Pandemia

Strano ma vero: in Cina sono le oche a vegliare sulla politica «zero COVID»

Nella prefettura di Chongzou, al confine con il Vietnam, una guarnigione di volatili impedisce il passaggio illegale della frontiera e di «importare» così nuovi casi di COVID
© Shutterstock
Giacomo Butti
24.04.2022 17:36

Ma quali cani. La nuova (vecchia) frontiera dell'animale da guardia è rappresentata da un volatile dal famoso caratteraccio: l'oca. Con la politica «zero COVID» che mira a cancellare il virus dal Paese, la Cina si è dimostrata particolarmente attenta nel limitare ogni possibile importazione di casi. Ed è qui che il pennuto gioca un ruolo fondamentale. Al confine con il Vietnam, infatti, è stata creata una guarnigione piumata, un piccolo esercito di circa 500 oche, per fermare chiunque cerchi di passare illegalmente la frontiera. «Come?», direte voi. È presto detto: questi animali, una volta preso possesso di un territorio, lo difendono ferocemente. E non si fanno problemi a segnalare, starnazzando, le sgradite intrusioni, o ad attaccare chi sottovaluta gli avvertimenti. Una tattica utilizzata sia dalle oche selvatiche che proteggono i propri piccoli, sia da quelle domestiche per difendere «casa propria».

Intervistato da National Geographic, l'esperto statunitense Petr Glazov (International Union for Conservation of Nature's Goose Specialist Group) ha spiegato che, quando si tratta di fare la guardia, le oche possono presentare qualche vantaggio rispetto ai cani. «Sono più selettive: a differenza dei cani non "danno l'allarme" anche per comunicare tra loro o per mero divertimento. Se un'oca lancia l'allarme è perché un intruso è entrato nel suo territorio». 

Prima di arruolarle, nel 2021 il governo cinese aveva testato altri pennuti, ma nessuno si era dimostrato più sensibile agli estranei. Per questo nella prefettura di Chongzou si è deciso di schierarle in oltre 300 posti di controllo. Dotate di una vista eccellente, evoluta per individuare da lontano la presenza di predatori, le oche possono utilizzare ogni occhio in modo indipendente, godendo così di una visione più ampia. E non è finita qui: quando dormono, questi volatili possono anche lasciare «acceso» un lato del cervello e l'occhio ad esso collegato, che rimane così aperto per rilevare le minacce. Una qualità, il cosiddetto sonno uniemisferico, che permette loro di essere sempre in controllo della situazione. «Sono talmente abili nel percepire i pericoli che in natura anatre e gru si nutrono in compagnia delle oche per godere di questa sicurezza», ha spiegato Glazov.

Novità? Non proprio

Ma usare le oche come animali da guardia, dicevamo, non è una pratica recente. Prove archeologiche dimostrano che alcune specie di oche erano già state addomesticate in Egitto almeno 4 mila anni fa, mentre alcuni recenti studi fanno risalire il momento addirittura a 16 mila anni fa. Ciò renderebbe l'oca il secondo animale addomesticato dall'uomo dopo i cani. E sempre, nella loro caratteristica territorialità, hanno svolto funzioni di «sicurezza». Famosa la leggenda (che attesta comunque quanto questa loro caratteristica fosse già conosciuta nell'antichità) di Roma salvata dalle oche nel 390 avanti Cristo. Assediata dai Galli, la città rischiava di capitolare a causa di un'incursione notturna. Furono proprio le oche presenti sul colle del Campidoglio ad avvertire i difensori con il loro starnazzare.

Altri esempi? In tempi più recenti, fra il 1959 e il 2012, una guarnigione di oche, la cosiddetta «Scotch Watch» ha pattugliato i 14 acri di magazzini dell'azienda di scotch whisky Ballentine's a Dumbuck, in Scozia. E nel 1986, l'esercito degli Stati Uniti ha arruolato 18 oche perché salvaguardassero installazioni radar e antiaeree nella Germania occidentale: un'operazione che ebbe un successo tale da spingere la U.S. Army ad arruolare altri 900 di questi volatili per il servizio nella regione.

E la «Geese police» non è una novità nemmeno in Cina: almeno dal 2013 le oche sono state utilizzate dalla polizia di alcune prefetture per le ronde notturne. Il risultato? Chiedetelo ai ladri beccati con le mani nel sacco.

Ma anche il cane ha i suoi pro

Quindi, l'oca batte il cane? In grado fondamentalmente di prendersi cura di se stesse, nutrendosi di ciò che trovano fra l'erba, e non necessitando di particolari cure veterinarie, le oche rappresentano sicuramente la scelta più economica. Ma non dimentichiamo le qualità del migliore amico dell'uomo. Alla rivista mensile statunitense, un addestratore professionista della Air Force ha spiegato: «I cani possono essere addestrati per molteplici scopi. E il loro sistema olfattivo? Su una scala tutta sua. Sì, probabilmente anche le oche potrebbero essere addestrate per altre funzioni, ma sarebbe un'operazione molto difficile». Non per nulla al confine con il Vietnam, oltre alle 500 oche, fanno da guardia anche circa 400 cani. Insomma, meglio la collaborazione che il confronto.

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