Stati Uniti

Truth vola all'esordio a Wall Street: Trump paperone

Il social del tycoon arriva a guadagnare fino al 50% nelle contrattazioni spingendo l'ex presidente nell'olimpo dei 500 più ricchi al mondo stilato dal Bloomberg Billionaires Index
©Yuki Iwamura
Ats
26.03.2024 19:40

Truth vola all'esordio a Wall Street. Il social di Donald Trump arriva a guadagnare fino al 50% nelle contrattazioni spingendo l'ex presidente nell'olimpo dei 500 più ricchi al mondo stilato dal Bloomberg Billionaires Index.

La volata mostra come il 'marchio' Trump continua ad avere valore a prescindere dai 91 capi di accusa mossi che pesano contro l'ex presidente. Nonostante i suoi deboli ricavi (solo 3,4 milioni nel 2023), Trump Media e Technology Group - a cui fa capo Truth e che è scambiata sul Nasdaq con il ticker DJT, le iniziali del tycoon - vale oltre 10 miliardi, più di società come Alaska Airlines, Western Union e American Eagle Outfitter.

Un valore che molti osservatori ritengono inusuale perché non ha alcuna base nei fondamentali della società e che, nella sua esagerazione, paragonano al titolo 'meme' GameStop, salito alla ribalta durante la pandemia. Per l'ex presidente l'esordio con il botto lascia ben sperare per la nuova avventura a Wall Street. Fra il 1990 e il 2000, infatti, Trump Hotel & Casino era quotata con lo stesso ticker 'DJT' ma le sue azioni, dopo un avvio in forte rialzo, crollarono negli anni e la società fu costretta alla bancarotta nel 2004.

Trump controlla quasi il 60% della Trump Media & Technology Group, una quota che vale 5,5 miliardi. L'ex presidente non può vendere i suoi 78 milioni di azioni per sei mesi, il che vuole dire che potrebbe venderle prima delle elezioni di novembre mettendosi al riparo dalle critiche. Pur se vincolato, Trump potrebbe usare i titoli come collaterale per ottenere prestiti nel caso in cui il consiglio di amministrazione, dove siedono tutti suoi fedelissimi incluso il figlio, lo autorizzasse a procedere.

Questo gli consente di tirare un sospiro di sollievo di fronte alle sue ingenti spese legali, che continuano a salire con le quattro incriminazioni a suo carico. La riduzione della cauzione per gli asset gonfiati delle sue società, a 175 milioni dai quasi 500 precedenti, ha comunque rasserenato Trump spazzando via l'ombra di un sequestro delle sue proprietà o di una possibile bancarotta.

Lo sbarco a Wall Street di Truth comunque espone Trump a rischi. Come società quotata, Trump Media and Technology sarà oggetto di una supervisione più stringente da parte delle autorità americane, ma sarà anche esposta a potenziali cause degli azionisti se si riscontrassero carenze nelle comunicazione o informazioni fuorvianti.