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Troppi debiti, in vendita il gruppo editoriale Telegraph

Lo riferisce la Bbc secondo cui il gruppo bancario Lloyds ha imposto all'attuale proprietà - in mano dal 2004 agli anziani fratelli David e Frederick Barclay, e poi agli eredi dopo la morte del primo nel 2021 - di cedere Telegraph Media Group (Tmg) per poter recuperare crediti concessi negli ultimi anni
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Ats
07.06.2023 17:22

È in vendita - causa debiti pendenti con le banche - l'impero editoriale a cui fanno capo il Daily Telegraph, il Sunday Telegraph e il settimanale Spectator, storici pilastri del giornalismo d'opinione d'orientamento culturale e politico conservatore britannico. Lo riferisce la Bbc secondo cui il gruppo bancario Lloyds ha imposto all'attuale proprietà - in mano dal 2004 agli anziani fratelli David e Frederick Barclay, e poi agli eredi dopo la morte del primo nel 2021 - di cedere Telegraph Media Group (Tmg) per poter recuperare crediti concessi negli ultimi anni.

La famiglia Barclay, coinvolta in scandali e conflitti interni vari nel passato recente, ha assicurato che l'operatività e l'attività delle redazioni delle tre testate sono garantite, così come la sostenibilità finanziaria necessaria a continuare a farle uscire. Lloyds da parte sua si è chiusa nel riserbo, ma secondo le informazioni circolate sui media ha già affidato alla società AlixPartners il compito di condurre i negoziati alla ricerca di compratori degli asset di Tmg. Gli analisti prevedono che i tre giornali - coinvolti dalla crisi generalizzata a livello globale dell'editoria giornalistica tradizionale, ma capaci di tirature tuttora competitive per gli standard odierni del Regno Unito e degli altri Paesi occidentali capofila per numero di lettori di questo tipo di pubblicazioni - possano fruttare mezzo miliardo di sterline. Tanto più che il Telegraph in particolare, tra edizione cartacea e sviluppo dell'online, viene accreditato al momento dalla proprietà uscente di «performance estremamente buone», dato il contesto.

I Barcley, gemelli miliardari classe 1934, entrambi decorati a suo tempo dalla regina Elisabetta con il cavalierato e il titolo di sir, sono stati noti per anni alle cronache per il carattere eccentrico e autoreferenziale. Ma anche per aver costruito nei decenni, a partire dagli anni '60, attività di business ramificate tali da permettere di accumulare autentiche fortune: con interessi nella produzione della birra, nei casinò, poi nelle navi, ma anche nel settore alberghiero (coronato dall'acquisizione del celebre hotel Ritz a Londra) e fino all'editoria.

In quest'ultimo ambito, la scalata al gruppo Telegraph aveva rappresentato per loro una svolta, quasi 20 anni fa, grazie a un'operazione costata nel 2004 circa 665 milioni di sterline (circa 755 milioni di franchi).