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Svezia e Finlandia nella Nato, fumata nera ad Ankara

La Turchia continua a opporsi alla candidatura dei due paesi nella Nato
©Turkish Presidency
Ats
25.05.2022 21:49

La Turchia continua a opporsi alla candidatura di Svezia e Finlandia nella Nato. Non è stato trovato alcun accordo tra Ankara e i Paesi scandinavi anche dopo 5 ore di colloqui con i delegati di Helsinki e Stoccolma arrivati nella capitale turca. A conclusione del vertice il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, ha ribadito che il sostegno alla candidatura nell'Alleanza Atlantica potrebbe arrivare solo se Svezia e Finlandia metteranno in campo «azioni concrete» contro gruppi considerati terroristi dalla Turchia.

Ankara infatti accusa i Paesi scandinavi di sostenere a livello finanziario e di fornitura di armi i militanti curdi del Pkk e le Unità di protezione del popolo curde siriane Ypg. La Turchia ha attaccato soprattutto Stoccolma per richieste di estradizione, mai assecondate, rispetto a membri della rete considerata responsabile del tentato golpe del 2016 e ha chiesto la rimozione di sanzioni sull'industria della Difesa e l'embargo sulla vendita di armi, misure imposte negli scorsi anni in seguito ad operazioni di Ankara contro le forze curde nel nord della Siria.

Per ora, il portavoce di Erdogan ha parlato di un «atteggiamento positivo» soltanto sulla rimozione delle sanzioni, ma ha fatto sapere che il dialogo coi rappresentanti di Svezia e Finlandia andrà avanti anche se non è stata definita alcuna road map. La contrattazione pare destinata a durare forse fino al prossimo vertice Nato, in programma il 29-30 giugno a Madrid e a cui parteciperanno anche Svezia e Finlandia. Ma la disputa potrebbe protrarsi anche oltre quella data, ha fatto intendere il portavoce del presidente turco che non ha escluso possibili incontri a livello di leadership per cercare di risolvere la questione.

Mentre l'incontro di Ankara era in corso, la stampa turca filogovernativa ha pubblicato una notizia sul ritrovamento di armi svedesi - il lanciarazzi anticarro AT4 - nelle basi del Pkk in nord Iraq dove è in corso da oltre un mese un'operazione militare della Turchia contro il gruppo armato curdo. Le critiche che Erdogan ha mosso ai Paesi scandinavi non sono condivise soltanto dai suoi elettori.

Gran parte della popolazione turca vede il Pkk come un gruppo terrorista e in Parlamento anche la leader di opposizione Meral Aksener ha sottolineato come le preoccupazioni sulla sicurezza di Ankara dovrebbero essere ascoltate dagli altri membri della Nato. Nel commentare la questione del sostegno al Pkk dei Paesi scandinavi, il leader dell'estrema destra nazionalista Devlet Bahceli - alleato del partito di Erdogan in Parlamento - aveva addirittura affermato che dovrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di lasciare la Nato «se non si riuscisse a trovare una soluzione riguardo alle attuali circostanze».