L'avvertimento

«Una guerra tra Seul e Pyongyang? È solo questione di tempo»

Cresce la tensione tra Corea del Nord e Corea del Sud, dopo la sospensione dell'accordo del 2018 – Nel frattempo, i media statali nordcoreani riportano alcune minacce anonime, secondo le quali un'escalation è sempre più probabile
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Red. Online
04.12.2023 09:30

La tensione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud sta crescendo. Lo affermano i media statali di Pyongyang, che negli ultimi giorni hanno rivelato che «uno scontro fisico e una guerra» tra i due Paesi potrebbero verificarsi a breve. Addirittura, sarebbe «solo una questione di tempo». E ad accendere la miccia, sarebbe stata la rottura di un patto militare chiave, che era stato progettato proprio con lo scopo di ridurre le tensioni con il Sud. Ma vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.

Tutta colpa del satellite spia

Tutto è iniziato due settimane fa. Ossia, quando Seul ha annunciato di aver parzialmente sospeso un accordo militare del 2018 con Pyongyang, e di essere in procinto di riprendere le operazioni di sorveglianza lungo il confine. Il motivo? Il lancio (con successo) di un satellite spia da parte del Nord. L'ennesima violazione delle sanzioni internazionali, insomma. Che questa volta, però, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Soprattutto pensando alle ragioni per cui il satellite è stato messo in orbita. 

Secondo quanto rivelato proprio da Pyongyang, il satellite è stato usato per scattare immagini della Casa Bianca e del Pentagono. Ma anche di navi da guerra statunitensi e britanniche, oltre che delle basi militari in Corea del Sud e Giappone. 

Tensioni lungo il confine

Il vero problema, però, è che, come anticipato, era proprio grazie all'accordo del 2018 se, fino ad ora, scenari di guerra tra Nord e Sud non venivano contemplati. Firmando l'intesa, le due Coree si erano impegnate a cessare «tutti gli atti ostili», creare una no-fly zone attorno al confine e a rimuovere le mine antiuomo e i posti di guardia all'interno della zona demilitarizzata. Proprio per queste ragioni, ora, senza un accordo le cose potrebbero mettersi male. 

Negli ultimi giorni, quindi, sia Seul che Pyongyang hanno intensificato le attività di sorveglianza sul confine, mentre sono stati avvistati soldati nordcoreani ripristinare gli arsenali. E non solo. Secondo quanto si vede in una fotografia pubblicata dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, la scorsa settimana sono state riaperte anche postazioni di artiglieria sull'isola nordcoreana di Jangjae. Vicino alla costa del Sud. 

La minaccia riportata dai media

Ma, come dicevamo, ad alimentare le preoccupazioni non sono stati solo i recenti movimenti registrati lungo il confine. Le minacce più importanti, tra cui proprio quella che prevede un imminente «scontro fisico e una guerra» nella Penisola coreana, sono state diffuse dalla Korean Central News Agency negli scorsi giorni, citando un commentatore anonimo. Commentatore che, inoltre, ha specificato che «qualsiasi atto ostile porterebbe al collasso totale della Corea del Sud». Giustificando, inoltre, come il lancio del satellite di Pyongyang come «diritto, legittimo e giusto», dal momento che, a suo dire, «la Corea del Nord è uno Stato sovrano».

E non finisce qui. Già, perché oltre alle tensioni con il Sud, la Corea del Nord non si è risparmiata neppure nel lanciare minacce agli Stati Uniti. Il suo ministero della Difesa, nel fine settimana, ha infatti ricordato alla Casa Bianca che «qualsiasi attacco ai suoi beni spaziali» sarebbe considerato «una dichiarazione di guerra». Ribadendo, inoltre, che qualora Washington considerasse i satelliti di Pyongyang «una minaccia militare», dovrebbe a sua volta distruggere gli «innumerevoli satelliti spia» che orbitano sopra la penisola coreana.