Stati Uniti

Trump contro il resto del mondo: in vigore dazi del 50% su alluminio e acciaio

Il presidente USA inasprisce la guerra commerciale con i principali esportatori di metalli: crescono i timori per l'industria automobilistica e per molte aziende
©David Dermer
Red. Online
04.06.2025 07:22

La scure dei nuovi dazi di Trump si abbatte sul resto del mondo. Da mezzanotte, ora locale nella East coast (le 06:00 in Svizzera), sono entrate in vigore le tariffe del 50% imposte dall'amministrazione USA sulle importazioni di alluminio e acciaio dall’estero.

Una mossa, quella del tycoon, che amplia così la guerra commerciale con i principali esportatori di metalli ed è destinata ad aumentare le tensioni tra gli USA e i suoi partner economici. Trump ha firmato ieri l'ordine esecutivo che raddoppia le tariffe, portandole dal 25% al 50%.

La Casa Bianca ha definito l'aumento dei dazi una risposta alle «pratiche commerciali che minano la sicurezza nazionale». La misura era stata annunciata durante la visita del presidente americano a un'acciaieria della US Steel, la scorsa settimana, e, secondo il New York Times, sembra avere l’obiettivo di ingraziarsi i lavoratori dell'industria siderurgica, compresi quelli degli Stati indecisi come la Pennsylvania, dove ha sede la stessa US Steel.

L’annuncio di imposte più elevate ha suscitato timori soprattutto in Canada e in Europa, dove è stato lanciato l'allarme per i contraccolpi che potrebbero subire le case automobilistiche, i costruttori di aerei, il mondo dell’edilizia, le società di trivellazione petrolifera e altre aziende che dipendono dall'acquisto di metalli.

In un ordine esecutivo, Trump ha affermato che i dazi più elevati «contrasteranno più efficacemente i Paesi stranieri che continuano a smerciare acciaio e alluminio a basso prezzo sul mercato statunitense, minando così la competitività delle industrie siderurgiche e di alluminio degli Stati Uniti».

Le aziende americane che utilizzano acciaio e alluminio per realizzare i loro prodotti, tuttavia, criticano fortemente i dazi di Trump, affermando che questi comporteranno costi aggiuntivi per le famiglie statunitensi.

Robert Budway, presidente del Can Manufacturers Institute, citato dal NYT, ha affermato che raddoppiare i dazi sull'acciaio aumenterebbe ulteriormente il costo dei prodotti nei supermercati, in quanto i dazi andranno a colpire qualsiasi bene confezionato in barattoli di metallo, utilizzati soprattutto dagli «agricoltori e i produttori di conserve statunitensi».

Il nuovo inasprimento rappresenta l'ultimo di una serie di dazi sulle importazioni che Trump ha annunciato da quando è tornato alla Casa Bianca,  tra cui tariffe del 25% su acciaio e alluminio, applicate lo scorso marzo. La politica commerciale del presidente USA sta aumentando i timori di una recessione globale, nonché la preoccupazione di numerose aziende americane.

Secondo diversi economisti, infatti, i dazi sulle importazioni fondamentali per molti settori, come i metalli, rischiano di rallentare l'industria manifatturiera statunitense, poiché i prezzi per le fabbriche sono destinati a salire, aggravando i costi di produzione, tra le altre cose, delle automobili, un settore che in questi anni non se la sta passando bene.

Il Canada è il principale fornitore estero di acciaio e alluminio per gli Stati Uniti. Anche Messico, Brasile, Corea del Sud e Germania sono importanti fornitori di acciaio, mentre Emirati Arabi Uniti, Cina e Corea del Sud forniscono agli USA soprattutto alluminio.

Il Regno Unito, invece, al momento è stato risparmiato dall'ordine esecutivo di Trump. Stando ai media britannici, l'imposta rimane al 25% in base all'accordo tariffario tra Regno Unito e USA firmato il mese scorso, che prevede la soppressione delle imposte su acciaio e alluminio. Tuttavia, scrive la BBC, l'accordo non è ancora entrato in vigore, il che significa che gli esportatori di acciaio britannici dovranno pagare tariffe fino ad allora, e potrebbero dover affrontare importi più elevati se il patto dovesse vacillare.

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