Il caso

Valanga di critiche per il «terremoto in Turchia» secondo Charlie Hebdo

Bufera sul web per la vignetta pubblicata dalla rivista satirica in seguito al devastante sisma: «Migliaia di persone sono morte, siete disgustosi»
©Twitter
Red. Online
07.02.2023 15:46

Ci risiamo: Charlie Hebdo torna al centro delle polemiche. La rivista satirica francese ha infatti pubblicato una vignetta in cui si vedono le macerie dei palazzi crollati per il devastante sisma che ha colpito ieri Turchia e Siria con le scritte «Terremoto in Turchia» e «Non serve nemmeno inviare carri armati», alludendo alla guerra in Ucraina e agli aiuti militari che l’Occidente fornisce a Kiev per difendersi dall’attacco russo. Il terremoto ha causato migliaia di morti e feriti, distrutto numerosi edifici e tutt’ora si scava tra le macerie nella speranza di ritrovare dispersi ancora in vita. Insomma, uno scenario che ricorda da vicino l’Ucraina devastata dalle bombe. Inutile dire che non solo i turchi, ma gli utenti social di tutto il mondo si sono scagliati contro la satira al limite di Charlie Hebdo. «Non capisco come si possa fare umorismo su questa tragedia. Sapete che ci sono stati molti morti?», scrive qualcuno, mentre un altro internauta aggiunge: «La chiamate satira? Siete disgustosi. Migliaia di persone hanno perso la vita sotto le macerie. Altre migliaia aspettano notizie al freddo e senza una casa». C’è poi chi tira in causa i minorenni, specialmente dopo i filmati di alcuni giovani estratti da sotto le macerie: «Migliaia di bambini stanno morendo. Dio vi maledica!», o chi parla di flop da parte della rivista: «Questa vignetta è davvero un fallimento. Non ha divertito nessuno. Spero che lo Stato francese aiuti la Turchia». In molti hanno pure chiamato in causa il patron di Twitter Elon Musk chiedendo di intervenire per bloccare l’account di Charlie Hebdo. In poche ore il tweet ha ottenuto milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti, tra «vergogna» e insulti decisamente più pesanti.

Un conto aperto con gli italiani

Non è la prima volta che la rivista satirica finisce al centro delle polemiche per vignette pubblicate in seguito a tragedie con morti e tanto dolore. E gli italiani lo sanno bene, dato che sono stati presi di mira due volte nel giro di qualche mese. La prima, il 31 agosto del 2016, dopo il sisma che il 24 agosto distrusse interi paesi nel Centro Italia causando la morte di quasi 300 persone. L'illustrazione satirica rappresentava alcune vittime del terremoto di Amatrice ricoperte di sangue con la didascalia: «Sisma all'italiana: penne al pomodoro, penne gratinate e lasagne», mostrando i terremotati schiacciati dalle macerie degli edifici crollati (la rivista si giustificò dicendo che il bersaglio non erano le vittime, ma gli edifici pericolanti costruiti con i soldi della mafia). La seconda, ebbe invece come spunto la valanga del Rigopiano, avvenuta il 18 gennaio del 2017. In quella tragedia morirono 29 persone e Charlie Hebdo uscì con una vignetta in cui era raffigurata la morte sugli sci, con due falci al posto delle racchette. «Italia: la neve è arrivata. Non ce ne sarà per tutti». Il disegno, anche in questo caso, scatenò una marea di polemiche sui social network, e non solo. Ancora una volta, davanti al black humor di Charlie Hebdo, la domanda è lecita: fino a dove può spingersi la satira?

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