Il caso

Trump pronto a «far fuori» chi, fra i repubblicani, si è opposto all'attacco all'Iran

Thomas Massie, rappresentante repubblicano del Kentucky, nel mirino del tycoon: negli scorsi giorni aveva definito incostituzionale l'attacco all'Iran, avvenuto senza approvazione del Congresso
©Carlos Barria / POOL
Red. Online
23.06.2025 15:07

Negli Stati Uniti è guerra aperta, ormai, fra repubblicani isolazionisti e repubblicani interventisti. L'aggressione israeliana ai danni dell'Iran - ne avevamo parlato qui - aveva già avuto l'effetto di spaccare l'universo MAGA. Tanto che, ad esempio, il commentatore Tucker Carlson, figura centrale del movimento pro-Trump, aveva affermato che gli Stati Uniti «non dovrebbero sostenere il governo affamato di guerra» di Benjamin Netanyahu. Be', la concretizzazione, nella notte fra sabato e domenica, di un intervento statunitense ha portato a un aggravarsi della situazione.

L'entrata in guerra del Paese, infatti, deve essere approvata dal Congresso, cosa non avvenuta sabato notte con l'Iran. Diversi collaboratori di Trump hanno definito l'attacco un'azione limitata alle sole capacità nucleari dell'Iran che non rientrerebbe nella definizione di guerra. Tuttavia, a Capitol Hill, la condanna contro l'intervento trumpiano ha riguardato non solo il fronte democratico, ma anche alcuni repubblicani. E sono quest'ultimi che, ora, rischiano di pagare il prezzo della loro critica.

Nelle scorse ore, riporta Axios, Donald Trump ha lanciato un'azione aggressiva per rovesciare il rappresentante - repubblicano! - del Kentucky Thomas Massie, che su X ha osato definire l'attacco contro l'Iran un'azione «non costituzionale». 

Su Truth, Trump si è scagliato contro Massie definendolo «debole e inefficace», oltre che «irrispettoso nei confronti dei nostri grandi militari e di tutto ciò che rappresentano». Tra i due, già, non c'era buon sangue a causa del voto contrario di Massie (uno fra gli unici due repubblicani) alla big beautiful bill tanto voluta dal tycoon. Ma le cose sono peggiorate a tal punto da spingere il team di Trump a lanciare il Kentucky MAGA, un super PAC (political action committee) dedicato in modo specifico alla sconfitta di Massie nelle primarie di maggio 2026.

I piani per sfidare Massie erano in cantiere prima che il deputato decidesse di definire incostituzionale l'attacco di Trump all'Iran, ha dichiarato un collaboratore di Trump ad Axios. L'apparato politico di Trump, con i suoi 500 milioni di dollari, è la forza più potente e ben finanziata della politica americana, e dà a Trump un'arma con cui prendere di mira qualsiasi legislatore che gli si metta contro. Un'arma che evidentemente il presidente ha deciso di utilizzare interamente contro il rappresentante del Kentucky.

All'inizio del mese, il team di Trump ha commissionato in sordina un sondaggio per misurare il sostegno di Massie nel suo distretto conservatore del Kentucky centrale, scoprendo che il deputato sarebbe vulnerabile a una sfida primaria sostenuta da Trump. Membri del team di Trump, interrogati dall'agenzia americana, hanno riferito che l'obiettivo è quello di riunirsi attorno a un solo avversario di Massie e portarlo alla vittoria nelle primarie delle elezioni mid-term.

Funzionerà? Il sondaggio, condotto dallo specialista di Trump John McLaughlin, ha rilevato che il 52% sosterrebbe un candidato appoggiato da Trump e il 23% sosterrebbe Massie. Il rappresentante, tuttavia, promette battaglia. «Qualsiasi persona seria che stia pensando di candidarsi dovrebbe spendere soldi per un sondaggio indipendente prima di lasciarsi trasportare da consulenti paludati in un'operazione imbarazzante».

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