Un mandato d’arresto che pesa sui piani politici di Putin?

«È inaccettabile. Non ha alcun valore legale». È stata commentata così da Mosca la notizia del mandato d’arresto per Putin emanato dalla Corte penale internazionale dell’Aia. E lo stesso presidente russo si è mostrato impassibile, concedendosi addirittura una visita in territorio ucraino, a Mariupol, per poi incontrare a Mosca il presidente cinese Xi Jinping. Tutto sembrerebbe tranquillo, dunque, anche se qualche timore al Cremlino ci sarebbe eccome. Secondo Meduza, che cita due fonti vicine alle autorità russe, l'Amministrazione Putin è rimasta sorpresa dal mandato di arresto: non si aspettava l'annuncio del tribunale e le severe restrizioni legate alla misura, con la limitata possibilità del leader del Cremlino di viaggiare all'estero, potrebbero creare danni all’immagine che Putin cerca di proiettare in patria. Specialmente in vista delle Elezioni presidenziali russe del 2024. Le fonti vicine al Cremlino hanno fatto sapere che le autorità russe erano impreparate ad una situazione del genere. In vista delle elezioni del prossimo anno, Mosca aveva pianificato di presentare Putin come un «combattente contro l'Occidente» e un «difensore dei Paesi latinoamericani e africani contro l'oppressione colonialista». Inutili dire che il mandato d’arresto, in questo senso, ha un suo peso rispetto al piano politico, in quanto va a compromettere la capacità di Putin di viaggiare all'estero. Il presidente russo, teoricamente, potrebbe infatti essere arrestato in uno qualsiasi dei 123 Paesi che hanno firmato e ratificato lo Statuto della CPI. Recentemente l'ex procuratrice dell'Aia Carla Del Ponte ha usato parole molto forti sulla questione: «Putin deve soltanto fare un passo fuori dalla Russia e si troverà a utilizzare la carta igienica della prigione dell'Aia», ha dichiarato in un'intervista a Repubblica. Le fonti hanno fatto sapere a Meduza che il Cremlino sta ragionando su come «garantire la sicurezza» del presidente viste le nuove circostanze.
Da quando Putin ha iniziato l’«operazione speciale» in Ucraina ha regolarmente viaggiato all'estero e partecipato a vari forum e vertici. Nell'estate del 2022, ad esempio, ha visitato il Tagikistan, il Turkmenistan e l'Iran, e in autunno ha visitato l'Uzbekistan, il Kazakistan e l'Armenia. È bene sottolineare però che lo «zar» non ha visitato alcuno Stato occidentale da quando è iniziata la guerra. Tuttavia, i viaggi di Putin rappresentano un importante strumento per la propaganda interna, perché i media filogovernativi li utilizzano per far credere alla popolazione che la Russia «ha ancora più amici che detrattori» e che rimane il Paese «uno dei pilastri del mondo multipolare». Già il prossimo agosto, Putin potrebbe dover rinunciare al viaggio in Sudafrica per incontrare i leader del BRICS. Le fonti inoltre fanno notare che «le restrizioni sulle visite all'estero funzionano anche nella direzione opposta». Prima del mandato di arresto, i viaggi di Putin fuori dalla Russia erano infatti corrisposti dall’arrivo di leader stranieri a Mosca. «Ora non sarà possibile continuare a tenere riunioni con la stessa frequenza», evidenziano le fonti.
Oltre a Putin, la CPI ha emesso un mandato d’arresto per crimini di guerra anche contro Maria Alekseyevna Lvova-Belova, la commissaria presidenziale in Russia per i diritti dei bambini. Le fonti vicine al Cremlino hanno riferito che l'Amministrazione Putin ritiene che l'Aia possa in futuro emettere mandati contro altri funzionari russi, come, ad esempio, i governatori filorussi delle regioni da cui sono stati deportati i bambini ucraini. Se ciò dovesse accadere, tuttavia, non sarà un grosso problema per loro, visto che i funzionari, contrariamente a Putin, non hanno necessità di viaggiare all'estero.