Un ufficiale russo sul volo di Azerbaijan Airlines: «Avevamo ricevuto un ordine di abbattimento»

«Esistono numerose prove fotografiche e video dei rottami di altri aerei militari e civili abbattuti da missili antiaerei. Tendono a mostrare foto simili». Così, commentando le immagini del rottame di un Embraer 190 di Azerbaijan Airlines caduto il 25 dicembre scorso ad Aktau, in Kazakistan, il portale Meduza avanzava l'ipotesi - il giorno seguente l'incidente - che a causare la caduta dell'aereo fosse stato un missile. Un missile russo. Il 28 dicembre, poi, il presidente russo Vladimir Putin si scusava con l'omologo azero, Ilham Aliyev, per il «tragico incidente», pur senza riconoscere la responsabilità russa.
Sono passati mesi dai fatti, mesi in cui le tensioni fra Baku e Mosca sono rimaste alte. Tensioni che una notizia pubblicata ore fa sul sito di informazione azero Minval, citato dal Kyiv Independent, rischia ora di amplificare.
Le parole di un ufficiale
Un uomo presentatosi come ufficiale delle forze di difesa aerea russe ha dichiarato di aver ricevuto l’ordine di aprire il fuoco contro un bersaglio aereo lo scorso dicembre, rivelatosi poi essere un aereo di linea azero. La notizia è stata riportata ieri, 1. luglio, dal sito di informazione azero Minval, che sostiene di essere entrato in possesso di tre registrazioni audio, una lettera anonima e una nota esplicativa firmata da un presunto «Capitano Dmitry Paladichuk».
Secondo quanto ricostruito dalle autorità azere, l’Embraer 190 fu abbattuto da un sistema di difesa aerea russo Pantsir-S1, in un contesto confuso in cui sarebbe stato scambiato per un drone ucraino durante un presunto attacco aereo nella regione.
Nella nota firmata da Paladichuk, l’ufficiale afferma di aver ricevuto l’ordine via telefono, unico canale di comunicazione disponibile in quel momento, a causa dell’assenza di mezzi militari sicuri. Il radar avrebbe rilevato un bersaglio alle 8:11 del mattino, ma a causa della fitta nebbia non era stato possibile identificarlo visivamente. Dopo un primo colpo andato a vuoto, Paladichuk dichiara di aver autorizzato un secondo lancio che avrebbe poi centrato l’obiettivo. Nella sua dichiarazione, tuttavia, non cita esplicitamente il volo azero.
Minval precisa di non poter verificare in modo indipendente l’autenticità della lettera scritta, ma afferma che le tre registrazioni audio sono autentiche. Le conversazioni confermerebbero sia l’ordine di abbattimento sia i danni provocati all’aereo. Di più: le testate giornalistiche indipendenti russe Agentstvo e The Insider hanno confermato l’identità di Paladichuk come ufficiale delle forze di difesa aerea, con precedenti incarichi anche nella 14ª Armata dell’Aeronautica e della Difesa Aerea con base a Novosibirsk. The Insider ha inoltre riferito che la nota sembra autentica e che, secondo i dati tecnici contenuti nei materiali trapelati, la velocità dell’aereo avrebbe dovuto rendere evidente che non si trattava di un drone.
Tensioni
Parlavamo di tensioni. A mesi dall’episodio, che ha incrinato i rapporti tra Azerbaigian e Russia - storicamente legati da relazioni politiche ed economiche - i due Paesi sono tornati a discutere di recente, quando - il 27 giugno - oltre 50 cittadini azeri sono stati arrestati a Ekaterinburg nell’ambito di un’indagine per omicidio. Due di loro sono deceduti in custodia. Baku ha definito le morti «motivate da odio etnico» e «omicidi illegali».
A pochi giorni di distanza, le autorità azere hanno perquisito l’ufficio dell’agenzia russa Sputnik a Baku, arrestando alcune persone sospettate di essere agenti dell’intelligence russa.