Lo studio

Un muschio sopravvissuto ai dinosauri ora rischia tutto con il cambiamento climatico

Le due specie appartenenti al genus Takakia hanno dimostrato, nel corso di centinaia di milioni di anni, di sapersi adattare a condizioni estreme, ma nemmeno loro sembrano resistere al rapido innalzamento delle temperature — Presto, rivela una ricerca, potrebbero scomparire in natura
© Wikipedia/Stu Crawford
Giacomo Butti
15.08.2023 13:00

Il cambiamento climatico è avviato e il mondo ne sta pagando le conseguenze. Fra temperature sempre più elevate e maggior frequenza di fenomeni meteorologici estremi, la situazione — difficile non sentirlo sulla propria pelle — sta evolvendo rapidamente. Così rapidamente da stupire anche chi tutto questo l'aveva previsto, e da tempo: la stessa scienza. Già l'anno scorso, il rapporto delle Nazioni Unite sul clima sottolineava come gli impatti negativi del riscaldamento globale si stessero manifestando molto più velocemente di quanto previsto meno di un decennio prima.

La rapidità con cui le emissioni di gas serra stanno plasmando il clima sta mettendo a dura prova non solo l'umanità. Tanto che uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cell mostra come anche una delle forme di vita più caparbie stia faticando a tenere il passo con l'aumento delle temperature e potrebbe presto scomparire in natura. Stiamo parlando di una delle prime piante terrestri sviluppatesi sul nostro pianeta. Muschi, appartenenti al genus Takakia, che sono sopravvissuti per centinaia di milioni di anni a innumerevoli eventi catastrofici, compresa la fine dei dinosauri.

Vecchi, anzi vecchissimi

Takakia è un genus di muschi che conta due specie: Takakia lepidozioides e Takakia ceratophylla. Diffusi in Nord America e in Asia, sono riusciti ad adattarsi anche alla vita in Tibet. Ed è proprio sull'Altopiano tibetano che un gruppo internazionale di scienziati ha analizzato, dal 2010 ad oggi, la diffusione di questa pianta, facendo delle scoperte a dir poco interessanti. 

Differenziatesi circa 390 milioni di anni fa, le specie appartenenti al genus Takakia combinano caratteristiche dei muschi a quelle di alghe. Negli ultimi 165 milioni di anni, queste piante sono rimaste, morfologicamente, le stesse: non per nulla uno dei coautori dello studio, Ralf Reski (Università di Freiburg, Germania) li ha definiti, in un comunicato stampa, «veri e propri fossili viventi». C'è, però, un "ma". Un'analisi del genoma di questi muschi ne ha messo sotto i riflettori l'incredibile adattabilità. In parole povere, queste piante sono in grado di evolversi molto rapidamente per rispondere al mutare dell'ambiente: pur mantenendo la stessa forma, le appartenenti al genus Takakia sono state in grado di adattarsi all'inasprimento delle condizioni di vita. Hanno sviluppato una resistenza alle fredde temperature e alla forte radiazione UV tipiche dell'Altopiano del Tibet, quando questo si è innalzato circa 65 milioni di anni fa con lo scontro della placca terrestre euroasiatica con quella indo-australiana. «Questo apparente contrasto tra forma immutata e genoma in rapida evoluzione rappresenta una sfida scientifica per i biologi evoluzionisti», ha sottolineato Reski.

Oggi

Il problema? L'evoluzione delle Takakia è potenzialmente molto veloce, ma non abbastanza per permettere la sopravvivenza al rapido cambiamento climatico indotto dall'uomo. Alle migliaia (milioni) di anni avute per reagire ai precedenti periodi di crisi, si contrappone la manciata di decenni a disposizione ora. Dal 2010 a oggi, riporta lo studio pubblicato su Cell, sull'Altopiano tibetano è stato riscontrato un aumento medio della temperatura di quasi mezzo grado Celsius all'anno. Allo stesso tempo, il ghiacciaio vicino ai siti di campionamento si è ritirato di quasi 50 metri all'anno. Un duro colpo per questi muschi, forse abituatisi fin troppo bene ai pesanti strati di neve che li ricoprono 8 mesi all'anno.

Il risultato? In questi anni le zone campionate coperte da muschi si sono significativamente ridotte. E i ricercatori ritengono che questa tendenza continuerà. Se le temperature medie globali aumenteranno di 2°C rispetto all'era preindustriale entro il 2100 — al di sotto dei 2,7°C di riscaldamento attualmente previsti dal Climate Action Tracker — l'habitat delle Takakia si ridurrà a un quarto di quello attuale. Un riscaldamento maggiore porterebbe probabilmente all'estinzione del muschio in natura. Insomma: questo muschio, sopravvissuto al pesante incedere dei dinosauri, rischia tutto a causa dell'uomo.