Tutti gli aggiornamenti

Trump minaccia di sospendere il Congresso

L’evoluzione globale dell’emergenza coronavirus - Circa la metà dei casi positivi si trova in Europa
Donald Trump. ©AP/ALEX BRANDON
AtseAnsa
15.04.2020 06:35

Tutti gli aggiornamenti dal mondo sull’emergenza coronavirus (qui è possibile consultare la mappa dei contagi in tempo reale). Ricordiamo che è possibile abbonarsi gratuitamente al CdT per tre mesi, per avere accesso a tutti i contenuti.

Giovedì 16 aprile

(Aggiornato alle 10.45) - I casi di coronavirus nel mondo hanno superato i due milioni, secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University. Per la precisione sono 2.064.815 le persone contagiate dalla Covid-19, di cui circa la metà in Europa. Con quasi 640 mila contagi confermati, gli Stati Uniti sono nettamente il Paese più colpito numericamente. Seguono la Spagna (180 mila) e l’Italia (165 mila). I decessi sono 137.078, di cui circa 28 mila negli USA, 21 mila in Italia e 18.800 in Spagna.

Fino a 3.500 nuovi contagi in Russia

Aumentano i nuovi casi di Covid-19 accertati in Russia. Sono 3.448 i nuovi positivi al virus registrati nelle ultime 24 ore, ieri erano 3.388. Il totale sale così a 27.938 persone. Le vittime del nuovo virus in Russia sono ufficialmente 232, di cui 34 decedute nel corso dell’ultima giornata. Lo riferisce la task force nazionale contro l’epidemia nel suo bollettino quotidiano. Nella sola Mosca, una megalopoli di oltre 12 milioni di abitanti, si registrano 16.146 casi di Covid-19, di cui 1.370 accertati nelle ultime 24 ore.

Israele, oltre 12.500 positivi

I casi positivi di coronavirus in Israele sono saliti a 12.591, mentre i decessi sono stati finora 140. Lo ha reso noto oggi il ministero della sanità. Fra quanti sono stati contagiati, 7.339 si curano in casa ed altri 2.624 sono guariti o in fase avanzata di guarigione. Negli ospedali 174 persone sono ricoverate adesso in condizioni gravi. Fra queste, 140 sono in rianimazione.

Zero decessi in Cina

La Cina ha registrato mercoledì 46 nuovi casi di coronavirus, di cui 34 importati e 12 domestici, relativi a Guangdong (5), Heilongjiang (4) e Pechino (3). La Commissione sanitaria nazionale (Nhc), nel suo bollettino quotidiano, ha riportato anche zero nuovi decessi. I contagi di ritorno sono saliti a 1.534 totali, di cui 636 risoltisi con la guarigione. Le infezioni sono salite a 82.341 nel conteggio complessivo su scala nazionale, con 1.107 persone sotto trattamento medico, 3.342 decessi e 77.892 pazienti che si sono ripresi, portando il tasso di guarigione al 94,59%. I nuovi asintomatici sono 64, inclusi 3 dall’estero: il numero di persone sotto osservazione medica è di 1.032.

Trump minaccia di sospendere il Congresso

Donald Trump ha minacciato di usare la sua «autorità costituzionale» per sospendere formalmente le due camere del Congresso - ora in pausa sino a inizio maggio - in modo da poter procedere con le nomine della sua amministrazione, alcune delle quali - ha sottolineato - sono legate all’emergenza coronavirus. Il presidente americano si è lamentato che molte delle persone da lui nominate attendono troppo a lungo la conferma.

Inoltre, ha aggiunto Trump, i dati suggeriscono che la nazione ha superato il picco dei casi di coronavirus. Il presidente oggi svelerà le «direttive» per «riaprire» l’economia americana. «Riapriremo alcuni Stati prima di altri e penso che alcuni Stati possano davvero riaprire prima del primo maggio», ha proseguito il presidente degli Stati Uniti , riferendosi alla scadenza delle linee guida per il distanziamento sociale. Negli Usa intanto i morti di coronavirus hanno superato i 28 mila (28.326), i casi di contagio i 636 mila (636.350).

L’ONU spinge per il vaccino entro l’anno

«Abbiamo bisogno di uno sforzo ambizioso per garantire un approccio armonioso, integrato e ottimizzato per massimizzare la velocità e la scala necessaria al dispiegamento universale di un vaccino entro la fine del 2020»: lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, in una video conferenza con una cinquantina di Paesi africani membri delle Nazioni Unite. «Il solo strumento che permette il ritorno del mondo ad un sentimento di ‘normalità’ è un vaccino sicuro ed efficace», che «salverebbe milioni di vite e innumerevoli miliardi di dollari», ha aggiunto. Guterres ha poi precisato che il suo appello del 25 marzo per raccogliere due miliardi di dollari per un vasto piano umanitario dell’Onu in risposta alla pandemia ha consentito di mettere insieme finora circa il 20% della somma.

Oltre 1.700 decessi in Brasile

Il numero di casi confermati di coronavirus in Brasile è salito a 28.320, cioè 3.058 (12%) di più di martedì, mentre i decessi sono ora 1.763, pari a 204 (13%) di più nelle ultime 24 ore, secondo il bollettino ufficiale del ministero della Sanità, diffuso durante il briefing quotidiano del governo sui numeri dell’epidemia.

Mercoledì 15 aprile

Nel Regno Unito quasi 13 mila morti

È di 761 morti l’incremento quotidiano di decessi da coronavirus registrati nei soli ospedali del Regno Unito nelle ultime 24 ore. Lo certificano i dati diffusi oggi del dicastero della Sanità, portando il totale censito nel Paese a quasi 13 mila vittime, per l’esattezza 12.868. I contagi diagnosticati sfiorano intanto ora quota 100 mila (98.476), con una curva d’aumento stabilizzata a circa 4600 più di ieri. Diverse centinaia di morti aggiuntive, avvenute in case di riposo e fuori dagli ospedali, o comunque legate a contagi individuati soltanto come probabili, non sono peraltro conteggiate nelle statistiche ufficiali quotidiane.

Merkel: «Divieto di contatti fino al 3 maggio»

La cancelliera tedesca Angela Merkel proporrà oggi ai ministri-presidenti dei Länder di prolungare le misure di divieto di contatto a causa del coronavirus almeno fino al 3 maggio. È quello che conferma l’agenzia di stampa tedesca Dpa, dopo le prime indiscrezioni pubblicate da Bild on line. La proposta è stata affrontata nella seduta di gabinetto in corso a Berlino, dedicata al virus. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, la cancelliera ne discuterà con i governatori regionali, al momento divisi fra chi è per la linea della cautela e chi spinge invece sull’apertura della cosiddetta fase due.

La Danimarca riapre le scuole

Dopo un mese di chiusura per l’emergenza legata al coronavirus, la Danimarca ha riaperto stamattina asili nido, scuole materne ed elementari, primo Paese in Europa a farlo. Restano chiuse le medie e i licei che riapriranno il 10 maggio, ad eccezione degli ultimi due anni di corso. Il rientro in classe avviene seguendo misure di sicurezza sanitaria come la distanza di due metri tra i banchi e la ricreazione a piccoli gruppi. Tuttavia le lezioni sono ricominciate solo nella metà dei comuni danesi e nel 35% degli istituti di Copenaghen, mentre gli altri hanno chiesto più tempo per adeguarsi alle misure in vigore. Tutte le scuole primarie saranno comunque aperte entro il 20 aprile. Preoccupati dal rischio di contagio, alcuni genitori hanno lanciato una petizione, che ha raggiunto 18’000 firme, per tenere chiuse le scuole, mentre in molti sceglieranno autonomamente di non mandare i figli tra i banchi.

Negli USA più di 2 mila morti in 24 ore

Sono 2.228 i morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore, secondo quanto emerge dai dati della John Hopkins University. Dal canto suo, la città di New York, già al centro della pandemia, ha alzato il numero di morti di oltre 3700 dopo che le autorità hanno fatto sapere di aver incluso nel calcolo persone che non erano mai state testate ma che, dai sintomi riscontrati, sono deceduti per il virus. Le nuove cifre, pubblicate dal Dipartimento della sanità della città, hanno alzato a oltre 10’000 le vittime dell’epidemia nella meetropoli e a oltre 26’000 il totale dei morti a oggi negli Stati Uniti. Pro capite sono morte più persone a New York che in Italia, il paese europeo con più vittime per l’epidemia.

A New York oltre 10 mila morti
La città di New York, già al centro della pandemia da coronavirus, ha alzato il numero di morti di oltre 3.700 dopo che le autorità hanno fatto sapere di aver incluso nel calcolo persone che non erano mai state testate ma che, dai sintomi riscontrati, il virus è stata la causa del decesso. Le nuove cifre, pubblicate dal Dipartimento alla Salute del comune, hanno alzato a oltre diecimila le vittime dell’epidemia in città e a oltre 26 mila il totale dei morti a oggi negli Stati Uniti. Pro capite sono morte più persone a New York che in Italia, il paese europeo più in prima linea nell’epidemia.

Martedì 14 aprile

(Aggiornato alle 22.37) - Sono oltre 1,9 milioni i casi di coronavirus confermati nel mondo secondo i dati della Johns Hopkins University, più precisamente 1.978.769. Stati Uniti, Spagna e Italia sono i Paesi più colpiti, sia in termini di contagiati che per quanto riguarda il numero delle vittime. I decessi nel mondo sono 125.196, mentre i guariti sono 470.747.

Il governatore di Rio de Janeiro positivo al coronavirus

Il governatore di Rio de Janeiro, Wilson Witzel, ha annunciato in un video su Twitter di essere positivo al coronavirus. Lo riporta il Guardian. «Sono sicuro che supererò questo momento, potete contare su di me. Continuerò a lavorare», ha detto il 52.enne rivolgendo un appello ai 17 milioni di abitanti della città brasiliana di restare a casa. «Come potete vedere questa malattia può colpire tutti», ha aggiunto raccontando di avere febbre, mal di gola e perdita dell’olfatto da venerdì scorso.

Negli Usa più di 25 mila morti

Il numero dei morti per coronavirus negli Stati Uniti supera i 25 mila, precisamente 25.239. I casi sono quasi 600 mila. È quanto emerge dai dati della John Hopkins University.

In Francia record di morti in un giorno

Nuovo record di morti in un solo giorno in Francia con 762 decessi nelle ultime 24 ore. Sale così a 15’729 il bilancio delle vittime dal 1 marzo ad oggi per l’epidemia di Coronavirus, di cui 10’129 negli ospedali e 5600 nelle case di riposo. Lo ha reso noto il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Per il 6/o giorno consecutivo il saldo fra i nuovi pazienti in rianimazione e quelli usciti dal reparto fa registrare un calo complessivo di 91 unità. Attualmente i ricoverati in rianimazione sono 6730. Nella cifra fornite oggi di 762 morti, quello che appare come il peggior bilancio in 24 ore mai registrato in Francia, sono compresi i dati che affluiscono giorno dopo giorno dalle case di riposo. Il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, ha ripetuto che i numeri relativi ai morti negli ospizi affluiscono giorno dopo giorno e non riguardano necessariamente i decessi delle ultime 24 ore ma quelli complessivi dall’inizio dell’epidemia.

Oltre 3 mila soldati statunitensi contagiati

Almeno 3.022 militari Usa sono risultati positivi al coronavirus mentre due sono morti. Lo riferisce la CNN. Tra i dipendenti del Pentagono i contagiati sono 4.769.

Oltre 120 mila morti nel mondo

Sono oltre 120 mila i morti nel mondo a causa del nuovo coronavirus. È quanto emerge dal bilancio aggiornato della Johns Hopkins University. I contagi sono 1.929.922.

Corpi ammassati nelle stanze vuote dell’ospedale di Detroit

Corpi chiusi in buste bianche, ammassati nelle celle frigorifere davanti all’ospedale per mancanza di posti nell’obitorio o posizionati sui letti delle stanze vuote. Sono le immagini, pubblicate dalla CNN, che mostrano ciò che accade all’interno del Sinai Grace Hospital di Detroit, uno degli ospedali principali della città che si è trovato ad affrontare l’emergenza del nuovo coronavirus. Le foto sarebbero state scattate da un operatore del pronto soccorso e, hanno confermato due altri dipendenti, sono un ritratto di ciò che accade all’interno dell’ospedale dall’inizio di aprile. Una delle fonti ha detto che una delle stanze, usate perlopiù per dormire o studiare, è stata trasformata per contenere i cadaveri perché il personale degli obitori non lavora la notte e comunque non ci sono più posti. «I pazienti che muoiono nel nostro ospedale sono trattati con rispetto e dignità e rimangono qui fino a quando non potranno essere dimessi in modo appropriato», ha detto il portavoce dell’ospedale Brian Taylor alla CNN.

La Francia prevede una contrazione del Pil dell’8%

Il governo francese prevede una contrazione dell’8% del prodotto interno lordo (Pil) nel 2020: è quanto annunciato oggi dal ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, intervistato da RMC/BFMTV. «Avremo una previsione di crescita che sarà fissata a -8% nel progetto di legge di bilancio rettificato», ha detto.

In Turchia amnistia per 90 mila detenuti

Il Parlamento turco ha approvato la scorsa notte una maxi-amnistia per ridurre i rischi di diffusione del coronavirus nelle carceri sovraffollate. Il provvedimento porterà alla liberazione o al trasferimento ai domiciliari di circa 90 mila detenuti, ossia quasi un terzo del totale, ma esclude gli oppositori del presidente Recep Tayyip Erdogan. Il testo, presentato dall’Akp di Erdogan e dai suoi alleati nazionalisti del Mhp, è stato approvato con 291 voti a favore e 51 contrari e prevede sconti di pena per colpevoli di molti reati minori, donne incinte, madri di figli piccoli, anziani e malati cronici. La norma non si applica invece ai condannati per terrorismo, droga, violenze su donne e minori, abusi sessuali e omicidio di primo grado. Tra i dissidenti di spicco esclusi dall’amnistia, denunciano diverse organizzazioni non governative tra cui Human Rights Watch e Amnesty International, ci sono il leader curdo Selahattin Demirtas, che soffre di problemi di pressione, lo scrittore 70enne Ahmet Altan e il filantropo Osman Kavala.

Altri 1.500 morti in 24 ore negli USA

Gli Stati Uniti hanno riportato ieri altri 1.509 morti per coronavirus in 24 ore, per un totale di 23.529, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. I casi di contagio sono ormai oltre 572.000. Lo Stato di New York, epicentro dell’epidemia negli Usa, ha superato la soglia delle 10.000 vittime per Covid-19. Intanto i governatori di tre Stati americani occidentali hanno annunciato che lavoreranno insieme per un approccio comune sulla riapertura delle loro attività economiche nella crisi coronavirus, come hanno già deciso nelle ultime ore sei Stati della costa orientale. Si tratta di California, Oregon e Washington. Un’iniziativa che sembra ridurre i margini di azione del presidente Donald Trump, il quale aveva sottolineato che spetta a lui e non ai governatori decidere sulla riapertura del paese.

Disneyworld licenzia temporaneamente 43 mila dipendenti

Walt Disney Word in Florida licenzia temporaneamente circa 43.000 dipendenti dopo aver chiuso i battenti il mese scorso a causa del coronavirus, insieme a Disneyland Resort in California. Lo riportano i media USA. Il provvedimento scatta dal 19 aprile. La società intende riassumere i lavoratori quando l’emergenza sarà superata.

Trump: «Quasi pronto il piano per riaprire»

«Siamo vicini a completare il piano per riaprire il Paese»: lo ha detto il presidente americano Donald Trump nel briefing quotidiano alla Casa Bianca sul coronavirus, precisando che una decisione sarà annunciata nel giro di giorni.

Fauci: «La mia non era una critica a Trump»

«La mia era una risposta ipotetica»: Anthony Fauci, il super esperto della task force Usa contro il coronavirus, getta acqua sul fuoco delle polemiche dopo l’intervista alla Cnn in cui aveva detto che se si fosse intervenuti prima ci sarebbero potute salvare vite. «È ovvio che vi sarebbero stati meno morti», ha osservato, negando che fosse una critica al presidente. «L’unica volta in cui io e la dottoressa Birx gli abbiamo raccomandato il lockdown, ha agito subito» con misure di mitigazione, ha precisato Fauci.

Lunedì 13 aprile

(Aggiornato alle 23.06) - Il numero di contagi da coronavirus in tutto il mondo ha superato il milione e 900mila. Lo rileva la Johns Hopkins University. Le vittime sono quasi 118.500.

Macron proroga il lockdown fino all’11 maggio

In Francia le misure di «più rigido» confinamento contro il coronavirus continueranno fino a lunedì 11 maggio: lo ha annunciato il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio alla nazione questa sera in tv.

Il leader francese ha detto di essere consapevole della portata dello «sforzo» richiesto ai concittadini ma è «l’unico modo» per contrastare il virus.

Quasi 15 mila morti in Francia

Sono 14.967 i morti in Francia dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, 9.588 registrati negli ospedali (335 di più rispetto a ieri) e 5.379 nelle case di riposo. Lo ha reso noto la direzione della Sanità.

I nuovi casi sono 2.673, i ricoverati sono 32.113. In rianimazione sono curati 6.821 pazienti, con un trend che per il 5/o giorno consecutivo continua ad essere incoraggiante: 24 pazienti in meno nelle rianimazioni rispetto a ieri.

Lieve flessione dei decessi a New York

Nelle ultime 24 ore nello stato di New York sono morte 671 persone, contro le 758 del giorno precedente. In calo anche i ricoveri: circa 2.000 contro i 2.500 dell’11 aprile. Lo ha riferito il governatore Andrew Cuomo nel suo briefing quotidiano. In totale nello Stato sono morte finora 10.056 persone.

Nello Stato di New York «il peggio è passato», ma bisogna «continuare a essere intelligenti». E’ il monito arrivato dal governatore Andrew Cuomo, nel giorno in cui le vittime per il coronavirus sono arrivate a 10.056.

«Se ci si isola, se si prendono precauzione, la vostra famiglia non verrà contagiata - ha sottolineato - Possiamo controllare la diffusione, dobbiamo essere positivi su questo».

«Se continuiamo a essere intelligenti andando avanti...Quando finirà? Ne parlo cento volte al giorno...Non basta premere un interruttore, mi piacerebbe dire che succederà, ma non sarà così». Poi Cuomo ha detto che New York può «cominciare il percorso verso la normalità, vorrei che fosse domani, ma non è la realtà», almeno fino a quando non ci sarà un vaccino.

Aumento significativo nelle strutture per anziani

Situazione drammatica nelle case di riposo americane: in tutto il Paese sono oltre 3.600 i morti collegati a focolai di coronavirus nelle strutture. Secondo i media americani c’è stato un aumento allarmante nelle ultime due settimane. Le persone che vivono in tali strutture sono circa un milione, e per gli esperti il bilancio dei decessi è probabilmente molto più alto perché i dati ufficiali non includono chi è morto senza aver fatto il test.

Altri 717 morti in GB, in leggero calo

Cala a 717, contro i 737 di ieri, e i record di 911 e 980 dei 2 giorni precedenti, l’incremento del numero di morti da coronavirus registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore. Lo certificano i dati diffusi oggi del dicastero della Sanità, portando il totale dei decessi censiti nel Paese a poco meno di 11.329. I contagi diagnosticati superano intanto quota 88.000, con una curva di crescita pure in calo, attorno a 4300 casi giornalieri in più, ma comunque ancora vicina al picco. Mentre i test complessivi salgono a oltre 367.000.

L’Austria avvia la fase 2

Esattamente a un mese dal lockdown l’Austria volta pagina e avvia la fase 2 con una riapertura parziale di alcuni commerci. Finora nel Paese sono stati registrati 350 decessi, 13.942 i casi positivi su 144.877 tamponi effettuati. I guariti sono invece 6.987. Il governo di Sebastian Kurz ha infatti giocato in anticipo quando il 15 marzo, mentre i morti si contavano su una mano, ha fermato il paese e chiuso tutto, applicando il modello italiano anche se i numeri non sono paragonabili con quelli in Italia e Spagna.

I primi di aprile, in vista di una graduale riapertura delle attività commerciali ed economiche, è scattato l’obbligo di indossare la maschera protettiva nei supermercati. Ora l’Austria è tra i primi paesi in Europa a mollare un po’ la presa e ad avviare la fase 2. Domani riapriranno infatti tutti i negozi e le aziende artigiane di piccole dimensioni. La superficie di vendita non deve superare i 400 metri quadri e per ogni cliente vanno previsti 20 metri quadri. Il numero massimo di cliente va garantito con controlli all’ingresso. Anche qui vige l’obbligo di mascherina per commessi e clienti, come già in vigore nei supermercati. Domani scatta anche sui mezzi pubblici l’obbligo di coprire naso e bocca. Sono stati regolamentati anche i dispositivi di protezione individuale nelle officine e aziende, secondo le loro caratteristiche. Il governo ha rivolto un appello ai datori di lavoro di lasciare a casa le persone a rischio. Per i centri di ferramenta e i «fai da te» non è previsto nessun limite di superficie. Domani saranno anche riaperti i giardini pubblici di proprietà dello Stato, ma con controlli e limitazioni agli ingressi. Il rispetto delle regole sarà controllato dalla polizia. La fase 2 è una sorta di libertà condizionata che potrà essere revocata in qualsiasi momento, se si dovesse delineare all’orizzonte l’onda di ritorno. La fase 3 con una graduale revoca del lockdown è prevista per il primo maggio, ma solo - come il governo ha ribadito in più occasioni - se i numeri dei contagiati e delle vittime non torneranno a crescere. A maggio, se tutto andrà bene, potranno riaprire tutti gli altri esercizi commerciali e anche i parrucchieri. Per quanto riguarda invece i bar, ristoranti e alberghi, la situazione sarà valutata a fine aprile. L’obiettivo è quello di una riapertura a tappe da metà maggio in poi. Il grande interrogativo riguarda, come anche altrove, ovviamente le scuole. Una riapertura prima delle vacanze estive è improbabile. La decisione in merito sarà presa tra due settimane. Di certo il divieto di manifestazioni pubbliche resterà in vigore fino a fine giugno. Anche in Austria un’estate senza quarantena, per il momento, è comunque solo un sogno.

Danimarca verso la riapertura delle scuole

In Danimarca, dopo settimane di chiusura per l’emergenza coronavirus, riapriranno gli asili e le scuole elementari, in almeno due scaglioni: 52 municipalità, fra cui Copenaghen, già da mercoledì, per altre 46 invece se ne riparla il 20 aprile. Lo rende mota l’associazione delle autorità locali danese (KL) citata dal sito The Local.dk. Lo scaglionamento, fa sapere il giornale, dipende dai tempi di messa a norma, secondo le misure di sicurezza previste, degli istituti.

La decisione di aprire le scuole elementari è stata annunciata lunedì scorso in conferenza stampa dalla premier Mette Frederiksen, alla quale è seguita la pubblicazione delle regole igienico-sanitarie da parte del ministero della sanità.

Nel Regno Unito militari in aiuto del servizio ambulanze

Militari in azione nel Regno Unito in aiuto del servizio ambulanze e in altri compiti di supporto al servizio sanitario nazionale (Nhs) sullo sfondo dell’impennata dei contagi e dei morti per coronavirus, giunti nel Paese oltre quota 10 mila. Lo ha deciso oggi il consiglio di gabinetto, riunitosi sotto la presidenza del ministro degli Estero e Primo segretario di Stato, Dominic Raab, che continua a fare le veci di Boris Johnson destinato a restare a riposo per ora a tempo indeterminato - secondo gli annunci di Downing Street - dopo l’uscita dall’ospedale e il trasferimento nella residenza di campagna governativa di Chiequers per la convalescenza in compagnia della promessa sposa Carrie Symonds. Durante la riunione si è discusso della revisione del lockdown, la cui proroga è attesa come scontata entro giovedì, ma soprattutto del ruolo del ministero della Difesa dell’emergenza: con 200 militari destinati a guidare veicoli di soccorso, a dare una mano a sedi di coordinamento e centralini, ad affiancare i paramedici in lavori di fatica.

In Spagna quasi 170 mila contagi

Scende il numero delle vittime di coronavirus in Spagna. Nelle ultime 24 ore ne sono state registrate 517, secondo i dati del ministero della Sanità, per un totale di 17.489 dall’inizio della crisi. I casi di Covid-19 sono 169.496 , mentre le persone guarite 64.727. Da ieri a oggi i contagiati sono aumentati del 2% e le vittime del 3%, il più basso incremento dall’inizio della pandemia in Spagna.

In Iran più di 73 mila casi

Il numero dei contagiati da coronavirus in Iran è salito a 73.303 e quello dei morti a 4.585, con un incremento di 1.617 nuovi casi e di 111 decessi nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Salute, Kianoush Jahanpour. «Finora - ha aggiunto Jahanpour - abbiamo 45.983 guariti, ma 3.877 malati sono in condizioni critiche».

In Russia superati i 18 mila contagi

In Russia nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.558 nuovi casi di coronavirus, ovvero un aumento di oltre il 16%. In tutto i contagi sono ora 18.328, 11.513 dei quali a Mosca. I morti invece sono stati 18, arrivando a toccare 148 decessi in totale. Lo riporta l’agenzia Tass, aggiungendo che le persone dimesse dagli ospedali nelle ultime 24 ore sono 179, per un totale di 1.470 guariti.

In Corea del Sud solo 25 nuovi contagi

La Corea del Sud ha registrato ieri 25 nuovi casi di infezioni da Covid-19, portando il totale a 10.537: per la seconda volta da fine febbraio, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), i contagi sono scesi sotto quota 30 dopo i 27 accertati venerdì. Le autorità sanitarie di Seul mantengono la massima allerta sui rischi di infezione legati ai focolai anche dimensione più piccola tra chiese e ospedali, e ai casi importati. I decessi sono saliti di altre 3 unità, a quota 217, mentre il numero di pazienti dimessi dagli ospedali sono aumentati di 79 unità, a 7.447, per un tasso di guarigione al 70,6%.

In Israele superati gli 11 mila contagi

Il numero dei casi positivi di coronavirus in Israele è salito oggi a 11.235. I malati in condizioni gravi sono 181 (il 4% in più rispetto a ieri) e fra di essi 131 sono in rianimazione. I decessi sono stati complessivamente 110. Lo ha reso noto il ministero della sanità, secondo cui le guarigioni sono state finora circa 1.700. La città più colpita dalla pandemia è Gerusalemme, con 2.093 casi positivi, seguita dalla cittadina ortodossa di Bnei Brak (200 mila abitanti, presso Tel Aviv) con 1.898 casi. «Zone rosse» di rafforzata limitazione negli spostamenti sono state proclamate a Gerusalemme in diversi rioni (in prevalenza abitati da ebrei ortodossi) e a Bnei Brak. A Tel Aviv i casi positivi sono finora 458. Da ieri a tutti gli abitanti di Israele è stato imposto di utilizzare mascherine protettive se sono costretti ad uscire di casa.

Negli USA oltre 22 mila morti

Gli Stati Uniti sono il Paese al mondo con il maggior numero di contagi, 557.571, e i decessi hanno superato quota 22 mila: i morti sono esattamente 22.020. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. Nelle ultime 24 ore sono state registrate 1.514 nuove vittime per coronavirus.

In Cina 108 casi, di cui 98 importati

La Cina ha registrato domenica 108 nuovi casi di infezioni da coronavirus, di cui 98 importati e 10 domestici tra i 7 dell’Heilongjiang e i 3 del Guangdong. I dati della Commissione sanitaria nazionale segnalano altri 2 decessi nell’Hubei, epicentro della pandemia. I casi importati sono 1.378, di cui 511 guariti, 867 in cura e 38 gravi. I casi totali di contagio sono 82.160, di cui 1.156 sotto trattamento, 77.663 guariti e 3.341 decessi. I nuovi asintomatici sono 61, per 1.064 casi totali, di cui 307 provenienti dall’estero e ancora in cura.

Sui 108 nuovi casi di coronovirus registrati ieri in Cina - il numero più alto dai 143 casi del 6 marzo - ben 56 sono relativi alla provincia nordorientale di Heilongjiang, di cui 49 importati dalla Russia.

Secondo la Commissione sanitaria provinciale, tutti i contagi di ritorno sono di cittadini con passaporto cinese tornati dalla Federazione russa, di cui 27 riclassificati come tali dal precedente stato di asintomatici. Al conteggio fino a ieri, la provincia, diventata il fronte più caldo in Cina contro la Covid-19, i casi di infezione importata hanno raggiunto quota 247, con una persona dimessa dall’ospedale. La Commissione ha citato 8 nuovi casi di asintomatici, portando il totale a 118. Le città cinesi vicino al confine russo hanno rafforzato le misure di prevenzione e controllo dell’epidemia.

La Commissione sanitaria nazionale, infine, ha annunciato oggi l’invio nella provincia di un team di esperti in malattie respiratorie e salute pubblica a Suifenhe, la città in lockdown dalla scorsa settimana, la più colpita nella provincia.

Domenica 12 aprile

(Aggiornato alle 19.54) - Sono oltre 1,8 milioni i casi di coronavirus confermati nel mondo secondo i dati della Johns Hopkins University, più precisamente 1.807.939. I decessi sono 112.241, i guariti 404.372.

In Francia quasi 15 mila morti tra ospedali e ospizi

Negli ospedali francesi si sono contati nelle ultime 24 ore 315 decessi per Coronavirus negli ospedali francesi, per un totale di 9.253 morti. A questi vanno aggiunti 5.140 decessi dal 1 marzo nelle case di riposo, che portano a un totale di 14.393 morti. Prosegue il trend positivo del calo di ricoveri in rianimazione: 220 persone sono entrate nel reparto dei casi più gravi e 255 ne sono uscite, per un saldo di 35 pazienti in meno per le terapie più pesanti.

In Giappone i contagi continuano ad aumentare

Supera quota 7.000 il numero dei contagi di coronavirus in Giappone, mentre la tendenza nella capitale Tokyo si conferma ancora in rialzo. Nella giornata di domenica sono stati registrati 166 nuovi casi a livello nazionale, portando il totale a 7.370. Tokyo guida ancora una volta la classifica delle prefetture più colpite con un totale di 2.068 infezioni, seguita da Osaka con 811. Nella giornata di sabato il premier Shinzo Abe ha allargato l’esortazione ai governatori di tutte le 47 prefetture dell’arcipelago di rivolgersi ai residenti per chiedere di rimanere nelle proprie abitazioni, evitando di frequentare bar e locali notturni per contenere l’espansione della malattia.

Domenica la città di Sapporo, nella regione a nord dell’Hokkaido, ha emesso un’ordinanza per la chiusura delle scuole con l’apparire di nuovi segnali di un aumento dei casi di contagi. «Un ritorno della crescita dei casi costituirebbe un serio problema. Nuove misure cautelative verranno intraprese per arginare una seconda ondata del virus», ha detto il governatore dell’Hokkaido Naomichi Suzuki.

A New York oltre 700 morti per il sesto giorno consecutivo

I morti per coronavirus nello stato di New York sono 758. Per il sesto giorno consecutivo nello stato vengono riportati più di 700 decessi al giorno. Lo afferma il governatore Andrew Cuomo. Complessivamente i morti nello stato per il coronavirus sono 9.385.

Oltre 10 mila morti in Gran Bretagna

La Gran Bretagna ha superato la soglia dei 10.000 morti da coronavirus. Con i 737 decessi nelle ultime 24, il totale sale a 10.612, secondo i dati delle autorità sanitarie citate dal Guardian.

Quasi 21 mila morti negli Stati Uniti

I casi di coronavirus negli Stati Uniti sono 530.006. Il numero dei morti va verso quota 21.000 attestandosi a 20.608. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

Tornano a salire i morti in Spagna

Dopo qualche giorno in cui si erano registrati cali, sono di nuovo aumentate le vittime di coronavirus in Spagna. Sono 619 i morti nelle ultime 24 ore, 16’972 quelli totali secondo quanto annunciato dal ministero spagnolo della sanità. I casi di malattia Covid-19 sono 166’019, 62’000 le persone guarite.

Record di nuovi casi in Russia

Record di nuovi casi di coronavirus in Russia dall’inizio dell’epidemia. L’agenzia di stampa ufficiale russa Tass rende noto che sono stati segnalati 2186 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, portando il totale a 15’770. Il numero delle vittime è salito a 130. L’epicentro dell’epidemia è Mosca, in cui si contano oltre 10’000 casi, di cui oltre 1300 nelle ultime 24 ore, con altri quattordici morti.

I migranti sulla Alan Kurdi verso la quarantena

I 156 profughi soccorsi dalla nave Alan Kurdi non sbarcheranno in un porto italiano, ma verrà individuata - con il supporto della Guardia costiera - una imbarcazione sulla quale saranno trasferiti nelle prossime ore per la quarantena ed i controlli della Croce Rossa italiana e delle autorità sanitarie locali. Lo prevede un provvedimento firmato dal capo della Protezione civile italiana, Angelo Borrelli, su richiesta della ministra delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli. La nave della organizzazione non governativa tedesca Sea Eye si trova al largo delle coste occidentali della Sicilia.

Quasi 2.000 morti negli USA nelle ultime 24 ore

Sono stati 1.920 i morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dalle rilevazioni della Johns Hopkins University.

Cina, recordi di nuovi casi «importati»

La Cina ha annunciato 97 nuovi casi «importati» di coronavirus, il numero più alto dall’inizio di marzo. Solo due i casi locali, secondo quanto annunciato dal ministero della sanità cinese. Le autorità sono preoccupate da una nuova ondata di Covid-19 portata dall’esterno tanto che le frontiere restano chiuse a quasi tutti gli stranieri. Rimane tuttavia il problema dei cinesi che ritornano a casa dall’estero.Oggi a Pechino il livello di allerta sulla salute è passato da «verde» (»nessun problema») ad «arancione», che prevede l’obbligo di restare in isolamento a casa propria.

America latina oltre quota 60.000

Il numero dei contagiati da coronavirus in America latina ha superato oggi quota 60.000, di cui oltre 2.503 morti. È quanto emerge da una statistica elaborata dall’ANSA sulla situazione esistente in 34 nazioni e territori latinoamericani. In appena 36 ore la regione è passata dai 50.037 casi confermati il 10 aprile ai 60.300 odierni. Le vittime fatali nello stesso periodo sono cresciute di 442 unità.

Sabato 11 aprile

(Aggiornato alle 23.17) - Sono oltre 1,7 milioni i casi di coronavirus confermati nel mondo secondo i dati della Johns Hopkins University, più precisamente 1.765.030. Stati Uniti, Spagna e Italia sono i Paesi più colpiti, sia in termini di contagiati che per quanto riguarda il numero delle vittime. I decessi nel mondo sono 108.167, mentre i guariti sono 401.323.

Tutti i 50 stati USA in stato di calamità

Donald Trump approva la dichiarazione di stato di calamità per il Wyoming a causa del coronavirus. Un via libera che per la prima volta nella storia americana fa sì che tutti e 50 gli stati americani siano sotto la dichiarazione di stato calamità.

Bufera sul capo della sanità Usa: «Ha offeso i neri»

Il capo della sanità americana, Jerome Adams, sotto attacco della comunità afroamericana alla quale ha chiesto di rispettare le linee guida per il contenimento del coronavirus. E soprattutto di non fumare, non bere e non assumere droghe. Le sue parole sono state considerate offensive dalla comunità afroamericana, di cui Adams è parte. Ma questo non lo ha messo al riparo dalle critiche considerato che il coronavirus sta colpendo duramente i neri e gli ispanici d’America. Rivolgendosi agli afroamericani, Adams ha detto: «non c’è nulla di sbagliato in voi» ma le disparità sociali sono alla base dell’elevato numero di contagiati fra i neri.

Negli USA i morti sono più di 20.000

Gli Stati Uniti superano i 20.000 morti per coronavirus. I decessi sono 20.110. È quanto emerge dai calcoli del New York Times, che confermano il sorpasso dell’Italia da parte degli Usa, dove comunque il numero dei morti pro capite resta inferiore a quello italiano. «In Italia il virus ha ucciso 19.468 persone, circa 32 ogni 100.000. Negli Stati Uniti il numero di morti ogni 100.000 abitanti è di sei», osserva il New York Times.

In Francia 353 morti in ospedale, 290 negli ospizi

Altri 643 morti nelle ultime 24 ore in Francia per il Covid-19, 353 negli ospedali e 290 nelle case di riposo. Il totale, secondo il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, è quindi di 13.832 morti. Continua per il terzo giorno consecutivo il trend positivo del calo di pazienti in rianimazione. Oggi in tutta la Francia sono scesi a 6.883.

In Africa superata la soglia dei 700 morti

Ha raggiunto quota 700 il numero di decessi per coronavirus in Africa dove sono stati registrati 13.145 contagi in 52 dei 54 Stati del continente nero. E’ quanto emerge da dati aggiornati a questo pomeriggio da «Africa Cdc», un’istituzione tecnica dell’Unione africana. Le guarigioni sono 2.171, sottolinea Africa Cdc in un post su Facebook. L’area più colpita, con 5.784 casi e 528 morti, è l’Africa settentrionale dove in cima alla classifica c’è l’Egitto, che dichiara 1.794 contagi e 135 decessi seguito dall’Algeria (1.761) che però conta più vittime (256). Il Paese col maggior numero di contagi (2.003) è il Sudafrica che però conta 24 morti. La Nigeria, il Paese con più abitanti in Africa, ha 305 casi e 7 decessi. Un altro grande Paese del continente, il Kenya, dichiara 191 contagi e 7 morti.

Nello stato di New York 783 morti in 24 ore

Il numero di morti per coronavirus nello stato di New York è di 783 nelle ultime 24 ore, in aumento rispetto alle 777 vittime del 9 aprile. È il quinto giorno consecutivo che lo stato di New York conta più di 700 morti al giorno: il 6 aprile 731, il 7 aprile 779, l’8 aprile 799, il 9 aprile 777 e il 10 aprile 783. Lo afferma il governatore Andrew Cuomo, sottolineando che il numero dei morti complessivi nello stato a causa del coronavirus è di 8.627.

A New York scuole chiuse fino a settembre

Le scuole nella città di New York resteranno chiuse per il resto dell’anno accademico: non riapriranno fino a settembre. Lo annuncia il sindaco di New York Bill de Blasio. New York ha il sistema di scuole pubbliche più grande degli Stati Uniti con 1,1 milioni di studenti. Le scuole nella città sono state chiuse il 16 marzo a causa dell’epidemia di coronavirus.

Lieve calo dei decessi in Gran Bretagna

Altre 917 persone sono morte in Gran Bretagna a causa del coronavirus portando il numero totale delle vittime a 9.875, secondo i dati del ministero della Salute riportati dalla Bbc. Il numero è in lieve calo rispetto ai 980 morti registrati ieri. I casi di contagio sono 78.991.

Il premier svedese ammette: «Non abbiamo fatto abbastanza»

Per la prima volta dall’inizio della pandemia di coronavirus il premier svedese ha ammesso di non aver fatto abbastanza. La Svezia ancora è uno dei Paesi con meno restrizioni, non c’è lockdown, bar e ristoranti sono aperti così come la maggior parte delle attività. «Mi sembra ovvio che non abbiamo fatto abbastanza», ha detto alla tv svedese SVt il primo ministro Stefan Lofven di fronte all’aumento dei casi (9.685) e delle vittime (870) di Covid-19. Il numero dei morti in Svezia è molto più alto di quello nei Paesi vicini come Danimarca (247) e Norvegia (113), che hanno introdotto il lockdown a marzo.

In Iran oltre 70 mila casi

I contagi accertati di coronavirus in Iran hanno superato i 70mila. Lo ha reso noto il ministero della salute. Nelle ultime 24 ore sono risultate positive altre 1.837 persone. Le vittime sono 4.357, 125 in più nelle ultime 24 ore. I guariti sono quasi 42.000, quasi 4.000 invece sono in condizioni critiche.

Calano i decessi in Spagna

n Spagna prosegue il rallentamento dell’epidemia di coronavirus. Nelle ultime 24 ore si registrano 510 nuove vittime, in calo rispetto alle 605 di venerdì: è l’aumento più contenuto dal 23 marzo, secondo i dati del ministero della sanità riportati da El Pais. Il numero di contagi è di 161.852. Le persone guarite sono 59.109.

Boom di contagi a Phuket

Misure di blocco straordinarie nella famosa isola turistica di Phuket, in Thailandia, che registra il maggior numero di casi di contagio tra le 77 province del Paese. Lo riporta la Cnn sottolineando che le autorità locali hanno imposto un blocco senza precedenti. Secondo i dati del governo, l’isola registra 38,95 casi per ogni 100.000 persone, rispetto ai 21,90 di Bangkok. «Non ci sono motoscafi, le strade e le spiagge sono vuote e ci sono pochissimi turisti: non l’ho mai vista così, nemmeno dopo lo tsunami del 2004», racconta un residente. Complessivamente, la Thailandia ha riportato finora 2.473 contagi e 33 morti accertati.

Solo negli USA oltre mezzo milione di casi

I casi di coronavirus negli Stati Uniti sono oltre mezzo milione, precisamente 500.399. I morti sono 18.693. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. Gli States si avviano a superare l’Italia per numero di decessi, le vittime infatti sono 18.586, a fronte delle 18.849 italiane.

Venerdì 10 aprile

(Aggiornato alle 20.18) - Sono 1,65 milioni i casi di coronavirus confermati nel mondo secondo i dati della Johns Hopkins University. Stati Uniti, Spagna e Italia sono i Paesi più colpiti, sia in termini di contagiati che per quanto riguarda il numero delle vittime. I morti nel mondo sono 100.376, mentre i guariti salgono a 368.669.

La morte di un bambino di 10 anni tiene banco in Francia

Sono 13.197 questa sera i morti di coronavirus in Francia dal 1. marzo, sommando i decessi in ospedale delle ultime 24 ore (554 per un totale di 8598) e quelli delle case di riposo (totale di 4599). Lo ha comunicato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Per il secondo giorno consecutivo, diminuisce il numero dei ricoverati in rianimazione di 62 unità, e il totale scende a 7004: «Si tratta di un pallido raggio di sole - ha commentato Salomon - ma questa timida schiarita è molto importante per tutto il settore medico». Salomon ha citato anche il caso di un bambino di 10 anni morto in rianimazione, spiegando però che le cause del decesso «non sono chiare», anche se il piccolo era «positivo al coronavirus».

Negli Usa quasi 18 mila morti

Gli Stati Uniti superano i 17 mila morti per coronavirus e si avviano verso i 18 mila. Secondo le rilevazioni della John Hopkins University, i casi sono 473.093 e i decessi 17.836.

Nel Regno Unito 980 morti in un giorno

Il Regno Unito sfiora la drammatica soglia psicologica di 1000 morti in più per coronavirus in 24 ore, con altri 980 decessi, nuovo record assoluto in un singolo giorno per il Paese. Lo confermano i dati del dicastero della Sanità, con un totale di morti registrati che sale a 8958, in larga misura concentrati in Inghilterra (epicentro Londra) ed escluse alcune centinaia che si ipotizza vi siano stati in ospizi o case. I contagi censiti superano intanto quota 70’000, con una curva di crescita di 5706, mentre i test salgono a 16 mila al giorno.

L’Oms: «Rischio eliminare le restrizioni ora»

«Alcuni paesi stanno già pianificando la transizione dalle restrizioni» ma «eliminarle troppo rapidamente potrebbe portare a una ricaduta mortale» del coronavirus. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. «La discesa - ha sottolineato - può essere pericolosa quanto la salita se non gestita correttamente».

Irlanda in lockdown fino al 5 maggio

L’Irlanda ha formalizzato la proroga del lockdown, in scadenza questa settimana nella Repubblica, almeno fino al 5 maggio prossimo. Lo ha annunciato il premier irlandese facente funzioni, Leo Varadkar, ancora in carica dopo la sconfitta elettorale dei mesi scorsi in attesa del risultato dei tentativi di dar vita a una nuova coalizione nella quale il suo partito dovrebbe diventare junior partner. «Dobbiamo perseverare e mantenere la nostra disciplina e la nostra determinazione», ha detto Varadkar, che è medico di formazione ed è tornato a esercitare una volta alla settimana come consulente di base per alleggerire il lavoro dei colleghi in prima fila contro il coronavirus. «Le restrizioni che noi avevamo introdotto due settimane fa - ha precisato in una conferenza stampa a Dublino - erano in scadenza domenica. Ma oggi gli esperti hanno raccomandato di estenderle per tre settimane fino al 5 maggio. E il governo ha accolto la loro raccomandazione».

Colombia, taglio agli stipendi pubblici per 4 mesi

Il presidente colombiano Iván Duque ha deciso la decurtazione per quattro mesi delle remunerazioni più alte dell’amministrazione pubblica, come testimonianza di solidarietà nei confronti delle fasce più povere della popolazione in lotta con la pandemia da coronavirus. Secondo le ultime informazioni diffuse dalle autorità sanitarie colombiane, sono stati registrati in Colombia 2.223 casi di contagio da Covid-19, con 63 morti.

JPMorgan: «Negli USA contrazione del PIL del 40%»

JPMorgan rivede le sue stime per l’economia americana nel secondo trimestre. Il pil è atteso contrarsi del 40%, in deciso calo rispetto al -25% inizialmente previsto. Il tasso di disoccupazione, riporta Cnbc, è atteso salire al 20% con 25 milioni di posti di lavoro persi. Nella seconda parte dell’anno è però attesa una ripresa, con l’economia in crescita del 23% nel terzo trimestre e del 13% nel quarto trimestre.

L’età media dei deceduti in Italia è di 80 anni circa

L’età media dei decessi per Covid-19 in Italia è «di circa 80 anni, sono in maggioranza uomini e con più patologie». Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa all’Istituto sull’andamento epidemiologico dell’epidemia.

La Regione Lombardia conferma il «trend positivo» dei dati epidemici, ma emerge il dato sulle morti case per anziani: «sono 1822 i decessi nelle Rsa della Regione», ha detto Brusaferr.

Oltre 2 mila morti in America latina

Il numero dei contagiati da coronavirus in America latina ha superato oggi quota 50.000, con oltre 2 mila morti. Lo si rileva da una statistica dell’ANSA per la situazione esistente in 34 Nazioni e territori latinoamericani.

In meno di 48 ore, la regione è passata da un dato di 40.092 casi confermati l’8 aprile ai 50.037 conteggiati oggi. I deceduti per Covid-19 nella regione sono 2061.

In Spagna quasi 16 mila morti

In Spagna sono state registrate 605 nuove vittime per il coronavirus. Lo ha annunciato il ministero della Salute spiegando che si tratta del bilancio più basso dal 24 marzo e precisando che il totale dei morti di Covid-19 nel Paese è 15.843. Aumentano i casi, con 4.576 nuovi contagiati per un totale di 157.022.

Le immagini shock delle fosse comuni a New York

Bare sepolte una accanto all’altra in fosse comuni vicino New York. Sono le immagini shock riprese da un drone e pubblicate oggi dalla Bbc online, che raccontano dell’emergenza coronavirus nell’area. La fossa comune si trova a Hart Island, al largo del Bronx, che da oltre 150 anni viene utilizzata per seppellire chi non può permettersi funerali o posti al cimitero. Le foto scattate dal drone mostrano 40 bare che sono state interrate ieri. Nei giorni scorsi il sindaco di New York aveva accennato alla possibilità di usare «cimiteri temporanei» fino a che la crisi fosse passata e aveva menzionato Hart Island come «il luogo storicamente» adibito a quell’uso.

Il Belgio supera la soglia dei 3 mila morti

Il Belgio supera la soglia dei tremila morti. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie nella consueta conferenza stampa. «Nelle ultime 24 ore ci sono stati segnalati 325 morti e 171 nelle case di riposo nelle Fiandre segnalati tra il 18 ed il 31 marzo che portano ad un totale di 3019 morti», ha detto il virologo Emmanuel André. Nelle «ultime 24 ore 462 persone con il Covid-19 sono state ricoverate mentre 404 sono state dimesse», ha aggiunto. Il numero totale delle persone contagiate è 26.667.

Da domani parziale allentamento stretta in Iran

Entreranno in vigore domani le nuove misure della ‘fase 2’ iraniana per tornare gradualmente alla normalità: lo ha confermato il presidente Hassan Rohani in un colloquio con il ministro della Salute, Saeed Namaki, riferito dai media locali. La nuova fase prevede una prima riapertura di alcune attività economiche ritenute «a basso rischio», che dovrà essere accompagnata da un «rigido» rispetto delle misure di prevenzione - come il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale -, ha sottolineato il capo del governo di Teheran. Al momento nella Repubblica islamica sono stati confermati 66.220 casi e 4.110 vittime di Covid-19.

Lo Stato di New York ha più casi di qualsiasi altro Paese

Lo Stato di New York conta adesso un maggior numero di casi di coronavirus rispetto a qualsiasi Paese del mondo eccetto gli Usa: è quanto emerge dal bilancio aggiornato della Johns Hopkins University. Il bollettino dell’università americana segna un totale di 161.807 casi nello Stato di New York (di cui ben 87.028 a New York City), con un aumento di oltre 10.000 casi nelle ultime 24 ore. Il solo Stato di NY, che ha circa 19,5 milioni di abitanti (2018), supera quindi anche la Spagna, che registra 153.222 contagi ed occupa il secondo posto dopo gli Usa (466.299) nella classifica dei Paesi con il maggior numero di casi di Covid-19.

Oltre 95 mila morti nel mondo

Oltre 95 mila persone sono morte finora a livello mondiale a causa del coronavirus, con un incremento di circa 5 mila decessi rispetto a ieri: è quanto emerge dal bilancio aggiornato della Johns Hopkins University. Nello specifico, il bilancio dei morti è ora a quota 95.735 a fronte di un numero complessivo di 1.602.216 casi accertati, circa un terzo dei quali (il 29%) registrati negli Stati Uniti (466.033). Nel complesso le persone guarite sono 355.079 nel mondo, ma negli Usa questa quota continua a rimanere molto bassa (25.988).

Giappone, attesa contrazione del PIL dell’11%

L’economia giapponese potrebbe subire una contrazione dell’11% tra aprile e giugno a causa dell’impatto della pandemia del coronavirus: si tratterebbe del maggior calo in oltre 11 anni, dai tempi della crisi finanziaria del 2008, e il terzo trimestre di fila in negativo. Lo anticipa un’indagine condotta dal Japan Center for Economic Research, un ente che raggruppa economisti di 24 istituzioni private, aggiungendo che per i primi tre mesi del 2020 la crescita si dovrebbe ridurre del 4%.

Negli USA quasi 1.800 decessi in un giorno

Il bilancio delle vittime negli Stati Uniti ha superato quota 16 mila. I morti per coronavirus sono ora 16.478, più della Spagna, i casi di contagio 454.304, secondo i dati elaborati dalla John Hopkins University. Solo l’Italia ha un bilancio di vittime più pesante. Nelle ultime 24 ore negli Usa sono stati registrati hanno registrato altri 1.783 decessi correlati al nuovo coronavirus. Questo bilancio giornaliero è inferiore a quello del giorno precedente (+1.973). Per due giorni consecutivi - martedì e mercoledì - il Paese ha registrato quasi 2.000 decessi in 24 ore, i peggiori rapporti giornalieri al mondo dall’inizio dell’epidemia. Solo gli Stati Uniti hanno più di un quarto dei casi dichiarati ufficialmente nel mondo, con oltre 460.000 in totale, secondo la Johns Hopkins.

Giovedì 9 aprile

(Aggiornato alle 18.57) - Sono oltre un milione e mezzo i casi di coronavirus nel mondo secondo i dati della Johns Hopkins University: nel primo pomeriggio di oggi i casi confermati erano 1.502.618.

Nel Regno Unito quasi 8 mila morti

Il Regno Unito registra 7.978 morti per il coronavirus. Nelle ultime 24 ore ci sono stati 881 decessi, secondo i dati del ministero della Sanità. I contagi censiti passano a 65.077, con una curva in calo a 4000 al giorno. Il picco dell’epidemia sull’isola è atteso non prima della settimana entrante.

Un altro triste record per New York: 799 morti in 24 ore

A New York nelle ultime 24 ore sono morte 799 persone a causa del coronavirus, il numero più alto da quando è esplosa la pandemia. Lo ha detto il governatore Andrew Cuomo.

I dati mostrano che «il killer silenzioso» ha ucciso a New York 4.132 persone in sei giorni. I decessi in totale sono 7.067: «L’11 settembre furono 2.753», ha sottolineato Cuomo.

Nel mondo 48 mila malati «gravi o critici»
Oltre 48.000 persone nel mondo sono ricoverate in condizioni gravi o critiche a causa del coronavirus: è quanto emerge dal sito worldometers (Dadax), che partecipa al Progetto Real Time Statistics gestito da un team di ricercatori e sviluppatori internazionale. Per la precisione, i malati in condizioni «gravi o critiche» sono 48.244, pari al 4% del totale di 1.105.037 casi «attivi»: i rimanenti 1.056.793 (96%) versano in condizioni «lievi».

Calano i ricoveri in Olanda

Le autorità sanitarie olandesi riferiscono nel loro bollettino quotidiano sul coronavirus che da ieri sono stati segnalati 237 ricoveri ospedalieri (meno dei 308 di ieri), 148 morti e 1.213 persone sono risultate positive. Il Centro Rivm precisa però che non tutte queste persone sono state ricoverate in ospedale o sono morte nelle ultime 24 ore. Complessivamente il numero dei decessi è di 2.396 mentre i contagi sono 21.762.

La Spagna ha raggiunto il picco

La Spagna ha raggiunto il picco della pandemia da coronavirus e comincerà presto il processo di allentamento dell’attuale lockdown. Lo ha sottolineato il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez. «Abbiamo raggiunto il picco e adesso comincia la de-escalation», ha detto Sanchez in aula al Congresso, rimarcando tuttavia che il ritorno alla normalità sarà «graduale» e in linea con la gravità della situazione.

Decessi in calo in Spagna, ma il totale supera i 15 mila

In Spagna si registra oggi un calo nel numero delle vittime a causa del coronavirus, con 683 morti in 24 ore, 74 meno di ieri, che portano il bilancio totale a quota 15.238. Lo riferiscono le autorità sanitarie spagnole citate dalla Efe.

Bolsonaro torna a criticare le misure di contenimento

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, sebbene con toni più moderati del solito, è tornato a criticare le misure di isolamento sociale ed a difendere l’uso dell’idrossiclorochina per la cura della Covid-19, in un discorso a reti unificate trasmesso mercoledì sera, poche ore dopo che il suo ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta, ha chiarito che «il comandante» nella lotta contro l’epidemia è il capo dello Stato.

«Sono certo che la grande maggioranza dei brasiliani vuole tornare al lavoro», ha detto Bolsonaro nel suo quinto intervento pubblico sull’emergenza coronavirus, aggiungendo però che rispetta «l’autonomia di governatori e sindaci» che hanno preso misure restrittive «di loro esclusiva responsabilità», sottolineando che «il governo federale non è stato consultato sulla loro ampiezza o durata».

Poco prima del discorso del capo di Stato, il ministro Mandetta - durante il consueto briefing quotidiano sull’epidemia - ha riconosciuto che ci sono state «divergenze interne» nel governo ma ora «le cose sono a posto» e «chi comanda questa nostra squadra è il presidente Jair Messias Bolsonaro», insieme al quale è necessario «guardare verso il futuro, dove ci attendono giornate molto dure e difficili».

Blitz contro le truffe, 462 arresti in Turchia

Maxi-operazioni in Turchia contro produttori e venditori di mascherine, guanti e tute protettive, colonie disinfettanti e altri prodotti contraffatti e pericolosi. Almeno 462 persone sono state arrestate in 288 operazioni in 65 province del Paese per contrastare truffe legate alle richieste di prodotti per la prevenzione contro il coronavirus. Secondo quanto rende noto il ministero dell’Interno di Ankara, le squadre per la lotta alla contraffazione e al crimine organizzato di polizia e gendarmeria hanno sequestrato tra l’altro quasi 6 milioni di mascherine, 150 mila guanti, oltre 32 tonnellate di sostanze chimiche e 38 mila litri di alcol impiegati per produrre disinfettanti. Inoltre, 467 prodotti legali messi in vendita da 369 commercianti sono stati segnalati al ministero del Commercio per sospette speculazioni sui prezzi.

In Iran oltre 66 mila casi e 4.110 vittime

Salgono a 66.220 i casi di coronavirus confermati in Iran, con 1.634 contagi registrati nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 117. Il bilancio dei deceduti cresce quindi a 4.110. Le persone guarite sono invece 32.309. Lo ha annunciato il portavoce del ministro della Salute iraniano Kianoush Jahanpour.

In Germania oltre 2.300 morti

Sono più di 113mila le persone contagiate dal coronavirus in Germania, secondo la Johns Hopkins University, mentre sono 2.349 le persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19. Più precisamente, le persone contagiate in Germania sono 113.296 per la Johns Hopkins, mentre il Robert Koch Institute fornisce cifre più basse, parlando di 108.202 casi. L’istituto tedesco fornisce anche un dato inferiore riguardo ai morti, ovvero 2.107 con 246 nuovi decessi in 24 ore.

In Russia quasi 1.500 casi in un giorno

Sono oltre 10.mila, 10.131 per la precisione, i casi di Covid-19 accertati finora in Russia, di cui 1.459 registrati nel corso dell’ultima giornata: lo fa sapere il centro anti-coronavirus russo, ripreso dalla Tass. Le autorità sottolineano inoltre che «118 persone sono state dimesse dagli ospedali nelle ultime 24 ore, portando il numero totale dei guariti a 698», mentre «13 pazienti col coronavirus sono morti nelle ultime 24 ore portando a 76 il totale dei decessi».

Stati Uniti secondo Paese per decessi dopo l’Italia
Gli Stati Uniti hanno superato la Spagna per numero di decessi provocati dal coronavirus e sono adesso al secondo posto di questa triste classifica mondiale dopo l’Italia. Il bilancio aggiornato della Johns Hopkins University indica in fatti che negli Usa sono morte finora 14.817 persone a causa del virus contro le 14.792 della Spagna. L’Italia mantiene il primo posto con 17.669 decessi. Ieri, come è noto, gli Stati Uniti hanno registrato quasi 2.000 morti per il secondo giorno consecutivo. I casi nel Paese sono arrivati a quota 432.132, mentre i guariti sono 23.906.

«Stiamo facendo meglio» delle iniziali previsioni di 240.000 morti per coronavirus. Lo afferma Donald Trump rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle stime indicate da alcuni modelli, in base ai quali i decessi per coronavirus negli Stati Uniti saranno circa 60.000. «Stiamo facendo molto meglio di altri Paesi» osserva Deborah Birx, esperta della task force della Casa Bianca contro il coronavirus. «Abbiamo imparato molto, possiamo essere più forti di prima. Ricostruiremo il Paese, questo incubo finirà presto», ha detto Trump, secondo cui «potremmo riaprire il paese in fasi, forse prima del previsto»: ogni decisione si baserà molto sulle indicazioni degli esperti.

Cina, ospedale d’emergenza a Suifenhe

Suifenhe, la città cinese della provincia di Heilongjiang da ieri in lockdown, ha avviato la costruzione di un ospedale d’emergenza da oltre 600 posti letto dopo le pressioni sull’area alimentate dai casi importati di Covid-19 di cittadini cinesi provenienti dalla vicina Russia. Secondo la tv statale Cctv, i lavori saranno ultimati l’11 aprile. Circa in 400, tra medici e personale sanitario, saranno al lavoro nella struttura ricavata riconvertendo un edificio a uso uffici, secondo Wang Fakui, presidente della Suifenhe Hairong Urban Construction Investment and Development, la società che realizzerà il progetto. Oltre 120 lavoratori sono già arrivati da tutta la provincia in aiuto degli ospedali locali. Suifenhe, uno dei principali punti di transito per l’ingresso in Russia, ha chiuso le attività di ispezioni dei passeggeri e rafforzato quelle sul controllo delle merci, ha spiegato il sindaco reggente Wang Yongping. Tutti i viaggiatori in arrivo sono sottoporsi al test sugli acidi nucleici per la positività al Covid-19.

Più di un miliardo di persone potrebbero essere a rischio povertà
Mezzo miliardo di persone a rischio povertà a causa del coronavirus. Lo afferma l’Oxfam, stimando che il 6-8% della popolazione mondiale potrebbe scivolare in povertà in assenza di rapidi aiuti. Se le stime si avverassero si tratterebbe di un passo indietro di dieci anni nella lotta alla povertà e di un passo indietro di 30 anni in alcune aree dell’Africa sub-sahariana. L’avvertimento arriva a pochi giorni dall’avvio dei lavori delle riunioni di primavera del Fmi e della Banca Mondiale. Intanto, a New York il coronavirus è iniziato a circolare alla metà di febbraio, settimane prima che il primo caso fosse confermato, ed è stato portato soprattutto da viaggiatori dall’Europa, non dall’Asia. Lo riporta il New York Times citando nuovi studi condotti dalla Icahn School of Medicine del Mount Sinai e di N.Y.U. Grossman School of Medicine su genomi del coronavirus prelevati da residenti dell’area di New York alla metà di marzo. L’intelligence americana aveva messo in guardia già agli inizi di novembre sul coronavirus. Lo riporta Abc citando un rapporto segreto degli 007 americani, nel quale si metteva in evidenza che il contagio si stava diffondendo nella regione di Wuhan in Cina mettendo a rischio la popolazione. Le conclusioni dell’analisi condotta dal National Center for Medical Intelligence mettevano in evidenza che avrebbe potuto trattarsi di un «cataclisma».

Mercoledì 8 aprile

Brasile, 15.927 casi confermati, 800 decessi

I casi confermati di coronavirus in Brasile sono ormai 15.927, 2.210 più di martedì, e i decessi legati all’epidemia sono 800, cioè 133 di più di quelli registrati 24 ore fa, con un tasso di mortalità del 5%, secondo i dati ufficiali diffusi dal ministero della Sanità, nel suo bollettino quotidiano

USA: duemila morti in un giorno, la metà sono a New York

Duemila morti in un giorno, quasi la metà a New York: è il triste record toccato ad un’America ferita. Da quando è esplosa la pandemia mai nel mondo si era registrato un bilancio così pesante, nemmeno in Cina, nemmeno in Italia e in Spagna. Del resto, che Oltreoceano questa sarebbe stata una settimana orribile era stato ampiamente annunciato. Così i decessi dovuti al coronavirus negli Stati Uniti sono ora saliti a 13’000, con i contagi che hanno superato i 400’000 casi, anche questo un primato assoluto.

Il presidente Donald Trump non ci sta: «Altri Paesi hanno di fatto più casi di coronavirus di quelli dichiarati, solo che riportano numeri ingannevoli o sbagliati», ha affermato incontrando come ogni giorno la stampa in uno dei briefing più contraddittori degli ultimi tempi, spia di una confusione, se non di un vero e proprio caos, che pervadono la Casa Bianca, con gli stessi consiglieri ed esperti del presidente spiazzati dalle continue fughe in avanti o retromarce del tycoon.

Come quella sul contributo fondamentale che gli Stati Uniti danno all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), finita nel mirino del tycoon. Per i detrattori l’ennesimo capro espiatorio per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle reali responsabilità dietro la crisi.

Così prima Trump afferma che sta per sospendere il flusso di risorse verso un’Oms troppo filocinese e che ha dato l’allarme pandemia in ritardo, poi si corregge e spiega che «potrebbe» ritirare i fondi. Ma il presidente appare nervoso e forse sente che la situazione potrebbe davvero sfuggirgli di mano, perché i numeri si fanno sempre più pesanti e terribili ma anche perché ogni giorno fioriscono le ricostruzioni su come la Casa Bianca era stata avvertita e sapeva dei rischi legati al coronavirus già dall’inizio dell’anno, se non addirittura da novembre.

Intanto gli ultimi sondaggi confermano come la ruota è girata, e come la maggioranza degli americani che fino a poco tempo fa lodava la strategia del tycoon oggi boccia la sua risposta alla pandemia: per il 55% degli elettori, emerge da un sondaggio della Cnn, sta facendo un «pessimo lavoro». Un cattivo segnale a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Ma quello che più brucia al tycoon, forse, è un altro sondaggio: quello condotto da Morning Consult per Politico secondo cui per la maggioranza dei cittadini statunitensi l’ex presidente democratico Barack Obama sarebbe in grado di gestire la situazione molto meglio, meglio anche dell’ex vicepresidente e candidato alle presidenziali di quest’anno Joe Biden.

Proprio Obama ha pungolato il presidente su Twitter, chiedendo un cambio di passo sulla lotta alla pandemia. «Il distanziamento sociale - scrive - piega la curva dei contagi e allenta la pressione sul nostro eroico personale medico e ospedaliero». Ma per imprimere una svolta, aggiunge l’ex presidente americano, quello che serve è «un robusto sistema di test e di monitoraggio» del virus, «un qualcosa che dobbiamo ancora mettere in atto a livello nazionale».

New York resta sempre in cima alle preoccupazioni, con un nuovo record di 779 morti in un giorno. Mentre i teatri di Broadway hanno deciso di restare chiusi almeno fino al 7 giugno, un’altra spia se ce ne fosse bisogno che difficilmente si potrà cominciare a uscire dall’emergenza prima dell’estate. E cresce l’allarme anche in altre aree del Paese in cui si stanno sviluppando nuovi pericolosi focolai, come nella capitale federale Washington.

OMS: «Non è tempo di allentare le misure»
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mette in guardia l’Europa: «Non è il momento di allentare le misure. Anzi bisogna raddoppiare e triplicare gli sforzi» per sconfiggere il coronavirus. Il direttore regionale dell’organizzazione, Hans Henri P. Kluge, non ha usato mezzi termini di fronte alle tentazioni di fughe in avanti nei singoli Paesi e anche di Bruxelles, che per oggi aveva previsto la presentazione di una exit strategy per allentare le misure restrittive in atto. Un’iniziativa poi rientrata, con un imbarazzante dietrofront della Commissione europea e l’annullamento di una conferenza stampa della presidente Ursula von der Leyen dopo le proteste di alcuni Paesi - in primis i più colpiti, Italia, Spagna e Francia - alle prese con migliaia di morti e sistemi sanitari al collasso.

Washington un nuovo focolaio?
Cresce l’allarme nell’area della capitale degli Stati Uniti, Washington, che rischia di diventare uno dei nuovi focolai della pandemia. La maggioranza della popolazione della regione è afroamericana, la comunità più colpita dal virus. Il bilancio dei casi da Covid-19 sale di ora in ora ed ha superato le 10’000 persone tra il District of Columbia, il Maryland e la Virginia, con un bilancio di almeno 200 morti.

Il picco in Russia è atteso tra 10-14 giorni

L’epidemia di coronavirus in Russia dovrebbe raggiungere il cosiddetto «plateau» tra circa 10-14 giorni e la curva delle infezioni dovrebbe cominciare a scendere a giugno: lo ha detto la direttrice dell’Agenzia biomedica federale russa Veronika Skvortsova in un’intervista alla tv di Stato russa ripresa dalle agenzie Tass e Interfax. «Secondo i dati dei migliori gruppi di previsione composti da matematici e biologi - ha spiegato Skvortsova - il plateau per questa infezione verrà raggiunto in 10-14 giorni. Poi resteremo lì per un po’ e quindi inizierà il movimento in discesa». Secondo Skvortsova, il plateau dovrebbe durare fino a metà giugno e il periodo di riduzione dei casi durerà approssimativamente quanto quello in cui i casi sono aumentati.

Il superindice dell’OCSE segnala il più importante calo di sempre

Il superindice dell’Ocse (Composite Leading Indicator, Cli), che offre una possibile interpretazione delle evoluzioni economiche attese per il futuro, segnala il più importante calo mensile mai registrato in gran parte delle grandi economie mondiali. Una situazione, scrive l’Ocse in una nota, «dovuta al notevole shock economico causato dalla pandemia Covid-19 e il suo impatto immediato sulla produzione, il consumo e la fiducia in seguito alle misure di confinamento» per debellare il virus.

750 mila casi in Europa

Sono 750 mila i casi di contagio da coronavirus nella sola Europa, secondo un conteggio dell’Afp. Si tratta della metà dei casi in tutto il mondo che sfiorano il milione e mezzo, in base ai dati della Johns Hopkins University.

L’OMS: «Non è ora di allentare le restrizioni»

Per l’OMS Europa «non è il momento di allentare le misure, anzi bisogna raddoppiare e triplicare i nostri sforzi» per sconfiggere il coronavirus. Lo ha detto Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS.

Oltre 10.000 casi in Africa, 500 i morti

Hanno superato quota 10.000 i casi confermati di Covid-19 in Africa ed i decessi sono oltre 500. Lo afferma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), avvertendo che mentre «il virus è stato lento nel raggiungere il continente rispetto ad altre parti del mondo, l’infezione è cresciuta esponenzialmente nelle ultime settimane e continua a diffondersi».

Spagna, 757 vittime nelle ultime 24 ore

Aumenta il numero dei morti giornalieri in Spagna per l’epidemia da coronavirus: 757 decessi nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 743. Lo ha annunciato il ministero della Salute spagnolo citato da El Pais. Il totale delle vittime è così salito a 14.555, mentre i contagiati sono 146.690. I guariti sono invece 48.021.

In Ucraina 206 nuovi casi e 7 morti in 24 ore

In Ucraina, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 206 nuovi casi di Covid-19 e sette decessi provocati dal nuovo coronavirus: lo riporta l’agenzia Interfax citando i dati pubblicati dal ministero della Salute ucraino. In totale, i casi di Covid-19 finora accertati in Ucraina sono 1.668, le vittime sono 52, e 35 sono i pazienti guariti.

In Iran superati i 4 mila morti

Sono 67.286 i casi di coronavirus confermati in Iran, con 1.997 contagi nelle ultime 24 ore e 3.956 malati attualmente in gravi condizioni. Le vittime salgono a 4.003, con nuovi 121 decessi registrati. I pazienti guariti aumentano a 29.812. I test effettuati finora sono complessivamente 220.957. Lo riferisce il ministero della Salute di Teheran.

Fuga da Wuhan, almeno 65 mila in partenza

Sono almeno 65.000 le persone che lasceranno oggi Wuhan, primo giorno di rimozione del lockdown di 76 giorni per contrastare la diffusione del Covid-19. Escludendo il trasporto su strada, in 55.000 prenderanno il treno, mentre più di 10.000 l’aereo con la riapertura del Wuhan Tianhe, lo scalo cittadino dove ci sono già oltre 200 voli in entrata e in uscita. Esclusi, per ora, i collegamenti internazionali e per Pechino. Chi andrà nella capitale, secondo i media locali, dovrà sottoporsi al test anti-coronavirus a Wuhan e all’arrivo.

In Russia altri 1.175 casi, i morti salgono a 63

I casi di coronavirus in Russia sono saliti di 1.175 unità nelle ultime 24 ore, arrivando a toccare quota 8.672. Come sempre, la maggioranza dei contagi si verifica a Mosca, dove ormai si registrano oltre 5800 casi. Nelle ultime 24 ore sono poi morte altre cinque persone, portando il computo totale a 63, fa sapere la task force nazionale contro l’epidemia, citata dalla Tass.

Cina, in quarantena una regione del nord

I timori sulla seconda ondata di contagi da Covid-19 in Cina si concentrano sulla provincia del nord di Heilongjiang, dopo il picco giornaliero di 25 casi importati con gli arrivi di viaggiatori dalla Russia. Suifenhe, città con più di 60 mila abitanti sul confine russo e porta d’accesso per Vladivostok, ha varato oggi un lockdown come quello appena rimosso a Wuhan, nell’Hubei. I residenti, ha riportato la TV statale CCTV, sono obbligati a stare nei compound residenziali e solo una persona per famiglia potrà ogni tre giorni uscire per comprare i beni di prima necessità.

Numeri da brividi negli Stati Uniti

I contagiati da coronavirus negli Stati Uniti sfiorano ormai i 400 mila, stando ai dati forniti dalla John Hopkins University. Il bilancio delle vittime, invece, viaggia velocemente verso le 13.000. Circa 2.000 persone sono morte nelle ultime 24 ore. Si tratta del peggior bilancio giornaliero nel mondo da inizio pandemia, superiore ai dati cinesi, con l’aumento record di +1.939 vittime.

In Brasile 13.717 casi e 667 decessi

Il numero di casi confermati di coronavirus in Brasile è salito a 13.717, cioè 1.661 casi nuovi da lunedì, mentre i decessi registrati sono ora 667, 114 di più di ieri, con un tasso di mortalità del 4,9%, secondo il bollettino ufficiale quotidiano diffuso dal ministero della Sanità. Lo Stato di San Paolo, il più popoloso del paese, resta la regione con il maggior numero di casi (5.682) e decessi (371), seguito da Rio de Janeiro, con 1.688 casi e 89 decessi.

62 i nuovi casi in Cina

La Cina ha registrato ieri 62 nuovi casi di infezione da coronavirus, di cui 59 importati (saliti in totale a 1.042) e tre domestici in Shandong (2) e Guangdong (1). La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha segnalato due nuovi decessi, di cui uno a Shanghai e uno nell’Hubei, la provincia di cui Wuhan, il focolaio della pandemia, è capoluogo. I contagi sono nel complesso 81.802, di cui 1.190 sotto trattamento, 3.333 decessi e 77.279 guariti. Sono 137 i nuovi asintomatici, di cui 102 importati, mentre sono 1.095 quelli sotto osservazione.

Martedì 7 aprile

(Aggiornato alle 23.15) Sono 81.200 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. I casi confermati a livello mondiale sono 1.413.415. I guariti salgono a quota 298.389.

Negli Usa oltre 12 mila morti, mille in poche ore

Negli Stati Uniti il bilancio delle vittime da coronavirus sale ad oltre 12 mila, mille nel giro di poche ore. Solo in mattinata la Johns Hopkins University segnalava che i decessi avevano superato quota 11 mila. I casi di contagio sono ora 383.256.

La Polonia conferma il voto a maggio ma sarà per posta

Il parlamento polacco ha dato il suo via libera per garantire che le elezioni presidenziali previste per maggio si tengano regolarmente, nonostante l’epidemia da coronavirus. Lo riferisce la Bbc. Il voto avverrà esclusivamente per posta. Non ci saranno dunque seggi elettorali fisici: ogni cittadino lascerà il proprio voto in apposite caselle postali nella propria zona, che saranno poi inviate per il conteggio. Il sistema sarà in vigore per il primo turno, previsto per il 10 maggio, nonché per un potenziale secondo turno il 24 maggio.

New York supera l’Italia per numero di casi
Lo Stato di New York con i suoi 138.836 casi di coronavirus supera l’Italia, che ha un numero di contagiati complessivo di 135.586. Complessivamente gli Stati Uniti hanno 378.289 casi e 11.830 morti.

700 contagiati tra il personale dell’ospedale di Detroit
Oltre 700 dipendenti di un ospedale di Detroit sono risultati positivi al Coronavirus. Si tratta dell’Henry Ford Health System, uno dei principali della città del Michigan. Non è chiaro quanti di essi sono medici. Detroit ha registrato oltre cinquemila casi negli ultimi giorni, con un aumento esponenziale dei contagi, mentre in tutto lo stato del Michigan è stata superata quota 17 mila. Al momento le vittime sono 617.

In Francia più di 10 mila decessi

Sono 607 i decessi per Coronavirus in Francia nelle ultime 24 ore, per un totale di 7.091 negli ospedali. Aggiungendo gli oltre 3.000 morti del censimento effettuato negli ospizi, la Francia ha superato le 10.000 vittime e fa segnare questa sera un totale di 10.328 decessi. Il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, ha annunciato che la Francia ha toccato il numero di 30.000 ricoverati per Coronavirus negli ospedali, mentre 19.337 ne sono stati dimessi guariti. Salomon ha ribadito che nella maggior parte degli ospizi non ci sono stati casi e che il metodo utilizzato per il censimento dei casi nelle case di riposo è quello di considerare tutti i decessi di marzo provocati da Covid-19 dopo due soli tamponi positivi di vittime. I pazienti in rianimazione sono oggi 7.131, con 518 nuovi ingressi, ma un saldo di letti occupati in più di sole 59 unità se si considerano i pazienti che hanno lasciato il reparto. I 518 nuovi ingressi fanno segnare un’inversione di tendenza negativa rispetto alla diminuzione osservata negli ultimi giorni.

In Turchia 34 mila casi e 725 vittime
Sono 34.109 i casi di coronavirus in Turchia, con 3.892 nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore su 20.023 test effettuati. Le nuove vittime sono 76. Il bilancio complessivo dei deceduti cresce quindi a 725. I malati attualmente in terapia intensiva sono 1.474, di cui 987 intubati. I pazienti guariti salgono invece a 1.582. Lo ha annunciato il ministro della Salute turco Fahrettin Koca.

A Wuhan termina il lockdown dopo quasi 3 mesi
La Cina ha messo fine formalmente all’isolamento di Wuhan disposto il 23 gennaio negli sforzi per frenare la diffusione del coronavirus: il capoluogo dell’Hubei, focolaio della pandemia, era stato bloccato il 23 gennaio con l’intera provincia coinvolgendo attraverso una misura draconiana e senza precedenti 60 milioni di persone. Allo scoccare della mezzanotte locale, le 18:00 in Svizzera, il divieto di lasciare la città è caduto: le auto sono tornare ai caselli autostradali e i passeggeri sono saliti sui treni, sempre in uscita.

In Gran Bretagna 786 morti in 24 ore, superate le 6 mile vittime

Il ministero della Sanità britannico ha corretto al ribasso il calcolo del Guardian indicando un incremento giornaliero di 786 morti nell’intero Regno, fino a un totale esatto di 6.159. Mentre ha limitato il numero complessivo dei contagi a 55.242, con una curva di crescita stabilizzata attorno a circa 4000 al giorno. I 786 morti in più in 24 ore restano comunque un picco record di vittime del coronavirus per l’isola e superano in cifra assoluta il bilancio di giornata di altri 743 decessi indicato in Europa dalla Spagna.

Record di vittime nello Stato di New York: 731 morti in un giorno

Record di morti in un giorno nello Stato di New York: ben 731, ha reso noto il governatore Andrew Cuomo. Il bilancio delle vittime è infatti salito a 5.498 dalle 4.758 delle 24 ore precedenti. I casi di contagio sono saliti a 138.836.

«Il picco in Europa nella terza settimana di aprile»

Si verificherà nella terza settimana di aprile il picco della ‘prima ondata’ della pandemia da coronavirus in Europa, mentre i decessi a quella data saranno 151.680. L’Italia e la Spagna «hanno superato il picco dell’epidemia» mentre il Regno Unito, attualmente nelle fasi iniziali del contagio, vede il numero dei decessi in rapido aumento. Sono le previsioni dell’Istituto per le misurazioni e la Valutazione della Salute (IHME) presso la facoltà di Medicina dell’Università di Washington, che ricorda, come confronto, gli 81.766 decessi attesi negli Stati Uniti. «Settimane preoccupanti attendono molti Stati europei - afferma Christopher Murray, direttore dell’IHME -. Sembra probabile inoltre che il numero dei decessi ecceda le proiezioni attuali per gli Stati Uniti». Sono inoltre previste carenze significative di posti letto, in terapia intensiva e respiratori. Ad esempio in Gran Bretagna il picco dovrebbe raggiungere i 102.794 posti letto (17.765 disponibili) e 24.544 posti in terapia intensiva (799 disponibili).

Svezia, via libera ai poteri speciali al governo

Dopo lunghi negoziati tra i partiti svedesi, il governo di Stoccolma ha ricevuto il sostegno necessario perché sia varata in tempi brevi una legge che conferirà temporaneamente all’esecutivo maggiori poteri che gli consentiranno ad esempio di chiudere i ristoranti, limitare gli spostamenti e gli assembramenti. Lo riferiscono i media svedesi, tra cui lo Svenska Dagbladet. La legge si applicherà dal 18 aprile al 30 giugno. «La crisi durerà a lungo - ha affermato il primo ministro Stefan Lofven presentando la legge in conferenza stampa -. La legge ci darà gli strumenti per poter agire rapidamente con ulteriori misure, se necessario. Questa proposta si applica solo alle azioni associate al coronavirus e solo per un periodo di tempo limitato».

Mezzo milione di newyorkesi ha perso il lavoro

Almeno mezzo milione di newyorchesi è già senza lavoro o sta per perderlo. È il grido di dolore del sindaco Bill de Blasio, che nella quotidiana conferenza stampa ha fatto il punto sull’impatto che la pandemia sta avendo sulla popolazione della Grande Mela. «Le proiezioni iniziali - ha spiegato - parlano di un impatto durissimo sull’occupazione e di un enorme disagio economico. L’unico paragone che può essere fatto è con la Grande Depressione».

Negli Usa più di 11 mila morti

Superate le 11 mila vittime da coronavirus negli Stati Uniti. Secondo i dati elaborati dalla John Hopkins University, i morti sono 11.008, mentre i casi di contagio sono saliti a 368.533.

Nel Regno Unito record di morti in un giorno

Torna a impennarsi il numero di morti e di contagi da coronavirus nel Regno Unito, dopo il rallentamento del livello d’incremento degli ultimi giorni, secondo il dato aggregato diffuso oggi dal servizio sanitario nazionale nelle 4 Nazioni del Paese: i decessi in particolare toccano un record di 854 in più in 24 ore, stando al calcolo fatto dal Guardian online, fino a ben oltre 6 mila totali.

Negli Stati Uniti in 5 giorni cinquemila morti
Cinquemila morti in meno di cinque giorni: questa la drammatica tabella di marcia della pandemia negli Stati Uniti, dove il numero delle vittime - secondo la John Hopkins University - è arrivato a sfiorare le 11 mila. I casi di contagio sono ora 368.449.

In Olanda 234 morti in 24 ore
Con 234 morti registrati nelle ultime 24 ore, nei Paesi Bassi il numero dei decessi sale a 2.101. Lo rendono noto le autorità olandesi. Si tratta del numero di decessi più alto in 24 ore dall’inizio della crisi. Il numero dei casi positivi al Covid-19 sale a 19.580 (+777), mentre i ricoveri in ospedale salgono a 7.427, +292. È il terzo giorno che quest’ultimo dato risulta inferiore alla soglia psicologica di 300 (ieri i ricoveri erano stati 260).

Bruxelles e la roadmap per la riapertura graduale

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, domani presenterà una roadmap per un’uscita graduale dalle misure restrittive adottate dagli Stati membri contro il coronavirus. Nelle ultime ore, Danimarca e Austria hanno informato l’esecutivo comunitario ed i partner europei della loro decisione di tornare ad una riapertura, per piccoli passi. La roadmap, ha spiegato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, sarà una sorta di «orientamento sulle misure che gli Stati membri potranno adottare, in modo molto graduale, per uscire dalla situazione di crisi. È importante pubblicarla ora che alcuni Stati stanno annunciando» di voler iniziare un percorso in questo senso.

Il Giappone dichiara lo stato d’emergenza
Il Giappone ha dichiarato lo stato di emergenza per sette delle otto regioni nel Paese. Lo ha comunicato il governo. La decisione è stata annunciata dal premier giapponese Shinzo Abe nel corso di una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva, dopo la riunione della task force di esperti designata per dare indicazioni sulla pandemia del coronavirus. Lo stato di emergenza durerà fino al 6 maggio, e oltre alla città di Tokyo, interesserà le prefetture di Kanagawa, Saitama, Chiba, confinanti con la capitale, così come quella di Osaka, Hyogo e Fukuoka, nel Giappone occidentale. Nel descrivere la circolare il premier ha esortato i connazionali a ridurre i contatti sociali con le altre persone del 60-70% con l’obiettivo di contenere il picco della malattia entro due settimane. Abe ha indicato che il sistema sanitario nazionale si trova in una situazione di criticità con il recente aumento dei casi di coronavirus e ha raccomandato i cittadini a evitare i viaggi nelle aree rurali del Paese. Lo stato di emergenza in Giappone - tuttavia - non è un vero e proprio lockdown sullo stile europeo, ha spiegato lo stesso Abe. Il settore dei trasporti pubblici funzionerà regolarmente, cosi come i servizi di pubblica utilità, tra cui banche e supermercati, e gran parte dei negozi si limiteranno a ridurre gli orari di attività.

In Spagna quasi 14 mila morti

Il numero delle vittime del coronavirus in Spagna è salito a 13.798 rispetto ai 13.055 di ieri. Si registrano quindi 743 nuovi decessi nelle ultime 24 ore. Lo ha annunciato il ministero della Salute spagnolo. I casi confermati di Covid-19 in Spagna sono 140.510, 43.000 i pazienti dimessi. L’incremento del numero dei morti, dopo quattro giorni nei quali invece si è registrata una diminuzione, è da prendere con cautela. Secondo El Pais infatti dall’inizio della crisi ogni martedì si segnala un aumento dei morti di coronavirus, perché sono quelli del week-end inviati dalle diverse comunità al ministero della Salute lunedì sera.

Parigi regalerà mascherine di tessuto

«Abbiamo lanciato un’iniziativa con una rete di una trentina di piccole imprese del settore sociale e solidale. Fabbricheranno due milioni di maschere riutilizzabili in tessuto che saranno regalate»: lo ha annunciato oggi la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. «Come dicono molti medici da tempo, ognuno dovrà avere una protezione - ha aggiunto la Hidalgo ai microfoni di France Info - qualsiasi tipo di foulard o maschera è meglio di niente. Bisogna imparare a vivere con queste protezioni, anche dopo l’epidemia di coronavirus». La sindaca ha precisato che, per preparare il post-confinamento, gli addetti del Comune stanno lavorando per mettere a disposizione gel disinfettante «quasi ad ogni angolo di strada», nelle stazioni della metropolitana, alle fermate degli autobus, per «potersi anche lavare le mani». Intanto, il comune della capitale francese, nonché il prefetto di polizia, hanno annunciato il divieto di ogni attività sportiva individuale tra le ore 10.00 e le 19.00. La decisione, una prima in Francia, entrerà in vigore da domani.

Superati i 7 mila contagi in Russia

I casi di coronavirus in Russia sono saliti di 1154 unità nelle ultime 24 ore, arrivando a toccare quota 7497. Come sempre, la maggioranza dei contagi si verifica a Mosca, dove ormai si registrano oltre 5100 casi.

Nelle ultime 24 ore sono poi morte altre 11 persone, portando il computo totale a 58. Lo fa sapere la task force nazionale contro l’epidemia, citata dalla Tass.

1150 decessi in 24 ore negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti sono morte 1150 persone a causa del coronavirus nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dai dati della John Hopkins University.

Primo giorno senza decessi in Cina

La Cina ha registrato lunedì 32 casi di contagio da coronavirus, tutti importati, e per la prima volta nessun decesso dallo scoppio della pandemia. E’ quanto emerge dagli aggiornamenti quotidiani della Commissione sanitaria nazionale (Nhc).

I decessi zero sono emersi per la prima volta dal 23 gennaio, data di inizio del conteggio su base quotidiana della pandemia e dell’annuncio della chiusura della provincia dell’Hubei e del suo capoluogo Wuhan, l’epicentro del contagio, negli sforzi per contenere la Covid-19. Se i nuovi casi di contagio interno sono azzerati, quelli importati sono saliti, coi 32 di lunedì, a quota 983. Sono stati poi 89 i dimessi dagli ospedali, mentre i casi gravi sono scesi di 54 unità, a 211. Le infezioni complessive sono aumentate a 81.740, di cui 1.242 pazienti ancora in cura, 3.331 decessi e 77.167 dimessi dagli ospedali, pari a un tasso di guarigione del 94,4%. La Commissione ha spiegato che 89 persone sono sospettate ancora di essere contagiate, mentre sono 14.499 quelle rimaste sotto stretta osservazione. I nuovi casi di asintomatici aggiornati a lunedì si sono attestati a 30, comprensivi di 9 importati: allo stato, sono 1.033 le persone sotto osservazione medica, di cui 275 riconducibili a casi importati.

USA: limitazioni ai voli interni in arrivo

«Stiamo valutando eventuali limiti ai voli interni. Ma gli Stati Uniti hanno bisogno di voli domestici di emergenza». Lo afferma il presidente americano Donald Trump, rispondendo a chi gli chiedeva se la Casa Bianca stesse ancora studiando eventuali stop dei voli dalle aree più colpite.

Brasile, il ministro della Sanità non sarà estromesso

Al termine di una riunione del governo con il presidente Jair Bolsonaro, il vicepresidente del Brasile, Hamilton Mourao, ha detto che il ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta, «continua nella lotta» contro la pandemia di coronavirus, escludendo dunque una rimozione del ministro, ipotesi che era stata data come possibile, o perfino probabile, dai media locali.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce giovedì

Il consiglio di sicurezza dell’Onu terrà giovedì la sua prima riunione dedicata al coronavirus dopo settimane di impasse causata delle divisioni tra i cinque membri permanenti. Lo riferiscono alcune fonti diplomatiche.

La scorsa settimana, esasperati dalla paralisi, provocata tra l’altro dal braccio di ferro Cina-Usa, nove dei 10 membri non permanenti hanno formalmente richiesto una riunione che sia aperta da un intervento del segretario generale Antonio Guterres.

Lunedì 6 aprile

(Aggiornato alle 21.56) Sono 69.789 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. Italia, USA e Spagna sono i Paesi più colpiti per numero di morti. I casi confermati a livello mondiale sono 1.3 milioni. I guariti salgono a quota 265.462.

La misura estrema di New York: fosse comuni in alcuni parchi pubblici
Per far fronte all’emergenza delle sepolture dovuta all’aumentare delle vittime del coronavirus, New York potrebbe fare ricorso a fosse comuni realizzate in alcuni parchi pubblici. L’estrema misura - scrive il New York Times - è contemplata in uno dei piani di emergenza messi a punto negli ultimi giorni e che potrebbe scattare se gli obitori cittadini non fossero più in grado di accogliere cadaveri.

L’Ue pensa a una task force militare

L’Ue valuta una task force per uno scambio di informazioni e buone pratiche militari nella guerra contro il coronavirus. L’iniziativa è stata discussa oggi dai ministri della Difesa dell’Unione, in videoconferenza con l’Alto rappresentante, Josep Borrell. Prendendo spunto dai molti esempi nei vari Paesi, dall’Italia alla Germania, dalla Polonia alla Romania, di come i militari sostengono gli sforzi nella lotta al Covid-19, «abbiamo deciso di esplorare in che modo usare l’expertise militare per condividere informazioni e buone pratiche tra Stati membri, e per creare una task force nell’ambito del Servizio europeo per l’azione esterna, guidato dallo staff militare dell’Ue, in pieno coordinamento e complementarietà con la Nato», ha detto Borrell. L’Alto rappresentante ha inoltre aggiunto: «Il lavoro dell’Unione nel campo della sicurezza e della difesa resta una chiara priorità, da oggi più che mai, dato che la salute diventa una questione di sicurezza».

Superati i 30.000 casi in Turchia

Sono 30’217 i casi confermati di coronavirus in Turchia, con 3’148 contagi registrati nelle ultime 24 ore su 21.400 tamponi effettuati e 1’415 pazienti attualmente in terapia intensiva. Le nuove vittime sono 75. Il totale dei deceduti sale quindi a 649. I guariti aumentano a 1’326. Lo ha annunciato il ministro della Salute turco Fahrettin Koca.

Oltre 10.000 morti negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti il coronavirus ha provocato la morte di più di 10’000 persone. È quanto risulta dai dati diffusi dal governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, secondo cui le vittime nell’intero Paese sono 10’252, di cui 4’758 a New York. Dalla tabella mostrata da Cuomo, i casi di contagio negli Usa sono ora 344’554. Solo ieri a New York sono stati registrati 599 decessi legati al virus.

Calano i morti e i contagi nel Regno Unito
Cala l’incremento del numero di morti e di contagi da coronavirus nel Regno Unito, seppure in una tendenza di crescita in numeri assoluti verso un picco non ancora raggiunto. Lo rivelano i dati aggiornati diffusi oggi dal ministero della Sanità britannico con 439 morti più in 24 ore (fino a 5’373 totali), contro i più 621 indicati ieri, i più 708 di sabato e i più 684 di venerdì. I contagi salgono invece da 47’806 a 51’607, ossia poco meno di 4000 più di ieri contro il differenziale di quasi 6000 censito fra sabato e domenica. I test eseguiti balzano infine a oltre 252’000 grazie a un ricalcolo generale, 13’000 circa dei quali realizzati nelle ultime ore nel Paese, Irlanda del Nord esclusa.

Il Wall Street Journal attacca l’OMS

uro attacco del Wall Street Journal all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e al suo direttore Tedros Ghebreyesus: ha fatto disinformazione sul coronavirus subendo le pressioni della Cina e tardando a dichiarare l’emergenza sanitaria, si legge in un lungo articolo dell’editorial board, secondo cui il Congresso dovrebbe indagare su come l’Oms ha gestito la situazione e considerare il taglio dei fondi versati dagli Usa in assenza di una profonda riforma. Nell’editoriale si sostiene come il 14 gennaio, quando oramai era chiaro quello che stava accadendo in Cina, l’Oms continuava a sostenere che le indagini condotte dalle autorità di Pechino non avevano trovato prove evidenti della possibilità di un contagio da uomo a uomo. L’ammissione è quindi arrivata solo una settimana dopo, ma il 23 gennaio il comitato d’emergenza dell’Oms si rifiutò ancora di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria, nonostante il virus si fosse già diffuso in diversi Paesi. Tale dichiarazione è quindi arrivata solo il 30 gennaio, perdendo - si sottolinea - una preziosa settimana di tempo.

Funerali in 5 minuti in Spagna
Funerali brevissimi, con pochi congiunti, senza spostare la bara dal carro funebre, per far fronte all’impressionante numero di decessi. È questo uno dei tanti aspetti terribili dell’epidemia di coronavirus che si è abbattuta in Spagna, che registra il numero di vittime tra i più alti del mondo. La Cnn racconta quanto succede nel gigantesco cimitero La Almudena di Madrid, dove padre Edduar officia il rito. Prima saluta i familiari, non più di cinque, poi l’autista del carro funebre apre il bagagliaio da cui appare una bara di legno. Dall’inizio alla fine, le benedizioni e le preghiere impiegano appena cinque minuti. Padre Edduar dispensa l’acqua santa alla bara sigillata, che poi viene caricata su un carrello e portata via per la cremazione. E dopo che il carro funebre si è allontanato, ne arriva subito un altro, praticamente uno ogni quarto d’ora. Alcune persone trasmettono in streaming dai loro telefonini il breve funerale per la famiglia allargata e gli amici che non hanno potuto partecipare.

USA, nella settimana peggiore, Trump vede la luce

«Luce in fondo al tunnel!», scritto a caratteri cubitali: è il tweet del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel giorno in cui, secondo le sue stesse parole, parte la peggiore settimana da quando in Usa è scoppiata la pandemia. «Ci saranno molti morti», aveva detto il presidente americano nel weekend. L’ultimo bilancio parla di 1’200 vittime in un solo giorno, che porta il bilancio quasi a 10’000.

Anche Nairobi in isolamento

Il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta, citato da Bbc Africa, ha annunciato che tutti i viaggi per e dalla capitale Nairobi saranno proibiti per le prossime tre settimane a partire dalle 19.00 ora locale di oggi con l’obiettivo di arginare la diffusione del coronavirus. Stesso divieto entrerà in vigore da dopodomani per la città costiera di Mombasa e le vicine aree di Kilifi e Kwale.

In Svezia un ospedale da campo da 600 posti

La Svezia sta aprendo un ospedale da campo in un complesso fieristico a Stoccolma, per alleviare la pressione sui nosocomi della capitale. La struttura, allestita dai militari, ha una capacità di 600 pazienti. Lo riferisce la Bbc. In Svezia, 401 persone sono morte di coronavirus e ci sono 6.830 contagi, secondo la Johns Hopkins University. Più della metà dei decessi è avvenuta nell’area di Stoccolma. A differenza delle vicine Danimarca e Germania, la Svezia non ha imposto un blocco e nel fine settimana c’erano ancora molte persone in giro a fare shopping nella capitale. Le autorità hanno finora adottato una politica più rilassata rispetto agli altri paesi europei, limitandosi a esortare gli svedesi a rimanere a casa se hanno più di 70 anni o se hanno sintomi virali, a lavorare in smart working se possibile e a evitare viaggi non essenziali ed assembramenti.

La Romania estende lo stato di emergenza

La Romania estenderà di altri 30 giorni lo stato di emergenza decretato per contrastare la diffusione del coronavirus e che sarebbe scaduto il prossimo 15 aprile. Lo ha annunciato il presidente Klaus Iohannis in un intervento video, riferisce la Cnn. «È necessario mantenere l’evoluzione del virus sotto controllo», ha affermato.

24 milioni di spettatori per la regina

E’ stato visto solo nel Regno Unito da oltre 24 milioni di telespettatori il discorso straordinario registrato nei giorni scorsi da Elisabetta II sull’emergenza coronavirus dal castello di Windsor e trasmesso ieri sera anche nei Paesi del Commonwealth. Lo ha reso noto oggi la Bbc, precisando che si tratta di uno share tre volte superiore a quello dei tradizionali messaggi televisivi di Natale della regina, seguiti in media da circa 7 milioni di persone. Non è stato battuto tuttavia il record d’ascolto (27 milioni) fatto segnare dal messaggio alla nazione del primo ministro Boris Johnson tenuto il 23 marzo per annunciare il lockdown.

Il Giappone annuncia un piano da 915 miliardi

Il premier giapponese, Shinzo Abe ha annunciato oggi un piano per sostenere l’economia del Paese pari a 108.000 miliardi di yen (915 miliardi di euro) per contrastare le conseguenze della pandemia del coronavirus sull’attività della terza potenza economica mondiale. L’annuncio è previsto domani quando dovrebbe essere dichiarato lo stato di emergenza nel Paese. «Attualmente stiamo assistendo a un rapido aumento delle nuove infezioni, in particolare nelle aree urbane come Tokyo e Osaka», ha affermato Abe. Lo stato di emergenza conferisce ai governatori regionali il potere di chiedere ai cittadini di rimanere in casa, la chiusura di imprese che attirano grandi folle, ma non prevede un vero e proprio ‘lockdown’ come in Europa.

In Ecuador bare di cartone

La città di Guayaquil, nel sud-ovest dell’Ecuador, si è dotata di oltre 4 mila bare di cartone per accelerare le sepolture dei corpi che continuano ad accumularsi a seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Lo riferisce l’agenzia Efe. Circa 3 mila cadaveri sono stati raccolti dall’esercito e dalla polizia da case, strade e ospedali negli ultimi giorni. Si tratta in molti casi di membri di famiglie con scarse risorse e che non possono dunque farsi carico delle spese per il funerale.

«Misure urgenti per proteggere i detenuti

La commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, chiede agli Stati di adottare misure urgenti per proteggere i diritti e la salute dei detenuti. Chi è in carcere - sostiene - è particolarmente vulnerabile ad essere contagiato, perché le prigioni sono luoghi dove le regole della distanza sociale e di igiene non possono essere messe in atto facilmente. «Chiedo a tutti i paesi di utilizzare tutte le misure alternative alla detenzione in tutti i casi possibili e senza discriminazioni» dice Mijatovic, osservando che la pandemia sta colpendo Paesi che hanno carceri sovraffollate con servizi sanitari insoddisfacenti. «Ridurre la popolazione carceraria in tutta Europa - afferma - è indispensabile per garantire effettiva messa in atto delle regolamentazioni sanitarie, per ridurre le crescenti pressioni sul personale penitenziario e il sistema carcerario nel suo insieme».

Wuhan, ripartito il 90% delle attività

Le operazioni di ripresa del lavoro e della produzione a Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus in Cina, sono «più rapide e migliori del previsto». Lo ha affermato il vice sindaco della città cinese, Hu Yabo, durante una conferenza stampa. Secondo Hu, a Wuhan al 4 aprile il tasso di ripresa della produzione delle imprese industriali più grandi aveva raggiunto il 97,2%, mentre nello stesso periodo era tornato in attività il 93,2% delle principali società di servizi.

L’Austria riapre i negozi a tappe dal 14 aprile

Dal 14 aprile, ossia dopo le festività pasquali, l’Austria riaprirà a tappe gli esercizi commerciali. In un primo momento riprenderà l’attività dei negozi con meno di 400 metri quadri, i vivai e i centri fai da te. I primi di maggio dovrebbe invece riprendere l’attività di tutto il settore commerciale, anche dei parrucchieri, ha annunciato oggi il cancelliere Sebastian Kurz. Frattanto da oggi è in vigore in Austria l’obbligo di coprire bocca e naso nei supermercati, con mascherine, scaldacollo oppure foulard. In gran parte dei supermercati, le mascherine sono in vendita all’ingresso per un euro. L’obbligo, per il momento, non vale per gli esercizi con meno di 400 metri. La settimana prossima l’obbligo di mascherine sarà esteso anche ai mezzi pubblici.

Superati i 60 mila casi in Iran

Salgono a 60.500 i casi di coronavirus confermati in Iran, con 2.274 contagi nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 136. Il totale delle persone decedute sale quindi a 3.739. I guariti dal Covid-19 sono invece 24.236. Lo ha riferito oggi il ministero della sanità di Teheran.

Singapore mette in quarantena 20.000 immigrati

Singapore ha imposto una quarantena per 20.000 lavoratori stranieri, che dovranno rimanere nei loro dormitori per 14 giorni, mentre i casi di coronavirus sono in aumento nel Paese. Lo riferisce la Bbc. Sono stati isolati due dormitori: uno con 13.000 lavoratori e 63 casi di contagi e uno con 6.800 lavoratori e 28 casi. Si tratta per la maggior parte di uomini dell’Asia meridionale impiegati nell’edilizia. I lavoratori riceveranno tre pasti al giorno, ma alcuni si sono lamentati di condizioni di sovraffollamento e sporcizia. Sebbene Singapore sia stata elogiata per la sua risposta al virus, il numero di casi trasmessi localmente sta aumentando e un blocco inizierà martedì: saranno chiuse scuole e attività non essenziali e i cittadini saranno invitati a rimanere a casa.

In Italia morti 87 medici

Sale a 87 il numero dei medici morti per l’epidemia di Covid-19. Alla lista dei decessi, rende noto la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), si aggiungono 8 notifiche: i medici Giovanni Battista Tommasini (medico di famiglia), Riccardo Zucco (Neurologo), Ghvont Mrad (medico termale), Gianbattista Bertolasi (medico di famiglia), Silvio Lussana (internista), Giuseppe Aldo Spinazzola (cardiologo), Vincenzo Emmi (rianimatore), Carlo Amodio (radiologo).

Marocco, re grazia oltre 5 mila detenuti

Re Mohammed del Marocco ha accordato la grazia a 5.654 detenuti. Il provvedimento di clemenza, disposto nella serata di domenica, mira a ridurre l’affollamento nelle carceri, come misura preventiva per limitare il contagio da coronavirus. La grazia reale è diretta a detenuti selezionati in base a criteri di età, stato di salute e durata della detenzione, oltre che buona condotta. Saranno rilasciati a scaglioni, esaminati e messi in quarantena prima che tornino al loro domicilio.

Primo decesso anche nel Liechtenstein

Primo decesso anche nel Principato del Liechtenstein a causa del coronavirus: si tratta di una persona molto in là con gli anni che risiedeva in una casa per anziani di Schaan, hanno indicato oggi le autorità. La vittima, dopo aver contratto il Covid-19, era stata precedentemente isolata. Le autorità del Principato non possono dire con certezza come sia stata contagiata dal virus. Stando alla nota, gli altri residenti nel ricovero per anziani non sono risultati positivi. Finora nel Liechtenstein sono stati registrati 77 casi di Covid-19.

In Israele si va verso i 9 mila contagi

I casi positivi di coronavirus hanno raggiunto oggi in Israele la cifra di 8.649. Lo ha reso noto il ministero della Sanità secondo cui al momento 141 malati sono ricoverati in condizioni gravi (un aumento dell’11% rispetto a ieri) e 107 di loro sono in rianimazione. I decessi sono stati complessivamente 51 e le guarigioni 585.

Oltre 6 mila casi in Russia

I casi di coronavirus in Russia sono saliti di 954 unità nelle ultime 24 ore, arrivando a toccare quota 6343. La maggioranza dei contagi si verifica a Mosca, dove ormai si registrano quasi 4500 casi. Nelle ultime 24 ore sono poi morte altre due persone, portando il computo totale a 47. Lo ha fatto sapere la task force nazionale contro l’epidemia, citata dall’agenzia Tass.

In Germania oltre 110 mila contagi

Sono 110.123 i casi di contagio da coronavirus in Germania e 1584 le vittime. È quello che scrive la John Hopkins University nel suo rapporto giornaliero. Secondo questa fonte sono 28.700, inoltre, i pazienti ricoverati (con un sorpasso su quelli Italiani). Il Robert Koch Institut segnala invece 95.391 contagiati registrati elettronicamente e 1434 morti.

Negli Usa quasi 10 mila morti

Oltre 1.200 persone affette dal nuovo coronavirus sono morte in 24 ore negli Stati Uniti, secondo il conteggio pubblicato ieri sera dalla Johns Hopkins University. Il paese registra un totale di 337.072 casi di infezione e 9.633 decessi, secondo la banca dati.

Frattanto, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che «nei prossimi giorni ci sarà il picco della pandemia negli Usa». precisando come negli Stati Uniti siano stati condotti oltre 1,6 milioni di test per il coronavirus, «piu’ di ogni altro Paese». Per quanto riguarda i possibili rimedi contro la malattia, l’idroclorochina, farmaco antimalarico, sarà sperimentato su 3 mila pazienti contagiati all’Henry Ford Hospital di Detroit, in Michigan, secondo quanto annunciato dal vicepresidente americano Mike Pence. Anche gli animali non sono immuni dal virus. Una tigre ospitata nello zoo del Bronx, a New York, è infatti risultata positiva al test del coronavirus. La tigre malese è il primo animale a risultare positivo negli Usa. Sotto osservazione anche tre altre tigri e tre leoni con gli stessi sintomi. Si sospetta siano state infettate da un dipendente del giardino zoologico.

Giappone verso lo stato di emergenza

Il premier del Giappone Shinzo Abe ha proposto lo stato d’emergenza a seguito dell’espansione a ritmo sempre più allarmante del coronavirus, in particolare a Tokyo. Il decreto, secondo i media locali, sarà effettivo da martedì e il provvedimento, che riguarda un totale di 7 prefetture, avrà efficacia fino al 6 maggio. I casi di contagi di coronavirus nella capitale hanno superato nel fine settimana per la prima volta quota 1.000.

Domenica 5 aprile

(Aggiornato alle 21.45) - Sono 68.148 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins Universityi. I casi, sono più di 1,2 milioni. Per la precisione, 1.252.265, stando a quanto emerge dall’ultimo bollettino della John Hopkins University. I guariti salgono a 258.495.

Quasi 6 mila morti negli ospedali francesi, altri 2 mila negli ospizi

Sono 5889 i morti negli ospedali francesi per il coronavirus, con un aumento di 357 nelle ultime 24 ore. A questi si aggiungono i 2189 morti degli ospizi, decessi avvenuti dal 1 marzo, ma i cui dati stanno affluendo gradualmente negli ultimi giorni. Il totale dei ricoverati è di 28’891, 748 più di ieri. I pazienti in rianimazione sono 6978 (390 entrati da ieri, 250 usciti), con un saldo di 140 pazienti supplementari nelle ultime 24 ore. Una cifra, fa notare la direzione della Sanità, che resta positiva ma che si riduce giorno dopo giorno.

Oltre 3.000 decessi nel fine settimana negli USA

«Sarà una nuova Pearl Harbor, un nuovo 11 settembre». Non usa giri di parole il capo della sanità pubblica americana Jerome Adams che, nel weekend più nero da quando in America è esplosa la pandemia, conferma che la settimana in arrivo sarà la più dura, la più triste. Sette giorni, forse più, in cui gli americani assisteranno ad una drammatica escalation dei contagi e delle vittime da coronavirus. Un’accelerazione che di fatto è già cominciata, con oltre 3000 morti tra venerdì e domenica (che portano il bilancio complessivo a oltre 9000) e almeno 322’000 casi accertati di pazienti positivi: più del doppio di Spagna e Italia, quattro volte la Cina. A preoccupare è in particolar modo New York dove i contagi salgono a oltre 122 mila, mentre il bilancio delle vittime è di 4159 morti, quasi la metà dei decessi registrati su scala nazionale. Lo ha reso toto il governatore dello stato Andrew Cuomo che ha comunque sottolineato come per la prima volta ci sia una leggera frenata nel numero delle vittime, che nell’ultimo giorno sono state 594 contro le oltre 600 dei giorni precedenti.

Picco record in Gran Bretagna

Sale di 621 il numero dei morti per coronavirus nel Regno Unito nelle ultime 24 ore censite (fino a 4934 totali), con un incremento in lieve calo rispetto ai 708 indicati ieri e ai 684 di venerdì, secondo gli ultimi dati aggiornati del ministero della Sanità britannico diffusi oggi. I contagi registrano tuttavia un picco record, balzando dai 41’903 di ieri a 47’806, ossia 5903 in più. I test eseguiti nel Paese superano infine i 195’500, con un ritmo quotidiano innalzato a oltre 12’500.

I morti in Iran sono 3.600, i contagiati quasi 60 mila

Il numero di casi di coronavirus in Iran è salito a quota 58.226, 2.483 in più rispetto a ieri: lo ha detto oggi il portavoce del ministero della Sanità, Kianoush Jahanpour, sottolineando che nelle ultime 24 ore sono morte almeno 151 persone, per un totale di 3.603. «Finora sono guariti circa 22.011 pazienti - ha aggiunto -, ma 4.057 sono in condizioni critiche».

Oltre 8 mila casi in Israele

I casi positivi di coronavirus hanno raggiunto oggi in Israele la cifra di 8.018. Lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo cui al momento 127 malati sono ricoverati in condizioni gravi e 106 di essi sono in rianimazione. I decessi sono stati complessivamente 46 e le guarigioni 477. Negli ultimi giorni i responsabili alla sanità hanno lanciato continui appelli alla popolazione affinché quest’anno rinunci a visitare parenti in occasione della Pasqua ebraica (che inizierà mercoledì) per non dare altro impulso alla diffusione della pandemia. «Israele si trova ad un bivio», ha affermato il premier Benyamin Netanyahu e le giornate di Pasqua, ha ammonito, possono essere di importanza critica per il Paese. «Tutti devono quindi restare in casa e celebrare la Pasqua in forma intima».

430 mila persone arrivate negli Stati Uniti dalla Cina

Da quando l’emergenza coronavirus è esplosa almeno 430.000 persone sono giunte negli Usa su voli diretti dalla Cina, 40.000 negli ultimi 2 mesi, dopo che Trump ha varato la stretta sui viaggi. Lo riporta il New York Times, secondo cui i passeggeri sono di nazionalità diverse e sbarcati a Los Angeles, San Francisco, New York, Newark Chicago, Seattle e Detroit. In migliaia sono arrivati da Wuhan e molti voli sono continuati fino alla scorsa settimana da Pechino a Los Angeles, San Francisco e New York, con passeggeri esenti dal divieto di ingresso negli Usa.

Sabato 4 aprile

(Aggiornato alle 22.31) - Sono 60’115 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. Italia, USA e Spagna sono i Paesi più colpiti per numero di morti. I casi, sono più di 1,1 milioni. Per la precisione, 1.140.327, stando a quanto emerge dall’ultimo bollettino della John Hopkins University. I guariti salgono a 233.930.

Trump: «Ci saranno molti morti nelle prossime settimane»

«Ci saranno molti morti nelle prossime settimane»: lo ha detto il presidente americano parlando al briefing quotidiano con la stampa della task force anticoronavirus della Casa Bianca. Gli ultimi dati Usa parlano di oltre 8.000 vittime e oltre 300 mila casi di contagio. «È una situazione incredibile, non si è mai vista una cosa simile. Ci aspettano decisioni difficili nei prossimi giorni», ha aggiunto Trump, che ha ventilato anche l’ipotesi della creazione di una seconda task force alla Casa Bianca che si occupi di come far ripartire il Paese.

La Svezia si aspetta «migliaia di morti»

In Svezia l’epidemia di coronavirus cresce più rapidamente che altrove in Scandinavia (oltre 6400 contagi e 333 morti) e sul governo ci sono pressioni affinché abbandoni la linea morbida: scuole, ristoranti e bar aperti e semplici raccomandazioni a limitare i contatti, affidandosi alla responsabilità dei singoli.

In un’intervista al quotidiano Dagens Nyheter il premier Stefan Lofven ha ribadito di non voler sovraccaricare il sistema sanitario, ma ha ammesso che bisogna «prepararsi a migliaia di vittime». Per il leader socialdemocratico la crisi andrà avanti mesi e quindi «è importante avere disciplina», ad esempio non visitare i parenti più anziani o lavarsi spesso le mani.

E sulle restrizioni degli altri paesi: «Ognuno decide come procedere per il distanziamento sociale e per rafforzare il sistema sanitario. Noi lo facciamo in un modo diverso. Certe volte dipende anche dal fatto che siamo in una fase diversa».

Crescono i casi anche in Slovenia

In Slovenia nelle ultime 24 ore si sono registrati altri due decessi legati al contagio del coronavirus, con il totale delle vittime che sale a 22. Gli ultimi dati diffusi dalle autorità sanitarie a Lubiana parlano di 977 casi di Covid-19 nel Paese ex jugoslavo con altre 43 infezioni. I pazienti in ospedale sono 109 dei quali 31 in terapia intensiva.

Aumenti di contagi si sono registrati in altri Paesi della regione. In Macedonia del Nord rispetto a ieri si sono registrati altri 53 contagi e cinque decessi, con i totali saliti rispettivamente a 483 e 17. I guariti sono stati finora 20.

Sono 197 i casi di coronavirus in Montenegro, con 23 nuovi contagi rispetto a ieri, mentre in Kosovo sono stati accertati 132 casi, sei in più nelle ultime 24 ore. I contagi sono una ventina nel nord del Kosovo a maggioranza di popolazione serba, dove da ieri sera, per contenere il contagio, sono state poste in isolamento le località di Zvecan e Mitrovica nord, il settore della città con popolazione serba.

Calo di nuovi casi in Francia: «È incoraggiante»

Continua per il terzo giorno consecutivo la tendenza «incoraggiante» di un calo dei nuovi casi gravi quotidiani di Covid-19 in Francia, con 502 nuovi pazienti in rianimazione e un totale di 6.662 in tutto il Paese. Lo ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon.

I decessi salgono a 5.532 negli ospedali, ai quali si aggiungono i 2.028 che arrivano dal conteggio - al momento ancora parziale - dei pazienti anziani morti negli ospizi. La Francia ha cominciato da questa settimana il conteggio di tutti gli anziani delle case di riposo deceduti dall’inizio dell’epidemia e i dati affluiscono giorno dopo giorno.

La Cina si ferma per onorare le vittime

La Cina oggi si è fermata per onorare la memoria delle oltre 3300 vittime del coronavirus e dei primi 14 ‘martiri’ caduti in prima linea nell’Hubei sacrificando la loro vita nella lotta contro la pandemia. L’intero Paese s’è raccolto in silenzio alle 10 (le 4 in Italia) per tre lunghi minuti, mentre nell’aria sono risuonate le sirene d’allerta cittadine, dei treni e delle navi, e i clacson delle auto.

Il presidente Xi Jinping e i vertici del Partito comunista e del governo, tutti schierati con l’abito scuro e un crisantemo bianco sul petto, hanno tenuto una cerimonia alla Zhongnanhai, il compound della leadership, sostando nel cortile della sala Huairen con il capo chino davanti alla bandiera nazionale a mezz’asta. «Piangiamo profondamente per i martiri e i compatrioti che sono morti nella pandemia del Covid-19», recitava un striscione sistemato all’ingresso della sala. A poche centinaia di metri di distanza, in un altro luogo simbolo di Pechino, piazza Tiananmen, la grande bandiera rossa della Cina con le cinque stelle gialle è stata sistemata a mezz’asta.

La commemorazione, la prima di un’emergenza sanitaria, è la quarta del suo genere nella storia della Repubblica popolare dopo le due dedicate ai terremoti del Sichuan del 2008 e di Yushi del 2010 e le frane del 2010 di Zhouqu, ed è caduta nel primo dei tre giorni del ‘Qingming’ (’pulitura della tomba’), la festività dedicata alla visita delle tombe dei parenti per risistemarle e per depositare doni in segno di rispetto.

A Wuhan, la città focolaio del coronavirus ora vicina al ritorno alla normalità, il silenzio è stato accompagnato da un maggior uso delle sirene. Il personale sanitario del Tongji Hospital, simbolo della lotta alla pandemia, si è schierato all’esterno, mentre sul lungofiume dello Yangtze s’è tenuta la cerimonia per onorare i primi 14 martiri. Sono medici, infermieri e poliziotti, tra cui Li Wenliang, l’oculista di 34 anni morto il 7 febbraio dopo aver contratto il virus e tra i primi ad intuire un collegamento tra le polmoniti anomale di Wuhan e la Sars del 2003. Invece di essere ascoltato, fu redarguito dalla polizia locale per «diffusione di false informazioni su internet», finendo per avere una riabilitazione postuma sulla spinta di un’indignazione rimbalzata su internet.

I capi del Partito comunista dell’Hubei e di Wuhan, Ying Yong e Wang Zhonglin, hanno visitato le famiglie di tre martiri «caduti nell’esercizio dei loro doveri»: oltre a quella di Li, quelle del capo dell’ospedale di Wuchang Liu Zhiming e dell’agente di polizia Wu Yong.

L’hashtag «la Cina ricorda i suoi eroi» è diventato virale, superando 1,3 miliardi di visualizzazioni su Weibo, il Twitter in mandarino. Mentre nel Paese è considerato ancora alto il rischio della seconda ondata del virus, tra contagi di ritorno e asintomatici.

A New York 630 decessi in un giorno, la Cina invia respiratori

Nuovo triste record per New York con 630 persone morte in un giorno a causa del coronavirus. Lo ha reso noto il governatore dello stato Andrew Cuomo.

In totale le vittime nello Stato sono 3565. I casi di persone risultate positive al test sono 113’704, di cui oltre 63’000 nella città di New York.

La Cina viene in soccorso di New York inviando mille respiratori per gli ospedali della città. Lo ha reso noto il governatore dello Stato Andrew Cuomo, che nei giorni scorsi ha fortemente polemizzato col presidente Donald Trump chiedendo al governo federale i respiratori necessari ad affrontare l’enorme emergenza vissuta da New York, epicentro dell’epidemia in America.

La Spagna prolunga il lockdown

Il governo spagnolo ha deciso di prorogare di due settimane, fino al 26 aprile, le misure restrittive introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo scrive El Pais. Il premier Pedro Sanchez ha preso la decisione dopo aver consultato il comitato scientifico responsabile per analizzare i dati sull’evoluzione dell’epidemia. È la terza proroga di 15 giorni cui fa ricorso Madrid e anche in questo caso il provvedimento è soggetto all’approvazione del Congresso. Con altre 809 nuove vittime nelle ultime 24 ore, nel Paese il bilancio dei morti sale a 11.744. Secondo i dati odierni del ministero della Salute citati dalla Efe, inoltre, i nuovi contagi sono 7026, che portano il totale a 124.736 casi in tutta la Spagna. Il Paese iberico è il secondo più colpito al mondo per numero di casi dopo gli Stati Uniti.

Oltre 4.200 decessi e quasi 42.000 contagi in Gran Bretagna

Nuovo record di 708 morti in più in 24 ore negli ospedali del Regno Unito per coronavirus (contro i 684 indicati ieri), secondo gli ultimi dati aggiornati del ministero della Sanità britannico diffusi oggi. I decessi totali registrati salgono a 4313, mentre i contagi passano da 38.168 a 41.903, con un incremento giornaliero di poco più di 3700 inferiore rispetto ai 4450 di ieri. I test eseguiti nel Paese toccano infine i 183.190, con un ritmo quotidiano che scende seppur di poco sotto quota 10.000.

Quasi 1.500 morti negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, i contagiati da coronavirus deceduti hanno superato la soglia dei 7.400, con un aumento di 1.480 in un solo giorno, un nuovo triste record. I casi accertati in tutto il Paese sono 274 mila. New York, lo stato più colpito, raggiunge quota 3.000 morti, il doppio rispetto a tre giorni fa.

Venerdì 3 aprile

Sono oltre un milione i casi di coronavirus nel mondo. Per la precisione, 1.018.948, stando a quanto emerge dall’ultimo bollettino della John Hopkins University. Le vittime sono finora 53.211, mentre i guariti salgono a 212.357.

L’Albania in lockdown nel weekend

L’Albania ha registrato 26 nuovi casi di coronavirus e deciso un lockdown di 40 ore per tutto il fine settimana. Lo riporta il Guardian. Nel paese ci sono al momento 304 persone contagiate dalla Covid-19 e 17 vittime. Dopo aver dichiarato il coronavirus una «calamità nazionale», il governo di Tirana ha deciso di chiudere i suoi confini e tutte le attività e i trasporti non essenziali per otto ore al giorno.

In Francia più di 5 mila morti

Ha superato quota 5.000 il numero dei morti in ospedale per coronavirus in Francia: con 588 nuovi decessi si è raggiunto il numero di 5.091 decessi, ha annunciato oggi il direttore generale della Sanità, Jérôme Salomon.

Da ieri, la Francia raccoglie i numeri dei decessi accertati nelle case di riposo. Salomon ha precisato che dall’inizio dell’epidemia i decessi negli ospizi sono finora stati 1.416. Sommando i due numeri, il totale dei decessi per Coronavirus è di 6.507.

Superati i 20 mila contagi in Turchia

Salgono a 20.921 i casi di coronavirus registrati in Turchia, con 2.786 contagi registrati nelle ultime 24 ore su 16.160 tamponi effettuati. Le nuove vittime sono 69. Il totale dei decessi aumenta quindi a 425. Cresce anche il numero dei pazienti in terapia intensiva, che arrivano a 1.251. I guariti sono invece 484. Lo ha reso noto oggi il ministro della Salute turco Fahrettin Koca.

In Svezia oltre 6 mila contagi, ma niente lockdown

Aumentano i casi e i morti di coronavirus in Svezia ma il Governo non intende cambiare la sua strategia contro la pandemia ovvero nessun lockdown per la popolazione che può ancora frequentare bar, ristoranti e locali notturni. «Non stiamo facendo finta di nulla, chiediamo alla popolazione di essere responsabile e di seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie», ha detto oggi la ministra della Salute, Lena Hallegren, incontrando la stampa straniera. Su una popolazione di 10,3 milioni di persone i casi di Covid-19 sono al momento 6.078 e le vittime 333, secondo i dati della John Hopkins University, un tasso di mortalità decisamente più alto rispetto ai Paesi vicini della Svezia che hanno adottato misure più rigide. Secondo un sondaggio pubblicato all’inizio della settimana dall’Istituto Novus, il 44% degli svedesi ha fiducia nel Governo del premier social-democratico Stefan Lofven. In aumento rispetto al 26% di febbraio.

A New York record di decessi, oltre 500 in 24 ore
Nelle ultime 24 ore nello Stato di New York sono morte 526 persone per coronavirus, l’aumento giornaliero finora più alto. Lo ha riferito oggi nel suo rapporto quotidiano il governatore dello Sttao Andrew Cuomo. In totale ora ci sono 102.863 casi positivi, con quasi 3000 decessi e oltre 14 mila pazienti ricoverati.

Onu: «L’Africa rischia una penuria di cibo»
La pandemia di Covid-19 minaccia le scorte alimentari di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto in Africa, a causa del blocco dei commerci. L’allarme è stato lanciato oggi dal capo economista del World Food Program, Arif Husain. «Per molti paesi poveri, le conseguenze economiche saranno più devastanti della malattia stessa», afferma un rapporto dell’organismo Onu. L’Africa, che ha importato oltre 40 milioni di tonnellate di cereali nel 2018, è il continente più a rischio. La Somalia e il Sud Sudan sono i più esposti a qualsiasi interruzione delle forniture di grano, mentre altri come Angola, Nigeria e Ciad dipendono dalle esportazioni per pagare le importazioni alimentari

Gran Bretagna, nuovo picco di decessi e contagi
Nuovo balzo di 689 morti in più in 24 ore per coronavirus negli ospedali del Regno Unito (contro i più 563 di ieri), secondo gli ultimi dati aggiornati del ministero della Sanità britannico diffusi oggi. I decessi totali registrati salgono a 3.605, mentre i contagi passano da 33.718 a 38.168, con un record di 4.450 casi registrati in più in un giorno. I test eseguiti nel Paese superano infine i 173.700, a un ritmo quotidiano incrementato oltre quota 10.500.

In Olanda 1.487 decessi
L’ultimo aggiornamento da parte delle autorità sanitarie dei Paesi Bassi riferisce che da ieri sono morte 148 persone, che porta ad un totale di 1.487 decessi a causa del coronavirus. Le persone ricoverate nelle ultime ore sono 502 per un totale di 6.286. Nelle ultime 24 ore si sono avuti 1.026 nuovi contagi che portano complessivamente il numero delle persone positive al Covid-19 a 15.723.

L’Africa supera quota 7 mila contagi
I casi di contagio da coronavirus in Africa hanno superato quota settemila (7.028) con 284 decessi e 561 guarigioni, coinvolgendo 50 dei 54 Stati del continente. E’ quanto sottolinea su Facebook il più recente bollettino di Cdc Africa, un’istituzione tecnica dell’Unione africana specializzata nel supporto alla prevenzione e controllo delle malattie. L’area più colpita (3.030 contagi e 200 morti, di cui 83 in Algeria, Paese con più decessi nel continente) resta il Nordafrica, emerge dal post che fotografa la situazione di stamattina. Lo Stato col maggior numero di casi (1.462) è il Sudafrica, che conta 5 morti. Il Paese più popoloso d’Africa, la Nigeria, registra 184 contagi e due morti. Il secondo Stato con più abitanti, l’Etiopia, ha 29 casi e nessun decesso mentre il terzo maggiore Paese del continente, l’Egitto, dichiara secondo Cdc 779 contagiati e 58 vittime.

Londra inaugura un ospedale-lampo da 4 mila posti

Un ospedale temporaneo da 4000 posti letto per affrontare il picco dell’epidemia dei contagi da coronavirus, in rapida espansione negli ultimi giorni anche nel Regno Unito e soprattutto a Londra. È giorno d’inaugurazione nella capitale britannica per il Nightingale Hospital, realizzato in due settimane su iniziativa del governo di Boris Johnson con la collaborazione delle forze armate e consegnato oggi al servizio sanitario nazionale (Nhs) nel grande quartiere fieristico dell’ExCel Centre, nella zona dei docks del Tamigi. La struttura occupa 87.328 metri quadri distribuiti su 80 padiglioni, ciascuno con 42 letti. Previsto un videomessaggio del principe Carlo, erede al trono, contagiato in prima persona dal Covid-19 e uscito da pochi giorni dall’isolamento nella tenuta di Balmoral, in Scozia, alla presenza del ministro della Salute, Matt Hancock, e di varie autorità sanitarie.

Cinque strutture analoghe sono in via di apertura in altre città del Paese, ma potrebbero non bastare ancora. E Hancock non ha escluso ulteriori progetti.

In Gran Bretagna tamponi prioritari
La Gran Bretagna cerca di recuperare i ritardi sui test sul coronavirus, dopo le accuse rivolte dal mondo ospedaliero e dai medi al governo di Boris Johnson, l’ammissione di ieri del ministro della Sanità, Matt Hancock, sugli «errori» compiuti e la promessa di arrivare entro fine mese a 100.000 esami al giorno contro i 10.000 attuali. Al momento, hanno spiegato i vertici del Public Health England, autorità sanitaria di controllo in Inghilterra, la priorità resta sui tamponi: ossia i test genetici incaricati di determinare il contagio in atto, che il governo intende portare a 25.000 al giorno per fine aprile, privilegiando - oltre ai malati - medici e infermieri delle strutture in prima linea e poi tutti gli operatori sanitari (550.000 nell’intero Regno, di cui poche migliaia finora testati). Il problema da risolvere riguarda però i laboratori, visto che nel Paese ve ne sono disponibili al momento non più di una quarantina (inclusi quelli privati a scopo di lucro, sollecitati a collaborare), contro le oltre 100 strutture pubbliche della Germania.

La Spagna supera i contagi dell’Italia
In Spagna nelle ultime 24 ore si sono registrate 932 nuove vittime per il coronavirus. I casi complessivi di contagio salgono a 117.710, 7472 in un giorno, superando al momento l’Italia (115.242), in attesa dei nuovi dati di stasera. Lo rileva El Pais. Secondo l’ultimo bollettino della John Hopkins University invece, i decessi sono 10.348 (ieri è stata superata la soglia dei 10.000 morti) e le persone guarite 26.743. Questa fonte parlava di 112.065 casi. I dati mostrano che la Spagna ha una percentuale più alta di persone guarite rispetto all’Italia sul totale dei contagi: il 23,8% contro il 15,8%.

Wuhan rialza l’allerta: «Restate a casa»

I residenti di Wuhan, epicentro del Covid-19, sono stati avvisati sulla necessità di rafforzare «le misure di auto-tutela», restando a casa ed evitando di uscire se non per necessità al fine di scongiurare la ripresa dei contagi. In un comunicato postato sul sito della città, il segretario del Partito comunista locale Wang Zhonglin ha detto che «il rischio di rimbalzo della pandemia resta alto a causa di fattori interni ed esterni». Sono ragioni che spingono a «mantenere le misure di prevenzione e controllo». La città allenterà l’8 aprile lo stop ai viaggi in uscita.

In Belgio 132 morti nelle ultime 24 ore
Continuano a salire i contagi da coronavirus e i decessi in Belgio. Nelle ultime 24 ore sono morte 132 persone che portano al totale di 1.143 decessi. Lo ha annunciato il virologo Emmanuel André nella consueta conferenza stampa del Centro di crisi e della Salute pubblica belga. Da ieri si registrano 1.422 nuovi positivi, per un totale di 16.770. Nelle Fiandre sono 865, mentre sono 374 in Vallonia e 167 a Bruxelles. Complessivamente sono 5.552 le persone ricoverate, di cui 1.205 in cure intensive, precisano le autorità sanitarie belghe.

Superata la quota dei 112 mila casi in Spagna
I casi di coronavirus hanno superato quota 112.000 in Spagna, che da ieri ha superato la soglia dei 10.000 morti: è quanto emerge dall’ultimo bollettino della John Hopkins University. I casi di contagio nel Paese sono 112.065, i decessi 10.348 e le persone guarite 26.743. I dati mostrano inoltre che la Spagna ha una percentuale più alta di persone guarite rispetto all’Italia sul totale dei contagi: il 23,8% contro il 15,8%.

Oltre mille morti in Germania
Sono 84.794 i casi accertati di infezioni da coronavirus in Germania e 1107 i morti. Lo affermano i dati della Johns Hopkins University. Rispetto al giorno precedente sono oltre 6000 casi in più, e 145 decessi in più, riferisce il Robert Koch Institut, su Der Spiegel.

601 nuovi casi in Russia, 4.149 in totale

In Russia si registrano 601 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, che portano a 4.149 il totale degli infettati nel Paese. Le vittime del nuovo virus in Russia sono ufficialmente 34, di cui quattro decedute nel corso dell’ultima giornata. Lo riportano le autorità sanitarie, riprese dall’agenzia Interfax.

L’OMS potrebbe rivedere le raccomandazioni sulle mascherine

L’Oms potrebbe rivedere le raccomandazioni sull’uso delle mascherine alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’MIT, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono ‘viaggiare’ nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi. Lo ha detto alla Bbc l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Organizzazione mondiale della sanità che valuterà se - per rallentare la diffusione del virus - è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine. Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza. Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono ‘viaggiare’ nell’aria anche per distanze ben più lunghe.

«Il coronavirus costerà 4.100 miliardi al mondo»

L’emergenza coronavirus potrebbe costare all’economia mondiale 4.100 miliardi di dollari, pari a quasi il 5% del PIL globale: è la stima della Banca asiatica di sviluppo (Adb), secondo cui le perdite legate «alla peggiore pandemia» mai registrata da un secolo a questa parte potrebbero essere anche maggiori. «L’impatto stimato potrebbe essere una sottovalutazione poiché ulteriori canali come possibili crisi sociali e finanziarie ed effetti di lungo periodo sull’assistenza sanitaria e l’istruzione sono esclusi dall’analisi», hanno precisato gli economisti della Adb. Un periodo di contenimento più breve, ha spiegato la banca, potrebbe invece ridurre le perdite a 2000 miliardi di dollari. Secondo le previsioni dell’istituto quest’anno l’Asia dovrebbe segnare una crescita del 2,2%, vale a dire il tasso più basso dalla crisi finanziaria asiatica del 1998, quando l’economia della regione registrò un incremento dell’1,7%.

In Cina 29 casi importati

La Cina ha registrato ieri 31 nuovi casi di contagio da coronavirus, di cui 29 importati (saliti a 870) e due domestici, uno nel Liaoning e uno nel Guangdong. La Commissione sanitaria nazionale ha rilevato 4 ulteriori decessi, tutti nell’Hubei, per complessivi 3222. I contagi certi sono cresciuti a 81.620, di cui 1727 persone ancora in cura e 76’571 dimessi dopo la guarigione. Sono 60 i nuovi asintomatici, di cui sette importati: attualmente, sono 1027 i casi sotto osservazione, inclusi 221 dall’estero.

86 nuovi casi in Corea Sud

La diffusione del coronavirus in Corea del Sud si stabilizza, ma restano criticità sulle infezioni importate e sui focolai a Seul e nelle zone limitrofe: i casi di giovedì si attestano a 86, superando quota 10.000 nel complesso, a 10.062, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc). I decessi salgono a 174 (+5) e sono 22 i casi importati, per totali 647, ha aggiunto la Kcdc. I dimessi dagli ospedali sono 193, a 6.021, pari al tasso di guarigione del 59,8%. Allo stato, sono 3.867 le persone ancora in cura, in calo sulle 3.979 di mercoledì.

Tre navi da crociera in arrivo in Florida

La nave da crociera Zaandam e la gemella Rotterdam, i cui passeggeri sono stati in parte contagiati dal coronavirus, hanno ricevuto l’autorizzazione ad attraccare in Florida, a Port Everglades, nella regione di Fort Lauderdale. In arrivo anche la Coral Princess. L’imminente attracco della Zandaam e della Rotterdam è stato reso noto su Twitter dal sindaco della città, Dean Trantalis. È da circa tre settimane che gli ospiti delle due navi non toccano terra. Quattro passeggeri della Zaandam sono morti, due sicuramente di Covid-19. Entrambe le navi sono della Holland America. Un’altra nave da crociera colpita dal virus, la Coral Princess, si sta dirigendo verso Fort Lauderdale, dopo che 12 tra passeggeri e membri dell’equipaggio sono risultati positivi al coronavirus.

La Libia annuncia il suo primo decesso

La Libia ha annunciato il suo primo decesso per coronavirus: come riporta la pagina Facebook del Centro nazionale di lotta alle malattie libico, si tratta di una donna di 85 anni. Il centro l’altro ieri aveva segnalato la rilevazione di dieci casi di Covid-19 del Paese in piena guerra civile e per questo molto male attrezzato per far fronte alla pandemia.

Negli USA 1.169 morti in 24 ore

Con 1.169 vittime nelle ultime 24 ore, gli Stati Uniti hanno ora il triste primato del maggior numero di vittime in un giorno dall’inizio della pandemia, superando il record italiano dei 969 morti del 27 marzo. Secondo Deborah Birx, coordinatrice della stessa task force della Casa Bianca contro il coronavirus, i dati sui contagiati suggeriscono che un numero insufficiente di americani rispetta le linee guida nazionali sul distanziamento sociale. Intanto, riferisce la Cnn, gli americani sottoposti all’ordine di stare a casa sono 305 milioni, oltre il 90% della popolazione totale. Stando al Washington Post invece, la Casa Bianca è orientata a consigliare di indossare una mascherina chirurgica o altro per coprire naso e bocca in pubblico per rallentare la diffusione del coronavirus. La raccomandazione potrebbe essere data oggi.

L’ONU chiede cooperazione

L’assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che invita alla «cooperazione internazionale» e al «multilateralismo» per combattere il coronavirus, primo testo delle Nazioni Unite dalla pandemia. Il testo, cui ha tentato invano di opporsi con una bozza concorrente la Russia sostenuta da altri quattro Paesi, sottolinea anche «la necessità di rispettare pienamente i diritti umani» e denuncia «ogni forma di discriminazione, il razzismo e la xenofobia nella risposta da dare alla pandemia».

Secondo test negativo per Trump

Donald Trump è stato sottoposto per la seconda volta al test del coronavirus ed è risultato negativo. Lo rende noto la Casa Bianca, sottolineando che il presidente è in salute e non ha sintomi. «Ora facciamo 100 mila test al giorno, più di ogni altro Paese al mondo in relazione alla popolazione», ha detto lo stesso Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca sul Covid-19. Tra le nuove linee guida annunciate c’è la creazione di aree separate per gli ospiti sani e quelli malati nelle case di riposo. In relazione al cargo russo pieno di materiale medico «di alta qualità» arrivato ieri a New York per fronteggiare l’emergenza, il presidente ha commentato: «È stato un gesto molto carino da parte di Vladimir Putin. Non sono preoccupato dalla propaganda russa». Trump ha ricordato che l’offerta di aiuto è stata avanzata dallo stesso leader del Cremlino in una loro recente telefonata.

In Perù uomini e donne in strada a giorni alterni

Per cercare di appiattire il più possibile la curva dei contagi (1.414) e dei decessi (55) per coronavirus, il Perù ha messo a punto un meccanismo in base al quale uomini e donne sottoposti al regime di quarantena obbligatoria potranno uscire in giorni prestabiliti per genere, al fine di realizzare acquisti di generi di prima necessità e/o pratiche urgenti. Lo ha annunciato ieri sera il presidente della Repubblica, Martin Vizcarra. In base al decreto presidenziale, fra le le 8 e le 18 potranno uscire il lunedì, mercoledì e venerdì gli uomini, mentre le donne potranno farlo il martedì, giovedì e sabato. La domenica, invece, sarà off limits per tutti.

Giovedì 2 aprile

(Aggiornato alle 23.16) - I casi di coronavirus toccano la soglia del milione a livello globale: è quanto emerge dall’ultimo bollettino della John Hopkins University, che indica un bilancio dei contagi nel mondo a quota 1.002.159, con 51.485 morti e 208.949 guariti. Gli Stati Uniti guidano la classifica dei casi con un bilancio complessivo di 236.339 casi, seguono l’Italia (115.242) e la Spagna (110.238). Un milione di contagi nel mondo, più di 50 mila morti - oltre la metà dei quali in Europa - e il 50 per cento della popolazione mondiale confinata a casa: quasi 4 miliardi di persone in 90 Paesi in isolamento obbligatorio o consigliato, coprifuoco, quarantena.

In una giornata che ha segnato dati spaventosi che vanno oltre le più nere delle previsioni, l’aumento in termini assoluti di malati e vittime si è intrecciato con lievi segnali di rallentamento percentuale della crescita dei casi che, molto lentamente, fa intravedere a politici e sanitari l’agognato picco, anzi il plateau che nel giro di qualche settimana dovrebbe segnare l’inizio della discesa. Ma, per ora, l’emergenza resta drammatica. La Spagna contende all’Italia il triste primato dei contagi, oltre 110 mila, e rimane al secondo posto in Europa per poche migliaia di casi di differenza. Per il sesto giorno consecutivo i morti sono stati oltre 800 ogni 24 ore con il record, oggi, di 950 decessi, molto vicino ai 969 di venerdì in Italia e un totale di oltre 10 mila vittime.

E un nuovo record si è registrato anche in Gran Bretagna con 569 morti in più per Covid-19 (in totale sono 2.921) e oltre 33.700 contagi. Londra sta cercando di incrementare il numero giornaliero dei test, oltre 10 mila, con l’annuncio di un piano in cinque punti che porterà i tamponi a 100 mila al giorno, una risposta alle critiche al governo da parte del ministro della Salute, Matt Hancock, uscito dall’isolamento a una settimana dal contagio, mentre rimane in quarantena il premier Boris Johnson.

Sono oltre 470 i morti in un giorno in Francia che ha contato più di 4.500 decessi e oggi ha notificato a Bruxelles la chiusura temporanea delle frontiere, aggiungendosi così ai 14 membri dell’area Schengen che hanno ristabilito i controlli ai propri confini interni. Le terapie intensive d’oltralpe, con più di 6 mila ricoverati, non riescono più a coprire le necessità e perfino l’Accueil Notre-Dame del santuario di Lourdes in Francia, dopo la chiusura legata all’emergenza sanitaria, «ha riaperto le sue porte per accogliere una ventina di persone colpite dal coronavirus».Relativamente sotto controllo invece la situazione in Germania, che ha un numero di vittime inferiore, meno di mille, e ha incassato il plauso dell’Ocse che ha evidenziato la «spesa pro capite per la sanità più alta di tutti gli altri Paesi europei» e di conseguenza ha un sistema sufficientemente attrezzato a rispondere alla pandemia, anche se preoccupano i dati sui contagi tra medici e infermieri: 2.300.

In Francia 471 morti in 24 ore

In Francia, il totale dei morti negli ospedali a causa del Coronavirus è salito di 471 unità nelle ultime 24 ore, arrivando a 4.503: lo ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Il totale dei ricoverati è di 26.246 persone, di cui 6.399 in rianimazione, con un aumento di 382 pazienti rispetto a ieri. Per la prima volta, come promesso nei giorni scorsi, Salomon ha comunicato le prime cifre raccolte dall’inizio dell’epidemia nelle case di riposo: si tratta di un conto «parziale» di 14.638 casi, con 884 decessi.

«Gli USA non invieranno più aiuti sanitari agli alleati»

L’amministrazione Trump non manderà più ai suoi alleati e partner all’estero equipaggiamenti protettivi per il coronavirus a causa delle gravi carenze interne. Lo riferisce la Cnn citando fonti del Congresso. Il deficit di mascherine e respiratori è tale che gli Usa, il Paese più potente del pianeta, hanno accettato aiuti sanitari anche dalla Russia.

Coprifuoco 24 ore a Mecca e Medina

L’Arabia Saudita ha imposto il coprifuoco nelle due città sante La Mecca e Medina per tutto il giorno per contenere la diffusione del coronavirus dopo che il numero dei morti è salito a 21. «Il coprifuoco per 24 ore al giorno a La Mecca e Medina inizia oggi fino a ulteriori comunicazioni», ha reso noto l’agenzia ufficiale citando una fonte del ministero dell’Interno. Le autorità avevano già sigillato le due città sante dell’Islam, assieme a Riad e Gedda, vietando a chiunque di entrare e uscire e proibendo i movimenti tra le province.

6.500 casi in Africa, 238 vittime

Sono circa 6.500 i casi di coronavirus in Africa e 238 le persone morte, secondo un calcolo dell’agenzia France Presse. Lo Stato più colpito è il Sudafrica con 1.400 contagiati dal virus e cinque vittime. Il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato dell’emergenza virus in Africa con il presidente del Senegal, Macky Sall, e con quello del Kenya, Paul Kagame. «Per mesi i leader africani si sono preparati all’arrivo del Covid-19. Uniti per proteggere l’Africa», ha scritto su Twitter il direttore dell’Oms.

Troppi morti, a New York arrivano 45 obitori mobili

New York, la città americana più colpita dal coronavirus, fatica a gestire il crescente numero di vittime. Scarseggiano il personale, i sacchi per i cadaveri e i posti dove metterli. Per questo ha acquistato 45 obitori mobili, mentre i crematori locali sono stati autorizzati a restare in attività 24 ore su 24. Lo scrive il New York Times. Le unità mobili sono già state mandate in ospedali come il Brookdale Hospital di Brooklyn, dove un medico ha riferito che il flusso di corpi è «come un nastro trasportatore».

569 morti in un giorno in Gran Bretagna
Nuovo balzo di 569 morti in più per coronavirus in 24 ore negli ospedali del Regno Unito (contro i più 563 sanciti ieri), secondo gli ultimi dati aggiornati del ministero della Sanità britannico diffusi oggi. I decessi totali registrati salgono a 2.921, mentre i contagi passano da 29.474 a 33.718: con un aumento giornaliero di oltre 3800, in lieve calo rispetto ai più 4.324 indicati ieri. I test eseguiti nel Paese sfiorano infine i 163.200, a un ritmo quotidiano incrementato leggermente a oltre quota 10.000.

Il focolaio di Ischgl partito da una cameriera svizzera

Sarebbe una cameriera svizzera il cosiddetto «paziente zero» del coronavirus a Ischgl, comune austriaco di 1600 abitanti nell’est del Tirolo e al confine settentrionale della Bassa Engadina. Si è ammalata il 5 febbraio ma solo con lievi sintomi e ora è sana. Solo in Austria, 611 infezioni da coronavirus sono direttamente attribuibili alla località turistica di Ischgl. La nota stazione sciistica è diventata uno dei principali focolai dell’infezione in Europa e 2500 turisti contagiati hanno fatto causa contro le autorità tirolesi e la Repubblica austriaca per gravi negligenze. Si tratta della prima «class action» per la pandemia da coronavirus.

Rohani: «La crisi in Iran durerà mesi, forse un anno»

«Il coronavirus non è qualcosa per la cui totale eliminazione possiamo fissare una data certa. Potrebbe restare tra noi per i prossimi mesi, o anche fino alla fine dell’anno» persiano, nel marzo 2021. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani in una riunione del suo gabinetto, avvisando che la Repubblica islamica dovrà restare vigile a lungo e che le restrizioni dovranno proseguire. A oggi in Iran si registrano 50.468 casi e 3.160 vittime di Covid-19.

Sale il bilancio dei morti in Olanda
Sale il bilancio dei morti in Olanda a seguito del coronavirus. L’ultimo aggiornamento da parte delle autorità sanitarie dei Paesi Bassi riferisce che da ieri sono morte 166 persone, che porta ad un totale di 1.339 decessi. Le persone ricoverate nelle ultime ore sono 625 per un totale di 5.784. Da ieri si sono avuti 1.083 nuovi contagi che portano complessivamente il numero delle persone positive al Covid-19 a 14.697.

Il grido d’allarme della Catalogna: «Servono medici»

Il leader della Catalogna Quim Torra ha rivolto un appello alla Spagna affinché aiuti la sua regione, una delle più colpite dall’emergenza coronavirus. Solo un mese fa, il governo catalano aveva detto di non aver bisogno dell’esercito spagnolo ma con i contagi saliti a 21.804 e le vittime a 2.093 - di cui 362 nelle case di riposo per anziani - Torra è stato costretto a tornare sui suoi passi. «Se ci possono aiutare, se qualsiasi medico può aiutarci e venire qui, ne saremmo grati», ha detto il leader indipendentista a Radio Ser Catalunya. Torra si è anche lamentato di non aver ricevuto nessun kit per i test dalla Spagna. «Il governo catalano sta fornendo il 90% delle risorse, quello spagnolo il 10%», ha precisato. L’esercito spagnolo è già intervenuto a Barcellona dove sta provvedendo alla sanificazione di case di riposo e all’allestimento di un ospedale in un centro conferenze della città.

La Spagna supera i 10 mila morti, 950 in 24 ore

La Spagna registra un nuovo drammatico aumento nei decessi per il coronavirus: 950 morti in sole 24 ore che portano il totale delle vittime a 10.003. In crescita anche i contagi da Covid-19: 8.102 nuovi casi nelle ultime ore per un totale di 110.238, secondo le autorità sanitarie spagnole. Secondo i dati delle autorità sanitarie spagnole sono 54.113 le persone che sono state ricoverate in ospedale per il coronavirus, di cui 26.743 dimesse. La conferenza stampa del ministro della sanità, Salvador Illa, è iniziata con un minuto di silenzio. «Siamo convinti che la comunicazione sulla salute pubblica sia essenziale per il funzionamento delle misure. Continueremo a riferire in modo trasparente con questi incontri settimanali», ha detto il ministro.

Netanyahu torna in quarantena

A poche ore dalla fine della sua quarantena, il premier Benyamin Netanyhau è costretto a tornare in isolamento dopo aver avuto contatti con il ministro della sanità Yaakov Litzman, risultato la notte scorsa positivo al coronavirus. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier spiegando che Netanyahu resterà in quarantena fino a mercoledì prossimo, a patto che i test a cui sarà sottoposto siano negativi. Il premier era uscito ieri dall’isolamento dopo che una sua collaboratrice era stata dichiarata positiva nei giorni scorsi.

Boom della disoccupazione in Spagna

Boom della disoccupazione in Spagna in marzo, anche per effetto del diffondersi dell’epidemia coronavirus. I dati diffusi dal ministero del lavoro, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, evidenziano un aumento a marzo di 302.265 persone (a fronte del calo di 7.800 unità registrato nel mese precedente), il più alto incremento mensile registrato. Il dato supera ampiamente le attese degli analisti che avevano preventivato un aumento di 30 mila unità. L’incremento più alto della disoccupazione a marzo si registra soprattutto nel settore dei servizi. Il dato aggrava ulteriormente la situazione della Spagna, dove il tasso di disoccupazione è già al 13,8%, tra i livelli più alti tra i paesi sviluppati.

Primo caso in Amazzonia, popolazione indigena a rischio
Il governo del Brasile ha annunciato il primo caso di coronavirus in una comunità indigena dell’Amazzonia: si tratta di una donna di 20 anni della tribù dei Kokama, che vive in un villaggio nel distretto di Santo Antonio do Iá, vicino al confine con la Colombia. Lo riporta il Guardian. Secondo gli esperti il virus potrebbe decimare la popolazione indigena del Brasile, che attualmente conta 850.000 persone.

Oltre 5 mila morti negli USA, 884 nelle ultime 24 ore
Il numero di decessi provocato dal coronavirus negli Stati Uniti ha superato quota 5.000: è quanto emerge dall’ultimo bollettino della Johns Hopkins University. Nel Paese i contagi sono 215.417, i morti 5.116 e le persone guarite 8.566. Sempre negli Usa nelle ultime 24 ore è stato registrato un record giornaliero di 884 morti.

Mercoledì 1. aprile

(Aggiornato alle 22.41) - I contagi da coronavirus in tutto il mondo hanno superato anche la soglia dei 900 mila. Lo rileva l’ultimo aggiornamento dell’istituto americano Johns Hopkins University, secondo cui i casi riscontrati sono oltre 911.000. Il numero dei morti è superiore ai 45 mila.

Negli Usa superati i 200 mila contagi, morto un bimbo di sei settimane

Un bimbo di sei settimana è morto in Connecticut a causa del coronavirus. Lo afferma il governatore dello stato, Ned Lamont. «Riteniamo che sia una delle vittime più giovani», spiega Lamont, mettendo in evidenza che «il virus attacca i più fragili. E questo mostra l’importanza di stare a casa e limitare l’esposizione ad altre persone». Gli Stati Uniti hanno intanto superato i 200 mila casi di contagi da coronavirus. Secondo i dati aggiornati della John Hopkins University, le persone colpite sono 203.608.

Rinviata al 2021 la conferenza ONU sul clima

L’emergenza coronavirus fa saltare anche la conferenza Onu sul clima CoP26, presieduta dal Regno Unito con la partnership dell’Italia. L’appuntamento, cruciale nella battaglia globale contro i gas serra, era in calendario a Glasgow per novembre, con due pre-vertici attesi nelle settimane precedenti a Milano e a Roma, ma è stata rinviata al 2021, come ha reso noto stasera il governo britannico senza indicare ancora una data precisa.

In Francia superati i 4 mila morti

La Francia ha superato quota 4.000 morti per l’epidemia di coronavirus: con 509 nuovi decessi nelle ultime 24 ore - ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jérôme Salomon - negli ospedali francesi il numero dei morti ha toccato 4.032. I ricoverati in rianimazione sono 6.017, con un aumento di 452 nelle ultime 24 ore (rispetto all’aumento di 458 di ieri).

L’OMS: «Morti raddoppiati in una settimana»

«Il numero di decessi è più che raddoppiato nell’ultima settimana. Nei prossimi giorni raggiungeremo 1 milione di casi confermati di coronavirus e 50 mila decessi». Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus durante il briefing sul coronavirus. «Ho invitato i governi a mettere in atto misure di assistenza sociale per garantire alle persone vulnerabili cibo e altri elementi essenziali della vita durante questa crisi», ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che «molti paesi in via di sviluppo faranno fatica ad attuare programmi di assistenza sociale di questa natura. Per questi paesi, la riduzione del debito è essenziale per consentire loro di prendersi cura della propria gente ed evitare il collasso economico».

Germania, oltre 74.000 contagiati e 821 morti

Sono saliti a 74.508 i contagi da Covid-19 e a 821 i decessi in Germania, secondo i dati della Johns Hopkins University. La curva della diffusione dei contagi sta lentamente rallentando e il raddoppio dei casi, secondo Die Zeit online, è passato da ogni 5 giorni e mezzo della settimana scorsa a ogni sette giorni. Il Land che conta un maggior numero di contagi, diversamente dal passato, è la Baviera con 17’236 casi confermati, seguito da Nordreno-Westfalia con 16’228 e Baden-Wuerttemberg, 14’925. La località che conta il maggior numero di decessi è ancora Heinsberg, dove a febbraio una festa di carnevale fece da detonatore della diffusione nel Land del Nordreno-Westfalia.

Dietrofront di Bolsonaro, ora il virus è una minaccia

Il coronavirus non è più «un’influenzetta» che fa strage solo in Italia perché «è un Paese di vecchietti» bensì «la più grande sfida della nostra generazione». Le misure di isolamento sono ora «molto importanti» e non «una politica di terra bruciata»: messo alle corde dalla reazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni alle sue polemiche prese di posizione sulla pandemia, anche il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato costretto ad un clamoroso dietrofront in un discorso tv trasmesso a reti unificate. Con il suo precedente intervento, lo scorso 24 marzo, Bolsonaro aveva provocato un’ondata di indignazione: associazioni mediche, enti sanitari, governatori e vertici del Parlamento e del potere giudiziario avevano respinto il suo discorso, definendolo irresponsabile e lanciando perfino ipotesi di impeachment. Il dissenso era arrivato anche dalle file del suo gabinetto e la situazione era diventata insostenibile. Nel suo breve discorso di martedì sera, dunque, il leader brasiliano ha detto chiaramente che «il virus è una realtà, ancora non esiste un vaccino o una cura confermata scientificamente» e ha sottolineato «l’importanza della collaborazione e dell’unione di tutti in un grande patto per la protezione delle vite e dei posti di lavoro, con il Parlamento, il potere giudiziario, i governatori, i sindaci e tutta la società». Senza concedersi stavolta affermazioni prive di base scientifica, Bolsonaro ha comunque difeso la sua posizione sull’importanza di difendere non solo la vita dei suoi concittadini ma anche l’economia brasiliana. «La mia preoccupazione è sempre stata quella di salvare vite: sia quelle che perderemo a causa della pandemia sia quelle che saranno colpite dalla disoccupazione, la violenza e la fame», ha detto.

Superati i 15 mila casi in Turchia

Salgono a 15’679 i casi di coronavirus in Turchia, dove nelle ultime 24 ore si registrano 2’148 contagi su 14’396 tamponi effettuati. Altre 63 persone sono decedute, portando il totale delle vittime registrate a 277. I pazienti in terapia intensiva sono attualmente 979. Le persone guarite salgono invece a 333. Lo ha annunciato il ministro della Salute turco Fahrettin Koca. Il ministro turco ha poi fornito dettagli a livello territoriale, precisando che si registrano casi di Covid-19 in tutte le 81 province del Paese e che la più colpita è attualmente Istanbul - che è anche la più popolosa - con 8’852 contagi accertati, circa il 60% del totale. Sempre a Istanbul si conta il più alto numero di morti, pari a 117. A oggi le vittime sono distribuite in 39 province turche. Inoltre, ha aggiunto Koca, tra le persone decedute quasi l’80% aveva più di 60 anni, mentre ha oltre 60 anni anche il 75% dei pazienti positivi attualmente in terapia intensiva.

In Siria isolato un villaggio

Il governo siriano ha oggi isolato completamente una località a nord di Damasco dopo l’annuncio di un decesso di una donna per coronavirus. Lo riferisce l’agenzia governativa siriana Sana, citando il ministro della sanità Nizar Yazigi. Ufficialmente in Siria si registrano 3 morti e dieci casi positivi. La località messa in quarantena è Mnin, villaggio sulla regione montagnosa del Qalamun, a nord della capitale. Altre fonti mediche siriane, che hanno parlato con l’Agenzia di stampa Ansa in forma confidenziale perché non autorizzate a rilasciare dichiarazioni ai media, hanno affermato che in diverse regioni siriane sotto controllo governativo si registrano «decine» di decessi per «infezioni polmonari», formalmente non considerate morti per Covid-19. Il governo di Damasco ha fatto sapere nei giorni scorsi di aver chiesto all’Organizzazione mondiale della sanità di inviare tamponi. Secondo le fonti mediche, le autorità siriane hanno una ridottissima capacità di eseguire test e di analizzarli in laboratorio.

In Cina 600 mila persone in isolamento

Torna l’incubo coronavirus in Cina: la contea di Jia, nell’Henan confinante con l’Hubei (l’epicentro della pandemia), è stata sottoposta a isolamento, secondo quanto detto dalle autorità sanitarie locali sui social media cinesi. I residenti dell’area, 600mila, dovranno avere permessi speciali per uscire di casa e per andare al lavoro, sottoponendosi a controllo della temperatura corporea e indossando le maschere facciali. Il South China Morning Post, citando un funzionario locale dei trasporti, ha confermato le misure contro l’ipotesi di un’«ondata di ritorno».

Quasi duemila morti a New York

Il numero dei morti da coronavirus a New York sale a 1.941, di cui 391 nelle ultime 24 ore. I casi di contagio accertati sono 83.712, quasi la metà dei casi a livello nazionale. Lo ha reso noto il governatore Andrew Cuomo.

Taiwan dona 10 milioni di mascherine

Messo sotto controllo il coronavirus sul fronte interno con 329 casi e 5 morti, «Taiwan può aiutare» con la sua esperienza e con segnali tangibili. «Doneremo il surplus di mascherine e altre forniture ai nostri alleati e ai Paesi più colpiti», ha detto la presidente Tsai Ing-wen, secondo i media locali. Saranno consegnate 10 milioni di mascherine, di cui 7 in Europa (Spagna, Italia e Regno Unito), 2 milioni negli Usa e il resto ai Paesi che hanno legami diplomatici con Taipei. La Cina vede l’isola come un suo territorio e si oppone al suo stato di membro dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

In Lussemburgo 2.319 contagi

Nelle ultime 24 ore in Lussemburgo sono morte sei persone a causa del coronavirus che porta ad un totale di 29 decessi. Secondo l’ultimo aggiornamento delle autorità sanitarie del Granducato i casi positivi confermati sono 2.319, considerato che nelle ultime ore si sono registrati 141 nuovi contagi.

Hong Kong teme un’ondata di ritorno
Hong Kong teme un’ondata di ritorno dei contagi e vara una nuova stretta, mettendo al bando per 14 giorni anche le sale di karaoke, i club, i locali notturni e le sale di mahjong. I centri estetici e di massaggi dovranno invece seguire precauzioni, tra cui l’uso delle mascherine per i clienti e i controlli della temperatura corporea. Il governo, ha ricordato il network Rthk, aveva già disposto dal 28 marzo la chiusura per 14 giorni di luoghi pubblici come cinema e palestre.

USA, New Jersey secondo Stato più colpito, carceri in lockdown
Il New Jersey è il secondo Stato Usa più colpito dal coronavirus, dopo quello di New York, con cui confina: i casi positivi sono quasi 19 mila, con 267 decessi. Al terzo posto la California, con 8.584 contagiati e 183 morti. Le prigioni federali Usa hanno ordinato un lockdown dei detenuti nelle loro celle per due settimane allo scopo di combattere la diffusione del coronavirus. Il confinamento scatta da oggi e potrebbe essere esteso. Sono previste alcune eccezioni per mantenere alcuni programmi e per la pulizia delle celle. Il bilancio ufficiale del Covid-19 nelle carceri federali è di 29 detenuti e 30 dipendenti positivi. Un prigioniero è morto.

Morto un segretario di Stato serbo

In Serbia è morto oggi il segretario di Stato al ministero dell’ambiente Branislav Blazic, che era ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato contagiato dal coronavirus. Ne ha dato notizia il ministero a Belgrado.

Allarme nelle carceri britanniche
Allarme anche nelle carceri britanniche per l’epidemia da coronavirus, in forte espansione in questi giorni nel Regno Unito. Sono almeno 69 i detenuti contagiati, stando a dati diffusi oggi dal ministero della Giustizia, che ovviamente conteggiano solo coloro a cui è stato fatto il tampone. I reclusi risultati positivi al test sono sparsi in 25 diversi istituti penitenziari del Paese, si legge in una nota. Tutti risultano essere stati isolati.

Al posto degli US Open un ospedale d’emergenza

Un altro luogo iconico di New York ospiterà un ospedale da campo nell’emergenza coronavirus: dopo il Central park, dalla prossima settimana tocca allo Usta Billie Jean King National Tennis Center, nel Queens, teatro degli US Open di tennis, quarto e ultimo dei tornei del Grande Slam. Nel complesso sportivo saranno allestiti 350 posti letto per i pazienti dell’Elmhurst Hospital, soverchiato dai malati gravi di Covid-19.

Catalogna, in terapia intensiva la precedenza a chi ha più chance

Le autorità della Catalogna hanno dato disposizioni generiche perché tra i malati di coronavirus da ricoverare nei reparti di terapia intensiva venga data la precedenza ai pazienti che hanno la possibilità di vivere un numero maggiore di anni ed evitare invece gli ingressi di coloro che ne trarrebbero «uno scarso beneficio». Lo riferisce il quotidiano La Vanguardia, citando un documento del Sistema di emergenze mediche (Sem). Tuttavia il direttore medico del Sem, Xavier Jiménez, ha chiarito che si tratta appunto di indicazioni generali, sottolineando che ogni scelta è «individuale» e spetta solo ai medici curanti, poiché dipende dal caso specifico di ogni paziente e dalle sue possibilità di recupero. In caso di insufficienza respiratoria acuta, si sottolinea nel testo, ogni paziente «ha diritto» all’assistenza. Ma nel caso di pazienti oltre gli 80 anni intubati, se nei primi 15 minuti la saturazione dell’ossigeno è inferiore al 90%, si consiglia un trattamento palliativo per alleviare la sensazione di soffocamento.

Everest chiuso, problema per gli sherpa

Il 12 di marzo il Nepal ha sospeso tutti i permessi per le spedizioni himalayane, e ha chiuso l’accesso ai picchi dell’Everest. Così facendo ha di fatto cancellato una parte della stagione alpinistica che, normalmente, va dai primi di aprile alla fine di maggio. Nel Paese non è stato sinora registrato nessun caso di positività alla pandemia. La decisione avrà come conseguenza una perdita globale per il paese di almeno quattro milioni di dollari, ma i più gravemente toccati sono le migliaia tra sherpa e guide locali che normalmente accompagnano e affiancano le spedizioni dai campi base. Questi uomini sono quasi sempre gli unici membri della famiglia ad avere un lavoro, e per quasi tutti il guadagno dei mesi primaverili viene utilizzato per il sostentamento di un intero anno: la chiusura dei picchi si sta prefigurando come tragica per migliaia di famiglie nepalesi.

In Iran stop ai giornali

L’Iran ha vietato la pubblicazione e distribuzione dei giornali nell’ambito delle sue iniziative di prevenzione della diffusione del Covid-19 e fino alla revoca delle misure d’emergenza. «Ogni riunione di giornalisti e di altri lavoratori negli uffici di stampa e distribuzione porterebbe a un’ulteriore diffusione del Covid-19», si legge nelle motivazioni della decisione, assunta dal Comitato nazionale per la lotta al coronavirus. La misura sta suscitando forti proteste da parte di numerosi giornalisti e politici. Il direttore del quotidiano riformista Etemaad ha inviato una lettera al presidente Hassan Rohani per chiedergli di rivedere questa decisione, sostenendo che «bloccherà la diffusione di un’informazione vera e trasparente e causerà una nuova crisi per i giornali, che hanno già sofferto numerose restrizioni e problemi».

In Austria disoccupazione record
Vola la disoccupazione a causa dell’emergenza coronavirus in Austria, dove il lockdown è scattato il 16 marzo. Secondo dati del Servizio pubblico per l’impiego (Ams), a fine marzo 562.522 austriaci sono senza lavoro. Questo significa una crescita del 52,5% rispetto allo stesso mese del 2019. Il tasso di disoccupazione è salito del 4,7 al 12,2%, il valore più alto mai registrato dal dopoguerra. Si tratta di una radicale inversione di tendenza, per la prima volta negli ultimi tre anni il tasso di disoccupazione è tornato a crescere.

Eurosong sì, ma senza gara

Dopo la cancellazione dell’Eurovision Song Contest 2020, previsto a Rotterdam dal 12 al 16 maggio, a causa della pandemia di coronavirus, gli organizzatori olandesi hanno annunciato Eurovision: Europe Shine A Light, nella prima serata del 16 maggio. Sarà uno spettacolo di due ore, con artisti da tutto il mondo, 41 canzoni, ma senza gara. «Uniremo l’Europa con un programma unico, in prime time. Incoraggiamo tutte le emittenti che avrebbero dovuto prendere parte al Contest a mandare in onda questo show nello spirito dell’unità e dello stare insieme», ha affermato il coordinatore esecutivo del Contest, Jon Ola Sand.

Brasile, Bolsonaro cambia i toni

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha cambiato decisamente i toni sull’emergenza coronavirus e ha definito la pandemia «la più grande sfida per la nostra generazione». In un breve discorso trasmesso martedì sera a reti unificate, il presidente brasiliano si è astenuto dal criticare le misure di isolamento sociale e ha ammesso che per affrontare la pandemia sono necessari «unione e collaborazione» da parte dei poteri dello Stato, per «salvare vite, senza perdere posti di lavoro».

Il numero di casi confermati di coronavirus in Brasile è salito a 5.717, con un aumento di 1.138 unità rispetto a lunedì, mentre il numero di decessi legati alla pandemia è ora 201, con 42 nuove vittime registrate nelle ultime 24 ore, pari ad un tasso di mortalità del 3,5%, secondo il bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Sanità del paese sudamericano. La maggior parte dei casi registrati sono concentrati negli Stati del Sudest del paese (San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais e Espirito Santo), con 3.407 pazienti, e lo Stato di San Paolo, il più popoloso, continua ad avere il maggior numero di casi (2.339) e di decessi (136).

La Cina rende noto il numero di asintomatici

La Cina ha registrato 36 nuovi casi di infezione da Covid-19, di cui 35 importati e uno interno nel Guangdong. La Commissione sanitaria nazionale, in base agli aggiornamenti di martedì, ha reso noto per la prima volta anche gli asintomatici: 130 per totali 1.367 persone tenute sotto osservazione. I morti sono stati 7, di cui 6 nell’Hubei, la provincia epicentro della pandemia, e uno a Shanghai. I casi di contagio sono saliti a 81.554 e i decessi a 3.312. Il numero dei dimessi è di 76.238 per un tasso di guarigione al 93,48%.

Oltre 5.500 casi in Israele

Il bilancio aggiornato della epidemia di coronavirus in Israele è oggi di 21 decessi e di 5591 casi positivi. Di questi, 97 versano in condizioni gravi. La metà dei contagiati riceve cure in casa, mentre altri 226 risultano essere ormai guariti e sono stati dimessi dagli ospedali. Lo ha riferito il ministero della sanità.

Aumentano i contagi anche in Russia

La Russia ha confermato 440 nuove infezioni da coronavirus, portando il numero ufficiale di casi a 2.777. Lo fa sapere la task force nazionale contro la pandemia, citata da Interfax. Nelle ultime 24 ore sono morte altre sette persone, arrivando a quota 24.

Cala la diffusione in Corea del Sud

La Corea del Sud ha registrato ieri 101 nuovi casi di coronavirus, in calo sui 125 di lunedì, per un totale di 9.887. Secondo gli aggiornamenti del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), sono tre i nuovi decessi che portano il bilancio a 165. Il 35% delle infezioni relative alle ultime due settimane è importato, mentre i contagi di ritorno sono 560 in tutto. Le regole più stringenti sugli ingressi nel Paese hanno abbattuto del 93% gli arrivi nell’ultima settimana di marzo rispetto alla prima. Sono 5.567 i guariti e 4.155 i pazienti ancora in cura.

Aumentano i casi negli Stati Uniti

I decessi provocati dal coronavirus negli Stati Uniti hanno superato quota 4.000: è quanto emerge dai dati aggiornati della John Hopkins University. Nel Paese si contano ora 189.510 casi e le persone guarite sono 7.109. «Attraverseremo due settimane molto, molto dolorose», ha annunciato il presidente statunitense Donald Trump martedì sera nel consueto briefing alla Casa Bianca dove sono stati illustrati per la prima volta i modelli statistici e le proiezioni degli esperti della task force governativa: negli Stati Uniti sono previsti da 100 mila a 240 mila morti se le misure di distanziamento sociale saranno rispettate, mentre domenica la forchetta si fermava a 200 mila vittime. I dati dicono anche che il picco sarà a metà aprile, con una media di oltre 2.000 decessi al giorno, contro gli 800 circa di oggi. Sono oltre 1,1 milioni i test effettuati nel Paese, ha aggiunto dal canto suo il vicepresidente Mike Pence.

Nel frattempo Trump ha approvato la proposta di rinviare di tre mesi il pagamento di alcune tariffe di merci provenienti dai Paesi che godono della cosiddetta clausola della nazione più favorita, per allentare la pressione sulle aziende americane che sono state danneggiate dai più alti costi di importazione. Lo riferiscono i media USA. Esclusi prodotti in acciaio e alluminio, nonché le merci cinesi ed europee soggette alle sezione 301 del Trade Act del 1974.

Martedì 31 marzo

(Aggiornato alle 21.49) Superati nel mondo gli 800 mila casi identificati di coronavirus. Lo segnala la mappa della Johns Hopkins University rilevando che i contagi globali sono 809.608. Il numero delle vittime supera invece quota 39 mila, a 39.545. Per quanto riguarda i guariti, si registrano 172.869 casi. Gli Usa sono il Paese con i maggior numero di contagi identificati (165.874), seguiti dall’Italia (101.739) e dalla Spagna (94.417).

Colpiti 48 Paesi africani su 54
Sono saliti a 48 su 54 gli Stati africani colpiti dal coronavirus che nel continente ha provocato 5’413 contagi e 172 vittime. Lo riferisce su Facebook «Cdc Africa» dando il quadro aggiornato al pomeriggio di oggi con numero di morti invariato rispetto a stamattina. I guariti sono 387.

In Francia 500 morti in un giorno
È di 499 morti l’aumento record di vittime di coronavirus in un giorno in Francia, che fa salire il totale a 3’523 decessi. Il numero dei contagiati è di 52.128, secondo il direttore generale della Sanità in Francia, Jérôme Salomon. Di questi, 22.757 sono ricoverati in ospedale e 5’565 sono nei reparti di rianimazione (558 in più rispetto alle ultime 24 ore). I guariti, dimessi dagli ospedali, salgono a 9’044.

In Spagna 10 mila casi in 24 ore
Europa a due velocità anche nell’emergenza coronavirus. E non solo perché all’interno dell’Ue non si riesce a trovare unanimità sulle misure da adottare per fronteggiare la crisi economica che seguirà quella sanitaria. L’epicentro della pandemia di Covid-19 resta il Vecchio Continente, qui si sono registrati i tre quarti delle 40’000 vittime mondiali, ma i numeri variano enormemente da un Paese all’altro. Se l’Italia continua a detenere il triste primato europeo di malati e vittime ma raggiunge il picco, in Spagna sembra che il nemico invisibile abbia premuto sull’acceleratore. In sole 24 ore sono stati registrati 849 morti - per la prima volta più di quelli italiani in un solo giorno - e quasi 10 mila casi, per un totale di 8.189 vittime e 94’417 contagiati.

L’Olanda prolunga la chiusura fino al 28 aprile

I Paesi Bassi hanno deciso di prolungare dal 6 ad almeno il 28 aprile il regime di emergenza applicato per fronteggiare il coronavirus. Lo ha annunciato il premier Mark Rutte. Il premier ha invitato gli olandesi a restare a casa e a non pianificare le vacanze.

«Anche dopo il 28 aprile - ha detto Rutte durante una conferenza stampa - non torneremo a una situazione normale». Il punto della situazione sarà fatto nuovamente il 21 aprile.

In Gran Bretagna 381 decessi nelle ultime 24 ore

Tornano a impennarsi i morti registrati per coronavirus negli ospedali del Regno Unito, concentrati soprattutto in Inghilterra e a Londra, raggiungendo un totale di 1.789 secondo i dati del ministero della Sanità britannico aggiornati ad oggi e con un nuovo record d’incremento di più 381 conteggiato nelle ultime 24 ore. I contagi censiti passano invece da 22.141 a 25.150, ossia 3.009 più di ieri. I test eseguiti nel Paese superano infine ora i 143.000, a un ritmo salito a quasi 10.000 al giorno.

Il numero dei tamponi eseguiti nel Regno Unito, in particolare fra il personale sanitario in prima linea contro il coronavirus, «sta crescendo, ma bisogna andare oltre e più in fretta». Lo ha riconosciuto il ministro Michael Gove nella conferenza stampa di giornata sull’emergenza a Downing Street, riferendosi alle denunce di medici e infermieri che lamentano ancora di non essere stati tutti testati.

India, bloccati 660 mila lavoratori in fuga dalle città

Sono 660 mila i lavoratori indiani bloccati in tutto il Paese mentre tentavano di rientrare nei loro villaggi d’origine dalle megalopoli: lo ha reso noto oggi il ministero degli Interni, aggiungendo che, per ospitarli, sono già stati predisposti 21 mila campi di accoglienza nei diversi stati. Secondo il sottosegretario Punya Salila Srivastav, inoltre, nessuno si sta più muovendo lungo le strade indiane. Il Ministero ha fornito queste informazioni su richiesta della Corte Suprema, intervenuta oggi sull’emergenza umanitaria creata dall’esodo di massa dei lavoratori che hanno perso il lavoro per il lockdown anti-coronavirus. In un pressante invito, i magistrati della Corte Suprema hanno chiesto al governo centrale di garantire che la gestione delle strutture di accoglienza sia affidata alle organizzazioni non governative e a volontari, invece che ad agenti di sicurezza; e hanno ribadito che non dovrà essere usata in alcun modo l’intimidazione o la forza.

Negli Usa più morti dell’11 settembre - Trump: «Altri duemila miliardi di dollari per le infrastrutture»

Più morti che nell’attentato dell’11 settembre del 2001. Così il Washington Post sintetizza gli ultimissimi dati sull’andamento dell’epidemia di coronavirus negli Stati Uniti, con i morti che oramai sono oltre 3.000: 3.173, secondo la Johns Hopkins University. I casi di contagio sono saliti a 164.610. I guariti negli States sono 5.945.

Intanto su Twitter Donald Trump annuncia altri duemila miliardi di dollari per le infrastrutture in America. «Con i tassi di interesse a zero negli Stati Uniti questo è il momento di realizzare un piano atteso da decenni», scrive il presidente americano. «Sarà concentrato unicamente sulla creazione di posti di lavoro e sulla ricostruzione delle grandi infrastrutture del nostro Paese», aggiunge.

La Svezia ci ripensa: visite vietate nelle case di riposo

Nonostante i suoi 4.500 casi e i 180 morti, la Svezia era l’unico Paese europeo a non aver adottato misure restrittive per combattere il coronavirus. Adesso sembra che qualcosa stia cambiando. Dopo aver bandito, soltanto ieri, gli assembramenti con più di 50 persone, riporta la Bbc, il governo svedese ha deciso di vietare le visite nelle case di riposo per anziani. L’Agenzia nazionale per la Salute, inoltre, sta mettendo a punto un piano per dissuadere la popolazione a partire per le imminenti vacanze di Pasqua durante le quali migliaia di svedesi sono soliti spostarsi nelle seconde case di campagna. Quanto al resto, ristoranti, bar, caffè e locali notturni restano aperti ma possono effettuare solo servizio al tavolo. Le università hanno chiuso ma le scuole frequentate da allievi sotto i 16 anni restano aperte.

New York: c’è anche un bambino tra i 1.300 morti - Operativo l’ospedale da campo a Central Park

Nella città di New York per la prima volta un bambino muore a causa del coronavirus. La notizia è stata resa nota nel momento in cui il bilancio dei decessi in tutto lo Stato supera quota 1.300. Le autorità non hanno rilevato l’età del bambino, tuttavia hanno riferito che aveva delle patologie preesistenti. New York è l’epicentro dei contagi da coronavirus in tutti gli Stati Uniti con oltre il 40% di tutti i decessi. La maggior parte dei pazienti ha meno di 50 anni. Intanto l’ospedale da campo allestito a Central Park di Manhattan è diventato operativo: da oggi inizierà ad accogliere pazienti malati di coronavirus. L’ospedale consiste in 14 tende in grado di ospitare 68 pazienti e dotato di 10 respiratori, ma anche di apparecchiature per effettuare lastre e una farmacia. A realizzarlo è il gruppo evangelico Samaritan’s Purse per accettare pazienti dell’ospedale Mount Sinai.

L’Austria effettua 2.000 tamponi a campione

In Austria, tra domani e venerdì, saranno effettuati a campione 2.000 test Covid-19. Su incarico del ministero della ricerca scientifica di Vienna, i partecipanti saranno selezionati dall’istituto demoscopico Sora con lo scopo di raggiungere un risultato più possibile rappresentativo. Viene escluso chi in passato è già stato sottoposto a un tampone. L’esito è atteso lunedì prossimo e dovrebbero fare, almeno in parte, luce sulla reale diffusione del coronavirus tra la popolazione austriaca.

Macron: «Irresponsabile fare processi mentre siamo in guerra»

Il capo dello Stato francese Emmanuel Macron ha attaccato oggi quelli che criticano il governo per essersi fatto trovare impreparato di fronte alla crisi del Coronavirus. Macron ha definito «irresponsabile» chi «cerca già di fare dei processi mentre non abbiamo ancora vinto la guerra». Negli ultimi giorni, si sono moltiplicate la voci in politica e nella società civile - soprattutto dagli ambienti della Sanità pubblica - per contestare la scarsa preparazione del Paese, che si è fatto sorprendere con un numero insufficiente di posti letto in rianimazione e respiratori, oltre che senza adeguate scorte di mascherine. Secondo fonti di Le Parisien, il presidente nelle ultime ore è apparso molto innervosito dalle continue critiche, dimostrando insofferenza per «quei medici che stanno più negli studi televisivi che in ospedale».

«Le misure di emergenza non vadano a scapito dei valori fondamentali»

«È della massima importanza che le misure di emergenza» adottate dai governi dell’Ue per il coronavirus «non vadano a scapito dei nostri valori fondamentali. La democrazia non può funzionare senza media liberi. Rispetto della libertà di espressione e certezza del diritto sono essenziali». Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo il caso Ungheria. «Eventuali misure devono essere limitate al necessario, proporzionate e soggette a controllo. La Commissione europea seguirà da vicino la loro applicazione».

Più vittime nel Regno Unito: conteggiati anche i morti in casa

Correzione al rialzo dei dati sui morti per coronavirus nel Regno Unito rispetto ai numeri forniti finora dal sistema sanitario nazionale (Nhs). L’Office for National Statistics (Ons, ufficio di statistica nazionale) ne aggiunge oggi alcune decine in più, inserendo nel totale anche i decessi avvenuti in casa con il Covid-19 indicato almeno come concausa. La nuova statistica, che l’Ons ha promesso da oggi con cadenza settimanale, è aggiornata solo al 20 marzo dati i tempi di raccolta richiesti dalle procedure dell’ente. Indica comunque una somma di 210 vittime del coronavirus in Galles e Inghilterra, contro le 170 conteggiate fino ad allora nei soli ospedali (e salite nel frattempo a circa 1300, Scozia e Ulster esclusi), come sottolinea fra gli altri con enfasi il Guardian. Polemiche continuano intanto ad allungarsi pure sugli equipaggiamenti protettivi per medici e infermieri, promessi a milioni dal governo di Boris Johnson, ma non ancora arrivati in una parte di ospedali e ambulatori del Regno secondo le denunce delle associazioni di categoria.

In Spagna più di 8 mila morti e 10 mila nuovi contagi

In Spagna nuovo picco delle vittime a causa del coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 849 nuovi decessi, aggiornando il bilancio a 8.189. Si registra inoltre un notevole balzo nel numero di contagi identificati, quasi 10.000 in un giorno, dopo cinque giorni di rallentamento. Il numero di casi aggiornati è di 94.197, rispetto agli 85.195 registrati ieri.

Morta una bimba di 12 anni in Belgio

Una bimba di dodici anni è morta in Belgio a causa del coronavirus. Lo hanno annunciato oggi le autorità sanitarie locali stando a quanto scrive l’agenzia di stampa Belga. «È un evento molto raro ma che ci ha sconvolti», ha detto il virologo Emmanuel André nel corso della consueta conferenza stampa, stando a quanto riferisce il giornale Le Soir. Lo stato di salute della giovane, risultata positiva al coronavirus, è peggiorato dopo tre giorni di febbre, ha aggiunto il virologo Steven Van Gucht. La bimba è la più giovane vittima in Europa, scrive Le Soir ricordando che in Francia si è registrato il decesso di un’adolescente di 16 anni e in Portogallo di un ragazzo di quattordici anni. La dodicenne morta in Belgio era originaria di Gand e non andava a scuola dal 13 marzo scorso. Lunedì 16 marzo il Belgio ha deciso la chiusura degli edifici scolastici a causa del coronavirus. Lo riferisce il portale belga 7sur7 precisando che la città di Gand è in stato di choc e che l’informazione è stata inizialmente confermata da Elke Decruynaere, consigliere comunale di educazione, poi dal borgomastro (sindaco, ndr) della città ed infine dalla scuola. Genitori, insegnanti e studenti della De Harp Basic School sono stati informati oggi via e-mail. «Il personale scolastico e l’amministrazione offrono le loro condoglianze ai parenti e sono in stretto contatto con la famiglia per sostenerli e fare ciò che è possibile», ha affermato l’istituto, aggiungendo che la bambina non aveva frequentato la scuola dallo scorso 13 marzo e da allora non era più entrata in contatto con il corpo insegnanti o gli altri studenti.

«In Germania il tasso di letalità è destinato a salire»

Il tasso di letalità (rapporto tra numero di malati e decessi) da coronavirus in Germania è attualmente dello 0,8%, ma il presidente del Robert Koch Institut tedesco, Lothar Wieler, ritiene che questa percentuale «salirà» prossimamente. Wieler ha ripetuto che il basso numero delle vittime dipende dal fatto che la malattia sia stata individuata in fase molto precoce e si sia testato molto (nel Paese si effettuano 500’000 test a settimana, stando al virologo Christian Drosten). «Non esiste un Paese al mondo che abbia tanti posti in terapia intensiva per procedere alla respirazione artificiale» quanti ne ha la Germania, in rapporto alla sua popolazione - ha aggiunto. Che questo poi possa bastare in questa epidemia è un’altra questione». Sui 61.013 positivi registrati, elettronicamente, presso l’istituto, le vittime finora sono state 583. Sedicimila persone sono finora guarite dal coronavirus, ha inoltre riferito Wieler. L’età media dei positivi è 47 anni, mentre l’età media delle vittime è di 81. La vittima più giovane aveva 28 anni ed era affetta da una malattia pregressa.

Negli Usa più di 3 mila morti

Negli Usa il numero dei decessi per coronavirus supera le 3 mila unità, con le ultime 500 vittime in sole 24 ore. I casi accertati, come emerge dai dati elaborati dalla John Hopkins University, sono oltre 161 mila.

L’Oms: «L’epidemia in Asia e nel Pacifico non è finita»

«L’epidemia è tutt’altro che finita in Asia e nel Pacifico. Questa sarà una battaglia a lungo termine e non possiamo abbassare la guardia». Lo ha detto oggi Takeshi Kasai, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il Pacifico occidentale in un briefing in videoconferenza, riporta il Guardian. «Anche nei paesi e nelle aree di questa regione in cui la curva dei contagi si è appiattita, continuano a comparire nuovi focolai e i casi importati continuano a destare preoccupazione», ha aggiunto il consigliere tecnico Matthew Griffith, citando Singapore e Corea del Sud. «Abbiamo bisogno che ogni paese continui a prepararsi per una trasmissione su larga scala nella comunità», ha aggiunto Kasai, avvertendo i paesi in cui si registra una riduzione dei casi a non abbassare la guardia, altrimenti il coronavirus potrebbe ritornare con forza. Il funzionario ha poi citato i paesi con risorse limitate, come quelli nelle isole del Pacifico, poiché devono spedire all’estero i campioni per le diagnosi, ma le restrizioni nei trasporti lo stanno rendendo più difficile. Griffith ha aggiunto che l’Oms non si aspetta che nessun paese sia al sicuro. Ed ha stimato che l’epicentro della pandemia, al momento in Europa, probabilmente si sposterà in altre regioni.

L’economia cinese rischia l’arresto

Le ricadute economiche della pandemia del coronavirus potrebbero portare a un arresto dell’economia cinese mettendo a rischio di povertà oltre 11 milioni di persone dell’Est asiatico. Lo afferma la capo economista della Banca mondiale per la regione Aaditya Mattoo. Anche nel migliore degli scenari l’espansione della Cina rallenterebbe al 2,3%, dal 6,1% del 2019.

Lunedì 30 marzo

(Aggiornato alle 23) I decessi provocati dal coronavirus nel mondo sfiorano quota 37.000 su un totale di oltre 768.000 casi: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University di Baltimora (USA). Le persone finora guarite sono oltre 160.000.

Negli Stati Uniti tutto chiuso almeno fino al 30 aprile

Gli USA, intanto, restano «chiusi per virus» almeno sino al 30 aprile. Donald Trump fa marcia indietro annunciando che le misure di «social distancing» resteranno in vigore per un altro mese nel Paese che ora guida la triste classifica mondiale dei contagiati, con oltre 143 mila casi positivi e più di 2500 morti. Riaprire gli Stati Uniti per metà aprile «era solo una aspirazione», si difende il presidente, mentre uno studio della Fed di St. Louis prevede che l’emergenza potrebbe costare 47 milioni di posti entro fine giugno e una disoccupazione al 32,1% nel secondo trimestre, superando di gran lunga il picco della Grande Depressione. A farlo tornare suoi suoi passi sono state le proiezioni delle vittime, basate su uno studio dell’Imperial College di Londra: 2,2 milioni in assenza di restrizioni. E il monito di Anthony Fauci, il massimo esperto americano di malattie infettive, secondo cui gli USA potrebbero avere sino a 200 mila morti e milioni di contagiati. «Se riuscissimo a limitare il numero diciamo a 100.000, che comunque è un numero orribile, si potrebbe dire che si è fatto un buon lavoro», ha detto il presidente, con una previsione agghiacciante che ha rilanciato il panico tra gli americani.

Intanto, dati della University of Washington school of Medicine elaborati dall’Istituto per la valutazione metrica sanitaria diretto da Christopher Murray, prevedono che entro 15 giorni la stragrande maggioranza degli ospedali americani avrà esaurito i posti letto disponibili nelle aree di terapia intensiva.

Superati 3 mila morti in Francia
Hanno superato i 3.000 i morti per il coronavirus in Francia, secondo quanto reso noto dalla Sanità: nelle ultime 24 ore, 418 nuovi decessi hanno portato il totale a 3.024. Sale anche il numero di pazienti in rianimazione, con 424 nuovi malati per un totale di 5.056. I ricoverati sono in tutto 20.946, con un incremento da ieri di 1.592. I rientri a casa di pazienti guariti sono aumentati di 792 unità e sono ora in totale 7.923.

La prossima ondata in Africa e Sudamerica
La prossima ondata di infezioni da Covid-19 si abbatterà su Africa e America Latina. Il virus, con la sua scia di morti e malati, continua ad avanzare senza sosta verso ovest. Dopo la Cina, l’Italia e l’Europa, e gli Stati Uniti, sembrano i due continenti del Sud del mondo le sue prossime tappe. Per farvi fronte sarà fondamentale, qui come nel resto del mondo, seguire le indicazioni e il coordinamento dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), come scrive la rivista Lancet, in un suo editoriale.

OMS: «Molti sistemi sanitari minacciati»
«La pandemia di COVID-19 sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari in molti paesi. La domanda in rapida crescita di strutture sanitarie e di operatori sanitari minaccia di sovraccaricare alcuni sistemi sanitari e renderli incapaci di operare con efficacia». Lo ha detto il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing da Ginevra sul coronavirus. Il direttore generale ha anche aggiunto che bisogna «garantire la libera circolazione dei prodotti sanitari essenziali è vitale per salvare vite umane e contenere gli impatti sociali ed economici della pandemia di Covid-19» e di «aver parlato in precedenza con i ministri del commercio del G20 del modo di affrontare la carenza cronica di dispositivi di protezione individuale e altre forniture mediche essenziali». Inoltre, ha rilevato come «i governi devono garantire il benessere delle persone che hanno perso il proprio reddito e hanno un disperato bisogno di cibo, servizi igienico-sanitari e altri servizi essenziali». «Comprendiamo che molti paesi stanno implementando misure che limitano la circolazione delle persone», ma «nell’attuare queste misure è fondamentale rispettare la dignità e il benessere di tutte le persone», ha aggiunto.

Ungheria, pieni poteri a Orban
Il Parlamento ungherese ha votato i pieni poteri per il premier Viktor Orban per combattere il coronavirus. Orban, senza limiti di tempo, può governare con decreti, chiudere il Parlamento, cambiare o sospendere leggi esistenti e ha la facoltà di bloccare le elezioni. Spetta a lui determinare quando finirà lo stato di emergenza. Inoltre, chi diramerà «false notizie» rischierà da 1 a 5 anni di carcere. Hanno votato a favore i deputati di Fidesz ed alcuni dell’estrema destra. In Ungheria finora sono stati certificati soltanto 447 contagiati da coronavirus, 15 è il numero delle vittime. I dati reali potrebbero essere però più alti, anche 15 volte di più. I servizi sanitari effettuano pochissimi tamponi: dall’inizio dell’epidemia ne sono stati realizzati poco più di 13’000. Negli ospedali mancano tute, guanti e mascherine protettive, e ci sono soltanto 2560 apparecchi di respirazione, in tutto il paese.

Forniture mediche cinesi negli USA

Gli Usa hanno ricevuto la prima di 22 forniture mediche cinesi con un aereo commerciale proveniente da Shanghai e atterrato ieri al JFK di New York. Il velivolo trasportava 130 maschere N95, quasi 1,8 milioni di mascherine chirurgiche e camici, 10 milioni di guanti ed oltre 70 mila termometri, ha riferito Lizzie Litzow, una portavoce della Fema, la protezione civile Usa. Un carico arrivato mentre alcuni Paesi stranieri, tra cui Olanda, Spagna, Repubblica ceca, Turchia, Filippine, si sono lamentate della qualità carente del materiale ricevuto.

In Olanda quasi 12 mila contagi e più di 850 morti
In Olanda nelle ultime 24 ore sono morte 93 persone per il Covid-19, mentre si sono registrati 884 nuovi casi di persone positive. E’ l’ultimo bilancio aggiornato delle autorità sanitarie del paese che riferiscono un totale di 864 decessi e di 11.750 positivi. Da ieri 507 persone sono state ricoverate in ospedale per un totale di 3.990.

Negli USA 143.055 casi e 2.513 morti
I casi di coronavirus negli Stati Uniti sono 143.055, le vittime 2.513. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

In Austria mascherine obbligatorie nei supermercati

L’Austria introduce l’obbligo di maschere nei supermercati. L’obiettivo - ha detto il cancelliere Sebastian Kurz in una conferenza stampa - è di partire già mercoledì nei supermercati che potranno garantire un numero sufficiente di maschere per i clienti, «nel giro di due, tre giorni» dovrebbero seguire gli altri. Kurz ha comunque ricordato che il mercato mondale delle maschere è molto sotto pressione.

In Spagna più di 85 mila contagi

La Spagna ha superato questa mattina la Cina per numero di casi confermati di coronavirus: è quanto emerge dal quadro aggiornato reso noto dal governo di Madrid, secondo quanto riporta il quotidiano El Pais. I contagi in Spagna sono ora 85’195 contro gli 82’156 della Cina (fonte John Hopkins University). Il paese sale così al terzo posto della classifica mondiale dei contagi dopo gli Stati Uniti e l’Italia. Sempre in Spagna, i morti hanno raggiunto quota 7340, mentre le persone guarite sono 16’780.

Domenica 29 marzo

(Aggiornato alle 23.30) Superano quota 700 mila i contagi da coronavirus nel mondo, secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University. Per la precisione, i casi finora registrati sono 713.171. Secondo l’ultimo bilancio, i deceduti in tutto il mondo sono 33.597 e i guariti 148.995. L’Europa continua a rimanere in cima alla drammatica classifica delle vittime, che hanno superato quota 22 mila.

In Spagna è record di morti: 838 in 24 ore

È ancora la Spagna, dopo l’Italia, a registrare la situazione più grave in Europa con un nuovo record di morti, 838 in 24 ore, che porta a oltre 6.500 le vittime totali. I casi diagnosticati sono oltre 78 mila ma la curva dei contagi tende lentamente ad abbassarsi. Il numero delle vittime raddoppiava ogni due o tre giorni la settimana scorsa mentre ora il raddoppio avviene ogni tre o quattro giorni. Madrid ha approvato lo stop a tutte le attività non essenziali, a partire da domani e fino al 9 aprile, come annunciato ieri dal premier Pedro Sanchez.

In Brasile 136 morti, 4.256 casi di contagio

Il numero delle vittime del coronavirus in Brasile è passato da 114 a 126 in 24 ore, mentre il numero di contagi è salito di 353 unità, arrivando a 4.256. Lo rende noto il ministero della Sanità.

Primo decesso in Costa D’Avorio

Primo morto, oggi, in Costa D’Avorio per coronavirus. Lo ha annunciato il ministro della Salute Eugène Aka Aouélé, nel corso del quotidiano bilancio della pandemia. Il contagio, ha specificato il ministro, è stato stabilito «post-mortem». Nel Paese africano sono stati registrati finora un totale di 165 contagi anche se i casi sono probabilmente sottostimati. Il presidente Alassane Ouattara ha decretato lunedì scorso lo stato d’emergenza e instaurato martedì il coprifuoco dalle 21.00 alle 05.00.

«Il Regno Unito non potrà abbassare la guardia per almeno 6 mesi»

Il Regno Unito spera di poter riuscire a invertire la rotta dei contagi da coronavirus, ora in fase d’impennata, nelle prossime settimane se il lockdown sarà rispettato dalla popolazione, ma non di tornare alla normalità prima di «sei mesi» e forse più. Lo ha rimarcato oggi Jenny Harries, numero due del chief medical officer Chris Whitty, principale consigliere sanitario del governo di Boris Johnson attualmente infettato e in isolamento al pari del premier. «Se avremo successo nell’abbassare la curva (dei contagi) sarà fantastico», ha detto Harries, nel briefing di giornata a Downing Street. «Ma non dovremo comunque tornare subito alla vita normale, perché fermarsi potrebbe condurci a un secondo picco» dell’epidemia e a «vanificare i nostri sforzi», ha poi spiegato, indicando «probabilmente sei mesi» per uscire dal tunnel. Harries ha più tardi precisato che non si tratterà necessariamente di mantenere il lockdown generale, aggiungendo comunque di sperare al massimo nei 6 mesi in «una graduale revisione delle misure di distanziamento sociale».

Oltre 58 mila contagi in Germania

Sono saliti a 58.246 i contagi da coronavirus in Germania, mentre le vittime sono 455. Sono questi i dati attuali della Johns Hopkins University. Stando al Robert Koch Institut, che riferisce dei positivi fino alla mezzanotte di oggi, i contagi sono 52.547 e 389 morti. Nel giro di un giorno in Germania, stando a questa fonte, si sono registrate almeno altre 4000 infezioni.

Lo stato di New York sfiora i 60 mila casi, 965 i morti

I casi di coronavirus nello stato di New York sono 59.513, di cui 8.503 in ospedale e 2.037 in terapia intensiva. Il numero dei morti sale a 965 dai 728 di sabato. Lo afferma il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo.

«Negli USA temiamo milioni di contagi e fino a 200.000 morti»

Negli Stati Uniti si temono «milioni di casi» di coronavirus e «fra i 100.000 e i 200.000 morti». Lo afferma Anthony Fauci, il maggiore esperto americano di malattie infettive, in un’intervista a Cnn, sottolineando comunque che è difficile fare previsioni perché è un «target in movimento». «Da quello che vediamo ora, direi che ci potrebbero essere 100.000-200.000 morti» dal coronavirus, dice Fauci sottolineando che si temono «milioni di casi».

Quasi 20.000 casi in Gran Bretagna, i morti salgono a 1.228

Sale quasi a 20.000 (19.522) il totale diagnosticato dei contagi da coronavirus nel Regno Unito, concentrati soprattutto in Inghilterra e a Londra, circa 2500 in più del dato diffuso ieri, mentre i morti censiti passano da 1.019 a 1.228. Lo rende noto il ministero della Sanità britannico nel suo aggiornamento quotidiano. L’incremento dei decessi cala tuttavia dai più 260 registrati ieri ai più 209 delle ultime 24 ore.

Negli Stati Uniti 125 mila casi e 2.200 morti

I casi di coronavirus negli Stati Uniti sono 124.686 e i morti 2.191. È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla John Hopkins University di Baltimora.

I morti in Spagna superano i 6.500

La Spagna ha superato i 6.500 morti per il coronavirus, con un incremento di ben 838 decessi in sole 24 ore: cifra quest’ultima che costituisce un nuovo record sebbene di soli sei casi in più rispetto a quello di ieri. Lo indica il bollettino aggiornato del quotidiano El Pais, che registra 78.797 contagi accertati con 4.907 persone in terapia intensiva e 14.709 guariti nel Paese.

Boris Johnson: «Andrà peggio»

Le cose peggioreranno ancora prima di cominciare a migliorare: questo il messaggio che il premier britannico, Boris Johnson, diffonde in una lettera che si accinge a spedire a tutte le 30 milioni di famiglie del Regno Unito, nella quale si prefigurano ulteriori restrizioni ai movimenti e regole di distanziamento sociale. «Fin dall’inizio abbiamo cercato di implementare le misure giuste al momento giusto», scrive il premier nella lettera che arriverà sulle porte di casa dei cittadini entro la settimana. «Non esiteremo ad andare oltre, se ce lo suggeriranno il parere di medici e scienziati. È importante per me essere esplicito: sappiamo che le cose peggioreranno prima di migliorare. Ma ci stiamo preparando nel modo giusto, e più seguiremo tutti le regole, meno vite andranno perdute e prima la vita potrà tornare alla normalità. Per questo, nel momento dell’emergenza nazionale, vi rivolgo questo invito: ‘Restate a casa. Proteggete il nostro sistema sanitario e salvate vite’», conclude il messaggio di Downing Street.

NATO: «Pausa umanitaria nei combattimenti in Afghanistan»

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha lanciato un appello per una «pausa umanitaria nei combattimenti» in Afghanistan, Paese «molto colpito», secondo lui, dal Covid-19. «C’è un bisogno urgente di una pausa umanitaria dei combattimenti - ha dichiarato Stoltenberg al domenicale francese Le Journal du Dimanche - non fosse altro che per arginare la minaccia sul Paese del Coronavirus». «La violenza e l’instabilità regnano sempre in Afghanistan - continua il segretario generale della Nato - è una situazione difficilissima, tanto più che il Paese è adesso anche molto colpito dal Coronavirus». L’Afghanistan conta ufficialmente 2 morti per l’epidemia a tutto giovedì scorso e 80 contagi, 4 dei quali fra i militari stranieri. Ma la realtà - nel Paese di 35 milioni di abitanti con capacità sanitarie molto limitate dopo 40 anni di conflitto - potrebbe essere ben peggiore. L’Afghanistan confina fra l’altro con l’Iran, dove il Covid-19 imperversa da settimane. Davanti all’emergenza, le autorità di Kabul hanno annunciato la liberazione di circa 10.000 prigionieri nei prossimi giorni per evitare la propagazione del virus.

Epidemia e conflitti: l’Unione Europea chiede il cessate il fuoco in Siria

L’Unione europea aggiunge la sua voce alla richiesta dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir Pedersen per un «cessate il fuoco immediato e nazionale in tutta la Siria, in particolare nell’ottica della pandemia di coronavirus. Il cessate il fuoco recentemente concordato a Idlib rimane fragile. Deve essere confermato ed esteso a tutta la Siria». Lo riferisce una nota del servizio di azione esterna dell’Ue. «La fine delle ostilità nel Paese è di per sé importante, ma è anche una condizione preliminare per arrestare la diffusione del coronavirus e proteggere una popolazione già in difficoltà dalle sue conseguenze potenzialmente devastanti, in particolare a Idlib con il suo alto numero di sfollati», continua la nota. L’Ue ribadisce inoltre l’appello dell’inviato speciale per un rilascio su larga scala di detenuti detenuti dal regime siriano. Quale principale donatore umanitario in Siria, l’Ue è pronta a sostenere le Nazioni Unite nel suo sforzo totale per fermare la violenza e limitare la diffusione del coronavirus, come sottolineato anche dall’alto rappresentante Josep Borrell durante la sua recente telefonata con l’inviato speciale delle Nazioni Unite Pedersen. «Abbiamo sostenuto il popolo siriano durante dieci anni di guerra e li sosterremo anche nel far fronte alle conseguenze di questa sfida aggiuntiva. L’Ue sta già lavorando con partner internazionali, agenzie delle Nazioni Unite e ong per aumentare la propria risposta alla pandemia», prosegue la nota.

In Cina 45 nuovi contagi: 44 importati, uno interno

La Cina ha registrato sabato 45 nuovi casi di contagio da coronavirus di cui 44 importati e uno nella provincia dell’Henan. Secondo la Commissione sanitaria nazionale (Nhc), le infezioni di ritorno sono salite a 693, divenendo la fonte di preoccupazione per Pechino dopo l’apertura progressiva dell’Hubei e del suo capoluogo Wuhan, focolaio della pandemia, perché aree a «nuove infezioni azzerate». I decessi sono 3.300 (+5, tutti nell’Hubei). I casi totali sono 81.439, di cui 2.691 sotto trattamento medico e 75.448 guariti.

Spostamenti limitati per New York, New Jersey e Connecticut

Il Centers for Diseas Control and Prevention chiede ai cittadini di New York, New Jersey e Connecticut di evitare tutti i viaggi non essenziali. Il «travel advisory» del Cdc segue la decisione di Donald Trump di rinunciare all’ipotesi di una quarantena per i tre stati. «Ho chiesto al Centers for Disease Control and Prevention di emettere un forte ‘travel advisory’, che sarà amministrato dai governatori» di New York, New Jersey e Connecticut «in consultazione con il governo federale», ha twittato il presidente americano accantonando l’ipotesi di una quarantena per i tre stati e privilegiando avvertimenti per il gli spostamenti, ovvero delle limitazioni.

Corea del Sud: i nuovi casi scendono a 105

La Corea del Sud ha registrato 105 nuovi casi di contagio da coronavirus (dai 146 di venerdì), di cui la metà importati, mentre i dimessi dagli ospedali sono stati 222, a 5.033, per un tasso di guarigione al 52,52%. In base agli ultimi aggiornamenti riferiti a sabato della Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), i decessi sono aumentati a 152 (+8), mentre le infezioni importate sono salite a 412 sul totale di 9.583 casi complessivi. Seul ha rafforzato i controlli sugli arrivi nel Paese contro il «contagio di ritorno».

Sabato 28 marzo

«Isolare New York? Sarebbe una dichiarazione di guerra federale»

Se fosse imposta una quarantena allo stato di New York sarebbe «caos»: sarebbe da parte del governo «una dichiarazione di guerra agli Stati, una dichiarazione di guerra federale». Lo afferma il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, in un’intervista alla Cnn rispondendo all’ipotesi ventilata da Donald Trump di imporre una quarantena agli stati di New York, New Jersey e Connecticut. Sarebbe una decisione «anti-americana», aggiunge Cuomo. «Non ritengo neanche che sia legale», dice il governatore, spiegando che una tale decisione avrebbe ripercussioni sui mercati finanziari e sull’economia, che Trump vuole far ripartire il prima possibile. Cuomo si dice inoltre pronto a fare causa allo stato di Rhode Island che sta usando la polizia e la guardia nazionale per scovare i newyorkesi che sono fuggiti da New York e hanno trovato rifugio nel Rhode Island.

Nello Stato di New York oltre 50 mila contagi

Ci sono 52.318 casi di coronavirus nello Stato di New York, di cui 7.328 in ospedale. Il numero dei morti sale a 728 dai 519 di venerdì. Lo afferma il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo. Donald Trump sta intanto valutando quarantene per gli stati di New York, New Jersey e Connecticut per combattere l’emergenza coronavirus.

«New York potrebbe essere peggio Wuhan o Lombardia»

Se il tasso di crescita di casi di coronavirus continuerà ai livelli attuali, l’area metropolitana di New York registrerà un epidemia peggiore di quella di Wuhan in Cina o della regione Lombardia in Italia. Lo afferma il New York Times, secondo cui New York ha avuto meno successo nell’appiattire la curva di casi rispetto a Wuhan o alla Lombardia. «Non c’è garanzia che il trend continuerà. È possibile che il distanziamento sociale rallenterà o fermerà la crescita di casi» precisa il New York Times.

In Spagna stop alle attività non essenziali

Il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato la lo stop a tutte le attività non essenziali nel Paese come misura per contrastare la diffusione del coronavirus. Il provvedimento sarà approvato nel Consiglio dei ministri di domani e si riferisce al periodo fra il 30 marzo e il 9 aprile.

Oltre 20 mila morti in Europa

I morti per il coronavirus in Europa sono più di 20.000, secondo un conteggio realizzato dall’agenzia di stampa francese Afp sulla base di fonti ufficiali. Con un totale di 20.059 decessi (su 337.0632 casi positivi) l’Europa è il continente più toccato dal Covid-19. I paesi più toccati sono Italia e Spagna, con rispettivamente 9134 et 5690 morti: insieme quindi registrano i tre quarti dei decessi europei.

Un morto ogni 17 minuti nella Grande Mela
Il coronavirus uccide nella città di New York una persona ogni 17 minuti. Lo riporta il New York Post citando le ultime statiche della Grande Mela. Nella città i casi sono oltre 26.600, di cui 5.250 persone ricoverate in ospedale. I pazienti con coronavirus in terapia intensiva sono 1175. L’area più colpita di New York è il Queens con 8.529 casi, seguita da Brooklyn con 7.091, il Bronx con 4.880, Manhattan con 4627 e Staten Island con 1534.

In Corea del Sud i guariti superano i malati

Oltre 4800 pazienti guariti dal coronavirus sono usciti dall’isolamento in Corea del Sud mentre altri 4500 rimangono in quarantena sottoposti alle terapie. Lo annuncia il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, riporta la Cnn online. E’ la prima volta che il numero dei guariti supera quello dei malati dal 20 gennaio, quando vennero confermati i primi casi di coronavirus nel Paese asiatico.

In arrivo il test portatile con i risultati in 5 minuti

Un dispositivo portatile capace di notificare in 5 minuti se una persona è positiva al nuovo coronavirus ed in 13 minuti se il risultato è negativo è stato messo a punto da un’azienda statunitense, la Abbot Laboratories. L’azienda ha reso noto in un comunicato di aver ottenuto il via libera dell’Agenzia per i farmaci statunitense, la Fda, a cominciare a produrre questi test, che l’azienda potrà fornire agli operatori sanitari dalla prossima settimana. Il dispositivo portatile è dotato di una tecnologia molecolare e può essere utilizzato fuori dagli ospedali. Al momento la Fda ha utilizzato solo l’utilizzo d’urgenza per gli operatori sanitari.

Rivolte in carcere in Iran, 70 detenuti evadono

Almeno 70 detenuti sono evasi durante una rivolta nel carcere di Saghez, nella regione curda dell’Iran, aggiungendosi ai 23 evasi il 19 marzo dal penitenziario di Khorramabad: si tratta della quarta rivolta in carcere in Iran, fomentata anch’essa dal contagio di coronavirus, in una decina di giorni. Lo scrive l’agenzia Farsnews, che, citando il capo della polizia del Kurdistan iraniano, aggiunge che cinque degli evasi da Saghez sono stati ricatturati. Le rivolte, scoppiate in occasione del rilascio per amnistia decisa dal governo di 85’000 detenuti, sono state scatenate dalla paura del contagio e la carenza di misure igieniche per prevenirlo.

In Spagna 5.127 morti e 64.440 contagi

In Spagna i morti per il coronavirus sono diventati 5.127 a fronte di 9.357 guarigioni e un totale di 65.441 contagi, secondo le cifre aggiornate del sito del quotidiano El Pais.

Arrivati i primi treni a Wuhan

I primi treni passeggeri sono arrivati oggi a Wuhan, la città cinese primo epicentro del coronavirus, dopo un blocco di oltre due mesi. Per ora i viaggiatori sono autorizzati ad arrivare, ma non a lasciare la città di 11 milioni di abitanti, che dal gennaio scorso era stata isolata dal mondo.

Negli USA oltre 100 mila casi

I casi di coronavirus negli Stati Uniti sono 104’837. I morti 1711. E’ quanto emerge dagli ultimi dati della John Hopkins University.

Bolsonaro: «Il Brasile non si ferma per un virus»

«Alcuni moriranno, è certo. Mi spiace, ma è la vita. Però non si chiude una fabbrica di automobili perché ci sono morti negli incidenti stradali»: così ha giustificato il presidente brasiliano Jair Bolsonaro la sua opposizione alle misure di isolamento generale e restrizione delle attività economiche per combattere la pandemia di coronavirus. In una intervista a un programma della Rede Bandeirantes, Bolsonaro ha ribadito che «il Brasile non si può fermare a causa di un virus, stanno cercando di mandare il paese in bancarotta con questo allarmismo», insistendo sul fatto che «la migliore medicina per questa malattia è il lavoro: chi può lavorare che vada a lavorare, non può nascondersi a casa in quarantena per chissà quanti giorni».

Risalgono i contagi in Corea del Sud

La Corea del Sud ha visto venerdì i nuovi casi di coronavirus salire a 146, dai 104 di giovedì. Le infezioni totali sono 9.478, di cui 363 importate, secondo gli ultimi aggiornamenti del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), mentre i decessi si attestano a 144 (+5). I pazienti dimessi dagli ospedali sono 4.811, con i 283 di ieri che hanno per la prima volta dal 20 gennaio, giorno del primo caso di Covid-19 nel Paese, superato le nuove infezioni. Il tasso di guarigione è salito al 50,75%.

In Cina 54 nuovi casi, tutti dall’estero

Sono 54 i nuovi casi di coronavirus in Cina nelle ultime 24 ore, tutti provenienti dall’estero. Lo ha comunicato la Commissione nazionale per la salute, aggiungendo che altri 383 pazienti sono guariti. Tre i morti, tutti nella provincia di Hubei dove però nessun nuovo caso è stato registrato nelle ultime 24 ore. In totale in Cina si contano 81.394 casi di contagio. Le vittime dell’epidemia sono 3.295. I guariti nel complesso ammontano a 74.671.

Venerdì 27 marzo

Usa: 345 vittime in 24 ore, è un triste record

Nelle ultime 24 ore sono 345 le nuove vittime da coronavirus negli Usa, un record da quando è scoppiata l’epidemia nel Paese. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University che parla di 18.000 nuovi contagi, portando il bilancio a oltre 97 mila.

I casi di coronavirus negli Stati Uniti raggiungono quota 100.000, attestandosi a 100.717. Gli Usa sono il primo paese al mondo a toccare tale soglia. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

Il Belgio prolunga la misura fino al 19 aprile

Il Belgio prolunga fino al 19 aprile, quindi fino alla fine delle vacanze di Pasqua, le misure restrittive decise due settimane fa (e valide fino al 5 aprile) per combattere l’epidemia di coronavirus. Lo ha deciso il Consiglio nazionale per la sicurezza al termine di quasi 5 ore di riunione.

Il lockdown aiuta il clima europeo

Il lockdown di tutta Europa a causa della pandemia di coronavirus sta apportando benefici sul fronte dell’ambiente. Gli ultimi dati dell’Agenzia dell’ambiente europea mostrano un miglioramento della qualità dell’aria, in particolare una diminuzione del biossido di azoto, un agente inquinante che deriva dall’uso di combustibili fossili, quindi dal traffico stradale. In molte città italiane il calo nelle ultime settimane è stato costante: a Milano dal 16 al 22 marzo, ad esempio, il biossido di azoto medio registrato è stato del 21% in meno dello stesso periodo del 2019; a Bergamo 47% in meno; a Roma tra il 26 e il 35% in meno. La tendenza è stata riscontrato anche in altre città europee dove sono state attuate le misure di lockdown contro il Covid-19. A Barcellona i livelli di biossido di azoto sono calati del 40% rispetto al periodo 16-22 marzo 2019, a Madrid del 56%.

USA, approvato il piano da 2 mila miliardi

La Camera dei Rappresentanti al Congresso americano ha approvato il maxi pacchetto di misure da 2 mila miliardi di dollari il cui obiettivo è quello di sostenere l’economia Usa, proteggendo famiglie e imprese dalle conseguenze dell’epidemia del coronavirus. Ora il provvedimento arriva sulla scrivania dello Studio Ovale per la firma del presidente Donald Trump.

Cina, scontri al confine con l’Hubei

Violenti scontri sono scoppiati su un ponte tra la provincia cinese dell’Hubei e quella confinante del Jiangxi: diversi video sono stati postati sui social media in mandarino e hanno mostrato auto della polizia ribaltate e agenti impegnati a fronteggiare una folla inferocita. Secondo i media locali, i tafferugli hanno avuto origine oggi dopo che le autorità del Jiangxi hanno impedito l’ingresso a centinaia di persone dell’Hubei, l’epicentro della pandemia del coronavirus, a pochi giorni dalla rimozione del blocco e della quarantena disposta il 23 gennaio negli sforzi per frenare la diffusione dell’infezione. L’episodio è l’ultima conferma della profonda sfiducia e della discriminazione che ha preso piede in Cina contro le persone dell’Hubei, alimentate dalla paura del Covid-19, ma anche dallo scetticismo verso le rassicurazioni ufficiali che il contagio sia realmente sotto controllo.

Israele valuta la chiusura totale

Il premier Benyamin Netanyahu ha avvertito oggi che se nei prossimi due giorni il numero dei contagi da coronavirus non inizierà a calare, «non ci sarà altra scelta che imporre una chiusura totale in Israele». In un comunicato ufficiale il premier ha aggiunto che nelle prossime 48 ore prenderà comunque in esame una serie di provvedimenti volti a ridurre al minimo gli spostamenti degli israeliani.

«Per il vaccino si dovranno attendere 12-18 mesi»

«Il vaccino contro il Covid-19 è ancora lontano: ci vorranno almeno 12-18 mesi». Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing sul coronavirus.

L’OMS: «Numeri tragici ma anche centinaia di migliaia di guariti»

«Ci sono oltre mezzo milione di casi di contagio di Covid-19 e oltre 20 mila morti. Sono numeri tragici ma non dimentichiamo che centinaia di migliaia di persone nel mondo sono guarite». Lo ha detto il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing sul coronavirus.

Francia, altri 15 giorni di confinamento

Il primo ministro francese, Edouard Philippe, ha annunciato, al termine del Consiglio dei ministri, la proroga di 15 giorni del confinamento per i francesi. La misura restrittiva sarebbe scaduta - dopo i primi 15 giorni - martedì 31 marzo.

Il governo spagnolo proibisce i licenziamenti

Il governo spagnolo ha deciso di proibire i licenziamenti durante l’emergenza per la diffusione del coronavirus. Lo ha comunicato la ministra spagnola del Lavoro, Yolanda Díaz, in conferenza stampa dopo il consiglio dei Ministri di oggi. «Non si può approfittare del Covid-19 per licenziare», ha detto, precisando che il divieto, che non ha effetto retroattivo, è in vigore da oggi. Lo scrive la Efe.

Banche centrali pronte a nuove misure

Le banche centrali mondiali riunite nel gruppo dei governatori e responsabili della vigilanza (Ghos) si dicono pronte «a nuove misure, se necessario» sul fronte delle regole delle banche per garantire che il comparto resti finanziariamente e operativamente resistente di fronte all’emergenza coronavirus. E’ quanto si legge nel comunicato in cui si annuncia lo slittamento di un anno della revisione di Basilea 3 per dare più flessibilità alle banche, rilevando come il Comitato sorveglierà la situazione con il Financial Stability Board.

Oltre 25.000 morti

Sono oltre 25.000 le persone morte in tutto il mondo a causa del coronavirus, la maggior parte in Europa. Secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University, i casi globali di Covid-19 sono 553.244 in 176 Paesi e regioni.

Boom di contagi nel Regno Unito

Non solo Boris Johnson: nuovo boom di casi di contagio e di morte per coronavirus nel Regno Unito, con un record di 181 decessi in più in un giorno. Il numero censito delle persone infettate è cresciuto fino a 14.579, con un incremento di poco meno di 3.000 test positivi in più in 24 ore, secondo gli ultimi dati aggiornati del ministero britannico della Sanità. Mentre il totale registrato dei morti passa da 578 a 759. I tamponi eseguiti nel Paese sfiorano ora quota 114.000.

Bolsonaro: «I brasiliani sono più resistenti al contagio»

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è tornato a causare polemiche con le sue dichiarazioni sull’epidemia di coronavirus, questa volta sostenendo che i suoi connazionali sono più resistenti al contagio della malattia, perché anche quando «si tuffano nelle fogne, non gli succede niente». Interpellato dai cronisti sul forte aumento dei contagi negli Stati Uniti, al suo ritorno giovedì sera alla residenza presidenziale di Brasilia, Bolsonaro ha risposto: «Non credo che noi arriveremo a quel punto, anche perché il brasiliano è un caso strano, che merita di essere studiato, perché è un tizio che non si becca niente», aggiungendo che «io ho visto uno che si metteva nelle fogne, che si tuffava proprio, e poi non gli succede niente».

In Spagna quasi 5 mila morti, 769 in 24 ore
Il numero dei morti in seguito alla diffusione del coronavirus torna ad aumentare in Spagna con 769 vittime indicate nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale dei morti sale così a 4.858. Lo scrive El Pais.

In quarantena i migranti al confine greco

Le autorità turche hanno condotto stamani diverse centinaia di migranti e rifugiati in centro di accoglienza al confine con la Grecia per un periodo di quarantena. La misura riguarda migranti che da un mese si erano accampati alla frontiera con la Grecia, dopo che il governo di Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato che non avrebbe più fermato chi voleva tentare di recarsi nell’Ue. Secondo Anadolu, i migranti sono stati condotti con il loro accordo in centri di accoglienza della provincia frontaliera di Edirne, dove resteranno in quarantena per evitare rischi di contagio da coronavirus. Dopo il periodo di isolamento, i migranti verranno inviati nelle province turche che si renderanno disponibili ad accoglierli. Nei giorni scorsi, diverse decine di persone avevano già lasciato autonomamente la zona di confine alla luce dello stallo tra Turchia e Ue su un possibile nuovo accordo, dirigendosi verso Istanbul e altre città con mezzi propri, senza ricevere assistenza, né con altre misure di prevenzione.

Italia, autorizzati farmaci antimalarici e anti Aids

Autorizzati in Italia i farmaci antimalarici a base di clorochina e idrossiclorochina: sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale italiano per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2. Si legge nella Gazzetta Ufficiale. Autorizzate inoltre per lo stesso uso le combinazioni dei farmaci anti-Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Francia, «ondata epidemica estremamente elevata»
Il premier francese, Edouard Philippe, ha evocato oggi un’ondata epidemica «estremamente elevata» sulla Francia. «La situazione sarà difficile nei prossimi giorni», ha avvertito nella dichiarazione trasmessa in diretta da Bfm-TV, aggiungendo che «stiamo entrando in una crisi che durerà» e in una «situazione sanitaria che non migliorerà rapidamente». «Bisognerà tenere duro, bisognerà restare estremamente mobilitati», ha aggiunto.

Nuovi casi «interni» in Corea del Sud
La Corea del Sud ha registrato 91 nuovi casi di coronavirus alla fine di giovedì, in calo sui 104 del giorno precedente: le infezioni totali, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), sono salite a 9.332, contro decessi a 139 (+8). Sono 13 i contagi importati, per 144 totali, costituendo la minaccia di un’ondata di ritorno.

Giovedì 26 marzo

(Aggiornato alle 23.39) I contagi da coronavirus in tutto il mondo hanno superato la soglia dei 500 mila. Lo rileva l’istituto americano Johns Hopkins, secondo cui i casi accertati sono oltre 510 mila. Il numero delle vittime è vicino a 23 mila.

Si va verso i 3 mila contagi in Brasile

A 30 giorni dalla scoperta del primo caso di coronavirus in Brasile, il bilancio ufficiale presentato oggi dal ministero della Sanità locale registra 2.915 casi confermati (+19% da ieri) e 77 decessi (+35% da ieri), con 194 pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva. I media locali sottolineano che si tratta del più forte aumento registrato su 24 ore dall’inizio della pandemia, tanto per i casi confermati come per i decessi. Lo Stato di San Paolo, il più popoloso del Brasile, resta l’epicentro della diffusione del coronavirus nel paese, con 58 dei 77 decessi e una crescita del 42% dei ricoveri di pazienti gravi in unità di terapia intensiva nelle ultime 24 ore, secondo dati della segreteria alla Salute statale.

Il coronavirus dilaga in Spagna

Diecimila contagiati in 24 ore e oltre 4 mila morti in totale. I casi in Spagna sono passati dai 47.610 di ieri agli oltre 56.100 di oggi e le vittime sono diventate 4.089, secondo il bilancio del ministero della Salute, mentre continuano a fare il giro dei social e delle tv le immagini degli ospedali di Madrid al collasso con i pazienti per terra nei corridoi.

Superati i 40 mila contagi in Germania

Continuano ad aumentare velocemente i contagiati da coronavirus in Germania: in serata sono saliti a 43.646 i casi postivi segnalati dall’Hopkins University, secondo la quale il bilancio delle vittime è di 239. Stamattina i positivi registrati erano 37.323 e le vittime 206: dato che segnala che solo oltre 6 mila i nuovi casi registrati. Il ministro della Salute Jens Spahn ha affermato oggi che i tedeschi sono davanti «alla quiete prima della tempesta».

In Francia quasi 30 mila casi, morto anche un 16.enne

Sono 3.922 i nuovi casi di coronavirus accertati in Francia nelle ultime 24 ore, mentre i decessi sono aumentati di 365 unità. Lo ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Il totale è ora di 29.155 contagiati e 1.696 morti. Salomon ha precisato che si osserva un aumento della mortalità in diverse regioni della Francia. Ed ha aggiunto che nell’Ile-de-France, la regione di Parigi, è deceduto oggi un adolescente di 16 anni.

Boom di casi e morti nel Regno Unito

Boom di contagi e di morti per coronavirus nel Regno Unito, con i decessi che per la prima volta aumentano di oltre 100 in un giorno. Il numero censito delle persone infettate è cresciuto fino a 11.658 nelle ultime 24 ore, secondo i dati aggiornati a oggi del ministero britannico della Sanità, con un picco di 2.129 in più rispetto a ieri. Mentre il totale registrato dei morti è passato da 463 a 578, ossia un balzo di 115 in più. I test eseguiti nel Paese sono saliti intanto a quasi 105 mila.

La Cina tagli i voli internazionali

La Cina taglia drasticamente i voli internazionali: la Civil Aviation Administration of China (Caac), l’authority sui voli civili, ha disposto che le compagnie domestiche mantengano un solo collegamento per ogni singolo paese con frequenza settimanale.

I vettori stranieri, si legge in una nota, dovranno a loro volta rispettare il via libera ad un unico volo con la Cina e di frequenza settimanale. Le misure puntano a limitare i rischi del contagio di ritorno del coronavirus.

La Francia dà il via libera alla idroclorochina in ospedale

Via libera della Francia alla prescrizione sotto rigide condizioni dell’antimalarico idroclorochina e l’associazione lopinavir/ritonavir ai pazienti ricoverati in ospedali per coronavirus: è quanto si legge nel testo del decreto adottato ieri 25 marzo 2020 e pubblicato oggi sul sito Legifrance.gouv.fr. «In deroga all’articolo L.5121-8 del codice della salute pubblica l’idroclorochina e l’associazione loinavir/ritonavir possono essere prescritti, somministrati e amministrati sotto la responsabilità di un medico ai pazienti contagiati da Covid-19, negli ospedali e centri sanitari in cui sono ricoverati, come anche, per il proseguimento del loro trattamento se le loro condizioni lo consentono e dietro autorizzazione» del medico che ha prescritto «inizialmente» il trattamento, «a domicilio».

New York vicina ai 40 mila contagi

New York galoppa verso i 40 mila casi di coronavirus accertati. Secondo gli ultimi dati diffusi dal governatore Andrew Cuomo, sono 37.258, oltre 7.000 in più in meno di 24 ore. Il bilancio delle vittime è salito a 385, circa 100 in più in poche ore.

Spagna, 10.000 casi più di ieri, 4.000 morti
I casi di coronavirus in Spagna continuano a crescere e oggi sono quasi diecimila in più di ieri: da 47.610 di ieri a 56.188. Aumentano anche le vittime, da 3.434 a 4.089. Lo riferisce l’ultimo bilancio del ministero della Salute riportato da El Pais. Il Congresso spagnolo ha autorizzato l’estensione dello stato di emergenza decretato dal governo per affrontare la crisi del coronavirus fino all’11 aprile.

In Germania 500 nuovi contagi
Sono saliti a 36.508 i casi positivi da coronavirus in Germania, stando al Robert Koch Institut, e cioè 4954 più del giorno precedente. I dati sono aggiornati alla mezzanotte di oggi. Le vittime sono 198. Per l’Università John Hopkins, i contagi sono invece 37.323 e le vittime e i morti 206.

Almeno 177 milioni di americani a casa
Sono almeno 177 milioni, ossia oltre la metà della popolazione, gli americani sottoposti all’ordine di stare a casa in una quindicina di Stati a causa dell’emergenza coronavirus. Almeno 13 Stati hanno riportato ieri 100 nuovi casi positivi ciascuno, riferisce la CNN.

Quasi 10 mila casi in Gran Bretagna
Aumentano ancora i casi di coronavirus nel Regno Unito e il numero dei morti, anche se si segnala un netto calo sul tasso di letalità registrato. I contagi diagnosticati nelle ultime 24 ore sono saliti a 9529, con un picco di 1452 in più in un giorno, secondo l’ultimo dato aggiornato ieri in serata dal ministero della Sanità britannico. I decessi sono diventati 465, ossia 43 in più nelle ultime 24 ore contro gli 87 registrati fra lunedì e martedì.

La Russia blocca i voli internazionali
La Russia ha deciso di fermare tutti i voli internazionali per contenere la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il governo di Mosca. Lo stop partirà dalla mezzanotte di oggi. Le compagnie aeree russe continueranno a volare per riportare in patria i cittadini o se autorizzate da speciali permessi delle autorità. In Russia ci sono ufficialmente 658 casi di coronavirus e tre morti. Intanto i contagi di coronavirus in Russia sono saliti nelle ultime 24 ore da 658 a 840. A Mosca i casi passano da 410 a 546. Lo riporta la Tass. Tutti i negozi a Mosca, tranne gli alimentari e le farmacie, dovranno chiudere tra il 28 di marzo e il 5 aprile, ovvero la settimana di «vacanza» nazionale decretata da Vladimir Putin per combattere la diffusione del coronavirus.

In Cina nessuna traccia di casi interni
La Cina ha registrato 67 nuovi casi di coronavirus, tutti importati, e sei altri decessi concentrati nella provincia dell’Hubei, l’epicentro della pandemia: sono gli aggiornamenti alla fine di mercoledì forniti dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc), secondo cui i contagi di ritorno sono saliti a 541. Le infezioni totali sono aumentate fino a 81.285 e i morti a 3.287, mentre ammontano a 74.051 i pazienti che sono stati dimessi dagli ospedali, per una tasso di guarigione ancora rafforzato, fino al 91,1%.

Nella Grande Mela 30 mila contagi
Impennata di casi positivi di coronavirus nello Stato di New York: oltre 30 mila, la metà di quelli di tutti gli Stati Uniti. I morti sono 285, di cui 192 nella Grande Mela.

USA, luce verde dal Senato al maxi piano di aiuti
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità lo «storico» piano da 2.000 miliardi di dollari per sostenere la più grande economia del mondo, asfissiata dalla pandemia di coronavirus che ha già causato oltre 1000 vittime negli USA. Supportato dal presidente Donald Trump e frutto di aspri negoziati tra senatori e Casa Bianca, il testo è stato adottato con il sostegno di tutti i democratici e repubblicani presenti (96 voti a favore, zero contrari). Il piano dovrà ora essere approvato dalla Camera dei rappresentanti controllata dai democratici, con un voto previsto per domani, prima di essere promulgato dal presidente. Intanto le vittime di coronavirus negli Stati Uniti Usa hanno superato quota mille, 1.031 per l’esattezza. I casi positivi invece sono 68.572.

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