Iran

Teheran nega: «L’aereo non è stato colpito da un missile»

Dopo i crescenti sospetti di Canada e Stati Uniti, il capo dell’aviazione civile smentisce con forza l’ipotesi di un tragico errore: «Se hanno le prove, le mostrino»
Scatto dal luogo dove è precipitato l’aereo civile ucraino. © AP Photo/Ebrahim Noroozi
Ats
10.01.2020 09:43

(Aggiornato alle 13.28) «Una cosa è certa: questo aereo non è stato colpito da un missile». Lo ha ribadito stamani in una conferenza stampa il presidente dell’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana, Ali Abedzadeh, negando le accuse secondo cui il Boeing ucraino precipitato all’alba di mercoledì a Teheran sia stato abbattuto per errore da un razzo iraniano.

Questa la versione di Teheran, il giorno dopo che Canada e Stati Uniti hanno reso noto di avere prove di intelligence sul fatto che a causare lo schianto sia stato un missile iraniano, probabilmente per errore. Se il Canada e gli Stati Uniti hanno prove di intelligence che è così, «le svelino», ha aggiunto Abedzadeh. L’Iran ha invitato anche la Boeing a collaborare alle indagini.

Zelensky: «Vogliamo la verità»

«Considerate le recenti dichiarazioni di leader nazionali ai media, chiediamo ai partner internazionali, in particolare ai governi di Stati Uniti, Canada e Regno Unito, di mettere dati e prove relative ai disastro aereo a disposizione della commissione di inchiesta». È la richiesta formulata dal presidente ucraino, Volodymir Zelensky, dopo che dal Canada in modo ufficiale, e dagli Stati Uniti in modo non ufficiale, sono arrivate dichiarazioni riguardo all’esistenza di prove del fatto che l’aereo ucraino sia stato colpito da un missile.

«Il nostro obiettivo è stabilire la verità inconfutabile - continua la dichiarazione del presidente ucraino - noi consideriamo che sia responsabilità dell’intera comunità internazionale considerare le famiglie e la memoria delle vittime del disastro». «Il valore della vita umana è superiore a qualsiasi motivazione politica», ha poi concluso affermando che avrà un colloquio sull’inchiesta in corso con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo.

Team canadese in Iran

Un team di 10 persone è in arrivo in Iran dal Canada per «occuparsi delle questioni relative alle vittime» del disastro aereo che è costato la vita - fra gli altri - a 63 canadesi. Lo riferisce il ministero degli Esteri della Repubblica islamica. L’Iran ha inoltre invitato esperti canadesi a partecipare alle indagini. Ottawa aveva interrotto le relazioni diplomatiche con Teheran nel 2012 a seguito del sostegno iraniano a Bashar al Assad in Siria.

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