Truss? In Australia governano gli adulti

Che fra il Regno Unito e (alcune) sue ex colonie non scorra buon sangue, beh, è risaputo. Dopo la morte di Elisabetta II, ad esempio, si è parlato molto di Commonwealth e dei rapporti fra Londra e i suoi vecchi possedimenti. Ora, dopo le dimissioni di Liz Truss, alle tensioni si è aggiunto il classico sfottò. Prendete Anthony Albanese, primo ministro australiano: almeno, ha detto, la responsabilità del suo Paese è nelle mani degli adulti. Ahia.
Il governo è stabile
Albanese, nello specifico, ha insistito sul pericolo che, dopo una quarantina di giorni al potere, senza Truss l’accordo commerciale di libero scambio tra il Regno Unito e l’Australia possa, in un qualche modo, saltare o comunque finire nel dimenticatoio, visto che Londra innanzitutto ha diverse grane interne, diciamo, da risolvere.
Finalizzato nel 2021, a dicembre, sbandierato con grande enfasi, il citato accordo deve ancora essere ratificato. «Qui in Australia il governo è stabile». La responsabilità, appunto, «è degli adulti». Quindi, un’altra stoccata: «Sono in carica da cinque mesi e ho già incontrato due primi ministri britannici. Ovviamente, avrò contatti anche con il terzo».
La preoccupazione
Truss, va detto, non se n’è (ancora) andata. Rimarrà in sella fino alla nomina del successore. Proprio per questo, Albanese ha spinto affinché Downing Street acceleri il processo di ratifica prima che il Partito conservatore scelga un nuovo leader. «Sono preoccupato» ha ammesso il primo ministro australiano. «Preoccupato per qualsiasi ritardo che potrebbe verificarsi».
L’idea, su entrambi i fronti, era di chiudere la pendenza entro la fine del 2022. Ma, visto il caos politico, l’ennesimo, generatosi nel Regno Unito, con tanto di accostamenti all’Italia, è lecito chiedersi quando, ma forse anche se, la ratifica avverrà.
Albanese, promuovendo questa politica del pane al pane e vino al vino, sembrerebbe suggerire un certo raffreddamento nelle relazioni fra Australia e Regno Unito. Al contrario, durante l’era Scott Morrison – con Boris Johnson dall’altra parte – i rapporti erano stretti, se non strettissimi.
Quanto vale l'accordo
L’Australia, di suo, non è affatto immune dagli sconvolgimenti politici. In quindici anni, ad esempio, il Paese ha assistito a sette avvicendamenti a livello di leadership. Un’abitudine, questa, che sembrerebbe tuttavia ancorata al passato.
L’accordo Regno Unito-Australia, leggiamo, è la prima, primissima intesa commerciale firmata da quando la Gran Bretagna è uscita dall’Unione Europea. Secondo le stime, l’accordo garantirebbe scambi bilaterali annuali per un valore di 10,4 miliardi di sterline.
A suo tempo, però, una commissione parlamentare interpartitica mise in guardia l’allora premier Johnson, preso com’era dal lodare eccessivamente i vantaggi di una simile intesa.