Telescopio spaziale Webb, rinvio forse dovuto a problema cavi

Potrebbe esserci un problema di cavi di facile risoluzione, dietro all’anomalia tecnica nella trasmissione di dati che ha portato a rinviare al 24 dicembre il lancio dell’attesissimo telescopio spaziale James Webb, frutto della collaborazione tra NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia Spaziale Canadese (CSA). A spiegarlo è Stefano Bianchi, Responsabile dei Programmi di Volo dell’ESA, durante un incontro con la stampa.
«Purtroppo ieri è stato scoperto che nella trasmissione attraverso il lanciatore dei dati che vengono da alcuni strumenti di comunicazione del satellite ci sono delle cadute dei dati, alcuni vanno persi: bisogna capire da dove viene il problema», afferma Bianchi. «Al 99% è un problema di interfaccia di facile risoluzione, c’è una grande quantità di cavi coinvolti. Però bisogna escludere che non sia un problema legato agli strumenti e agli equipment del satellite. Se ci fosse un problema sui sistemi di comunicazione che trasmettono e ricevono i dati per fare determinate operazioni sul satellite, sarebbe gravissimo».
Al momento, comunque, dai tecnici non trapelano particolari preoccupazioni o tensioni. «I progetti ambiziosi richiedono tempo: dopo 25 anni di attesa, uno o due giorni di ritardo per verificare che tutto funzioni alla perfezione sono più che accettabili», rassicura Antonella Nota, responsabile scientifica del telescopio spaziale James Webb di ESA.
La soluzione dell’enigma e la conferma della data di lancio dovrebbero arrivare nelle prossime ore: entro venerdì è infatti previsto l’incapsulamento del telescopio, cioè il suo inserimento nell’ogiva del lanciatore che dovrebbe proteggerlo nella fase di volo. Successivamente verranno ripetute le operazioni generali pre-lancio, per verificare che tutto funzioni in modo coerente e perfetto. «Infine - conclude Bianchi - il lanciatore sarà spostato sulla rampa di lancio per cominciare il countdown».