Clima

Temperature da record ed eventi estremi: «Non siamo pronti per questi disastri»

Inondazioni in California e incendi devastanti in Cile: secondo gli scienziati sarà sempre più difficile adattarsi ai fenomeni legati al riscaldamento globale
©Denis Poroy
Red. Online
07.02.2024 12:45

Inondazioni letali in California, incendi devastanti in Cile: gli eventi climatici estremi sono sempre più frequenti e il mondo non sembra pronto ad affrontare i disastri legati al riscaldamento globale. È l’allarme lanciato da alcuni scienziati del clima, mentre le temperature continuano a macinare record: l’anno più caldo da quando sono state introdotte le rilevazioni, il 2023, è stato seguito dal gennaio più caldo di sempre, evidenzia il Guardian, sottolineando come molte delle regioni dell'emisfero settentrionale siano state colpite in queste settimane da ondate di caldo decisamente fuori stagione. L’aumento delle temperature, provocato principalmente dal consumo di combustibili fossili e dalla deforestazione, dall’anno scorso è amplificato da El Niño, fenomeno climatico che dovrebbe continuare almeno fino alla primavera del 2024.

Con queste temperature fuori norma cresce il rischio di incendi e inondazioni: solamente questo mese si sono verificati due disastri climatici legati al clima, in California e in Cile. Nel Paese sudamericano le vittime legate agli incendi boschivi nella regione di Valparaiso hanno superato quota 130 e il presidente cileno Gabriel Boric ha dichiarato due giorni di lutto nazionale.

Negli Stati Uniti, invece, il governatore della California Gavin Newsom ha annunciato lo stato di emergenza per il «fiume atmosferico», potenziato dalle temperature più calde dell’Oceano Pacifico (dovute a El Niño), che ha scaricato quantità senza precedenti di pioggia su San Diego e sui distretti vicini, uccidendo almeno tre persone.

Secondo Raul Cordero, professore di climatologia all’Università di Groninga e all’Università di Santiago, «la frequenza dei disastri legati al clima è aumentata drammaticamente negli ultimi anni» a causa delle «condizioni meteorologiche e climatiche estreme». L’esperto sottolinea come «in alcune regioni del mondo stiamo affrontando disastri causati dal clima per i quali non siamo preparati, ed è improbabile che saremo in grado di adattarci completamente ad essi».

Richard Betts, dell’Hadley Centre for Climate Prediction and Research del Met Office (l’ufficio meteorologico del Regno Unito), ha evidenziato come gli eventi estremi, tra cui le ondate di caldo più lunghe e le precipitazioni abbondanti, ma anche l’aumento della siccità, stiano diventando sempre più gravi per via dei cambiamenti climatici causati dall’uomo: «Possiamo ancora limitare gli effetti estremi se riduciamo con urgenza le emissioni di gas serra fino allo zero», ha affermato l’esperto, facendo notare che «con le emissioni globali in aumento è difficile non preoccuparsi di come affrontare le conseguenze». Richard Betts è convinto che ora dobbiamo riuscire ad «adattarci ai cambiamenti che abbiamo già causato, ma l’adattamento diventerà sempre più difficile quanto più a lungo tarderemo a ridurre le emissioni».

Ma la principale preoccupazione riguarda ciò che sta accadendo agli oceani, sottolinea il Guardian, in quanto assorbono la maggior parte del calore in eccesso derivante dal riscaldamento globale. In una lettera pubblicata il mese scorso sulla rivista Advances in Atmospheric Science, un gruppo di scienziati ha avvertito che le temperature della superficie del mare lo scorso anno erano «fuori scala», con implicazioni disastrose per la regolazione atmosferica e l’intensità delle tempeste.

La scienziata Francesca Guglielmo del servizio di monitoraggio satellitare dell’UE Copernicus ha affermato che il 2024 è iniziato come è finito il 2023, con «temperature eccezionali e molti eventi estremi». E, stando alle previsioni degli scienziati, ci sono buone probabilità che nel 2024 si stabilisca un nuovo record di caldo.

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