Terrorismo

Ucciso al-Zawahiri, il leader di Al Qaida

L'operazione è stata condotta dalla CIA a Kabul nel quartiere Sherpur frequentato dai talebani
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Ats
02.08.2022 01:08

(Aggiornata alle 7.47) Gli Stati Uniti hanno ucciso il leader di Al Qaida, Ayman al-Zawahiri, in quella è stata la prima operazione delle forze americane in Afghanistan dall'uscita del paese un anno fa.

Al-Zawahri è stato ucciso con un drone nel corso di un'operazione condotta dalla CIA a Kabul, nel quartiere benestante di Sherpur frequentato dai talebani. Proprio i talebani condannano l'operazione che, a loro avviso, era vietata dagli accordi di Doha. «Condanniamo con forza l'attacco che è una chiara violazione dei principi internazionali e dell'accordo di Doha. Queste azioni sono contro gli interessi degli Stati Uniti, dell'Afghanistan e della regione», affermano i talebani in una nota.

Al-Zawahiri, una delle menti degli attacchi dell'11 settembre, aveva assunto le redini dell'organizzazione terroristica nel 2011 dopo l'uccisione di Osama bin Laden, di cui è stato per anni il braccio destro.

Per Biden l'uccisione di al-Zawahiri è un colpo grosso al terrorismo, arrivato mentre il presidente è in difficoltà nei sondaggi e alle prese con varie crisi, dalla guerra in Ucraina alla possibile visita della Speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan. L'operazione di «successo» è stata condotta durante il fine settimana e, secondo fonti dell'amministrazione, non ha causato vittime civili. Biden ha seguito il raid dalla Casa Bianca, dove si trova in isolamento a causa di una ricaduta per il Covid.

«Il raid è stato un successo negli sforzi antiterrorismo. È stato il risultato di centinaia di ore di lavoro di intelligence nell'arco di molti anni», afferma Mick Mulroy, ex della CIA, parlando al New York Times. «Probabilmente credeva che non lo avremmo mai trovato. Ma si è sbagliato», ha aggiunto Mulroy.

Al-Zawahiri era nella lista dei più ricercati dall'FBI e sulla sua testa le autorità americana avevano messo una taglia da 25 milioni di dollari. Sulla possibile morte di al-Zawahri si è speculato per anni. L'annuncio degli Stati Uniti mette ora fine alle indiscrezioni.

Biden: «Giustizia è stata fatta»

L'uccisione del leader di Al Qaida dimostra la determinazione degli Stati Uniti a colpire i leader terroristici. «Giustizia è stata fatta. Non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno», aggiunge Biden.«Quando ho messo fine alla missione militare americane in Afghanistan quasi un anno fa, ho deciso che gli Stati Uniti non avevano più bisogno di avere uomini in Afghanistan. In quel momento ho promesso agli americani che avremmo continuato a condurre efficaci operazioni antiterrorismo in Afghanistan. Lo abbiamo fatto», ha messo in evidenza Biden.  

«La mia speranza è che questa azione» consenta alle famiglie delle vittime dell'11 settembre di «voltare pagina». Ha proseguito Biden annunciando l'uccisione del leader di Al Qaida. nel suo discorso dal balcone della Blue Room della Casa Bianca, Biden ha citato più volte gli attacchi dell'11 settembre. Allora Ayman Zawahri era il numero due di Al Qaida, braccio destro di Osama bin Laden.

«Ucciso mentre era in balcone, la famiglia illesa»

«Abbiamo ucciso al-Zawahri mentre era in balcone. La sua famiglia era in altre aree dell'abitazione ed è rimasta illesa. Nel raid non sono state uccise altre persone». Lo afferma un funzionario della Casa Bianca, sottolineando che Joe Biden ha seguito da vicino l'operazione. Fra gli obiettivi del presidente c'era quello di minimizzare le vittime civili.

L'Arabia Saudita accoglie «con favore» l'uccisione di al-Zawahri

L'Arabia Saudita ha accolto con favore l'annuncio degli Stati Uniti dell'uccisione del capo di Al-Qaeda Ayman al-Zawahri: lo ha affermato il ministero degli Esteri saudita. «Il Regno dell'Arabia Saudita ha accolto con favore l'annuncio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden dell'individuazione e dell'uccisione del leader terrorista di Al-Qaeda Ayman Al-Zawahri», si legge in una nota.   

Al-Zawahri, il leader dopo Bin Laden

A un anno di distanza dall'addio all'Afghanistan, gli Stati Uniti infliggono un duro colpo ad Al Qaida. In un raid condotto con un drone è stato ucciso il leader dell'organizzazione terroristica, Ayman al-Zawahri. Braccio destro di Osama bin Laden e poi suo successore, al-Zawahri è stato uno degli uomini chiave negli attacchi dell'11 settembre.

Nato in Egitto nel giugno del 1951 in una famiglia agiata a borghese, Al-Zawahri - medico e chirurgo - si è avvicinato ai movimenti jihadisti da giovanissimo, a soli 17 anni, prima di laurearsi. Entrò nella Jihad islamica egiziana nel 1979, diventando 'emiro' (comandante) responsabile per il reclutamento.

Nel 1981 finì in carcere durante una ondata di arresti di integralisti islamici in seguito all'assassinio dell'allora presidente Anwar Sadat. Rimase in prigione quattro anni per porto abusivo di armi, perché gli inquirenti non riuscirono a trovare elementi contro di lui su un coinvolgimento dell'omicidio di Sadat.

Uscito di prigione nel 1985, Zawahri andò in Arabia Saudita, e poco dopo si spostò in Pakistan, dove conobbe Bin Laden. Ultima tappa l'Afghanistan, all'inizio degli anni Novanta.

Oltre agli attacchi dell'11 settembre, Zawahri si è attribuito la «paternità» dell'attacco a Charlie Hebdo del 2015 a Parigi, che avrebbe ordinato personalmente.

Sulla sua testa gli Stati Uniti avevano messo una taglia da 25 milioni di dollari.