Trasparenza sugli UFO: il Pentagono lancia un nuovo sito con video e informazioni

«Trasparenza». Questa la parola chiave dietro la messa online, nelle scorse ore, di un sito web governativo statunitense dedicato agli avvistamenti di UAP (Unidentified Anomalous Phenomena): l'ampia categoria di «fenomeni non identificati» della quale fanno parte anche i celeberrimi oggetti volanti, o UFO. Il nuovo sito voluto dal Dipartimento della Difesa americano servirà, soprattutto, da centro di raccolta delle informazioni declassificate. Ma l'obiettivo, appunto, è la trasparenza, in particolare far luce sul lavoro dell'ufficio AARO (All-domain Anomaly Resolution Office).
Così fa AARO
Lanciato nel mese di luglio dello scorso anno, AARO è nato dalle ceneri dell'UAPTF (Unidentified Aerial Phenomena Task Force), un programma attivo fra il 2020 e il 2021 e voluto dall'agenzia navale di intelligenze per creare un standard nella segnalazione di oggetti volanti non identificati. AARO, oggi, coordina gli sforzi di tutte le agenzie federali per rilevare e identificare quelli che il Pentagono definisce ufficialmente fenomeni anomali non identificati, o UAP. Ma che cosa è stato trovato sin qui? Quanto spesso vengono avvistati gli UFO? Per permettere alla popolazione (americana, sì, ma anche di tutto il mondo) di accedere facilmente a quanto sin qui raccolto, ecco la nuova pagina web. «La pubblicazione del sito web è il passo successivo in questo processo, in termini di garanzia che il pubblico abbia informazioni e approfondimenti sugli UAP», ha dichiarato ieri l'addetto stampa del Pentagono. «E quindi quello che vedete oggi è ciò che è stato declassificato fino ad oggi».
Il sito web ospiterà, sempre più, foto e video sui casi di UAP risolti, man mano che verranno declassificati e approvati per la pubblicazione. Non solo: conterrà anche link a rapporti, trascrizioni e altre risorse come siti di tracciamento di aerei, palloni e satelliti. Ma attualmente a occupare la sezione "Casi" è solo una manciata di video, alcuni dei quali (vedi screen sotto) etichettati come «non risolti» o «non classificati». Brevi descrizioni offrono spiegazioni sulle valutazioni dell'AARO.

Hai visto un UFO?
A breve (in autunno), ha fatto sapere il Dipartimento della Difesa statunitense, alcune importanti modifiche verranno apportate al sito. Uno strumento consentirà a dipendenti ed ex dipendenti del governo statunitense di «fornire rapporti attraverso un mezzo privato e sicuro». Nei mesi seguenti, invece, verrà attivata sulla pagina web la possibilità anche per il pubblico di presentare simili rapporti con la pubblicazione di immagini di fenomeni non immediatamente spiegabili. Insomma, chiunque potrà segnalare i propri UFO.
Trasparenza
Parola d'ordine: trasparenza, dicevamo. Le richieste del Congresso, negli ultimi mesi, andavano proprio in questa direzione. Il mese scorso, avevano fatto scalpore le parole di un ex funzionario dell'intelligence statunitense che testimoniando di fronte alla Camera dei Rappresentanti aveva affermato di essere stato informato di un programma messo in piedi dal Pentagono decenni prima per raccogliere e riassemblare UAP danneggiati di origine «non umana», con i quali effettuare il cosiddetto "reverse engineering" (carpirne la tecnologia). Nella sua testimonianza, David Grusch ha accusato il governo di aver insabbiato il programma.
Interrogato sulle affermazioni di Grusch, il mese scorso un portavoce del Pentagono aveva dichiarato che il Dipartimento della Difesa «non ha scoperto alcuna informazione verificabile a sostegno delle affermazioni secondo cui programmi relativi al possesso o alla reingegnerizzazione di materiali extraterrestri siano esistiti in passato o esistano attualmente».
In un rapporto non classificato di gennaio, il Dipartimento della Difesa contava del resto centinaia di nuove segnalazioni di UAP dal marzo 2021, gran parte dei quali, hanno mostrato le prime analisi, si sospetta essere solamente droni o palloni aerostatici.