Mondo
La diretta
«Qualsiasi futuro Stato palestinese deve essere sostenibile anche dal punto di vista economico. E questo può essere raggiunto solo con il sostegno dei vicini dei palestinesi», ha dichiarato la presidente della Commissione europea – Anche la Francia riconosce lo Stato di Palestina – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

23:53
23:53
Ursula von der Leyen annuncia un Gruppo di Donatori per la Palestina
«Dall'inizio di questa guerra, l'Europa è stata la linfa vitale dell'Autorità Palestinese. Abbiamo messo insieme un pacchetto finanziario senza precedenti di 1,6 miliardi di euro. Ma poiché è in gioco la stessa sopravvivenza dell'Autorità Palestinese, dobbiamo fare tutti di più. Ecco perché istituiremo un Gruppo di Donatori per la Palestina: lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen alla conferenza di alto livello all'Onu per la soluzione dei due stati.
«Qualsiasi futuro Stato palestinese - ha proseguito - deve essere sostenibile anche dal punto di vista economico. E questo può essere raggiunto solo con il sostegno dei vicini dei palestinesi. Noi europei istituiremo uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza - in coordinamento con gli sforzi degli altri donatori. Gaza deve essere ricostruita. L'economia palestinese deve essere rilanciata. E invito tutti voi a unirvi allo sforzo per rendere possibile questo obiettivo. Naturalmente, alla fine, solo israeliani e palestinesi possono accordarsi sul cammino da seguire. Ma la comunità internazionale ha molto da offrire. Possiamo facilitare. Possiamo ricostruire. Ma soprattutto, possiamo mantenere viva la speranza».
«Quando la notte è più buia, dobbiamo aggrapparci alla nostra bussola. E la nostra bussola è la soluzione a due Stati»: ha aggiunto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen alla conferenza di alto livello all'Onu per la soluzione dei due stati. «Il 7 ottobre - ha proseguito - ha aperto uno dei capitoli più oscuri della storia. Siamo tutti d'accordo che la tragedia a Gaza deve finire subito. E che gli ostaggi devono essere rilasciati. Ma porre fine alla guerra potrebbe non essere sufficiente, se non c'è un percorso verso la pace. Se la prospettiva dei due Stati non è più realizzabile». «E mentre parliamo - ha aggiunto - la soluzione a due Stati viene messa in discussione. Questo non può essere. Perché l'unico piano di pace realistico si basa su due Stati: con un Israele sicuro, uno Stato palestinese vitale e la piaga di Hamas eliminata».
22:16
22:16
Abu Mazen: «Al via un percorso irreversibile per porre fine all'occupazione»
«Quello di oggi e' l'inizio di un percorso irreversibile per porre fine all'occupazione». Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen in videoconferenza al vertice sulla soluzione ai due stati all'Onu, dopo che gli Usa gli hanno negato il visto. «Hamas non avra' nessun ruolo nel governo di uno stato con una legge e una legittima forza di sicurezza - ha aggiunto - desideriamo uno stato moderno e democratico basato su uguaglianza, potere alle donne, giustizia».
22:10
22:10
Macron: «La Francia è pronta a contribuire a una missione di stabilizzazione a Gaza»
Nel suo intervento all'Onu sulla soluzione dei due stati, Emmanuel Macron ha anche chiesto un'amministrazione transitoria a Gaza che coinvolga l'Autorità Nazionale Palestinese, che avrà il compito di supervisionare lo smantellamento di Hamas. La Francia, ha aggiunto, è pronta a contribuire a una «missione di stabilizzazione» a Gaza, sollevando la prospettiva di una presenza di sicurezza internazionale nel territorio.
21:59
21:59
Guterres: «La sovranità nazionale per i palestinesi è un diritto»
«Dobbiamo impegnarci nuovamente per la soluzione dei due Stati prima che sia troppo tardi. Una soluzione in cui due Stati indipendenti, contigui, democratici, vitali e sovrani - Israele e Palestina - siano reciprocamente riconosciuti e pienamente integrati nella comunità internazionale. Sia chiaro: la sovranità nazionale per i palestinesi è un diritto, non una ricompensa. E negarla sarebbe un regalo agli estremisti di tutto il mondo».
Lo ha detto tra gli applausi il segretario generale Onu, Antonio Guterres, al summit in Assemblea Generale ospitato da Francia e Arabia Saudita, dopo aver condannato gli attacchi di Hamas.
«Chi si oppone a questa soluzione è obbligato a rispondere a una domanda fondamentale: Qual è l'alternativa? Uno scenario con un solo Stato in cui ai palestinesi vengono negati i diritti fondamentali? Espulsi dalle loro case e dalle loro terre? Come è possibile questo nel XXI secolo? Questa non è né pace né giustizia, e non farà che aumentare il crescente isolamento di Israele sulla scena globale», ha aggiunto il segretario generale Onu.
«Il conflitto israelo-palestinese è irrisolto da generazioni, la situazione è intollerabile e peggiora di ora in ora. Siamo qui oggi per aiutare a trovare l'unica via d'uscita da questo incubo: una soluzione a due Stati, in cui due Stati indipendenti, sovrani e democratici vivano fianco a fianco in pace e sicurezza sulla base dei confini pre-1967, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati, in linea con il diritto internazionale e le risoluzioni Onu».
21:33
21:33
Anche la Francia riconosce lo Stato di Palestina
«La Francia dichiara di riconoscere lo Stato di Palestina nell'interesse della pace». Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron al vertice che ospita con l'Arabia Saudita all'Onu ricevendo un applauso scrosciante dalla sala.
«Questo riconosce che i palestinesi non sono gente di troppo sulla Terra», ha aggiunto.
«È arrivato il tempo di fermare la guerra, il massacro, è arrivato il tempo della pace» a Gaza e in Medio Oriente, ha detto Emmanuel Macron aprendo la conferenza di alto livello all'Onu per la soluzione dei due stati e sottolineando l'«urgenza» di una soluzione.
«Niente giustifica la guerra in corso a Gaza. Niente. Al contrario, tutto ci obbliga a porvi fine definitivamente, visto che non l'abbiamo fatto prima. Dobbiamo farlo per salvare vite umane».
Macron ha affermato di volere il rispetto della promessa della Carta delle Nazioni Unite di «due Stati che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza». Ma Israele sta espandendo la sua operazione militare a Gaza, ha proseguito, con centinaia di migliaia di persone sfollate, ferite, affamate, traumatizzate, le loro vite distrutte, nonostante Hamas sia stata significativamente indebolita.
«Non interromperemo mai la lotta esistenziale contro l'antisemitismo», ha inoltre precisato il presidente francese, che ha esordito il suo discorso denunciando l'attacco del 7 ottobre e chiedendo che i 48 ostaggi ancora nelle mani di Hamas siano rilasciati. «Non dimenticheremo mai il 7 ottobre», ha detto Macron.
«Una decisione storica e coraggiosa»
L'Autorità Nazionale Palestinese accoglie con favore una decisione «storica e coraggiosa» della Francia di riconoscere lo Stato di Palestina.
«Il ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati accoglie con favore il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'amica Repubblica di Francia, considerandolo una decisione storica e coraggiosa, coerente con il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite e che sostiene gli sforzi in corso per raggiungere la pace e attuare la soluzione dei due Stati», ha affermato il ministero degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese a Ramallah in una dichiarazione.
21:29
21:29
Bandiera della Palestina svetta sulla cima del Cervino
Da alcuni giorni una bandiera della Palestina svetta sulla cima del Cervino, a 4.478 metri di quota, tra Italia e Svizzera. È stato l'alpinista/divulgatore Hervé Barmasse a diffondere l'immagine sui suoi profili social.
«Il tempo non è soltanto ciò che scorre: è, soprattutto, ciò che resta. È la misura invisibile delle nostre azioni, del nostro coraggio e dei nostri silenzi. È lo specchio del nostro carattere, delle nostre omissioni. Crediamo di attraversarlo, ma è lui che attraversa noi e, nel farlo, rivela chi siamo stati, ciò che abbiamo fatto e, soprattutto, ciò che abbiamo scelto di non fare. Se non troviamo la forza di fermare un genocidio, oggi riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, è l'intera umanità a essere in pericolo».
«Perché in un futuro non troppo lontano qualcuno potrebbe ancora decidere, per interesse o follia, chi sacrificare: una minoranza, un popolo, una religione, una cultura. Ma ogni volta che si nega il diritto di esistere a qualcuno, non si colpisce solo lui: si colpisce l'intera umanità, la libertà e la dignità di tutti noi. In quel momento smettiamo davvero di esistere», ha scritto Barmasse sul post.
Il primo maggio scorso la guida alpina valdostana Roberto Rossi aveva sventolato una bandiera della Palestina sulla vetta del Monte Bianco.
21:28
21:28
«Gli USA valutano sanzioni contro l'intera CPI»
Gli Stati Uniti stanno valutando di imporre sanzioni già questa settimana contro l'intera Corte penale internazionale, in risposta alle indagini su presunti crimini di guerra israeliani. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti, secondo cui una decisione su tali sanzioni è attesa a breve.
Questo potrebbe mettere a rischio le operazioni quotidiane della Corte. Washington ha già imposto sanzioni mirate a diversi procuratori e giudici della Corte. Inserire la Corte stessa nella lista delle sanzioni costituirebbe un'escalation significativa.
Una fonte ha riferito alla Reuters che i funzionari della Corte hanno già tenuto riunioni d'emergenza per discutere l'impatto di possibili sanzioni generali. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha accusato la Corte di rivendicare quella che ha definito la sua «giurisdizione presunta» su personale statunitense e israeliano, aggiungendo che Washington intende adottare ulteriori misure, senza però specificare quali.
«La CPI ha l'opportunità di cambiare rotta adottando modifiche strutturali critiche e appropriate. Gli Stati Uniti prenderanno ulteriori provvedimenti per proteggere i nostri coraggiosi militari e altri, fintanto che la CPI continuerà a rappresentare una minaccia per i nostri interessi nazionali», ha dichiarato il portavoce.
19:15
19:15
«Trump convoca domani a New York i leader arabi per Gaza»
Donald Trump chiama a raccolta domani a New York, a margine dell'assemblea generale dell'Onu, un gruppo ristretto di leader arabi e musulmani per discutere come porre fine alla guerra a Gaza e per definire un piano per la fase post bellica.
Stando a funzionari arabi citati da Axios, sono stati invitati a partecipare i leader di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Egitto, Giordania e Turchia.
La Casa Bianca vuole che i Paesi arabi e musulmani invitati prendano parte a un piano post-bellico per Gaza e persino inviino truppe per una forza di stabilizzazione che sostituirà l'esercito israeliano, affermano alcune fonti. I leader arabi dovrebbero chiedere a Trump di fare pressione su Netanyahu affinché ponga fine alla guerra a Gaza e si astenga dall'annettere parti della Cisgiordania.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno già chiarito alla Casa Bianca che l'annessione israeliana di parti della Cisgiordania potrebbe portare al crollo degli Accordi di Abramo, che rappresentano il principale risultato di politica estera di Trump durante il suo primo mandato presidenziale.
Sempre secondo Axios, Trump dovrebbe tenere lo stesso giorno anche un incontro separato con i leader di diversi paesi del Golfo Persico - Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Bahrein e Kuwait -: una questione chiave in quell'incontro sarà la preoccupazione dei Paesi della regione per l'attacco israeliano contro leader di Hamas in Qatar, il primo mai condotto contro uno dei Paesi del Golfo. Funzionari arabi affermano che i Paesi del Golfo vogliono ottenere assicurazioni dall'amministrazione Trump che tali attacchi non si ripeteranno.
18:16
18:16
Oggi all'ONU 11 Paesi riconosceranno lo Stato di Palestina
Sono undici i Paesi che oggi procederanno al riconoscimento della Palestina durante la Conferenza internazionale di alto livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione a due Stati, organizzata da Parigi e Riad.
Secondo fonti del Palazzo di Vetro, si tratta di Australia, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Malta, Nuova Zelanda, Regno Unito e San Marino. Ieri Australia, Canada, Gran Bretagna e Portogallo avevano già annunciato il riconoscimento formale.
18:14
18:14
Israele alla Flotilla: «Date gli aiuti a noi e li porteremo a Gaza»
«Questa flottiglia, organizzata da Hamas, è destinata a servire Hamas». Così su X il ministero degli Esteri israeliano.
«Israele non permetterà alle navi di entrare in una zona di combattimento attiva» e «la violazione di un blocco navale legittimo. Se il reale desiderio dei partecipanti è fornire aiuti umanitari invece che servire Hamas, Israele invita le navi ad attraccare al porto di Ashkelon e a scaricare lì gli aiuti, da dove saranno trasferiti prontamente e in modo coordinato a Gaza. Israele esorta i partecipanti a non violare la legge e ad accettare la proposta di Israele per un trasferimento pacifico di qualsiasi aiuto».
15:59
15:59
Hamas scrive a Trump: «Metà ostaggi per una tregua di 60 giorni»
Hamas ha scritto una lettera al presidente Usa Donald Trump chiedendogli di garantire una tregua di 60 giorni a Gaza in cambio del rilascio di metà degli ostaggi detenuti: lo riporta Fox News, citando un alto funzionario dell'amministrazione Trump e una fonte coinvolta nei negoziati. La notizia viene confermata al Times of Israel.
La lettera è attualmente trattenuta dal Qatar e verrà consegnata a Trump nel corso della settimana.
15:29
15:29
Il Regno Unito ha aggiornato le mappe dopo il riconoscimento della Palestina
Il ministero degli Esteri del Regno Unito ha aggiornato la mappa dei territori palestinesi. Ora la Cisgiordania e Gaza vengono indicate come Palestina, anziché come Territori palestinesi occupati. Lo riporta Sky News Uk.

14:42
14:42
Cassis insiste sulla protezione del personale umanitario
La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro degli esteri Ignazio Cassis partecipano oggi a New York all'80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Cassis ha sottolineato l'importanza di proteggere gli operatori umanitari.
«Negli oltre 120 conflitti armati che attualmente imperversano in tutto il mondo, si moltiplicano gli attacchi mirati contro le persone che dedicano la loro vita alla protezione dei più vulnerabili. Questo deve finire», ha affermato il consigliere federale, che partecipa in particolare alla riunione ministeriale sulla protezione del personale umanitario.
Nel maggio 2024, durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, la Svizzera ha fatto approvare una risoluzione sulla protezione degli operatori umanitari.
Anch'ella presente a New York, Karin Keller-Sutter interverrà oggi in occasione di un vertice che segna il 30esimo anniversario della Dichiarazione di Pechino sulla parità di genere. Nel suo discorso sottolineerà che l'uguaglianza tra i sessi non è un obiettivo facoltativo, ma un diritto umano universale e un motore di sviluppo economico.
Considerate le crisi attuali, l'atmosfera sarà pesante durante l'80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Molti partecipanti la percepiscono come una sessione di emergenza destinata a mettere in guardia contro il regresso, o addirittura, la perdita di qualsiasi ordine internazionale.
I due consiglieri federali vogliono anche sottolineare l'importanza di un ordine internazionale equo.
13:30
13:30
A Gaza 61 palestinesi uccisi da Israele nelle ultime 24 ore
Il ministero della Salute di Gaza, che fa capo ad Hamas, afferma che 61 palestinesi sono stati uccisi e circa 220 sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nella Striscia nelle ultime 24 ore. Le autorità di Gaza non fanno distinzioni tra civili e combattenti.
13:25
13:25
L'Arabia Saudita a Israele: «L'annessione della Cisgiordania è una linea rossa»
L'Arabia Saudita ha trasmesso un messaggio a Israele avvisando di ritenere l'eventuale annessione della Cisgiordania "una linea rossa" che comporterebbe "importanti implicazioni in tutti i campi".
Riad potrebbe rinunciare alla prospettiva della normalizzazione, sottrarsi agli Accordi di Abramo o chiudere nuovamente il suo spazio aereo ai voli israeliani. Lo scrive Channel 12. Un simile avvertimento era stato espresso nei giorni scorsi dagli Emirati Arabi Uniti.
I funzionari sauditi - aggiunge l'emittente israeliana - discuteranno su come porre fine alla guerra a Gaza e sugli scenari futuri con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, insieme ai leader di Emirati Arabi Uniti, Qatar, Giordania, Egitto e Turchia.
12:42
12:42
Malta riconoscerà la Palestina all'ONU
Malta annuncerà oggi il riconoscimento formale dello Stato palestinese all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York: lo afferma l'ufficio del primo ministro maltese, come riporta il Guardian.
12:09
12:09
Netanyahu, determinati a raggiungere tutti obiettivi guerra
«Continueremo ad agire con determinazione finché non raggiungeremo tutti gli obiettivi della guerra, per garantire il nostro futuro nella nostra meravigliosa terra»: lo afferma il premier Benjamin Netanyahu nel suo messaggio di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico.
«Le nostre forze stanno ora operando con grande forza nella Striscia di Gaza per sconfiggere definitivamente Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi», ha aggiunto, stando a quanto riporta il Times of Israel. «E così facendo, apriremo anche la strada all'espansione del cerchio della pace», sostiene Netanyhu preparando il terreno a ulteriori accordi di pace regionali.
11:41
11:41
Ucciso il vicecomandante della polizia navale di Hamas
Il vice comandante della polizia navale di Hamas, che aveva partecipato all'attacco del 7 ottobre, è stato ucciso in un recente attacco aereo nella Striscia di Gaza centrale: lo annuncia l'IDF, come riporta il Times of Israel.
L'attacco in cui è morto Iyad Abu Yousef è stato effettuato dall'aeronautica militare israeliana, sulla base di informazioni fornite dalla Divisione di intelligence navale e dalla Direzione dell'intelligence militare.
10:51
10:51
Sharaa a New York, accolto con un'ovazione dalla comunità siriana
Con un lungo applauso e una vera e propria ovazione centinaia di membri della comunità siriana a New York ha accolto nelle ultime ore il leader siriano Ahmad Sharaa, giunto per la prima volta negli Stati Uniti su invito ufficiale della Casa Bianca. Lo riferisce la tv siriana mostrando immagini dell'incontro svoltosi in un albergo a New York.
Sharaa, che fino a poche settimane fa era indicato come il leader di una coalizione di milizie iscritta nella lista del dipartimento di Stato dei gruppi terroristici, parteciperà all'assemblea generale dell'ONU a New York. Si attende inoltre la conferma di un incontro, nei prossimi giorni, tra il presidente Trump e lo stesso Sharaa.
10:43
10:43
La bandiera palestinese sventola sui municipi francesi
Diversi comuni francesi hanno cominciato ad issare sulle facciate dei loro municipi delle bandiere palestinesi, nell'atteso giorno in cui la Francia si appresta a riconoscere lo Stato di Palestina.
«Questa sera, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron annuncerà all'ONU il riconoscimento dello Stato di Palestina. Nantes accompagna questa decisione storica della Repubblica francese issando, per l'intera giornata, la bandiera palestinese», annuncia su X la sindaca socialista di Nantes, Johanna Rolland.
Bandiera palestinese anche sul comune di Saint-Denis, alle porte di Parigi, in presenza del segretario socialista, Olivier Faure, e su altri municipi del Paese. Seguito da nove nazioni, Macron è chiamato oggi a riconoscere lo Stato palestinese alle Nazioni Unite. Una decisione lungamente attesa che suscita l'ira di Israele e degli Stati Uniti.
10:03
10:03
Scene disperate sulle strade verso il sud di Gaza
Migliaia di persone, in auto, sui camion o su carretti trainati da asini carichi di mobili ed effetti personali, si dirigono verso il sud della Striscia in cerca di un rifugio, mentre proseguono i raid su Gaza city. Lo riporta Al Jazeera pubblicando immagini di lunghe file di persone e mezzi.
«Alcune auto sono in panne o hanno esaurito il carburante - osserva un giornalista sul posto in un reportage -. A volte si vedono auto che trainano un altro veicolo o che vengono spinte a mano. Scene disperate», commenta, lungo la strada costiera considerata al momento un'ancora di salvezza per le famiglie in fuga da Gaza City sotto la minaccia dei bombardamenti.
«Scene come queste si verificano da più di una settimana. Abbiamo visto famiglie dormire sul ciglio della strada. Per loro, spostarsi verso sud non significa essere completamente al sicuro. Ma stanno cercando di allontanarsi dalle zone di bombardamento verso aree designate come cosiddetti spazi umanitari, nonostante l'assenza di infrastrutture umanitarie».
10:03
10:03
Almeno 11 palestinesi uccisi dall'alba a Gaza
Almeno 11 palestinesi sono state uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza dall'alba di oggi. Lo riportano fonti mediche ad Al Jazeera.
Sette persone sono state uccise a Gaza City, altre presso l'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa nella città di Deir el-Balah, dove sono stati trasportati due corpi e feriti dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito una tenda per sfollati nella zona di al-Sawarha, a sud-ovest di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale.
Due persone sono state uccise in un attacco con drone israeliano nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City.
07:20
07:20
Il punto alle 7.00
Gli Stati Uniti hanno definito un atto «puramente simbolico» il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di diversi alleati chiave. «Il nostro obiettivo rimane una diplomazia seria, non gesti di scena - ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato, secondo quanto riportato da Afp -. Le nostre priorità sono chiare: il rilascio degli ostaggi, la sicurezza di Israele e la pace e la prosperità per l'intera regione, possibili solo senza Hamas».
Secondo informazioni raccolte dal Wall Street Journal, Donald Trump - che martedì parlerà all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York - intende affermare di fronte all'organismo globale che gli Stati Uniti possono esercitare la propria influenza anche al di fuori dell'ONU e delle sue numerose istituzioni. Ma il WSJ sottolinea che «in un segno evidente del declino dell'influenza statunitense, Francia, Regno Unito, Canada e Australia hanno in programma di annunciare congiuntamente lunedì, in occasione dell'apertura annuale dell'Assemblea Generale, che riconoscono lo Stato palestinese, sfidando la volontà di Trump e quella del più stretto alleato mediorientale degli Stati Uniti, Israele».