Guerra

Trump «deluso da Putin» promette ulteriori armi all'Ucraina

Il presidente USA, dopo la sospensione all'invio di aiuti militari di settimana scorsa, torna ad appoggiare Kiev: «Stanno subendo colpi molto duri, devono difendersi»
©ALEXANDER DRAGO / POOL
Michele Montanari
08.07.2025 13:00

«Altalenante». È forse la parola più adatta per descrivere la storia tra Stati Uniti e Ucraina da quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti ieri è tornato ad appoggiare Kiev, dopo una telefonata con Volodymyr Zelensky, definita «molto buona».

Di più, il tycoon ha pure ammesso di essere «deluso» dal suo omologo russo Vladimir Putin. Nelle ultime settimane, l’ammirazione – mai nascosta da Trump – verso lo «zar» sembra aver fatto ancora una volta i conti con la realtà: il capo del Cremlino non è intenzionato a trovare un accordo per una tregua in Ucraina, perlomeno non nei tempi brevi auspicati dagli USA. Il tycoon, in campagna elettorale, aveva promesso di fermare la guerra in sole 24 ore. La cronaca delle ultime settimane parla invece di bombardamenti sempre più intensi da parte di Mosca, con la possibilità di un cessate il fuoco ancora più remota.

Dopo che la scorsa settimana l'Amministrazione Trump aveva sospeso le spedizioni di missili Patriot, GMLR a guida di precisione, Hellfire e munizioni, ieri il tycoon, prima di una cena con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha affermato di voler inviare ulteriori armi di difesa all'Ucraina.

«Manderemo altre armi. Devono essere in grado di difendersi», ha detto ieri Trump, aggiungendo che i soldati di Kiev «stanno subendo colpi molto duri», per cui «dovremo inviare più armi. Armi difensive, principalmente». Un'ulteriore giravolta, quella di Trump? Forse. Eppure, stando al Wall Street Journal,  il presidente USA avrebbe dichiarato a Zelensky la propria estraneità alla decisione di sospendere l'invio di armi. Il tycoon avrebbe unicamente chiesto al Pentagono un'ispezione delle scorte di armamenti statunitensi, senza alcun blocco delle forniture a Kiev.  

Le ultime dichiarazioni di Trump, di fatto, contraddicono quelle di un alto funzionario della Casa Bianca, il quale ha spiegato alla CNN come Washington stesse sospendendo alcune spedizioni di armi all'Ucraina, compresi i missili antiaerei, nell'ambito una revisione della spesa militare a sostegno dei Paesi stranieri, approvata dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth, «per mettere al primo posto gli interessi dell'America».

Come detto, però, nelle scorse ore si è assistito a un nuovo cambio di rotta, confermato pure dal portavoce del Pentagono Sean Parnell: «Su indicazione del presidente Trump, il Dipartimento della Difesa invierà ulteriori armi difensive all'Ucraina per garantire che gli ucraini possano difendersi mentre lavoriamo per garantire una pace duratura. Il nostro quadro di riferimento per la valutazione delle spedizioni militari in tutto il mondo da parte del presidente degli Stati Uniti rimane in vigore ed è parte integrante delle nostre priorità di difesa, incentrate sull'America First».

Lo stop agli aiuti militari era arrivato in un momento molto difficile per l'Ucraina, la quale da giorni sta affrontando bombardamenti aerei sempre più intensi da parte della Russia. Solamente nelle scorse ore, gli attacchi di Mosca hanno ucciso almeno 11 civili e ne hanno feriti più di 80, tra cui sette bambini. Zelensky, dal canto suo, ha fatto sapere che in una settimana i russi hanno lanciato «circa 1.270 droni, 39 missili e quasi mille bombe aeree plananti».

«Ci auguriamo vivamente che i nostri partner rispettino tutti gli accordi presi. La difesa aerea è fondamentale per la protezione della vita. Stiamo già implementando con grande dinamicità gli accordi sugli investimenti nella nostra produzione di armi, in particolare di tutti i tipi di droni», ha poi commentato il leader di Kiev, evidenziando l’importanza degli armamenti di difesa.

Gli Stati Uniti, da quando è iniziata la guerra, nel febbraio del 2022, sono stati i ​​maggiori donatori di attrezzatura militare all'Ucraina, fornendo a Kiev sistemi di difesa aerea, droni, lanciarazzi, radar, carri armati e armi anticarro.

Il presidente degli Stati Uniti aveva già sospeso per una settimana tutte le spedizioni di armamenti a marzo di quest'anno, in seguito all’acceso scontro con Zelensky nello Studio Ovale della Casa Bianca. Da allora il rapporto tra USA e Ucraina si è sviluppato tra alti e bassi, mentre la Russia sembra ancor di più l'unico vero ostacolo alla promessa trumpiana di porre fine alla guerra.

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