Diplomazia

Sull’invio di armi all’Ucraina la Germania ha cambiato passo

Il cancelliere Scholz afferma che il suo Paese è a fianco di Kiev, ma non si lascerà coinvolgere nel conflitto – Baerbock promette il rapido stop al rifornimento d’energia dalla Russia, ma a Berlino c’è chi frena
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock con il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba a Kiev. © REUTERS
Andrea Colandrea
11.05.2022 22:20

Deciso, dopo tanti tentennamenti, l’invio di armi pesanti all’Ucraina per permettere all’ex Repubblica sovietica di difendersi dall’aggressione russa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz - domenica scorsa - si è rivolto alla nazione in un lungo messaggio televisivo per spiegare (finalmente) la propria posizione al riguardo, a oltre due mesi dall’inizio della guerra. Nel suo lungo intervento, ritenuto su più fronti alquanto tardivo, Scholz ha parlato di «momento drammatico». Di «una situazione che rischia di sfuggire di mano». «Oggi - ha rimarcato il capo del Governo tedesco - in Europa ci troviamo in un grave pericolo dal quale dobbiamo assolutamente uscire tutti insieme. La Russia non deve prevalere. Sono sicuro che Putin non vincerà la guerra».

«Impegno con i cittadini»

Insomma, come dire che la Germania, che era finita sotto il fuoco delle critiche dalla stessa Ucraina per avere mostrato troppa passività nel reagire agli appelli dell’UE e della NATO per un suo impegno maggiore in favore di Kiev, ora è pienamente della partita. Politicamente, Scholz, che ha ottenuto il pieno appoggio dei colleghi di governo, ha tenuto però a rimarcare che non farà «proprio tutto quanto chiederanno gli uni e gli altri». Nel periodo del suo mandato, ha messo in chiaro il cancelliere, «l’impegno che ho preso, presuppone di evitare sofferenze al popolo tedesco». Soprattutto, «Berlino non prenderà alcuna decisione che possa incoraggiare la NATO a entrare in guerra con la Russia». I rischi di un’escalation, ha rimarcato Scholz, sono troppo elevati.

Martedì è stata la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, recandosi nuovamente a Bucha (città ucraina divenuta simbolo per i massacri commessi dagli invasori), a ribadire la linea della Germania verso il conflitto in atto. Baerbock ha assicurato che Berlino continuerà a sostenere l’Ucraina: «Andremo avanti con gli aiuti, non solo oggi, ma anche domani e nel lungo periodo». D’altro canto il Governo ucraino ha espresso soddisfazione per «il cambiamento della posizione» della Germania sulle forniture di armi a Kiev e l’embargo al petrolio russo, ha dichiarato a sua volta il suo omologo Dmytro Kuleba. Baerbock, durante la sua trasferta (gli ultimi sondaggi in Germania ne hanno rilanciato le quotazioni), si sarebbe però lasciato andare ad un eccesso di zelo sul tema energetico. La stampa tedesca glielo ha fatto notare: «La Germania ridurrà presto la sua dipendenza dal gas russo a zero per sempre» ha detto rivolta al collega.

Il nodo dell'approvvigionamento

Non per nulla è proprio il nodo dell’approvvigionamento energetico, in effetti, quello che in Germania sta assillando di più l’opinione pubblica. Se il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, in proposito, ha più volte messo in guardia dal staccare troppo presto la spina del gas russo («la tenuta dell’economia è in pericolo»), il verde Robert Habeck, ministro per l’Economia e l’Ambiente, in questi giorni è tornato a perorare la causa di un’«indispensabile riforma energetica», sulla quale il Governo non potrà però esprimersi prima dell’estate.

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