa irlandesi alla missione di addestramento dell'UE.

La rabbia

La notizia, ovviamente, ha sollevato un bel polverone, e in tutti gli schieramenti politici. In generale, il Consiglio dei ministri è stato accusato di aver deliberatamente nascosto la decisione di fornire sostegno di natura diversa da quella strettamente umanitaria. «I piani che prevedono che le Forze di Difesa forniscano addestramento all'uso delle armi alle truppe ucraine sono una nuova svolta nella violazione della neutralità militare irlandese da parte del Governo», ha dichiarato, ad esempio, Paul Murphy, parlamentare dell'alleanza di sinistra People Before Profit-Solidarity: «I deputati hanno scelto di non dire al pubblico la natura esatta della formazione».

Simile, la posizione di Neasa Hourigan, deputata del Partito Verde irlandese, che ha definito «preoccupante» la notizia: «L'invasione dell'Ucraina è una grave minaccia per la pace e la stabilità in Europa. Sebbene sia opportuno che l'Irlanda sostenga la popolazione ucraina, l'addestramento alle armi sembra essere un significativo allontanamento dall'impegno di lunga data del nostro Paese per la neutralità e il mantenimento della pace».

Forti le affermazioni di Hermann Kelly, presidente e fondatore dell'euroscettico Irish Freedom Party (partito di estrema destra) che ha definito la mossa come «l'ultimo chiodo nella bara della neutralità militare irlandese».

La risposta

Il Dipartimento della Difesa irlandese, direttamente toccato dalla questione, non ha tardato a fornire la propria versione: rispetto alla decisione di febbraio, l'inclusione di moduli di addestramento sulle abilità militari di base «rappresenta un modesto passo avanti». «Fornire ai soldati un addestramento militare di base che comprenda la leadership e le esercitazioni non ha alcun impatto sulla politica di neutralità militare», ha dichiarato un portavoce del dipartimento, citato dall'Irish Times. «L'Irlanda è militarmente neutrale, ma non politicamente neutrale, nel sostenere l'Ucraina di fronte a un'invasione illegale e immorale da parte della Russia che viola la Carta delle Nazioni Unite». Dublino, ha inoltre sottolineato la Difesa, «non sta fornendo armi all'Ucraina».

Confutata anche l'idea che il Governo abbia volutamente insabbiato la questione: «L'elenco delle aree di addestramento annunciato all'inizio dell'anno, che non includeva alcun riferimento all'addestramento con le armi, è sempre stato inteso come indicativo piuttosto che esaustivo». Come a dire: la lista di aiuti per Kiev andava interpretata, invece che presa alla lettera.

L'Irlanda ha sin qui contribuito con oltre 122 milioni di euro (circa 116,6 milioni di franchi) in aiuti "non letali" all'Ucraina attraverso il Fondo europeo per la pace, fornendo attrezzature mediche, cibo, dispositivi di protezione personale e carburante.