Davos

Svolta sull'asse Davos-Bruxelles: acquisti comuni di gas

Importante risultato: si auspica di riuscire a calmierare i prezzi e dare un segnale di unità
© KEYSTONE / GIAN EHRENZELLER
Ats
25.05.2022 19:11

Il motore Diesel dei negoziati europei alla fine arriva a un risultato sulla guerra del gas innescata dall'invasione russa dell'Ucraina: gli acquisti effettuati 'come un singolo compratore' per il gas.

Che non rappresentano l'embargo alla Russia, il 'tetto' ai prezzi o la tassazione dell'import che in molti auspicano, ma comunque potrebbero calmierare i prezzi e danno un segnale di unità mentre si cerca di trovare l'accordo sull'embargo al petrolio di Putin.

"Con il RePowerEu e gli investimenti nelle rinnovabili guadagneremo la nostra indipendenza dal petrolio e dal gas russi e accelereremo sulla transizione verde. Ora, lavoriamo a stretto contatto sulle strategie per affrontare il caro prezzi dell'energia", aveva annunciato stamani la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

A metterci il suo peso politico era stata poi, sempre stamane da Davos, la presidente della Bce Christine Lagarde, "siamo il mercato più grande, possiamo anche essere il compratore più grande. Una politica degli acquisti messi in comune su prodotti come gas, petrolio, minerali, sarebbe un'azione concertata formidabile, è arrivato il momento di un'azione concertata sugli acquisti".

A stretto giro Bruxelles fa sapere che dal primo giugno inizieranno i lavori della task force della Commissione europea per garantire l'approvvigionamento energetico dell'Ue attraverso l'acquisto comune volontario di gas, Gnl e idrogeno.

Il gruppo, sotto la supervisione della commissaria all'Energia Kadri Simson, lavorerà per aggregare i Paesi interessati agli acquisti in comune, il coordinamento della capacità e i negoziati con i fornitori. Intanto, da fonti europee, emerge che con il capitolo supplementare al Pnrr previsto dal piano RePowerEu si potranno finanziare infrastrutture energetiche per l'approvvigionamento di petrolio e gas, come gasdotti e oleodotti.

Segnali di unità dopo gli imbarazzi per la querelle sui rubli e i veti ungheresi sul petrolio. In attesa che prenda quota la proposta - inizialmente della Commissione europea, poi adottata dall'Italia e pochi altri - di tassare gli extra-profitti delle compagnie energetiche per finanziare misure di sostegno alle fasce di popolazione che non riescono a pagare la bolletta. Parte di una strategia più ampia, che include un'accelerazione sulle rinnovabili e una ri-progettazione dei prezzi dell'elettricità, per contenere i prezzi. Nell'attesa del sospirato embargo.

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